Politica
Un obbligo vaccinale severo conviene a Draghi?
Abbiamo visto ieri le quattro possibili ipotesi di obbligo vaccinale che il governo potrebbe implementare.
Riassumendole:
1) Sanzione
2) Green pass senza tampone
3) Coercizione fisica casa per casa
4) Estensione del green pass a nuove categorie professionali
Al governo quale opzione conviene e perché?
La domanda da farsi a questo punto è: al governo quale opzione conviene e perché?
Ebbene, il governo Draghi-Speranza, con tutti i giornali al seguito, da mesi fa finta di ignorare quanto accade in Israele e in Gran Bretagna. In questi Paesi si è scoperto che l’efficacia dei vaccini è sensibilmente inferiore a quella che era stata promessa. Soprattutto l’efficacia dichiarata cala di mese in mese dalla somministrazione.
Ciò significa che, in presenza di ondate come quelle invernali, alla popolazione dovrebbe comunque essere notificato un possibile collasso delle strutture sanitarie. Che poi è il motivo su cui si fonda lo stato di emergenza prorogato, per l’ennesima volta, fino al 31 dicembre 2021.
Secondo la narrativa ufficiale il 90% degli over 60 è stato vaccinato. Siccome sappiamo che il 97% dei casi era dato da over 60, se ne dovrebbe concludere che l’emergenza sia finita. Logica elementare.
Da notare che i numeri forniti sui decessi dal Ministero della Salute italiano, dovrebbero confermare questa conclusione serena: i non vaccinati anziani muoiono 10 volte di più dei vaccinati, lasciando intendere che l’efficacia sia del 90%.
L’Italia è uno di quei Paesi dove si fa credere che la risposta sia il 90% in meno. Confondendo l’efficacia relativa dei vaccini con quella assoluta. In Israele si parla di efficacia assoluta sotto al 50%
Giocano sull’efficacia relativa e non su quella assoluta, su cui invece si misura il collasso del sistema sanitario. In altri termini, la questione non dovrebbe essere quanti anziani non vaccinati muoiono rispetto a quelli vaccinati; la questione dovrebbe essere quanti anziani vaccinati muoiono rispetto a quando non c’era il COVID.
L’Italia è uno di quei Paesi dove si fa credere che la risposta sia il 90% in meno. Confondendo l’efficacia relativa dei vaccini con quella assoluta. E gli «esperti» sui giornali si guardano bene dal ripassare i propri esami universitari. In Israele si parla di efficacia assoluta sotto al 50%.
Va da sé che una tale efficacia assoluta non è sufficiente a scongiurare il collasso del sistema sanitario con i malati anziani. Per molti anziani sarà anche meglio di niente. Ma per il sistema sanitario nazionale il problema permane.
Non a caso proprio ieri Speranza ha messo le mani avanti . O meglio le ha messe per lui il Corriere del 5 settembre:
«Ora il quadro epidemiologico è stabile, però Speranza ritiene inevitabile che la ripresa della scuola e delle attività porti un aumento dei contagi: “E il vaccino è lo strumento per evitare nuove misure restrittive”. Ed ecco i criteri sulla base dei quali un provvedimento di così grande portata potrebbe essere assunto: “Il governo terrà conto del quadro epidemiologico e delle ospedalizzazioni, con particolare attenzione alle terapie intensive e al numero dei decessi, la cosa più drammatica. Questi dati si incroceranno con la percentuale di vaccinati”. Se non si arriva al 90% scatterà l’obbligo? “Non darei cifre che non abbiano un fondamento scientifico. La scelta si farà in base a una somma di fattori, tra cui la forza della variante. Potremmo trovarci in difficoltà anche con più del 90% di vaccinati, o al contrario non avere bisogno dell’obbligo pur senza raggiungere quella quota”».
Una tale efficacia assoluta non è sufficiente a scongiurare il collasso del sistema sanitario con i malati anziani. Per molti anziani sarà anche meglio di niente. Ma per il sistema sanitario nazionale il problema permane
E finalmente ecco una risposta verosimile: sapendo che i vaccini non funzionano come atteso, quale scenario migliore per il governo se non quello di salvare la faccia imponendo l’obbligo vaccinale relativo con sanzioncina e poter dare poi la colpa a quegli italiani in fasce non a rischio per la disfatta?
La campagna vaccinale avrebbe funzionato, ma per colpa dei vostri figli adolescenti è fallita. Facile.
