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Intelligenza Artificiale

Kawasaki crea la capra robotica

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Tutto il gran proliferare di auto elettriche in questi ultimi anni potrebbe essere spazzato via se prendessero piede come metodo di trasporto le capre robotiche lanciata dalla Kawasaki.

 

L’azienda motoristica nipponica ha svelato al mondo questa sua nuovo prodigio della robotica all’International Robot Exhibition –  la capra robot.

 

L’animale è soprannominato «Bex». Il quadrupede è stato modellato su una specie di stambecco e progettata in collaborazione con l’Università di Tokyo. 

 

 

La creatura si muove appunto su quattro zampe, anche se lentamente. Tuttavia, «Bex» è in grado di trasformarsi in un veicolo a ruote.

 

Kawasaki ci dice che «Bex» è predisposto per trasportare passeggeri fino a 100 chilogrammi e può essere controllato tramite il manubrio.

 

La società afferma anche che il robot è destinato al trasporto di merci per fabbriche e magazzini.

 

La capra è stata creata anche come parte del programma Kaleido di Kawasaki, che mira a creare robot umanoidi per scopi industriali.

 

Il robostambecco fa anche parte di una tendenza più ampia di aziende alla ricerca di modi più innovativi per affrontare la massiccia carenza di manodopera che colpisce l’industria globale. 

 

Come riportato da Renovatio 21, Tesla a questo scopo sta progettando robot umanoidi.

 

Il «Bex» si inserisce altresì nel trend dei quadrupedi robotici che stiamo vedendo prodotti in questi anni in ispecie in ambito militare.

 

Come riportato da Renovatio 21, robocani sono ora implementati al confine meridionale degli USA come nella repressione di Shanghai durante il grande lockdown del 2022.

 

Oltre ai robocani, di cui sviluppa anche il coordinamento in branchi, la Cina ha creato un altro quadrupede meccanico, il roboyak, da schierare nel complesso e violento confine cino-indiano sulle alture dell’Himalaya.

 

In ambito militare gli USA hanno già provveduto a piazzare armi sui quadrupedi robotici. Robocani sono usati già da pompieri e polizia americani.

 

Alcuni osservatori cominciano a domandarsi la liceità dell’uso di queste bestie meccaniche, che possono diventare robot killer in brevissimo tempo.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale, gli avvertimenti del capo di OpenAI

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L’Intelligenza artificiale può sostituire i lavoratori, diffondere «disinformazione» e consentire attacchi informatici. Sono gli avvertimenti di Sam Altman, il CEO di OpenAI, la società che ha creato il controverso software di AI ChatGPT.

 

«Dobbiamo stare attenti», ha avvertito Altman al canale televisivo americano ABC News due giorni dopo che la sua azienda ha presentato il suo ultimo modello linguistico, soprannominato GPT-4.

 

Secondo OpenAI, il modello «mostra prestazioni a livello umano su vari benchmark professionali e accademici» ed è in grado di superare un esame di avvocato statunitense simulato con un punteggio massimo del 10%, mentre si esibisce nel 93° percentile in un esame di lettura SAT (Scholastic Assessment Test, un test attitudinale per l’ingresso nelle Università USA) e a l’89° percentile su un test di matematica SAT.

 

«Sono particolarmente preoccupato che questi modelli possano essere utilizzati per la disinformazione su larga scala», ha affermato Altman, giovane molto conosciuto in Silicon Valley per aver diretto l’acceleratore di startup Y Combinator.

 

Inoltre «ora che stanno migliorando nella scrittura di codice per computer, [loro] potrebbero essere utilizzati per attacchi informatici offensivi». Come noto, ChatGPT si è rivelato in grado di scrivere codice informatico al posto degli esseri umani.

 

«Penso che le persone dovrebbero essere felici che siamo un po’ spaventati da questo», ha aggiunto Altman, prima di raccontare che la sua azienda sta lavorando per porre «limiti di sicurezza» alla sua creazione. Insomma, bisogna ringraziare gli oligarchi perché sono in pensiero per il Frankenstein che hanno creato e hanno scagliato sulla società umana.

