Essere genitori
Ecco la «sindrome di Transhausen per procura»: i disturbi della personalità dei genitori determinano un aumento dei bambini trans
Le personalità dei genitori potrebbero giocare un ruolo decisivo nell’improvvisa ascesa dei bambini transgender nelle società occidentali.
Alcuni esperti hanno coniato il termine «transhausen per procura», mutuandolo dalla sindrome di Munchausen, il disturbo psichiatrico dove il paziente simula una malattia o un trauma per attrarre verso di sé l’attenzione. La «sindrome di Münchausen per procura» (in inglese «Munchausen Sybdrome by Proxy», o MSBOP è definita come la condizione psichiatrica dove i soggetti colpiti provocano o inventono sintomi a carico delle persone dipendenti dalle loro cure – il tutto sempre con l’obiettivo di attirare l’attenzione.
Il termine «transhausen per procura» è stato coniato quindi da alcuni esperti per quei genitori narcisisti che spingono la cosiddetta «transizione di genere».
Le celebrità sono sempre più sotto i riflettori con annunci sui loro figli che si dichiarano transgenderri o «non binari». Gli individui non binari si identificano né come maschi né come femmine. I siti gay esaltano attrici e cantanti come Cher, Sade, Jennifer Lopez e Charlize Theron per aver sostenuto i loro figli che rifiutano il loro sesso biologico.
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La sindrome di «transhausen per procura» ha effetti molto reali sulla società, scrive un articolo di Epoch Times che ha intervistato vari esperti.
Viene poi indicato il caso della famiglia Grant. La madre è una cantante e insegnante di canto, il padre faceva parte della band degli anni ’80 Linx e ha lavoratocon gruppi come le Spice Girls. Attualmente stanno lanciando il loro libro, A Very Modern Family, sul tema della «comprensione dei bambini queer e neurodivergenti».
Tuttavia, la promozione del transgenderismo infantile non avviene solo tramite le celebrità, ma anche tramite il grande flagello del nostro tempo: i social media.
Molti genitori pubblicano abitualmente sui social media applaudendo la transizione dei loro figli o sostenendo i «diritti dei transgender». In America, alcuni genitori sono stati incensati in articoli di giornale per essere fuggiti dagli Stati repubblicani che bloccano le procedure transgender per i bambini e per essersi trasferiti negli Stati retti dal Partito Democratico dove è consentita la “cura che affermi il genere”.
L’aumento dei casi di disforia di genere e delle famiglie con più bambini transgender hanno portato alcuni professionisti medici e di salute mentale a sospettare che siano coinvolte malattie psicologiche, come il disturbo narcisistico della personalità.
Fino a poco tempo fa, la disforia di genere era rara e si verificava principalmente nei giovani maschi. Se non trattata, la condizione spesso si risolve naturalmente dopo la pubertà. Secondo gli studi, in alcuni casi, i bambini affetti da disforia di genere si rivelavano omosessuali
Tuttavia negli ultimi anni, molti a favore delle «cure che affermano il genere» sostengono che gli interventi medici salvano vite umane riducendo le tendenze suicide nei giovani. Affermano che è un diritto umano per le persone potersi identificare come il sesso opposto e che la società deve accettare.
Il narcisismo, che ha somiglianze con il MSBP, può contribuire alla proliferazione delle affermazioni sulla disforia di genere e non dovrebbe essere ignorato, ha affermato Erica Li, una dottoressa dello Stato di Washington sentita da ET: «Il narcisismo di alcune di queste madri deve essere smascherato». Le madri, in particolare, possono sfruttare l’attenzione derivante dalla nascita di un figlio transgender per scalare la gerarchia sociale.
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La MSBP nei genitori è stata descritta da addetti ai lavori che lavorano in cliniche di genere negli Stati Uniti e all’estero, ha detto il dottor Li al giornale statunitense. La condizione è associata a ciò che è noto nella ricerca sulla personalità come la «Triade Oscura».
Coloro che esibiscono la Triade Oscura esprimono machiavellismo, che usa l’inganno per conquistare il potere. Esprimono anche una psicopatia sottostante, come il comportamento amorale. Ed esprimono narcisismo, ovvero il bisogno di ammirazione unito all’assenza di empatia per gli altri.
Secondo la teoria psicologica della Triade Oscura, lanciate nel 2002 dagli psicologi Delroy L. Paulhus e Kevin M. Williams, chi ne è affetto può porre problemi alla società: è stato scoperto che punteggi elevati in questi tratti aumentano statisticamente la probabilità di una persona di commettere crimini, causare disagio sociale e creare gravi problemi per le organizzazioni, soprattutto se occupano posizioni di leadership.