Che il governo abbia in mente una exit strategy con capro espiatorio dei non vaccinati lo si può evincere anche dal fatto che la stampa nazionale sta occultando senza pudore quella che sarebbe la ritirata più scontata: comunicare sulle orme di Israele che l’efficacia dei vaccini per le fasce a rischio è molto più bassa di quella attesa, o meglio di quella propagandata dall’Unione Europea da ottobre 2020.
Ancora una volta, se non ci sarà nessuna ripresa, sarà colpa dei vostri figli adolescenti che non vogliono vaccinarsi.
A questo scopo è addirittura utile che rimanga una percentuale significativa di non vaccinati.
Pertanto, paradossalmente, l’obbligo relativo con sanzione sarebbe la soluzione che più di confà al consolidamento di Draghi.
Ottimisticamente, imponendo una sanzioncina, Draghi riuscirebbe anche a uscirne come un modello di sensibilità democratica. E i giornali potrebbero raccontare «il nuovo Cesare avrebbe potuto imporre l’obbligo assoluto, ma è magnanimo e democratico e si è limitato all’obbligo relativo».
Sapendo che i vaccini non funzionano come atteso, quale scenario migliore per il governo se non quello di salvare la faccia imponendo l’obbligo vaccinale relativo con sanzioncina e poter dare poi la colpa a quegli italiani in fasce non a rischio per la disfatta?
Ma, daccapo, perché non ammettere l’errore di stima sulla scia di altri Paesi? Per motivi diversi, che ci porterebbero troppo lontano. Ne accenniamo alcuni.
Ammettere che tutta la «ripartenza» sia stata giocata su un rimedio non efficace come i vaccini toglierebbe credibilità al governo Mattarella-Draghi-Speranza, lasciando spazio alle forze centrifughe dei sovranisti. Ci hanno messo la faccia tutti gli europeisti nostrani: Gentiloni, Sassoli, Prodi, Draghi.
E Berlusconi – su riabilitazione di Prodi una anno fa – ci ha giocato la sua reintegrazione nel panorama politico italiano. I parlamentari di Forza Italia (i «liberali») sono oggi forse i principali sostenitori dell’obbligo vaccinale.
Ricordiamo che i sovranisti italiani sono stati anestetitzzati proprio dalla gestione dell’emergenza sanitaria; e sono stati costretti fin dalla prime battute a giocare in difensiva. Una posizione di svantaggio sigillata dall’attivazione del Recovery Plan.
Per il governo ammettere un fallimento qualsiasi sul tema sanitario, comporterebbe la perdita di un vantaggio duramente conquistato con 18 mesi di propaganda emergenziale e pagato 230 miliardi di euro col Recovery Plan.
Se non ci sarà nessuna ripresa, sarà colpa dei vostri figli adolescenti che non vogliono vaccinarsi. A questo scopo è addirittura utile che rimanga una percentuale significativa di non vaccinati
La Francia è una Nazione che si trova in una situazione analoga coi sovranisti di casa propria e ha impostato curiosamente l’emergenza sanitaria in modo speculare a quello italiano.
Abbiamo con i francesi un gestione pandemica gemella perché abbiamo situazioni politiche interne sovrapponibili rispetto alla UE.
Da 18 mesi chi gestisce il virus, gestisce anche i sovranisti. E i sovranisti italiani e quelli francesi correvano il rischio di far saltare la UE.
Ma, oltretutto, se anche i vaccini funzionassero davvero per gestire i contagi tra anziani, come farebbe poi Draghi a veleggiare attraverso lo stato di emergenza fino al 2023?
Ed è qui che qualcuno potrebbe pensare perché il governo – anche volendo concedere la narrativa sanitaria che esso sostiene – non punti sui tamponi di massa (magari salivari) ma soltanto sulla vaccinazione, che è ormai riconosciuta essere irrilevante per la circolazione del COVID.
E concludiamo tornando al concetto di bluff iniziale: ogni giocatore di poker sa che, quando ci si trova a giocare una mano debole con un piatto ricco, l’unica possibilità è bluffare fino in fondo, dando una percezione particolarmente aggressiva, affinché l’avversario non venga a vedere le carte.
Per il governo ammettere un fallimento qualsiasi sul tema sanitario, comporterebbe la perdita di un vantaggio duramente conquistato con 18 mesi di propaganda emergenziale e pagato 230 miliardi di euro col Recovery Plan
Tradotto nelle vicende che causano e causeranno ancora molta sofferenza al popolo italiano, questo significa che il governo razionalmente tenterà di mantenersi nel limbo del green pass esteso o dell’obbligo relativo con sanzione. L’unico modo per mantenere un capro espiatorio ai quali far pagare il consolidamento del proprio potere precario sullo sfondo di un contagio non neutralizzato.