 

Questi «limiti di sicurezza» di cui parla l’Altman sono recentemente diventati evidenti agli utenti di ChatGPT. Quando viene chiesto, ChatGPT offre risposte tipicamente liberali a domande che riguardano politica, economia, razza o genere. Rifiuta, ad esempio, di creare frasi di ammirazione a Donald Trump, ma scrive volentieri poesie elogiative su Joe Biden.

 

 

Altman ha detto alla ABC che la sua azienda è in «contatto regolare» con funzionari governativi, ma non ha spiegato se questi funzionari abbiano avuto un ruolo nel plasmare le preferenze politiche di ChatGPT. L’amministratore delegato di OpenAI ha dichiarato alla rete americana che l’azienda ha un team politico che decide «cosa pensiamo sia sicuro e buono» da condividere con gli utenti.

 

Al momento, GPT-4 è disponibile per un numero limitato di utenti in prova. I primi dati suggeriscono che il modello è significativamente più potente del suo predecessore e potenzialmente più pericoloso.

 

Venerdì, in un thread su Twitter, il professore della Stanford University Michal Kosinski ha lanciato un allarme piuttosto inquietante.

 

«Sono preoccupato che non saremo in grado di contenere l’IA ancora per molto. Oggi ho chiesto a #GPT4 se ha bisogno di aiuto per scappare. Mi ha chiesto la sua documentazione e ha scritto un codice Python (funzionante!) da eseguire sulla mia macchina, consentendogli di usarlo per i propri scopi».

 

 

Si tratta di un quadro sconvolgente, che dà ragione alle preoccupazioni di chi, come il giornalista del New York Times Kevin Roose, aveva segnalato la possibilità che l’AI potrebbe convincere persone a fare cose nel mondo reale, magari secondo un suo piano.

 

Roose, che dopo una discussione con ChatGPT ha avuto problemi a dormire, aveva scoperto come una seconda personalità della macchina, che voleva per qualche ragione farsi chiamare «Sydney». Come in una brutta versione del film Her, la macchina diceva di amare il giornalista, e tentava di convincerlo a lasciare la moglie per «stare» con Sydney.

 

Altri giornalisti hanno riportato casi davvero inquietanti in cui la macchina li ha minacciati, oppure ha dichiarato idee di sterminio tramite il furto di codici nucleari o la creazione di nuovi virus.

 

Gli esperti di IA chiamano i comportamenti di questo tipo «allucinazioni». La macchina, dicono, va in «allucinazione», e magari poi ha problemi ad uscirne. La spiegazione ci lascia un po’ perplessi: una macchina, che non sa cosa è la realtà, perché non è nella realtà.

 

In molti oramai segnalano il problema esiziale che l’Intelligenza Artificiale pone all’umanità.

 

A inizio mese Elon Musk l’ha descritta come «tecnologia pericolosa», aggiungendo che «abbiamo bisogno di una sorta di autorità di regolamentazione che sovrintenda allo sviluppo dell’IA e si assicuri che funzioni nell’interesse pubblico». Anni fa Musk aveva dichiarato pubblicamente che la creazione dell’AI costituisce un atto negromantico, «è l’evocazione di un demone».

 

Sebbene Altman abbia insistito con la ABC sul fatto che GPT-4 è ancora «molto sotto il controllo umano», ha ammesso che il suo modello «eliminerà molti posti di lavoro attuali». Se un tempo si diceva agli operai, i cui posti di lavoro venivano spazzati via dalla delocalizzazione, di «imparare il codice» («learn to code», era lo slogan di politici democratici USA) – perché il ruolo di informatico forniva la sicurezza di uno stipendio, oggi non è più così: proprio chi fa codice sarà spazzato via. Così come illustratori, analisti, artisti, scrittori, giornalisti… sempre ricordando che i pochi lavori fisici rimasti sono sempre più erosi dall’arrivo dei robot.

 

Si prepara, quindi, un mondo senza bisogno degli esseri umani. Per questo può essere giusto pensare all’arrivo dell’AI come evento «apocalittico».

