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Renovatio 21 al convegno sulla Scuola a Reggio Emilia: siete tutti invitati

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Come precedentemente annunciato, Renovatio 21 parteciperà al convegno sul tema scuola che avrà luogo a Reggio Emilia questo sabato, 7 giugno, dalle ore 10:00, presso l’Agriturismo «Il Bove», molto comodo all’uscita dell’autostrada.

 

Oltre a Roberto Dal Bosco, fondatore direttore di Renovatio 21, come relatori saranno presenti Elisabetta Frezza, Giurista e Responsabile Scuola dell’Associazione ContiamoCi!, l’ing. Giovanni Lazzaretti del Circolo Culturale «J. Maritain», don Andrea Maccabiani dell’Associazione «Città Cristiana». Sarà un’occasione per incontrarsi, discutere, progettare riguardo i temi che più premono sulle nostre famiglie e sulle nostre vite. Renovatio 21 sarà presente anche con un banchetto di merchandising.

 

Ad organizzare l’evento, oltre che a moderare il dibattito c’è Cristiano Lugli, della Rete Genitori Informati e Consapevoli, che ha promosso l’evento – figura ben conosciuta dai lettori di Renovatio 21. Proprio al nostro Cristiano abbiamo posto qualche domanda per capire qualcosa in più su questo evento che, per la natura radicale dei suoi contenuti, si dà come qualcosa di unico sul piano nazionale.

 

Cristiano, chi ha ideato e promosso questo convegno sul tema scuola?

Il convegno è stato pensato e promosso dalla Rete Genitori Informati e Consapevoli, di cui faccio parte anche io. Si tratta di un gruppo di famiglie sparse sul territorio di Reggio Emilia e Modena in particolare, costituitosi da poco anche se ognuna di queste famiglie già da anni fa la propria parte restando sensibile al tema scuola.

 

Abbiamo pensato di metterci insieme per avere più unità e quindi anche un occhio più attento a tutte le dinamiche che riguardano un tema così importante per i nostri figli, e per la società tutta.

 

Perché farlo proprio a Reggio Emilia?

Come dicevo, diverse famiglie fra cui la mia risiede nel territorio di Reggio Emilia, ma in realtà è dovuto anche al fatto che qui ci sono molte realtà e associazioni interessate al tema educativo, e quindi ci si può mettere a confronto con grande facilità.

 

«Sopravvivere alla Malascuola». Come mai questo titolo?

Prende certamente spunto dal libro scritto qualche anno fa dalla dottoressa Elisabetta Frezza, che sarà ospite come relatrice al nostro convegno, ed evidenzia un problema oggettivo sul quale si vuole discutere.

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Qual è il fine di questo convegno?

Il confronto, appunto. È oggettivo, come dicevo poco fa, che oggigiorno il sistema scolastico è allo sbando totale. D’altronde, in tanti lo denunciano da anni, riportando fatti e dati piuttosto allarmanti. Molte famiglie, già prima dell’epoca COVID, hanno perso la fiducia nell’istituzione scuola, che se ci pensiamo ricopre praticamente un quarto di vita dei nostri figli. È quindi necessario capire cosa si può fare per migliorare, anche combattendo dall’interno. Tuttavia ci sono anche persone, magari anche per esperienze personali irreversibili, che cercano alternative al sistema pubblico.

 

Qui nella nostra zona, come immagino anche in tante altre parti d’Italia, è nata qualche realtà alternativa, specie per bambini più piccoli ed elementari. Ecco, vorremmo che più voci si mettessero a confronto per portare spunti ed eventuali soluzioni alle famiglie. C’è tanta preoccupazione, questo come rete di genitori attiva sul territorio lo avvertiamo, ragion per cui questo convegno, che vede fra i relatori molti addetti ai lavori, vuole offrire qualche riflessione sul come affrontare, a seconda delle esigenze di ognuno, il tema scuola e come sopravvivere, appunto, a questa «malascuola».

 

Com’è strutturata la giornata?

