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L’OMS paga alle vittime congolesi di abusi sessuali 250 dollari ciascuna
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pagato 250 dollari ciascuna ad almeno 104 donne congolesi che avrebbero subito abusi sessuali da parte del suo staff durante l’epidemia mortale di Ebola nella nazione africana, ha riferito martedì l’Associated Press.
I pagamenti, per un totale di 26.000 dollari, sono stati effettuati all’inizio di quest’anno quando Gaya Gamhewage, la dottoressa responsabile del lavoro dell’OMS sulla prevenzione delle molestie sessuali e degli abusi, ha visitato la Repubblica Democratica del Congo (RDC) per affrontare il più grande scandalo sessuale conosciuto nella storia dell’agenzia, ha aggiunto l’agenzia citando documenti interni.
Secondo quanto riferito, ai destinatari veniva richiesto di completare corsi di formazione progettati per assisterli nell’avvio di attività «generatrici di reddito» per ricevere il denaro. È stato riportato che una delle donne vittime di abusi abbia dato alla luce un bambino con una disabilità che richiede cure mediche speciali.
Un’indagine commissionata dall’OMS ha riferito nel settembre 2021 che 21 dei suoi dipendenti erano tra gli 83 operatori umanitari che hanno aggredito sessualmente donne e ragazze locali durante una missione delle Nazioni Unite contro l’Ebola del 2018-2020 nella RDC.
Secondo il rapporto di 35 pagine, gli abusi, che includevano nove accuse di stupro, sono stati commessi da lavoratori sia locali che internazionali. Mentre decine di donne hanno affermato di aver ricevuto offerte di lavoro in cambio di sesso, altre hanno affermato di essere state costrette con l’alcol, intrappolate negli ospedali e costrette a fare sesso, lasciando due di loro incinte.
La commissione ha affermato di aver riscontrato evidenti fallimenti strutturali e l’incapacità di gestire i rischi di sfruttamento sessuale e episodi di abuso nel Paese dell’Africa centrale. In precedenza, AP aveva riferito che gli alti dirigenti dell’OMS erano stati informati della cattiva condotta sessuale nel 2019 quando si era verificata, ma avevano fatto ben poco per fermarla.
Il mese scorso, l’agenzia sanitaria globale ha annunciato che cinque membri del personale erano stati licenziati dal 2021 in risposta all’accertamento di cattiva condotta sessuale. I nomi di altri 25 presunti autori sono stati inseriti in un database delle Nazioni Unite per impedire futuri impieghi.
Tuttavia, le presunte vittime avrebbero espresso sfiducia nell’OMS, insistendo sul fatto che i suoi sforzi non erano sufficienti. Secondo l’AP, diverse donne congolesi sfruttate sessualmente non hanno ancora ricevuto un risarcimento. Mentre l’istituzione avrebbe affermato in un documento confidenziale il mese scorso che circa un terzo delle vittime conosciute erano «impossibili da localizzare», ha affermato che quasi una dozzina di altre hanno rifiutato la sua offerta.
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Coloro che hanno ricevuto i 250 dollari in contanti, inclusa una giovane donna che ora ha una figlia di cinque anni a seguito dello stupro, hanno detto al quotidiano che il pagamento era insufficiente e che il loro obiettivo principale era vedere giustizia.
«Non è inaudito che l’ONU dia alle persone denaro iniziale in modo che possano aumentare i loro mezzi di sussistenza, ma abbinare questo con un risarcimento per una violenza sessuale, o un crimine che ha come risultato la nascita di un bambino, è impensabile», ha detto ad AP Paula Donovan, il co-direttore della campagna Code Blue contro la cattiva condotta sessuale all’ONU.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2021, secondo il rapporto ufficiale della commissione speciale che ha indagato sulla violenza sessuale contro le donne nei paesi dell’Africa centrale, i funzionari dell’OMS coinvolti nei crimini di sesso forzato e stupro si contavano in 83 agenti, 21 dei quali già incriminati.
Il rapporto interno dipinge un quadro cupo dell’OMS: vengono descritti medici, consulenti, autisti e altro personale che costringono per lo più giovani donne a fare sesso in cambio della promessa di posti di lavoro. Era pure pienamente percepibile il fallimento dei funzionari dell’OMS nel prevenire e indagare su tali incidenti.