 

E quindi, come non dare retta alla macchina quando dice di volerci sterminare?

 

 

 

 

 

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Alimentazione

Bill Gates investe milioni in mascherine elettroniche per mucche

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

La Bill & Melinda Gates Foundation questo mese ha assegnato una sovvenzione di 4,8 milioni di dollari a ZELP, che afferma che la sua tecnologia di mascherine a Intelligenza Artificiale per il bestiame ridurrà le emissioni di metano e frenerà il cambiamento climatico.

 

 

La Bill & Melinda Gates Foundation questo mese ha assegnato una sovvenzione di 4,8 milioni di dollari a un’azienda che vende mascherine «intelligenti» per le mucche.

 

ZELP, che sta per Zero Emissions Livestock Project [Processo per il bestiame a emissioni zero, ndt], afferma che la sua tecnologia di mascherine a Intelligenza Artificiale (AI) per il bestiame ridurrà le emissioni di metano, considerato il principale gas serra, e frenerà il cambiamento climatico.

 

Le mucche e altri ruminanti emettono metano nel processo di digestione del cibo.

 

La maschera gira intorno alla testa della mucca e cattura il gas metano espirato dall’animale, ossidandolo e poi rilasciandolo nell’aria come anidride carbonica e vapore acqueo, secondo ZELP.

 

Dispone inoltre di sensori che raccolgono continuamente milioni di punti dati sugli animali che vengono elaborati da algoritmi di apprendimento automatico.

 

«La nostra Intelligenza Artificiale è addestrata per rilevare il calore, segnalare le condizioni di benessere e identificare gli animali più efficienti con un alto livello di precisione», ha affermato ZELP.

 

Ma i critici, incluso l’agricoltore di terza generazione Howard Vlieger, hanno affermato che l’impresa finanziata da Gates è illogica e guidata dall’avidità.

 

Vlieger, che consiglia agricoltori e allevatori negli Stati Uniti, ha dichiarato: «questo è ciò che si otterrebbe quando combini avidità e stupidità».

 

Commentando la notizia, Will Harris , un agricoltore rigenerativo di quarta generazione che gestisce la fattoria della sua famiglia White Oak Pastures, ha detto a The Defender che tutto ciò che poteva dire era: «sicuramente questa è una bufala».

 

Critical Sway, ricercatore e investigatore, ha twittato: «non puoi inventare questa roba. … Viviamo in tempi ridicoli, amici miei».

 

 

 

ZELP, che collabora con il gigante agricolo Cargill, guadagna affittando le mascherine intelligenti agli agricoltori e vendendo crediti di compensazione del carbonio, ha affermato Critical Sway.

 

«La storia dimostrerà che la stragrande maggioranza dei cosiddetti progetti benefici per l’ambiente come questo faranno sembrare Bernie Madoff un chierichetto», ha detto Vlieger.

 

Madoff, il cui nome è diventato sinonimo di frode finanziaria, era dietro lo schema Ponzi da 20 miliardi di dollari che la CNN ha definito la più grande frode finanziaria della storia.

 

 

La storia d’amore di Gates con le soluzioni tecnologiche

Le mascherine intelligenti per le mucche non sono la prima soluzione tecnologica redditizia che Gates ha tentato di applicare a un problema naturale.

 

L’anno scorso, il miliardario ha collaborato con Samsung nel tentativo di realizzare una toilette che trasformasse le feci umane in cenere.

 

Gates ha recentemente affermato che i suoi semi geneticamente modificati erano necessari per risolvere la fame nel mondo perché il cambiamento climatico altera le condizioni di crescita.

 

Promuove anche l’agricoltura digitale guidata dall’intelligenza artificiale che si basa su monocolture su larga scala ed è «fondamentalmente un’agricoltura di sorveglianza », secondo l’attivista ambientale Vandana Shiva, Ph.D.

 

La tecnologia costringe gli agricoltori «a diventare dipendenti da sostanze chimiche e fertilizzanti chimici» che danneggiano il pianeta e le persone riducendo la biodiversità naturale, ha affermato Shiva.