Il convegno inizierà alle ore 10:00, nella bella sede dell’Agriturismo «il Bove», immerso nella campagna di Reggio Emilia. Un ambiente molto rustico, ma allo stesso tempo molto elegante e spazioso. Prevediamo che duri circa tre ore, e quindi finirà intorno alle 13:00. Al termine, per chi vuole, è previsto un aperitivo conviviale alla presenza dei relatori: sarà anche occasione per un’ulteriore confronto, più diretto e personale magari, nonostante abbiamo previsto anche un tempo dedicato alle domande al termine di tutti gli interventi dei relatori.

 

L’ingresso non richiede una prenotazione ed è ad offerta libera. È invece richiesta una prenotazione ai recapiti telefonici presenti sulla locandina dell’evento per chi vuole fermarsi all’aperitivo post-convegno. Sarà anche disposto un servizio di baby-sitting totalmente gratuito per i genitori che vengono con i bambini, così da permettere alle famiglie di poter ascoltare con attenzione.

 

 

Vi aspettate tanta partecipazione?

Penso proprio di sì. L’interesse è tanto, nonostante ci sia stato un calo della partecipazione agli eventi pubblici a seguito del COVID che ha un po’ anestetizzato tutto. Molte persone però ci hanno contattato per chiedere ulteriori informazioni, anche da fuori Reggio Emilia, quindi penso che sia un evento molto sentito. Sono temi caldi e soprattutto urgenti, è lecito ipotizzare un forte interesse ed un’altrettanta buona partecipazione anche dovuta al fatto che ci sono illustri relatori.

 

L’evento avrà luogo proprio il giorno in cui finisce l’anno scolastico: è una scelta causale o mirata?

Abbiamo convenuto che non si potesse andare oltre il 7 giugno perché poi giustamente le persone «staccano». Oltre che per gli alunni, i primi diretti interessati, l’anno scolastico è indubbiamente impegnativo anche per i genitori e le famiglie in generale. L’ultimo sabato prima delle vere e proprie vacanze, anche se è l’ultimo giorno di scuola, penso sia il migliore per «battere il ferro finché è caldo», come si suol dire.

 

L’alternativa sarebbe stata farlo a settembre, ma crediamo non avrebbe avuto senso: farlo a giugno ci permette di fornire già elementi molto utili per l’anno scolastico successivo, anche in base a scelte o cambiamenti che si potrebbero attuare. Per arrivare a settembre, diciamo, già preparati o comunque con strumenti in più.

 

Vuoi fare un appello ai lettori di Renovatio 21 rispetto all’evento di sabato?

Li invito tutti a venire. Sono certo che sarà un bel convegno e un momento di importante convivialità e scambio.

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Renovatio 21 a Chioggia per la Tabarrata Nazionale 2024