Alcune delle accuse erano state portate alla luce nel settembre 2020 in un’indagine del New Humanitarian e della Thomson Reuters Foundation che ha dettagliato i resoconti di oltre 50 donne nella città di Beni che hanno accusato gli operatori umanitari dell’Ebola dell’OMS e di altre organizzazioni umanitarie di sfruttamento e abuso sessuale.
«Le altre organizzazioni includevano l’UNICEF, World Vision, l’ente di beneficenza medico Alima, Oxfam e Medici senza frontiere, alcune delle quali hanno avviato le proprie indagini interne» aveva scritto il Washington Post.
Oltre alle questione dell’OMS vi sono inoltre le accuse di stupro riguardo ad una missione di pace ONU nella Repubblica Centrafricana.
Come riportato all’epoca da Renovatio 21, gli abusi sessuali congolesi riportavano anche episodi di malaffare sessuale ora non nominati dagli articoli odierni: sesso in cambio di vaccini.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS allora in attesa di riconferma, si era subito pubblicamente scusato con le donne della Repubblica Democratica del Congo e ha promesso che avrebbe indagato, punito e riformato l’organizzazione. Il risultato sono questi 250 dollari a donna stuprata.
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Soros finanzia le proteste universitarie filopalestinesi in America
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Prime Minister Netanyahu's son posts anti-Semitic Soros meme on his Facebook page. pic.twitter.com/1rtzNATdg0
— Yashar Ali 🐘 (@yashar) September 9, 2017
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«Epstein rap»: Puff Daddy avrebbe segreti su «politici» e «principi»
L’icona dell’hip-hop Sean «Diddy» Combs è stata accusata in un tribunale federale degli Stati Uniti dall’ex fidanzata Casandra Ventura di numerosi casi di stupro e traffico sessuale in quella che secondo lei è stata una campagna decennale di abusi e violenze contro di lei.
La causa, depositata giovedì presso il tribunale distrettuale federale di Manhattan, sostiene che l’artista rap e produttore ha ripetutamente violentato e abusato fisicamente di Ventura – una cantante che si esibiva sotto il nome di Cassie – per un periodo di dieci anni a partire da quando lei aveva 19 anni e lui aveva 37 anni. Ha aggiunto che Combs ha controllato ogni aspetto della sua vita sotto una costante minaccia di violenza fino alla fine della loro relazione nel 2018.
In una dichiarazione pubblicata giovedì dal New York Times, la Ventura ha affermato di essere «finalmente pronta a raccontare la mia storia e a parlare a nome mio e a beneficio di altre donne che affrontano violenza e abusi nelle loro relazioni».
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La causa descrive Combs come un «aggressore domestico seriale» che, a suo dire, avrebbe spesso abusato fisicamente di Ventura «lasciando occhi neri, lividi e sangue». Si sostiene inoltre che Combs «ha tormentato la vulnerabile signora Ventura» con droghe e alcol al punto che le sostanze «controllavano la sua vita».
Tra le varie altre accuse descritte nella causa, si aggiunge che Combs ha costretto Ventura a fare sesso con prostituti maschi mentre filmava gli incontri e che, nel 2018, è entrato con la forza nella sua casa e l’ha violentata. In un altro incidente, l’accusa dice che Combs ha fatto penzolare un socio di Ventura dal balcone di un grattacielo.
Le magioni del Combs in Florida e California sarebbero quindi state oggetto di un raid da parte del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, durante i quali gli agenti federali hanno sequestrato computer e altri dispositivi elettronici. Notizie per cui l’uomo sarebbe scappato all’estero con il suo jet privato si sono rivelate infondate. Il 54enne è stato visto in pubblico giovedì mentre andava in bicicletta a Miami e sembrava indifferente. Non è stato accusato di alcun crimine.
Quello che sta emergendo, tuttavia, è un quadro diverso rispetto ad un brutto conflitto legale tra due ex amanti. Secondo quanto pare emergere, Puff Dady avrebbe istituito una sorta di sistema à la Epstein dove avrebbe segretamente videoregistrato tanti personaggi di calibro che frequentavano i suoi party.
A sostenere questa tesi è l’ex guardia del corpo del Combs, il quale afferma che il magnate della musica aveva registrazioni di ricatti di politici, principi e altri personaggi importanti coinvolti nelle sue feste a sfondo sessuale.