Se ammettesse errori nella gestione sanitaria o nella campagna vaccinale, consegnerebbe il campo ai sovranisti. Nel copione, ulteriori lockdown –come già preannunciati da Speranza –sono scontati.
D’altra parte il piatto è diventato così ricco che verosimilmente i sovranisti non alzano nemmeno la testa perché temono di avere un incidente. Salvini e Meloni si sono vaccinati dopo 48 ore dal discorso di Draghi del 22 luglio. Su questa pandemia l’Unione Europea ha deciso di giocarsi la testa e molti potrebbero perdere la mente.
Il governo razionalmente tenterà di mantenersi nel limbo del green pass esteso o dell’obbligo relativo con sanzione. L’unico modo per mantenere un capro espiatorio ai quali far pagare il consolidamento del proprio potere precario sullo sfondo di un contagio non neutralizzato
C’è infatti un pericolo sullo sfondo, che sfugge alla logica politica normale che abbia visto sopra, ma potrebbe apparire sulla scena come imprevisto: se qualcosa della strategia sopra indicata andasse storto, l’Unione Europea per sopravvivere potrebbe scegliere di giocare l’opzione numero 3: quella dei militari casa per casa con la siringa.
Se per qualche imprevisto le forze sovraniste centrifughe rispetto alla UE avessero la meglio, c’è da temere che la regia opterebbe per una gestione sanitaria marziale, magari col supporto dei civili alle forze armate.
Se crediamo che sia fantasia, ricordiamo il discorso di Marcello Sorgi su La Stampa di luglio: se salta il governo, Mattarella piazza i militari.
Di questo Renovatio 21 ha già scritto. Potete ripassare con calma le «10 fasi per il genocidio», e vedere a che punto, senza più di tanto rendercene conto, siamo arrivati.
Gian Battista Airaghi
Politica
Uomo si dà fuoco fuori dal processo Trump
Un uomo si è dato fuoco fuori da un processo contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Nuova York. Alla fine le fiamme sono state domate, ma al momento non è chiaro se l’uomo sia morto a causa delle ferite riportate.
L’episodio di estrema protesta per autocombustione è avvenuto venerdì pomeriggio, poco dopo la selezione finale della giuria e l’insediamento della giuria.
Le riprese video hanno mostrato un uomo avvolto dalle fiamme, inginocchiato in posizione verticale con le mani dietro la testa. Dopo aver bruciato per circa un minuto, l’uomo visibilmente carbonizzato si è accasciato a terra e i resti in fiamme sono stati spenti dagli agenti di polizia.
⚠️ Graphic Content Warning ⚠️
Newly obtained video of the man who set himself on fire across the street from where Trump is at trial in Lower Manhattan NYC. pic.twitter.com/GedvCeTCl5
— TaylorMade (@Taylor62516) April 19, 2024
Laura Coates of CNN went into straight up 1937 radio news coverage mode that has not been seen since the Hindenburg. Reporting about the man who set himself on fire in NY today at the Trump trial. pic.twitter.com/etvsZrH7wH
— Jimmy Goodson (@JG41187) April 19, 2024
Final video or the man who set himself on fire at the Trump trial today.
Here he is being wheeled into the ambulance.
It appears he may have moved a little at the end as they raised his bed.
Hard to tell.
If he survives it’ll be a miracle.https://t.co/ANyUh3SVU8
— Paul A. Szypula 🇺🇸 (@Bubblebathgirl) April 19, 2024
Sostieni Renovatio 21
L’incidente è stato trasmesso in diretta da diverse reti di notizie statunitensi, tra cui Fox e CNN. Quando i giornalisti della Fox si sono resi conto di cosa stava succedendo, si è sentito uno dire ai colleghi di perquisire il loro camion alla ricerca di un estintore.
Dopo aver spento l’incendio, gli agenti di polizia hanno coperto il corpo dell’uomo con coperte ignifughe prima che fosse caricato su un’ambulanza. Non è chiaro se sia sopravvissuto alla sua dura prova.
Testimoni hanno detto alla CNN che aveva sparso degli opuscoli prima di bagnarsi di benzina e accendere un fiammifero. Il dipartimento di polizia di Nuova York ha detto ai giornalisti che gli agenti stanno «ancora raccogliendo informazioni» su quanto accaduto.
Gli opuscoli includevano un collegamento a un account Substack, in cui l’uomo si identificava come Max Azzarello, «un ricercatore investigativo che si è dato fuoco fuori dal processo Trump a Manhattan». In una sorta manifesto, Azzarello ha affermato che questo «atto estremo di protesta» aveva lo scopo di attirare l’attenzione su un «colpo di Stato mondiale fascista apocalittico».