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Renovatio 21 promuove ed aderisce alla Tabarrata Nazionale 2024 indetta per sabato 10 febbraio a Chioggia.   La Tabarrata Nazione è l’adunanza tabarrista par excellence. Si tratta del raduno più significativo in Italia, e di conseguenza del mondo, per gli appassionati del miglior soprabito esistente: il Tabarro.   Sapete di cosa parliamo: il Tabarro è il mantello a ruota che ha lontanissime origini ed è legato in modo indissolubile alla tradizione del nostro territorio e non solo di quello. La parola tabard, mutuata dal latino tabardus, è riscontrabile anche in lingua anglica. Testimonianze di tabarri giungono da ogni regione d’Italia, Sicilia e Puglia comprese. Fuori dall’equivoco per cui si tratterebbe di una tradizione padana o veneziana, ricordiamo l’uso del Tabarro presso i «Briganti» che insorsero contro l’Italia unita dalle orde dei Savoia.   L’evento, che gode del patrocinio del comune della Città di Chioggia, è organizzato dall’associazione Civiltà del Tabarro, impegnata nella diffusione della cultura del Tabarro e del suo retroterra umano, storico, culturale, spirituale.     Siamo arrivati alla settima Tabarrata Nazionale. Prima ci sono state: Parma, Casalmaggiore, Vicenza, Oleggio, Cittadella, Bassano del Grappa. C’è stato, purtroppo, uno iato dovuto al biennio pandemico… tuttavia, la Tabarrata Nazionale di Cittadella riuscì ad essere eseguita nel primo 2020 a poche settimane dal patatrac globale.   Il programma della Tabarrata Nazionale 2024 prevede il ritrovo dei tabarristi alle 14:30 presso Corso del Popolo, dinanzi al Comune di Chioggia.   Quindi, dalle 15:30 una visita all’Orologio della Torre di Sant’Andrea – l’orologio funzionante più antico del mondo, in contesa, dicono, con il Big Ben – guidata da esperti locali.   Segue alle ore 17:00 la conferenza «Argomenti della Civiltà del Tabarro» presso Palazzo Grassi, in Canal Vena. Interverranno: Sandro Zara, imprenditore e maestro del Tabarro; Roberto Dal Bosco, presidente dell’associazione Civiltà del Tabarro; Corrado Beldì, segretario della Civiltà del Tabarro. Nel contesto di Palazzo Grassi, il maestro fotografo Silvano Pupella realizzerà ritratti dei tabarristi presenti.   A seguire, sempre nella stupenda cornice del Canal Vena, un aperitivo presso il bacaro Nino Fisolo. Più tardi, per chi ha prenotato, la grande, usuale cena tabarrista, un evento nel quale l’aggettivo «felliniano» può pure essere dimenticato del tutto perché non rende la questione.   La scelta della incantevole «piccola Venezia» è dovuta alla vox populi al termine della conferenza «Lineamenti di Civiltà del Tabarro» alla Tabarrata Nazionale 2023 a Bassano del Grappa un gruppo di tabarristi ha demandato a gran voce un ritrovo per l’anno successivo a Chioggia. Sono stati accontentati.   La partecipazione massiva dei lavoratori di Renovatio 21 alla Tabarrata potrebbe precludere, per una volta, gli usuali ritmi di upload di articoli sul sito nei prossimi due giorni. Il lettore porti pazienza, le missioni da portare avanti nella vita sono spesso più di una.   Attediamo chiunque voglia venire, anche qualora dotato di soprabito con le braccia: la possibilità di provare ad ammantarsi con la dolcezza, la bellezza di secoli e millenni di tradizione di certo non mancherà. E, statene sicuri, ciò non potrà che far bene all’animo e al corpo.   Perché, come dice il presidente della Civiltà del Tabarro Roberto Dal Bosco, «se ha le maniche non scalda il cuore».   Per ogni ulteriore informazione, senza esitare, contattateci.

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Renovatio 21 alla Tabarrata Nazionale 2023

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Renovatio 21 parteciperà alla Tabarrata Nazionale 2023 che si terrà sabato 4 febbraio a Bassano del Grappa.

 

Si tratta del più potente raduno in Italia – quindi, nel mondo – degli amanti del miglior soprabito dell’universo. Se non sapete cos’è un tabarro, ci dispiace per voi. Potete rimediare, tuttavia, venendo a vederne diecine e diecine indossati da un esercito di personaggi che si troverà alle 16:00 sul Ponte Vecchio, detto Ponte degli Alpini, a Bassano.

 

Il tabarro è un oggetto le cui radici si perdono nei secoli. Secondo il libro Tabarro. Storia di cavalieri, dame e sognatori, sarebbe un derivato delle tuniche degli antichi. La realtà è che un tabarro lo aveva probabilmente il nonno, il bisnonno, del lettore. Anzi: non è improbabile che un tabarro sia a casa vostra, nascosto, dimenticato in un armadio o in una soffitta da decadi e decadi. Se è così, sappiate che c’è caso che sia anche perfettamente conservato. Ad una conferenza emiliana di Renovatio 21 del tardo 2019, capitò al tavolo un signore che aveva un tabarro che diceva essere in famiglia da sempre. Guardammo l’etichetta: c’era scritto «1907».

 

Bisogna quindi dire il fondatore di Renovatio 21 Roberto Dal Bosco è presidente della Civiltà del Tabarro: ecco spiegato questo articolo, e certi riferimenti che potreste aver letto qui e in questi anni.

 

In realtà, tra l’universo del tabarro e quello di Renovatio 21 pare esserci non solo un’identità cosmica di fondo (la tradizione, la distinzione, il primato della realtà sul conformismo) ma anche una comunanza nel destino.

