Immigrazione
Il Papa con l’assassino del prete francese (già presunto incendiario della cattedrale di Nantes)
La foto l’ha tirata fuori il giornalista francese Arnaud Bédeat.
Vaticano, 2016, Sala Paolo VI, udienza del mercoledì. Bergoglio, accompagnato dal vicecomandante delle guardie svizzere Philippe Morad, stringe le mani di un giovane di colore, che bizzarramente si avvicina al papa con alle orecchie delle cuffiette colorate.
Niente di che: ci sono migliaia di foto come questa, che hanno una valenza politica, strategica. I selfie del Bergoglio con gli immigrati africani, infatti, servono – come la distribuzione gratuita degli smartphone agli immigrati operata dalle ONG – a spingere ancora più africani verso le coste europee. Se avete dubbi a riguardo ci dispiace per voi.
Douloureuse image. Celle d’un enfant de la guerre, témoin de l’horreur du génocide au Rwanda, pas encore l’assassin du Père Olivier Maire, ni l’incendiaire présumé de la cathédrale de Nantes: Emmanuel #Abayisenga serrant la main du pape François en 2014. #Vendée (Photo @LaCroix) pic.twitter.com/KmpPnPWIVg
— Arnaud Bédat (@ArnaudBedat) August 9, 2021
Il caso vuole però che l’uomo del Ruanda che compare nella foto papale divenga famoso qualche anno più tardi. Nel 2020, il quarantenne Emmanuel Abayisenga viene sospettato di aver dato fuoco alla cattedrale della città francese di Nantes. Si tratta, peraltro, dell’ennesima chiesa francese che prende fuoco in questi anni – ricorderete tutti il pazzesco rogo di Notre Dame due anni fa…
Fu messo in carcere per alcuni mesi per «distruzione e danneggiamento da incendio». A giugno è stato liberato, rimanendo sotto controllo del tribunale in attesa del processo.
La verità è giocoforza proibita in un mondo dove perfino il papa è un propalatore della menzogna
Il giovane richiedente asilo quindi trovò sulla sua strada la compassione di un sacerdote, Padre Olivier Maire, sessant’anni, che lo accoglie nella comunità missionari monfortani di Saint-Laurent-sur-Sèvre, in Vandea – una regione non privo di particolari echi per quel mondo cattolico che ancora conserva la memoria…
Ieri la notizia: padre Olivier è stato ucciso. L’assassino sarebbe Abayisenga, che dopo l’omicidio si sarebbe consegnato alla polizia.
Qualche fonte sostiene che il sacerdote sia stato picchiato fino a morire. Le autorità fanno sapere che non tratteranno la cosa come un atto di terrorismo. In fondo, Abayisenga era cattolico…
Abbiamo scritto qualche giorno fa del caso del cantante Morrisey, che ha voluto scrivere della canzoni sul massacro di Manchester al concerto di Ariana Grande di qualche anno fa: un massacro perpetrato materialmente dalle politiche migratorie in atto.
Il terrorista suicida del Manchester Arena Salman Abedi, infatti, era arrivato tramite la Libia come richiedente asilo. Il disco, che si intitola «il falò degli adolescenti», non trova etichetta discografica che lo voglia distribuire. La verità che enuncia è davvero semplice. Immigrazione uguale caos. Immigrazione uguale morte. Forse per questa sua estrema semplicità, tale verità è proibita.
Come nel caso del ruandese che incendia la cattedrale e uccide il sacerdote che lo ha accolto.
Sì, la verità è giocoforza proibita in un mondo dove perfino il papa è un propalatore della menzogna.
È evidente che vi considera un gregge di ovini che può vendere affinché ne si divorino le carni, oppure li si può anche lasciare così come sono, abbandonati a qualche belva che sbrana le pecore a volte senza nemmeno una vera ragione – come fanno spesso i lupi
La foto con l’incendiario assassino non è un caso: chissà quanti altri selfie ha fatto con immigrati poi finiti a spacciare, uccidere, accoltellarsi. E, per cortesia, non tirateci fuori la storia di Gesù che mangiava con pubblicani e prostitute: perché Gesù li convertiva, mentre il suo attuale vicario in terra della loro conversione non interessa nulla.
Il papa influencer dell’immigrazione globale – leggi del piano Kalergi, la grande sostituzione etnico-religiosa in atto – toccherà altre volte questi piccoli scandali, ma, come in questo caso, non se curerà più di tanto. Del resto ha con evidenza un ruolino di marcia da rispettare.
