Economia
Putin: l’Occidente distrugge il proprio sistema finanziario
L’Occidente sta screditando le proprie valute e il proprio sistema bancario, mentre i monopoli consolidati nell’economia globale si stanno sgretolando, ha affermato giovedì il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso annuale all’Assemblea federale.
La Russia, insieme alle nazioni cosiddette «amiche», si concentrerà sulla creazione di una nuova infrastruttura finanziaria che sarà libera dalla politica nel tentativo di unire gli sforzi di fronte alle sfide globali, ha affermato Putin secondo quanto riportato da RT.
«L’Occidente stesso sta screditando le proprie valute e il proprio sistema bancario. Stanno segando un ramo su cui sono rimasti seduti per decenni», ha dichiarato il leader del Cremlino, riferendosi alla crescente tendenza globale ad utilizzare nel commercio le valute nazionali anziché il dollaro statunitense, che ha acquisito uno slancio significativo da quando la Russia è stata tagliata fuori dal sistema finanziario occidentale e le sue riserve estere sono state congelate nel 2022.
Putin ha sottolineato che Mosca lavora con i suoi alleati sulla base dell’uguaglianza e del rispetto degli interessi reciproci. Per questo motivo, ha detto, sempre più Paesi stanno cercando di aderire a gruppi come i BRICS, l’Unione economica eurasiatica e l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai.
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Insieme ai suoi partner, la Russia continuerà a costruire corridoi di trasporto «sicuri» basati sulle nuove tecnologie e creerà una nuova rete finanziaria globale «libera da interferenze politiche» in un momento in cui l’economia, il commercio e la finanza mondiale stanno attraversando rapidi cambiamenti, ha osservato il presidente russo.
Tre mesi fa il primo vice primo ministro russo Andrej Removich Belousov aveva dichiarato che le valute occidentali erano state quasi completamente eliminate nel commercio russo-cinese, poiché quasi tutti i pagamenti tra i paesi vengono ora effettuati in rubli e yuan: in pratica, la de-dollarizzazione russo-cinese era quasi completa.
Come riportato da Renovatio 21, altri Paesi che stanno attuando politiche di allontanamento dal dollaro l’India, l’Indonesia, il Bangladesh, la Malesia, lo Sri Lanka, il Pakistan la Bolivia, l’Argentina e altre Nazioni del Sud del mondo (con timidi accenni perfino in Isvizzera) stanno seguendo si stanno sganciando dal dollaro. A inizio anno la Banca Centrale Irachena ha annunciato che consentirà scambi con la Cina direttamente in yuan cinesi, senza passare dal dollaro, mentre il Ghana si è rivolto non alla moneta statunitense, ma all’oro per stabilizzare la propria valuta nazionale.
A gennaio 2023, il ministro delle finanze dell’Arabia Saudita Mohammed Al-Jadaan ha dichiarato che il Regno è aperto a discutere il commercio di valute diverse dal dollaro USA. «Non ci sono problemi con la discussione su come stabiliamo i nostri accordi commerciali, se è in dollari USA, se è l’euro, se è il riyal saudita», aveva detto Al-Jadaan in un’intervista a Bloomberg TV durante il World Economic Forum di Davos. «Non credo che stiamo respingendo o escludendo qualsiasi discussione che contribuirà a migliorare il commercio in tutto il mondo».
Lo scorso agosto Putin aveva parlato apertamente di de-dollarizzazione dell’economia mondiale in un messaggio video ai partecipanti del vertice BRICS in Sud Africa, affermando che il dollaro americano sta perdendo il suo ruolo globale in un processo «oggettivo e irreversibile».
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Economia
La Banca Centrale d’Israele promuove lo Shekel Digitale
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Economia
Moody’s avverte di declassamenti sui cattivi prestiti immobiliari di sei banche regionali
Il canale televisivo statunitense CNBC ha riferito lo scorso 6 giugno che a maggio i prestiti in sofferenza relativi agli immobili commerciali (CRE) hanno raggiunto poco meno dell’1% del patrimonio delle banche commerciali con sede negli Stati Uniti, pari a 23,3 trilioni di dollari.
Ciò porterebbe i crediti inesigibili CRE a 220 miliardi di dollari di debito in sofferenza. Pur rappresentando l’1% degli asset, i crediti inesigibili CRE equivarrebbero a un più pericoloso 10% del capitale azionario totale delle banche con sede negli Stati Uniti, che ad aprile era di 2,3 trilioni di dollari.
Il 5 giugno Moody’s Investors Service ha emesso avvisi di «revisione per downgrade» su sei banche commerciali regionali statunitensi, il cui patrimonio complessivo ammonta a circa 200 miliardi di dollari, a causa dell’ampia quota di asset CRE detenuta da tali banche nei loro portafogli.
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In pratica, il terremoto delle banche regionali americane partito due anni fa non sembra essere stato assorbito.
Come noto, a crollare per prima fu la Silicon Valley Bank. Seguì la First Republic Bank. Banche più grandi divorarono quindi quel che ne rimaneva. Il crash, per qualche ragione, non investì le banche israeliane che avevano 1 miliardo di depositi nella Silicon Valley Bank.
L’effetto domino arrivò fino in Isvizzera, dove collassò Credit Suisse, che fu fusa, su spinta del governo elvetico, con il colosso bancario UBS. Il salvataggio dell’Istituto di credito elvetico, tramite acquisizione da parte di UBS, è stato operato grazie alla liquidità fornita a UBS dalla Banca Nazionale Svizzera – cioè dallo Stato elvetico, che ha salvato così la sua principale industria nazionale – un settore che, come noto, ha i suoi lati oscuri.
Qualcuno cominciò a sussurrare che la banca successiva a saltare sarebbe stata Deutsche Bank, la nona banca più grande del mondo, certificando la trasformazione da crisi bancaria regionale a crisi finanziaria sistemica globale. La stessa Deutsche aveva pubblicato uno studio in cui avvertiva che «un’ondata di default è imminente».
Renovatio 21 ritiene che un collasso bancario transnazionale sia funzionale all’introduzione di una moneta digitale di Stato, la CBDC in caricamento presso quasi ogni ministero delle Finanze del mondo e nelle strutture sovranazionali come FMI, Banca Mondiale o come l’Unione Europea, dove la presidente BCE Christine Lagarde ha confessato che la valuta elettronica europea – l’euro digitale – sarà utilizzato per la sorveglianza.
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Immagine di Sweeneyr via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Economia
Un articolo generato dall’AI ha mandato a zero il mega-fondo dell'(ex) amico di Bill Gates?
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