Pedofilia
Senatrice democratica USA propone «bambolotti sessuali» per pedofili. L’idea non è nuova
Una senatrice dello stato democratico del Kentucky ha lasciato increduli i suoi colleghi dopo essersi espressa a favore della fornitura ai pedofili di «bambole sessuali infantili» per scoraggiarli dall’agire i loro impulsi contro i bambini nella vita reale.
La senatrice statale Karen Berg nella sua argomentazione davanti al parlamento ha rifiutato di usare il termine «pedofilo», optando invece per l’uso del termine MAP, o «minor attracted person», cioè «persona attratta da minori». L’acronimo, considerato «non offensivo», a quanto sembra sta prendendo sempre più piede nello spazio pubblico dominato dal diktat dell’inclusività e del rispetto per qualsiasi inclinazione.
«Ci sono quelle che chiamano MAPS, persone attratte dai minori e – la quantità limitata di ricerche condotte su queste bambole suggerisce che in realtà, per le persone attratte dai minori, queste bambole effettivamente diminuiscono la loro propensione ad uscire e attaccano i bambini», ha sostenuto Berg nel video ottenuto da Robby Starbuck.
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«In realtà dà loro un sollievo che li rende meno propensi a uscire di casa e ciò che è interessante è che la ricerca non ha supportato le stesse conclusioni per le persone che erano attratte dagli adulti usando le bambole», ha aggiunto Berg.
Durante la sua bizzarra spiegazione, la Berg ha ammesso che «la ricerca non è molto buona e non è completa» sulla questione delle bambole sessuali che aiutano a frenare gli abusi sessuali sui minori prima di affermare immediatamente che «la ricerca che è disponibile è conclusiva».
Non si tratta della prima volta che la questione dei bambolotti sessuali per pedofili emergono nel discorso pubblico. La realtà ripugnante dei cosiddetti «child sexbots» è realtà in diverse parti del mondo.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2018 un giornalista BBC James Young aveva scoperto per caso, visitando una fabbrica di giocattoli per adulti in Giappone che produce sexbots (robot realistici creati per l’appagamento sessuale), una sezione dell’edificio dove venivano assemblati sexbots con sembianze infantili. Secondo una inchiesta del Daily Star, il giovane reporter rimase «visibilmente scosso» e disse in seguito che «quella visione era davvero raccapricciante. Volevo solo andarmene da lì».
L’episodio portò alla scoperta di un traffico già attivo in vari Paesi, dove vengono importate come «manichini o bambole» per passare le dogane, con episodi di confisca di tali bambole infantili che «contengono parti anatomiche e orifizi (bocca, vagina e ano) che possono essere usati per ospitare un pene maschile adulto», ha scritto Thecrimereport.org.
«Da YouTube a Instagram, da Twitter a Pinterest, i video e i link ai mercati online di bambole sessuali con sembianze infantili appaiono sui più grandi siti di social media», aveva riferito all’epoca l’affiliata della NBC a New York.
È già stata avviata la via legale per arginare l’orrendo fenomeno. Il Cebing Realistic Exploitative Electronic Pedofilic Robots (CREEPER) Act, che mira a vietare l’importazione e la distribuzione di bambole sessuali simili a bambini, è stato introdotto dal membro del Congresso di New York Dan Donovan insieme ad una coalizione bipartisan di 32 co-sponsor.
«È una persona un po’ vile, chi si approfitta dei bambini per soddisfare orribili impulsi pedofili», aveva detto il deputato Donovan. «Durante i miei 20 anni come procuratore, ho messo in carcere quegli animali che hanno perpetrato le loro disgustose fantasie su bambini innocenti. Quello che ho visto e ascoltato è stato abbastanza per dare la nausea a chiunque. Ora, come legislatore al Congresso, sto introducendo un disegno di legge per vietare lo sfogo più attuale per i pedofili: le bambole sessuali infantili. Non fanno parte delle nostre comunità».
Il Donovan aveva quindi firmato un editoriale su The Hill in cui negava la tesi secondo cui tali bambole preverrebbero gli episodi di abusi di bambini da parte dei pedofili: «in effetti, la psicologia emergente su questo tema dice che tali bambole incoraggiano l’abuso di bambini verso bambini veri (…) Peter Fagan della Johns Hopkins School of Medicine ha recentemente dichiarato al The Atlantic che le bambole sessuali infantili hanno probabilmente un “effetto rinforzante” sui pedofili, e “in molti casi causano (l’impulso) di agire con maggiore urgenza”».
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Come sa il lettore di Renovatio 21, un grande processo di destigmatizzazione, di normalizzazione della pedofilia è in corso. Il fenomeno non è negabile, e pure invocato da accademici. L’emergere dell’acronimo MAP è la prova schiacciante di come lo sdoganamento della pedofilia stia filtrando nella società. Potete leggere questa agghiacciante testimonianza pubblicata tempo fa da Renovatio 21 di una madre che racconta dell’incontro con un sedicente «MAP», il quale ronzava oscenamente attorno a suo figlio al campo sportivo, e non temeva di dichiarare la sua natura.
Si tratta di un processo avviato nei più alti livelli di comando del pianeta.
L’anno scorso era apparso un documento ONU che delineava un’agenda per la depenalizzazione delle attività sessuali con minori, purché «consenzienti». Da tenere a mente anche inoltre le genuine dichiarazioni pubbliche del ministro per l’uguaglianza del governo spagnolo Irene Montero, che ha detto che i bambini «possono amare o avere rapporti sessuali con chi vogliono», mentre è difficile ricordare il mistero orrorifico delle campagne del brand di lusso Balenciaga, con i suoi messaggi espliciti e non.