«Mi chiamo Max Azzarello e sono un ricercatore investigativo che si è dato fuoco fuori dal processo Trump a Manhattan», inizia il post di quasi 2.700 parole.
«Questo atto estremo di protesta vuole attirare l’attenzione su una scoperta urgente e importante: siamo vittime di una truffa totalitaria e il nostro stesso governo (insieme a molti dei suoi alleati) sta per colpirci con un colpo di Stato mondiale fascista apocalittico».
Nel testo l’Azzarello menzionato anche i Simpson, i fallimenti bancari nel 2023 e uomini d’affari di alto profilo tra cui Mark Zuckerberg ed Elon Musk, affermando che sia i repubblicani che i democratici hanno bombardato il pubblico con diverse crisi esistenziali per presentare uno scenario apocalittico.
NEW: The man who lit himself on fire outside of Trump’s trial in NYC has been identified as Max Azzarello.
“My name is Max Azzarello, and I am an investigative researcher who has set himself on fire outside of the Trump trial in Manhattan,” his manifesto read.
“This extreme act… pic.twitter.com/xDjTgNDS6r
— Collin Rugg (@CollinRugg) April 19, 2024
Azzarello scrive che le «élite» hanno spacciato la paura nel tentativo di «divorare tutta la ricchezza che potevano e poi strapparci il terreno sotto i piedi in modo da poter passare a un’infernale distopia fascista».
La polizia ha detto che ha fatto un viaggio nella Grande Mela all’inizio di questa settimana e la sua famiglia non era a conoscenza del suo viaggio in città.
È stato fotografato fuori dal tribunale di Lower Manhattan, al 100 Center St., proprio giovedì, mentre reggeva un cartello che diceva: «Trump è con Biden e stanno per farci un colpo di Stato fascista».
«Il più grande scoop della tua vita o ti rimborsiamo!» gridava a un gruppo di giornalisti riuniti lì, dicendo al New York Times che era venuto da Washington Square Park perché pensava che più persone sarebbero state fuori dal tribunale a causa del freddo.
«Trump è d’accordo», aveva detto all’Azzarello al quotidiano neoeboraceno lo scorso giovedì, sostenendo che le sue convinzioni sono state influenzate dalle sue ricerche su Peter Thiel, venture capitalist e grande donatore politico. «È una cleptocrazia segreta e può solo portare a un colpo di stato fascista apocalittico».
La foto del suo profilo LinkedIn lo mostra in posa con Bill Clinton, che ha citato in giudizio l’anno scorso insieme ad altri 100 influenti imputati in un caso con sfumature di teoria della cospirazione che è stato respinto lo scorso ottobre quando non ha dato seguito ai documenti giudiziari richiesti.
This is Max Azzarello, the man who just set himself on fire in NYC outside the Trump Trial.
Here is a picture of Max with Bill Clinton.
He stated on his personal blog that he burned himself in an act of "extreme protest" because of an impending "apocalyptic fascist world coup." pic.twitter.com/vP8Ug5FQ17
— Libs of TikTok (@libsoftiktok) April 19, 2024
Altri imputati nominati nella causa del 2023 presso la corte federale di Manhattan includevano Mark Cuban , Richard Branson, il paese dell’Arabia Saudita, e il miliardario del Texas e candidato presidenziale indipendente del 1992 Ross Perot, morto nel 2019.
Il caso – archiviato, con Azzarello senza un avvocato – presupponeva «un’elaborata rete di schemi Ponzi» risalente agli anni ’90 e che continua fino al 2023.
Aiuta Renovatio 21
L’incidente è avvenuto il quarto giorno del processo penale di Trump. L’ex presidente è accusato di aver dichiarato erroneamente i cosiddetti pagamenti «silenziati» alla pornoattrice Stormy Daniels, anche se insiste che il processo è una «persecuzione politica» orchestrata dal presidente Joe Biden per metterlo fuori dai giochi prima delle elezioni presidenziali di novembre.
A presiedere il caso è il giudice Juan Merchan, che ha rifiutato di ricusarsi nonostante sua figlia lavori per una società di marketing che rappresenta diversi importanti democratici. Merchan ha emesso un ordine di silenzio contro Trump il mese scorso, vietando all’ex presidente di criticare l’accusa.
L’incidente avviene meno di due mesi dopo che un membro dell’aeronautica americana in servizio attivo è morto autoimmolato davanti all’ambasciata israeliana a Washington, per protestare contro il sostegno militare degli Stati Uniti a Israele. L’uomo, l’aviatore 25enne Aaron Bushnell, ha gridato «Palestina libera!» mentre bruciava vivo.