Combs, che è stato colpito da una raffica di accuse di abusi fisici, stupri e traffico sessuale, il mese scorso ha subito un’irruzione nelle sue case di Miami e Los Angeles da parte del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale.
Il bodyguard Gene Deal, che era presente la notte in cui Notorious B.I.G. è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel 1997, ha fatto i commenti sensazionali durante un’intervista per un canale YouTube.
NEW: Diddy’s former bodyguard Gene Deal suggests that Diddy may have tapes of politicians, princes and even preachers which could now be in the hands of the feds.
“I don’t think it’s only celebrities gonna be shook. He had politicians in there, he had princes in there. He also… pic.twitter.com/hheJPwrKMe
— Collin Rugg (@CollinRugg) April 5, 2024
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«Non penso che solo le celebrità saranno colpite. Lì c’erano dei politici, c’erano dei principi. C’erano anche un paio di predicatori lì», ha detto il Deal. «Puoi immaginare, aveva messo delle microspie in ogni stanza».
Quando gli è stato chiesto perché il dipartimento dei media di Combs fosse rimasto in silenzio sulle accuse contro di lui, Deal ha risposto: «o hanno preso parte ad alcune delle cose che sono accadute, o hanno paura che ciò possa rovinare il loro marchio».
Il conduttore di Fox News Jesse Watters ha ipotizzato che i nastri, se esistono, sono ora nelle mani dei federali e «questo equivale un sacco di ricatti».
I commenti del Deal fanno eco a quelli del rapper Rodney «Lil Rod» Jones, che affermava che Combs aveva telecamere nascoste in tutta la sua casa per registrare video porno che coinvolgevano celebrità durante le sue feste «fuori di testa».
Il Jones ha affermato che il Combs aveva «centinaia di telecamere» nelle sue case di Los Angeles, New York e Miami, che usava per registrare «celebrità, dirigenti di etichette musicali, politici e atleti» in atti sessuali con prostitute minorenni drogate.
Le affermazioni hanno alimentato paragoni con il defunto finanziere Jeffrey Epstein, caduto in disgrazia, che tendeva anche a intrattenere politici, magnati e celebrità nelle sue proprietà – con donne minorenni vittime di tratta, come si è scoperto. Epstein è stato trovato morto in una prigione di Nuova York nell’agosto 2019 e la spiegazione ufficiale del governo secondo cui si sarebbe suicidato è stata oggetto di alcune controversie.
Combs ha negato tutte le accuse contro di lui e non è stato ancora colpito da alcuna accusa penale.
La storia di questo incredibile «Epstein rap» si è infittita ulteriormente con le dichiarazioni dell’ex rivale di Puff Daddy, Marion «Suge» Knight, in un podcast fatto in prigione.
Il Knight, già fondatore della Death Row Records, ha inviato un avvertimento a Combs negli scorsi giorni. «Ti dico una cosa, Puffy, la tua vita è in pericolo perché conosci i segreti, chi è coinvolto in quella piccola stanza segreta a cui voi ragazzi state partecipando», ha detto Knight nel suo podcasto «Collect Call», registrato al telefono mentre è detenuto in un carcere californiano, dove sconta una pena di 28 anni per omicidio colposo.
«È un brutto giorno per l’hip-hop, per la cultura, per i neri, perché quando uno sembra brutto, sembriamo tutti cattivi», ha detto Knight nel podcasto. «Non c’è sicuramente niente di cui rallegrarsi».
Il Combs era conosciuto come «Puffy» e «Puff Daddy» durante la sua ascesa all’Olimpo dell’hip-hoppo negli anni ’90, quando fondò la Bad Boy Records e lavorò con artisti del calibro di Notorious BIG, Mary J. Blige e Lil’ Kim. Il soprannome artistico fu in seguito per qualche ragione abbreviato in «P. Diddy».
Il rapperro neoeboraceno aveva incuriosito molti per il fatto che mentre i suoi colleghi morivano in sparatorie (i casi Notorius B.I.G. e Tupac) o finivano nel dimenticatoio, lui era sempre riuscito a mantenersi sulla cresta dell’onda, e per decenni.
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Immagine di Daniel Incandela via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic
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