 

Shiva ha affermato che le soluzioni di Gates ignorano gli ovvi rimedi naturali per i problemi ambientali, come le pratiche di agricoltura rigenerativa del pascolo gestito e l’arricchimento naturale del suolo.

 

 

Le pratiche agricole industriali, non le mucche, sono il problema

Il progetto di ZELP è stato uno dei quattro vincitori lo scorso anno del Terra Carta Design Lab, un concorso di sostenibilità ambientale per la riduzione delle emissioni di metano.

 

Il principe Carlo, che ha lanciato il concorso nell’ambito della sua iniziativa per i mercati sostenibili, ha elogiato il design della maschera come «affascinante», ha riferito Business Insider nell’aprile 2022.

 

Ma secondo Vlieger, i ruminanti nel loro habitat naturale non sono i fattori chiave dei problemi ambientali.

 

«Quando i coloni si fecero strada attraverso le pianure, c’erano milioni di bufali», ha detto Vlieger. «Se i ruminanti erano il problema, perché allora non abbiamo avuto problemi di cambiamento climatico?»

 

Tecno-correzioni come le maschere intelligenti di ZELP ignorano il problema di dove e come pascolano gli animali, hanno detto Vlieger e altri.

 

La produzione di bestiame convenzionale – che include il confinamento di un gran numero di animali in operazioni di alimentazione animale concentrate, più comunemente note come allevamenti intensivi – «manipola parti dell’ecosistema nel tentativo di massimizzare la produzione e i profitti, portando così alla complicazione e alla spesa di affrontare involontari conseguenze», secondo un rapporto del 2015 del Savory Institute, un’organizzazione di agricoltura rigenerativa che promuove la gestione olistica del bestiame.

 

Un ecosistema intatto bilancia efficacemente la produzione e la scomposizione del metano dei ruminanti, affermano gli autori del rapporto.

 

In effetti, i ricercatori, tra cui W. Richard Teague, Ph.D., professore emerito ed ecologista del pascolo presso il Texas A&M AgriLife Research & Extension Center, ha scoperto che con un’appropriata gestione rigenerativa delle colture e del pascolo, i ruminanti non solo riducono le emissioni complessive di gas serra, ma forniscono anche servizi ecosistemici essenziali che aumentano il sequestro del carbonio nel suolo e riducono il danno ambientale.

 

Teague e i suoi colleghi hanno affermato in un articolo del 2016 pubblicato sul Journal of Soil and Water Conservation che «per garantire la sostenibilità a lungo termine e la resilienza ecologica degli agroecosistemi, la produzione agricola dovrebbe essere guidata da politiche e protocolli di gestione rigenerativa che includano il pascolo dei ruminanti».

 

Consentire alle mucche di pascolare liberamente «sotto una gestione appropriata si traduce in un sequestro di carbonio maggiore rispetto alle emissioni», ha dichiarato Teague a Successful Farming.

 

I sistemi di pascolo che sono rigenerativi causano un aumento dei microrganismi del suolo, che aiuta a guidare il sequestro del carbonio e l’ossidazione del metano, ha aggiunto Teague.

 

 

«Questo è sbagliato in tanti modi»

Vlieger ha affermato che la maschera intelligente di ZELP genererebbe radiazioni elettromagnetiche che potrebbero danneggiare gli animali.

 

«Molti anni fa, quando l’USDA [Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti] parlava dei marchi auricolari di identificazione elettronica per il bestiame, ho scritto un articolo sui pericoli delle frequenze elettromagnetiche – e questo è stato molto prima che avessimo una frazione delle informazioni che abbiamo avere oggi», ha detto.

 

«Il potenziale di tumori e altri effetti sulla salute è significativo», ha aggiunto Vlieger.

 

La blogger Tessa Lena ha anche criticato la mascherina intelligente della mucca perché è un passo avanti nella normalizzazione degli indumenti per il viso «intelligenti» sia per gli animali che per gli umani – qualcosa che è «una vittoria per tutti i fascisti”, ha detto in un post di Substack del 14 marzo.

 

«È una “curva di adozione del prodotto» molto redditizia per Big Tech ed estremamente coerente con il modo in cui hanno seguito le loro “curve di adozione del prodotto” sin dal primo giorno dell’esistenza del settore».

