Geopolitica
Orban: coloro che chiedono di inviare truppe NATO per combattere la Russia stanno «in un’altra galassia»
«Mi sento come se fossi arrivato in un’altra galassia», ha detto il primo ministro ungherese Viktor Orban in un programma radiofonico il 22 marzo dopo aver partecipato a un vertice dell’UE a Bruxelles, secondo l’agenzia russa TASS.
Il premier magiaro ha spiegato che un numero dei paesi occidentali stanno ora discutendo apertamente della possibilità «impensabile» di inviare truppe a combattere in Ucraina, cosa che potrebbe scatenare la Terza Guerra Mondiale. Prima si trattava solo di munizioni, poi di carri armati, ora di truppe, ha detto.
«Ciò che sembrava assurdo e impensabile solo due mesi fa, è diventata realtà: è quella che chiamano la spirale della guerra», ha osservato l’Orban, avvertendo che «se un Paese della NATO entra in operazioni militari contro la Russia, ciò significherà l’inizio della terza guerra mondiale».
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Il premier ungherese ha dichiarato che Bruxelles è ancora guidata dalla «logica della guerra (…) mi sento come se fossi arrivato in un’altra galassia».
«L’Ungheria non è in guerra con la Russia», ha sottolineato ancora l’Orbano. «In un modo o nell’altro dobbiamo dare una svolta. Fortunatamente, il nostro governo mantiene una posizione sobria e stiamo parlando di un cessate il fuoco e di colloqui di pace».
Come riportato da Renovatio 21, tre settimane fa il premier di Budapest aveva dichiarato che l’era della dominazione occidentale è finita e sta emergendo un nuovo ordine mondiale.
Orban. che negli scorsi giorni ha incontrato Donald Trump in Florida, si è opposto all’ingresso dell’Ucraina nella UE.
Come riportato da Renovatio 21, l’Ungheria non fornisce alcun aiuto militare all’Ucraina né consente l’ingresso di armi nel Paese attraverso il suo territorio. Tuttavia, l’Ungheria avrà potere di veto sull’adesione dell’Ucraina all’UE e alla NATO poiché entrambi gli organismi richiedono il consenso unanime dei membri esistenti prima di ammettere nuovi stati.
In questi mesi di conflitto l’Ungheria ha bloccato con la Polonia l’importazione di grano ucraino per proteggere i suoi agricoltori da una riduzione dei prezzi, spingendo l’Ucraina a minacciare un’azione legale presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Il Washington Post ha rivelato che il presidente ucraino Zelens’kyj avrebbe elaborato un piano per chiudere altre forniture russe all’Ungheria di Orban.
Come riportato da Renovatio 21, durante una recente intervista di Tucker Carlson il premier magiaro Orban ha dichiarato che, assieme alla Serbia, l’Ungheria è pronta a rispondere militarmente contro chiunque tocchi i suoi interessi.
È emersa di recente la tensione tra il governo di Budapest e l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America David Pressman, che ha rivendicato il fatto che gli USA hanno il potere di esercitare pressioni sull’Ungheria se rifiuta di adeguare la propria politica estera nei confronti dell’UE, della NATO e della Russia.
L’ambasciatore, gay dichiarato, era stato duramente attaccato per la condotta tenuta durante il suo mandato a Budapest da Tucker Carlson, che si scagliò contro l’ambasciatore durante un suo discorso tenuto in Ungheria dopo aver intervistato Viktor Orban.
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Immagine screenshot da YouTube
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Le truppe americane lasceranno il Ciad
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Geopolitica
Missili Hezbollah contro basi israeliane
Hezbollah ha preso di mira diverse installazioni militari israeliane, inclusa una base critica di sorveglianza aerea sul Monte Meron, con una raffica di razzi e droni sabato, dopo che una serie di attacchi aerei israeliani avevano colpito il Libano meridionale all’inizio della giornata.
Decine di missili hanno colpito il Monte Meron, la vetta più alta del territorio israeliano al di fuori delle alture di Golan, nella tarda notte di sabato, secondo i video che circolano online. I quotidiani Times of Israel e Jerusalem Post scrivono tuttavia che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato che tutti i razzi sono stati «intercettati o caduti in aree aperte», senza che siano stati segnalati danni o vittime.
Il gruppo militante sciita libanese ha rivendicato l’attacco, affermando in una dichiarazione all’inizio di domenica che «in risposta agli attacchi del nemico israeliano contro i villaggi meridionali e le case civili» ha preso di mira «l’insediamento di Meron e gli insediamenti circostanti con dozzine di razzi Katyusha».
Il gruppo paramilitare islamico ha affermato di aver anche «lanciato un attacco complesso utilizzando droni esplosivi e missili guidati contro il quartier generale del comando militare di Al Manara e un raduno di forze del 51° battaglione della Brigata Golani», sabato scorso. L’IDF ha affermato di aver intercettato i proiettili in arrivo e di «aver colpito le fonti di fuoco» nell’area di confine libanese.
⚡️⭕️#LEBANON, Hezbollah :
The Israeli Meron air base and its surroundings are being subjected to the strongest targeting operation so far.
Iron dome seems to be absent, rockets are landing and there are reports of precise targeting on the base (probably ATGMS). pic.twitter.com/EvnavJ6BZP
— Middle East Observer (@ME_Observer_) April 27, 2024
⚡️ #Hezbollah statement :
In response to the #Israeli enemy’s attacks on the steadfast southern villages and civilian homes, especially the towns of Al-Qozah, Markaba, and Serbin, the Mujahideen of the Islamic Resistance bombed the Meron settlement and the surrounding… pic.twitter.com/om5HpMkXPQ
— Middle East Observer (@ME_Observer_) April 27, 2024
🔴 And then Hezbollah rockets hit Israel pic.twitter.com/bm0Fsrna6A
— S p r i n t e r F a c t o r y (@Sprinterfactory) April 27, 2024
Ieri l’aeronautica israeliana ha condotto una serie di attacchi aerei nei villaggi di Al-Quzah, Markaba e Sarbin, nel Libano meridionale, presumibilmente prendendo di mira le «infrastrutture terroristiche e militari» di Hezbollah. Venerdì l’IDF ha colpito anche diverse strutture a Kfarkela e Kfarchouba.
Secondo quanto riferito, gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno tre persone, tra cui due combattenti di Hezbollah. I media libanesi hanno riferito che altre 11 persone, tra cui cittadini siriani, sono rimaste ferite negli attacchi.
Il gruppo armato sciita ha ripetutamente bombardato il suo vicino meridionale da quando è scoppiato il conflitto militare tra Israele e Hamas lo scorso ottobre. Anche la fondamentale base israeliana di sorveglianza aerea sul Monte Meron è stata attaccata in diverse occasioni. Hezbollah aveva precedentemente descritto la base come «l’unico centro amministrativo, di monitoraggio e di controllo aereo nel nord dell’entità usurpatrice [Israele]», senza il quale Israele non ha «alcuna alternativa praticabile».
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