La Triade Oscura è stata diagnosticata in casi di ferali serial killer come Ted Bundy.
La domanda è: la genitorialità per molti può divenire una piattaforma per la propria psicopatia?
A tal punto è arrivata la reificazione del figlio, il bambino-suppellettile che completa il quadretto borghese?
A tal punto è arrivata la mercificazione del bambino, che è ucciso prima di nascere se imperfetto, oppure prodotto in laboratorio con il giusto programma, e poi igienizzato a dovere con vaccini e psicofarmaci?
E ancora: il mondo intero sta davvero divenendo psicopatico al punto da pervertire anche la genitorialità?
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Animali
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Essere genitori
Il 25% dei bambini di età compresa tra 3 e 4 anni possiede uno smartphone: studio
Uno studio condotto dall’autorità governativa di regolamentazione delle comunicazioni nel Regno Unito ha rilevato che un quarto dei bambini di soli 3-4 anni possiede uno smartphone. Lo riporta il giornale britannico Telegraph.
Dallo studio di Ofcom è infatti emerso che un quarto di tutti i bambini sotto i 7 anni possiede un dispositivo intelligente, con un aumento di circa il 5% in un anno.
I dati per i bambini di età inferiore a 7 anni sono stati forniti dai genitori, quindi il numero reale potrebbe essere molto più alto se alcuni genitori scegliessero di essere liberali riguardo alla verità.
Lo studio ha rilevato che quasi il 60% dei bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni possiede un telefono e, quando si arriva ai 12-17 anni, essenzialmente tutti i bambini possiedono uno smartphone.
Ofcom ha osservato che «i bambini delle scuole materne sono sempre più online e godono di una maggiore indipendenza digitale da parte dei genitori».
Lo studio ha anche scoperto che i bambini riescono ad aggirare i controlli sull’età per accedere alle app dei social media, semplicemente inventando la loro data di nascita.
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Più della metà (51%) di età inferiore ai 13 anni utilizza un’app di social media di qualche tipo sui propri telefoni, nonostante il fatto che la maggior parte delle app di social media richieda che gli utenti abbiano più di 13 anni.
Un totale del 40% dei bambini di età compresa tra 8 e 17 anni ha dichiarato a Ofcom di aver mentito sulla propria età per accedere a un’app.
Nella fascia di età 5-7 anni, un terzo dei genitori ha affermato che i propri figli utilizzano le app completamente senza supervisione e un terzo ha affermato di consentire ai propri figli di utilizzare le app prima che raggiungano l’età minima consigliata.
Il commissario governativo per l’infanzia britannico, Rachel de Souza, ha commentato che «l’uso dei social media e delle piattaforme di messaggistica da parte dei minorenni è molto diffuso. Le tutele previste dall’Online Safety Act devono essere implementate in modo rapido e deciso, con efficaci garanzie sull’età».
I risultati arrivano mentre il governo di Londra sta valutando la possibilità di attuare un divieto totale per i minori di 16 anni di acquistare smartphone, scrive Modernity News.
Tuttavia, tale legge non impedirebbe ai genitori di acquistare i dispositivi e di darli ai bambini, come avviene nella stragrande maggioranza delle case. Il governo sta anche valutando una legge che richiederebbe l’approvazione dei genitori quando i bambini di età inferiore ai 16 anni si iscrivono ad account sui social media.
Richard Collard della National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha sottolineato che «il numero di bambini molto piccoli che utilizzano i social media indica un fallimento sistemico da parte delle aziende tecnologiche nel far rispettare i limiti di età da loro stabiliti”.
Gli studi hanno dimostrato che esistono ampie prove che l’uso dei social media è collegato ad un aumento dell’ansia, della depressione e ad un declino del benessere mentale tra i giovani. Le connessioni tra telefonino e l’aumento del cortisolo – l’ormone dello stress – sono discusse da diversi anni.
Come riportato da Renovatio 21, una curiosa circolare del ministero dell’Istruzione italiano dell’anno scorso descriveva lo smartphone come una droga «non diversa dalla cocaina».
Negli anni è emerso che le app degli smartphone spiano i bambini su «una scala scioccante», hanno rivelato esperti a Children’s Health Defense.
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Essere genitori
«Influencer» per genitori condannata per abusi su minori
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