Certo, c’è l’immigrazione, divenuta il vero monoteismo cui è votato: presente in ogni omelia, Angelus, intervista in aereo. Un’ossessione, una pubblicità più martellante dei pre-roll di Youtube. Migranti, migranti, migranti…
Ma ora c’è anche l’altra grande menzogna apocalittica da propalare, quella dei vaccini. Ecco il papa che annuncia di avere il green pass: i bar che frequenta in territorio italiano – sono tantissimi – tirano un sospiro di sollievo, anche i ristoranti, le pizzerie, le discoteche dove i papi amano intrattenersi, magari anche qualche night club di Via Veneto, per non parlare della gelateria al Pantheon, la libreria sotto via del Corso, le piscine comunali di Ostia.
Un re che vive in uno Stato straniero adotta la marchiatura pretesa sui cittadini italiani: non solo, i Musei Vaticani, che sono enti in territorio straniero, mettono il green pass come conditio sine qua non per entrare a rimirare i loro tesori. Se non hai il marchio digital-vaccinale, scordati di guardare gli affreschi della Cappella Sistina. E non dimentichiamo che il primo, e forse pure unico, volo di persone totalmente vaccinate (con sieri prodotti tramite linee cellulari di feto abortito) lo ha organizzato il Papa, pretendendo di avere solo giornalisti siringati nel suo aereo per l’Iraq.
Ora, a dire il vero, non siamo sicuri che un africano che dà fuoco alla cattedrale e uccide di botte il sacerdote che lo ha accolto sia l’uomo che in questi anni ha fatto più danno alla Chiesa cattolica
È evidente che vi considera scemi. È evidente che vi considera carne da macello per la propaganda più abietta, quasi come un pubblicitario degli anni Cinquanta.
È evidente che vi considera un gregge di ovini che può vendere affinché ne si divorino le carni, oppure li si può anche lasciare così come sono, abbandonati a qualche belva che sbrana le pecore a volte senza nemmeno una vera ragione – come fanno spesso i lupi.
Per questo, a Bergoglio non gli interessa neanche poi tanto se scopre di essersi fatto fotografare con un lupo.
Ora, a dire il vero, non siamo sicuri che un africano che dà fuoco alla cattedrale e uccide di botte il sacerdote che lo ha accolto sia l’uomo che in questi anni ha fatto più danno alla Chiesa cattolica.
Immagine da Twitter @ArnaudBedat
Immigrazione
«Ucciderò voi e le vostre famiglie»: immigrato somalo accoltella al collo cittadino tedesco
In un altro attacco con coltello che ha coinvolto uno straniero, un uomo somalo ha accoltellato un uomo di 46 anni al collo fuori da un supermercato nella cittadina di Waltershausen. Trenta poliziotti sono arrivati sulla scena e lo hanno preso in custodia.
Alle 17:30, l’incidente è iniziato con un uomo somalo di 27 anni che ha tossito intenzionalmente sui clienti a caso all’interno del supermercato discount Netto. Poi ha iniziato a minacciarli e a litigare a caso con vari clienti.
Quando un uomo di 46 anni ha chiesto al somalo di fermarsi, quest’ultimo avrebbe minacciato di ucciderlo. La vittima ha quindi detto al somalo di calmarsi, a quel punto il somalo lo ha pugnalato al collo, secondo il quotidiano Die Welt.
Der alltägliche Wahnsinn, der schon längst in Hintergrundgeräuschen untergeht.#Waltershausen pic.twitter.com/VjMswuahCU
— Doktor Dementi (@doktordementi) August 29, 2024
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La vittima è riuscita a sfuggire all’aggressore, evitando così ulteriori ferite da taglio, e altri testimoni nelle vicinanze sono intervenuti per fermare il somalo. La vittima è riuscita a scappare con solo lievi ferite, nonostante abbia riportato una ferita da taglio al collo.
L’incidente ha innescato una grande operazione di polizia, con 30 poliziotti giunti sulla scena per arrestare l’uomo somalo, che era ubriaco. Ora è accusato di tentato omicidio colposo, disordini violenti e minacce. È noto anche per precedenti crimini e ha condanne nel suo casellario giudiziario.
«L’imputato avrebbe detto alla vittima e ad altre persone: “Ucciderò voi e le vostre famiglie”. Si dice poi che abbia pugnalato la vittima al collo con un coltello e abbia consapevolmente accettato la sua morte», ha affermato un pubblico ministero.
L’immigrato rischia ora 15 anni di carcere.
La cittadina, che si trova a 50 chilometri a ovest di Erfurt, nello stato orientale della Turingia, è una delle roccaforti del partito Alternativa per la Germania (AfD) nel Paese.
Come riportato da Renovatio 21, fine settimana, l’AfD ha vinto le elezioni del land, ottenendo la prima vittoria per un partito di destra in Germania dalla Seconda Guerra Mondiale.
L’attacco con accoltellamento segue un’ondata di crimini con coltello che hanno coinvolto migranti, tra cui il massacro con coltello di Solingen che hanno ucciso tre tedeschi al Festival della Diversità una settimana fa. Lo stragista, un immigrato già espulso, ha gridato «Allahu akbar» durante la violenza.