«Una miriade di dati oggettivi e documentali sta a dimostrare come la pedofilia sia ormai lanciata sulla strada della normalizzazione attraverso le fasi della finestra di Overton, per diventare nella percezione diffusa una mera forma del comportamento sessuale» scrive Elisabetta Frezza nel suo nel libro Malascuola.
Come ripetiamo ogni volta su questo sito, la Finestra di Overton sulla pedofilia sembra essere spalancata da tempo.
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Intelligence
I politici americani temono che le agenzie di Intelligence mettano nei loro computer pedopornografia
Tucker Carlson just dropped a bombshell on Joe Rogan. His claim: politicians are afraid to do what is right in Congress because intel agencies will frame them for heinous acts. Wow.pic.twitter.com/zkPjVWBdNd
— Christian Garcia (@CricsConCarne) April 20, 2024
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Oligarcato
I visitatori della pedo-isola di Epstein individuati dai dati dei loro cellulari
Quasi 200 persone hanno effettuato più viaggi nell’isola caraibica del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein tra il 2016 e prima del suo arresto definitivo nel 2019. Lo riporta Wired, che scrive di dati ottenuti dalla testata.
Il condannato per reati sessuali trafficava minori e donne a Little Saint James, dove invitava anche individui influenti e ricchi, guadagnandosi il soprannome di «isola dei pedofili».
Un documento recentemente scoperto da Wired cita dati mobili forniti da Near Intelligence che individuano la posizione di un massimo di 166 potenziali visitatori o vittime, provenienti da tutti gli Stati Uniti e dal mondo.
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Molte delle coordinate mappate da Near Intelligence portano a case multimilionarie negli Stati Uniti. Altri risalgono ad aree a basso reddito dove si sa che le vittime di Epstein hanno vissuto e frequentato la scuola, comprese parti di West Palm Beach, in Florida.
La polizia e un investigatore privato affermano di aver individuato circa 40 vittime di Epstein nella zona, ha scritto il quotidiano, aggiungendo che non è ancora chiaro come siano stati raccolti tali dati o per cosa siano stati utilizzati.
A gennaio, documenti legali appena pubblicati elencavano circa 100 persone presumibilmente legate a Epstein, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e il principe Andrea della Gran Bretagna. Quest’ultimo ha raggiunto un accordo extragiudiziale con una donna che lo ha accusato di violenza sessuale nel 2022.
Epstein è stato infine arrestato nel 2019 e accusato di traffico di decine di minori. Come noto, è morto in attesa del processo in una cella di prigione di Manhattan un mese dopo, e la sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio.
La «madame» di Epstein, Ghislaine Maxwell, è stata giudicata colpevole e condannata a 20 anni dietro le sbarre per traffico sessuale minorile nel 2022. Attualmente detenuta in una struttura a bassa sicurezza, dove pare aver ritrovato la religione del controverso padre – l’ebraismo –sta facendo appello contro il verdetto.
Nonostante il giudice abbia ordinato che nel corso del 2024 i nomi di 170 collaboratori del potente pedofilo dovranno essere rivelati, la lista completa dei «clienti» di Epstein non è mai emersa.
La grande banca d’affari JP Morgan, che secondo accuse avrebbe gestito un miliardo di dollari per conto dell’oscuro finanziere, ha pagato 300 milioni di dollari per chiudere il caso Epstein.
I misteri attorno alla morte e alla vita di Epstein invece che diradarsi sembrano addensarsi sempre più.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso il fratello di Jeffrey Epstein ha pubblicato una foto dell’autopsia precedentemente non dichiarata, che, a suo avviso, sfata la versione ufficiale secondo cui il suicidio sarebbe la causa della morte.
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Come riportato da Renovatio 21, è emerso che la top model russa Ruslana Korshunova si sarebbe suicidata lanciandosi dal suo appartamento di Nuova York nel 2008, dopo aver visitato la famigerata «pedo-isola» epsteiniana quando aveva solo 18 anni.
Due anni fa Jean-Luc Brunel, socio parigino di Epstein esperto in modelle, fu trovato pure lui impiccato in cella.
Un anno fa Steven Hoffenberg, finanziere considerato mentore di Epstein, è stato trovato morto nel suo appartamento.
Come riportato da Renovatio 21, il caso più inquietante è tuttavia quello di Mark Middleton, ex consigliere di Bill Clinton considerato filo conduttore tra l’ex presidente e il miliardario pedofilo, trovato appeso a un albero con un colpo di fucile al petto all’inizio di maggio 2022 fuori da un ranch in Arkansas. Secondo una testimonianza recentemente pubblicata, una ex massaggiatrice di Epstein avrebbe riferito che l’uomo le ««ha detto una volta che a Clinton piacciono giovani, riferendosi alle ragazze».
Nel frattempo emergono dettagli dei progetti sempre più folli – come un vero cattivo dei film di James Bond – dell’Epsteino: oltre ai progetti eugenetici – generare figli dei suoi amici cattedratici considerati «geni» tramite le ragazzine sotto il suo controllo in un ranch del Nuovo Messico – abbiamo visto anche progetti di ricerca di bambini autistici da impiegare in società di raccolta dati DNA e Intelligenza Artificiale. Secondo alcuni Epstein potrebbe anche aver discusso di piani di vaccinazione universale.
I rapporti con Bill Gates – che ancora si impalla quando gli chiedono dell’amico – e con tanti altri, nonché le sue relazioni con lo Stato di Israele (l’ex premier Ehud Barak era suo ospite spesso) rimangono avvolti da strati di mistero non ancora penetrati.
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Immagine di Navin75 via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic
Pedofilia
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