Geopolitica
La controffensiva ucraina è partita

La tanto attesa controffensiva ucraina è finalmente in corso, secondo quanto riferito giovedì da diversi media statunitensi. Lo riferisce il sito governativo russo RT.
Kiev non ha confermato ufficialmente l’inizio dell’operazione, preferendo descrivere i pesanti combattimenti lungo la linea del fronte come attacchi di «sondaggio».
La rete americana NBC News ha riferito che «un’ondata di attacchi» lungo il fronte sud-orientale «sembrava rappresentare una nuova spinta significativa», citando un alto ufficiale ucraino e un soldato vicino al fronte che hanno parlato alla testata a condizione di anonimato, ha detto l’outlet, perché il governo ucraino non commenta l’offensiva.
Giovedì il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha fornito un altro aggiornamento sui combattimenti in cui ha comunicato che la 47ª brigata meccanizzata ucraina, che conta fino a 1.500 uomini e 150 veicoli corazzati, ha lanciato un attacco sul fronte di Zaporiggia. Dopo una battaglia di due ore, gli ucraini si sono ritirati, perdendo 350 uomini, 30 carri armati e 11 veicoli corazzati, ha detto Shoigu.
Mosca ha anche rilasciato filmati di droni che mostrano quella che sembra essere una colonna corazzata ucraina che viene distrutta dal fuoco dell’artiglieria. Alcuni dei carri armati nel video sono stati identificati come Leopard forniti dai Paesi occidentali.
Shoigu ha fatto il primo rapporto di battaglia di persona martedì, affermando che almeno cinque brigate ucraine avevano lanciato attacchi su più vettori. Le forze russe hanno fermato tutti gli attacchi al costo di 71 morti, 210 feriti e la perdita di 15 carri armati e nove veicoli corazzati, ha detto. Le truppe ucraine, nel frattempo, hanno perso 3.715 uomini, 52 carri armati e 207 veicoli corazzati nel corso di tre giorni.
Il governo di Kiev ha accusato Shoigu di diffondere notizie false e ha insistito sul fatto che la sua grande offensiva non era ancora iniziata. Citando funzionari statunitensi e fonti ucraine, il New York Times ha descritto i combattimenti come «ricognizione in vigore» e «attacchi di indagine».
Il vice ministro della Difesa ucraino Anna Malyar ha affermato che gli attacchi si stavano verificando «in diverse direzioni» e che Kiev era «felice di ogni metro» che le sue forze potevano percorrere.
Gli Stati Uniti e i loro alleati avevano impiegato mesi ad armare e addestrare le forze ucraine per la «controffensiva di primavera», fornendo a Kiev artiglieria, munizioni, veicoli corazzati da combattimento e carri armati principali, dal Challenger II britannico a diverse varianti del Leopard di fabbricazione tedesca.
Immagine da Telegram
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Mosca critica Israele per l’attacco al Qatar

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Geopolitica
«Li prenderemo la prossima volta» Israele non esclude un altro attacco al Qatar

Israele è determinato a uccidere i leader di Hamas ovunque risiedano e continuerà i suoi sforzi finché non saranno tutti morti, ha dichiarato martedì a Fox News l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter.
In precedenza, attacchi aerei israeliani hanno colpito un edificio residenziale a Doha, in Qatar, prendendo di mira alti esponenti dell’ala politica di Hamas. Il gruppo ha affermato che i suoi funzionari sono sopravvissuti, mentre l’attacco è stato criticato dalla Casa Bianca e condannato dal Qatar.
«Se non li abbiamo presi questa volta, li prenderemo la prossima volta», ha detto il Leiter.
L’ambasciatore ha descritto Hamas come «nemico della civiltà occidentale» e ha sostenuto che le azioni di Israele stavano rimodellando il Medio Oriente in modi che gli Stati «moderati» comprendevano e apprezzavano. «In questo momento, potremmo essere oggetto di qualche critica. Se ne faranno una ragione», ha detto riferendosi ai Paesi arabi.
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che, sebbene smantellare Hamas sia un obiettivo legittimo, colpire un alleato degli Stati Uniti mina gli interessi sia americani che israeliani.
Leiter ha osservato che Israele «non ha mai avuto un amico migliore alla Casa Bianca» e che Washington e lo Stato Ebraico sono rimaste unite nel perseguire la distruzione del gruppo militante.
Il Qatar, che ospita funzionari di Hamas nell’ambito del suo ruolo di mediatore, ha dichiarato che tra le sei persone uccise nell’attacco israeliano c’era anche un agente di sicurezza del Qatar.
L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha denunciato l’attacco come un «crimine atroce» e un «atto di aggressione», mentre il ministero degli Esteri di Doha ha accusato Israele di «terrorismo di Stato».
Israele ha promesso di dare la caccia ai leader di Hamas, ritenuti responsabili del mortale attacco dell’ottobre 2023, lanciato da Gaza verso il sud di Israele. L’ambasciatore ha giurato che i responsabili «non sopravviveranno», ovunque si trovino.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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