 

Alcuni di voi sanno che chiusero la pagina Facebook di Renovatio 21, e la cosa finì in tribunale. Poco dopo, cosa di cui pochi sono al corrente, chiusero anche la pagina della Civiltà del Tabarro. Ambedue, come potete vedere, grazie alla giustizia sono state riaperte.

 

Tuttavia, qualcosa ancora non torna.

 

Lo scrittore Camillo Langone è il vate del tabarro, nonché il creatore delle prime Tabarrate a Parma (2016) e Casalmaggiore (2017). Camillo quest’anno non potrà esserci. Tuttavia, a favore dei suoi tanti follower tabarristi e filotabarristi, aveva pubblicato su Facebook la locandina dell’evento di quest’anno. La piattaforma la ha censurata.

 

Proprio così. «Il tuo post viola i nostri Standard della community, pertanto è visibile solo a te».

 

 

Sarebbe da non credere, se non conoscessimo bene la tragedia dell’ora presente.

 

Non è una barzelletta l’idea che anche l’uomo in tabarro può essere ritenuto passibile di essere rimosso dal discorso pubblico. Il tabarrismo come sovversione: in un mondo che ci vuole completamente sottomessi, in un mondo in cui conta solo la massa vaccina, non si tratta più di uno scherzo. Può metterti le braghe strappate, puoi indossare gli orrori gender degli stilisti infelici, puoi vestirti in modo indecente: il conformismo della degradazione, che ti è imposto dal potere, te lo consente.

 

Non ti è consentito, invece, avvolgerti di un’eleganza millenaria. Non ti è consentito essere l’uomo che era tuo nonno. Non ti è consentito agire concretamente ciò che ti è stato tramandato. Non ti è consentito il bello, il buono, il giusto. Vabbè. Sapete come stan le cose. Non tediamoci.

 

Torniamo alla Tabarrata Nazionale, dove tutti questi brutti pensieri non avranno cittadinanza – perché si tratta di un ritrovo di amici e personaggioni, dove si sorride e si ride, dove lo stare in compagnia è tutto, dove non si parla di politica o di altre disgrazie, ma si vive felici avvolti da strati di bellezza e spensieratezza.

 

Dopo il ritrovo alle 16 sul Ponte degli Alpini, seguirà, nella Sala Tolio (via Jacopo da Ponte, 37) la conferenza «Lineamenti di Civiltà del Tabarro», dove interverranno, oltre al presidente Roberto Dal Bosco, anche il tesoriere Corrado Beldì, nonché il vero re-iniziatore di questa tradizione, l’infinitamente signorile Sandro Albano Zara, unico, grande maestro del tabarro moderno – cioè, del tabarro eterno.

 

Alla cena non sappiamo se ci sarà posto, ma vale la pena di trovare. Non è impossibile, infine, che il manipolo più irriducibile dei tabarristi non vada avanti sino a notte fonde a conquistare le strade della cittadina veneta. Alle altre Tabarrate, di solito, va così.

 

Aspettiamo tutti, in ispecie i simpatizzanti e i curiosi: vi sarà la possibilità, anche per i non-ancora-tabarristi, di provare dei tabarri, e di farsi ritrarre dal M° Silvano Pupella, che per l’occasione allestirà un set fotografico.

 

Fra i tabarristi vi è un detto: «se ha le maniche, non scalda il cuore».

 

Venite a scaldare il vostro.

 

 

 

 

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Video della processione di riparazione di Reggio Emilia

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La cronaca della processione di Reggio Emilia del 2 luglio in riparazione contro le parate LGBT mostra, oltre che la cerimonia, anche i volti e la motivazione dei partecipanti.

 

È possibile sentire anche brani del fervorino di Don Daniele Di Sorco, FSSPX.

 

Al minuto 6:27 è brevemente intervistato Cristiano Lugli, organizzatore del Comitato Beata Giovanna Scopelli e co-fondatore di Renovatio 21.

 

Il video è curato dal canale YouTube Cronache di Cielo e Terra.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

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