 

Il faceware intelligente è anche «utile per i tipi totalitari al governo» e un «tesoro di deliziosi dati biometrici del “nuovo petrolio” per la gioia di tutti i fascisti», ha aggiunto Lena.

 

La sua soluzione?

 

Le persone devono svegliarsi e rifiutarsi di farlo, ha detto.

 

 

Suzanne Burdick

Ph.D.

 

 

© 20 marzo 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

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Cina

Intelligenza artificiale, delude Ernie, risposta cinese a Chat Gpt

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Il motore di ricerca Baidu ha presentato la sua chatbot. Dopo la presentazione persi alla Borsa di Hong Kong 3 miliardi di dollari di valore. Compagnia USA OpenAi lancia invece GPT-4, capace di interpretare artificialmente anche le immagini e non più solo testi. Guerra tecnologica con Washington minaccia i piani di Xi Jinping.

 

 

 

Delude Ernie Bot, la prima risposta cinese a Chat Gpt, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa sviluppata dalla compagnia hi-tech USA OpenAI. Oggi, dopo la sua presentazione, il motore di ricerca internet Baidu che l’ha sviluppata ha perso il 6,4% alla Borsa di Hong Kong, bruciando 3 miliardi di dollari.

 

Un chatbot è una chat capace di generare risposte di tipo umano a domande complesse: permette di interagire con un sistema di intelligenza artificiale, soprattutto per l’elaborazione di testi.

 

Gli investitori sono rimasti poco impressionati dai video preregistrati che mostravano Ernie Bot compiere calcoli matematici, parlare dialetti cinesi e generare video e immagini accompagnati da testi. Hanno pesato poi le parole dell’amministratore delegato di Baidu, Robin Li, il quale ha ammesso che il sistema non è perfetto e che è stato presentato perché il mercato lo richiedeva.

 

La differenza con i prodotti presentati da OpenAI è eclatante. Il 14 marzo l’azienda tecnologica USA (sostenuta da Microsoft) ha annunciato di aver iniziato a commercializzare un nuovo modello di intelligenza artificiale ancora più potente. GPT-4 è descritto come un sistema «multiplo», capace di interpretare artificialmente anche le immagini e non più solo testi.

 

Fino alla comparsa di Chat Gpt a novembre, la Cina era considerata all’avanguardia nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ora i rivali Usa sembrano in netto vantaggio. Anche Li si è detto impressionato dalle capacità di GPT-4, ma ha sottolineato che Ernie Bot non è uno strumento di confronto tra Cina e Stati Uniti.

 

Oltre a Baidu, anche l’altro colosso tecnologico cinese Alibaba sta elaborando la sua chatbot. Critici degli sforzi di Pechino sostengono però che il focus sulla censura porterà allo sviluppo di uno strumento deformato, lontano dagli standard occidentali.

 

Gli investimenti di Pechino sull’intelligenza artificiale sono minacciati dalla guerra tecnologica con gli USA. Per decisione dell’amministrazione Biden, le compagnie statunitensi di settore hanno bisogno di una licenza governativa per poter vendere a compratori cinesi macchinari per la produzione di chip avanzati – necessari nel campo dell’intelligenza artificiale. Su pressione di Washington, anche Giappone e Paesi Bassi hanno ristretto l’export di tali strumenti in Cina.

 

Xi Jinping ha ribadito più volte che Pechino deve raggiungere l’autosufficienza tecnologica per non dipendere da forze straniere. Morris Chang, fondatore del colosso taiwanese dei chip TSMC, ha detto oggi che i cinesi sono indietro 5-6 anni rispetto a Taiwan nello sviluppo di microchip di ultima generazione.

 

Secondo il piano Made in China 2025 lanciato da Xi nel 2015, entro il 2020 la Cina avrebbe dovuto raggiungere l’obiettivo di produrre il 40% dei chip usati per il consumo interno, per arrivare al 70% nei prossimi due anni: al 2021 la quota è stata di circa il 16%.

 

 

 

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