L’immolazione per via ignea era stata praticata dai monaci buddisti durante la guerra del Vietnam, per protestare contro il troppo spazio garantito nel Paese ai cattolici.
La scintilla che fece esplodere la cosiddetta Primavera Araba fu proprio l’immolazione con il fuoco di un venditore di datteri a Tunisi.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Politica
Biden sostiene che i cannibali hanno divorato suo zio
Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Scoppia un incendio in una fabbrica di munizioni nella città natale di Biden poco prima della sua visita
Secondo quanto riferito dai media locali e testimoni oculari, la fabbrica dell’esercito americano a Scranton, in Pennsylvania, specializzata in munizioni per artiglieria, ha preso fuoco lunedì pomeriggio.
L’impianto di munizioni dell’esercito di Scranton ha iniziato a emettere fumo nero poco prima delle 15:00, ora locale. I servizi di emergenza locali sono stati chiamati per far fronte a quello che è stato descritto come un «incendio alla struttura».
La struttura del Joint Munitions Command (JMC) è di proprietà delle forze armate statunitensi ma è gestita dalla General Dynamics-Ordnance e da Tactical Systems. Produce proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm, colpi di mortaio da 120 mm, proiettili navali da 203 mm, nonché una varietà di munizioni fumogene, illuminanti e incendiarie.
Gli Stati Uniti hanno cercato di aumentare la produzione di munizioni per artiglieria per rifornire l’Ucraina nel conflitto con la Russia.
Scranton è una comunità di circa 75.000 residenti nel nord-est della Pennsylvania. È il luogo di nascita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Ieri era prevista la sua visita in città, ma gli eventi non sembrano aver attirato molto pubblico.
Here is the “crowd” that showed up in Joe Biden’s hometown of Scranton Pennsylvania today.
Note how the Biden campaign had to put up curtains to make the room smaller.
There are more reporters in the room than “Biden supporters”
Joe Biden is not real. pic.twitter.com/3bATeINwoq
— Benny Johnson (@bennyjohnson) April 16, 2024
Sostieni Renovatio 21
Il presidente ha visitato la casa dove è nato, accompagnato da bambini. Non sono mancate osservazioni sul fatto che tiene una ragazzina per mano.
Creepy Joe visits childhood home in Scranton. No idea why he’s holding a little girl’s hand pic.twitter.com/YBiEfCDH57
— I’LL BE BACK!!! (@DavidYeshua4) April 17, 2024
Manifestanti anti-Biden sono apparsi anche qui per dare al presidente il loro «benvenuto».
Warm welcome for Joe Biden here in Scranton 😂 pic.twitter.com/lvqChqFDPN
— Bobby Foley (@BobbyFoley2) April 16, 2024
Al contrario, ali di folla, come sempre, hanno saluto il presidente Trump, che si trovava ad Harlem per uno dei tanti processi-farsa intentati contro di lui negli ultimi mesi.
President @realDonaldTrump arrives in Harlem, NY!!! 🇺🇸 pic.twitter.com/Z6tPZ1lzS4
— Margo Martin (@margommartin) April 16, 2024
«Ancora quattro anni!» canta la folla di sostenitori del biondo uomo del Queens, primo ex presidente della storia americana a finire sotto processo
Pare che il nuovo nomignolo che la base trumpiana ha trovato per il presidente sia «Genocide Joe», espressione scandita ripetutamente agli ultimi comizi di Trump.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
-
Spirito2 settimane fa
Papa Francesco attacca i non vaccinati, vescovo svizzero reagisce
-
Pensiero6 giorni fa
La giovenca rossa dell’anticristo è arrivata a Gerusalemme
-
Controllo delle nascite2 settimane fa
OMS e riduzione della popolazione, cadono le maschere
-
Civiltà2 settimane fa
Tutti contro lo spot con l’Eucarestia sostituita da una patatina. Ma il vero scandalo è il Concilio e la caduta della civiltà cristiana
-
Scuola1 settimana fa
Dal ricatto del vaccino genico alla scuola digitalizzata: intervento di Elisabetta Frezza al convegno su Guareschi
-
Cervello4 giorni fa
«La proteina spike è un’arma biologica contro il cervello». Il COVID come guerra alla mente umana, riprogrammata in «modalità zombie»
-
Salute1 settimana fa
I malori della 15ª settimana 2024
-
Cina1 settimana fa
Vescovi e preti cattolici cinesi imprigionati e torturati, chiese e croci demolite con l’accordo sino-vaticano