Gli stranieri rappresentano ora una quota record di crimini violenti nel paese, secondo le statistiche governative del 2023. Tuttavia, come si è visto nel caso della giovane esponente AfD Marie-Therese Kaiser, nella Germania odierna si può venire condannati anche solo per l’aver citato le statistiche ufficiali sugli stupri compiuti nel Paese.
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Immagine di René Mentschke via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Immigrazione
Il costo di 1,6 milioni di migranti disoccupati in Gran Bretagna è 10 miliardi di euro
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Immigrazione
Piccolo villaggio in Irlanda invaso dai migranti trasferiti dal governo
Il piccolo borgo di 165 abitanti di Tipperary, in Irlanda, affronta la dimensione della Grande Sostituzione operata dallo Stato centrale tramite le masse immigrate. La storia del paesino ha raggiunto molti commentatori dell’area britannica e irlandese.
Nel villaggio il Dipartimento per l’integrazione assistito dalla Gardaí (la polizia iralandese) aveva utilizzato un’elegante proprietà chiamata Dundrum House Hotel per portare centinaia di rifugiati ucraini a Tipperary. La gente del posto ha notato di avere pochi problemi con gli ucraini perché sembravano integrarsi facilmente nella comunità già esistente.
Tuttavia, dopo che il governo di Dublino ha messo piede nella porta del villaggio, ha deciso di spostare gli ucraini e sostituirli con migranti del terzo mondo con sistemi di valori non occidentali.
La gente del luogo ora teme che un’ideologia di dominio e sfruttamento – visibile in tante zone delle città europee finite sotto l’anarco-tirannia a trazione migratoria – ora potrebbe il sopravvento sul loro angolo un tempo tranquillo d’Irlanda. Il fatto che circa l’80% di questi migranti siano uomini in età militare non è di grande conforto per i residenti, è stato notato.
Anche a Tipperary, quindi, sono scoppiate proteste dopo che è stato reso noto che almeno 265 migranti (quasi il doppio della popolazione locale) sarebbero stati lì trasferiti, divenendo di fatto la maggioranza.
????Dundrum, Tipperary.
This tiny Irish village of 200 people was forcibly planted this morning. 280 ‘asylum seekers’ are to be housed in this hotel, replacing the local population overnight.
Ireland is ground zero for population replacement. pic.twitter.com/L4x1x7QMbV
— MichaeloKeeffe (@Mick_O_Keeffe) August 13, 2024
La situazione, quindi, non è diversa da quella di Lampedusa, dove il numero di migranti che stazionano sull’isola è superiore, e di molto, a quella dei cittadini autoctoni.
Altri complessi di migranti più discreti e sospetti sono stati citati nelle aree rurali dell’Irlanda, protetti dalla sicurezza governativa e che ospitano solo maschi in età militare provenienti prevalentemente da paesi del terzo mondo e islamici.
«La presenza di questi complessi sembra più un’invasione segreta che un tentativo di integrazione» scrive Zerohedge.
Something very sinister is happening in Ireland.
Thousands of strange foreign men are being planted all around the country in sites which resemble military camps.
Locals are living in fear as masked foreign men patrol rural Ireland. pic.twitter.com/54zdz6UUkD
— MichaeloKeeffe (@Mick_O_Keeffe) August 13, 2024
Se l’argomento comune sostenuto dai funzionari europei è che questi migranti sono «necessari» per colmare le lacune nel mercato del lavoro del settore dei servizi, ci si chiede dove sia questa necessità in regioni rurali che non abbisognano di manodopera basandosi prevalentemente sul turismo.
Perché quindi uomini stranieri vengono mandati in questi luoghi?
La gente del posto racconta che quando vengono sollevati preoccupazioni da parte dei cittadini, il governo afferma che solo donne, bambini e famiglie saranno trapiantati in questi centri, e la maggior parte di loro saranno ucraini. Tuttavia «quando le telecamere dei media se ne vanno e le proteste si placano, i maschi in età militare provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente vengono silenziosamente scaricati nella comunità a centinaia (e stranamente, molti uomini dalla nazione caucasica della Georgia)» continua Zerohedge.
Il cittadino che voglia scappare con la famiglia dallo sfascio dei contesti urbani rovinati dall’immigrazione ora deve pensare che nemmeno più le aree rurali sono al sicuro: masse di stranieri in età militare, mantenuti dal contribuente, sono immessi anche lì.
Come riportato da Renovatio 21, nel Regno Unito corre la teoria che le masse di migranti saranno utilizzate dai governi per reprimere la popolazione nel prossimo lockdown OMS.
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Immagine screenshot da Twitter
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