Big Pharma
Farmaceutiche della morte: il CEO di Pfizer e 200 altri dirigenti Big Pharma firmano la lettera pro pillola abortiva

Più di 200 dirigenti farmaceutici, tra cui il CEO di Pfizer Albert Bourla, hanno firmato una lettera aperta in cui condannano la sentenza di un giudice federale americano contro l’approvazione da parte dell’ente regolatore farmaceutico Food & Drug Administration (FDA) del farmaco abortivo mifepristone, più conosciuto con il nome di RU486.
Il 7 aprile, il giudice Matthew Kacsmaryk aveva emesso un ordine di sospensione dell’approvazione da parte della FDA del farmaco abortivo, ritenendo che l’agenzia non avesse indagato adeguatamente sui suoi effetti a lungo termine. Lo stesso giorno, il giudice Thomas Rice aveva stabilito che la pillola feticida dovrebbe rimanere sul mercato in 15 stati più il Distretto di Columbia.
L’amministrazione Biden ha impugnato la sentenza e mercoledì sera un collegio di tre giudici della Corte d’appello del quinto circuito ha parzialmente bloccato la decisione di Kacsmaryk, stabilendo che il mifepristone dovrebbe rimanere disponibile ma mantenendo sospesa l’approvazione dell’amministrazione alla sua erogazione per posta. Venerdì, l’amministrazione ha chiesto alla Corte Suprema degli Stati Uniti di intervenire.
La lettera aperta dei massimi dirigenti Big Pharma sottolinea che il giudice Kacsmaryk non ha «alcuna formazione scientifica» e afferma che il mifepristone «è stato dimostrato da decenni di dati di essere più sicuro del Tylenol, di quasi tutti gli antibiotici e dell’insulina» e lamenta che la sentenza «ha stabilito un precedente per aver diminuito l’autorità della FDA sulle approvazioni dei farmaci e, così facendo, crea incertezza per l’intera industria biofarmaceutica».
I firmatari includono Albert Bourla, CEO di Pfizer, che è responsabile di uno dei controversi vaccini COVID-19 a RNA messaggero e che si è rifiutato di testimoniare a riguardo dinanzi al Parlamento Europeo. Altri a firmarlo includono funzionari di Merck, Genentech e Biogen.
In particolare, i capi degli sviluppatori di vaccini COVID Moderna e Johnson & Johnson non hanno firmato la lettera e non hanno risposto alle richieste di commento della CNBC.
Come scrive Lifesitenews, nonostante l’adozione da parte di Big Pharma e della FDA del mifepristone , le prove dimostrano che le pillole abortive comportano rischi specifici per le madri che le assumono – oltre, ovviamente, ad essere letali per i loro bambini non nati. Cioè è particolarmente vero quando gli standard per assumerle continuano ad essere allentati.
Uno studio del novembre 2021 condotto dagli studiosi del Charlotte Lozier Institute è apparso sulla rivista peer-reviewed Health Services Research and Managerial Epidemiology, analizzando dati pubblici Medicaid di oltre 400.000 aborti da 17 Stati che finanziano gli aborti elettivi attraverso i loro programmi, scrive che il tasso di visite al pronto soccorso legate alla pillola abortiva è aumentato di oltre il 500% dal 2002 al 2015. Anche il tasso di visite al pronto soccorso per aborti chirurgici è aumentato durante lo stesso periodo di tempo, ma con un margine molto inferiore.
Dopo la sentenza della Corte Suprema Dobbs che ha di fatto negato che l’aborto sia un diritto federale, molta della battaglia dei pro-feticidio si è spostata sull’aborto farmacologico, che promette di far da sé a casa senza passare per strutture sanitarie. Alcuni giornali americani – gli stessi che hanno negato l’efficacia di idrossiclorochina e ivermectina e imposto i vaccini mRNA, in sprezzo al diritto di curarsi da sé – sono arrivati addirittura a promuovere pillole abortive fai-da-te.
L’aborto domestico-biochimico aveva avuto una grande spinta in pandemia, con le pillole della morte ottenibili per via postale in Gran Bretagna: una gran idea che la sanità di Sua Maestà ha deciso di estendere anche nel periodo post pandemico.
In Italia l’era dell’aborto chimico fai-da-te fu annunciata, sempre in pandemia, dal ministro della Salute Roberto Speranza, che cambiò la direttiva per rendere il suo uso possibile anche senza ricovero.
La verità sulla pillola abortiva l’ha detta ad una convention dei conservatori americani il mese scorso l’attivista Abby Johnson, un tempo manager di una clinica per aborti, ora convertitasi alla difesa della vita umana. Le donne che prendono la pillola dell’aborto «stanno mettendo questi bambini nel water, bambini completamente formati – 12, 14, 16 settimane di gravidanza – forse hanno un’emorragia nel loro bagno, incapaci di raggiungere una struttura di pronto soccorso, guardano nella toilette e vedono il bambino loro completamente formato che galleggia lì nella water» ha dichiarato la Johnson.
Questa è la cruda realtà dell’aborto domestico reso da ciò che il premio Nobel Jerome Lejeune definiva «il pesticida umano». Un farmaco che, ricorda il caso delle email trapelate recentemente dalla sanità britannica, può avere conseguenze mortali: si può chiedere, al di là delle statistiche e degli episodi che potete vedere negli articoli linkati, nel caso dell’attivista abortista argentina 23enne morta pochi giorni dopo aver assunto il farmaco per uccidere il figlio concepito nel suo grembo – certo, magari, anche qui, non c’è nessuna correlazione.
In realtà, alla storia della Johnson manche una parte. Quel «bambino pienamente formato», una volta scaricato tirando l’acqua, finisce nelle fogne. E qui, oltre agli escrementi di altri esseri umani e ad ogni altra sozzura, troverà delle creature ben felici di incontrarlo – per divorarlo. Topi, rane, pesci… festeggiano la RU486, che tanta carne umana tenere e prelibata fa giungere loro senza che facciano alcuno sforzo, nella plastica immagine della catena alimentare ribaltata: le bestie mangiano gli esseri umani.
Un po’ come succede con gli orsi in Trentino, solo moltiplicato per migliaia di volte, nella tenebra della casa e delle sue tubature, della fogna, della vita innocente massacrata, vilipesa e divorata.
Sì, è il mondo alla rovescia. È il mondo dove i dottori che salvano i bambini dall’aborto chimico – perché alcune donne si pentono, ed entro un certo lasso di ore è possibile invertire il processo figlicida – vengono radiati dall’ordine dei medici.
È un mondo dove la vita viene abbattuta, per far trionfare la morte e la sua cultura. È il mondo della Necrocultura: combatterlo è la missione che ogni uomo dovrebbe avere nel XXI secolo.
Roberto Dal Bosco
Big Pharma
Trump parla dei danni da vaccino e attacca Big Pharma

L’ex presidente e attuale favorito candidato repubblicano alle presidenziali 2024 Donald J. Trump la scorsa settimana ha rotto il silenzio sul tema dei danni da vaccino COVID-19, affermando che Big Pharma dovrebbe divulgare tutti i dati che suggeriscono che il vaccino potrebbe potenzialmente danneggiare i destinatari.
Lo scorso mercoledì, in un podcast condotto dall’ex candidata repubblicana al ruolo di governatore del Michigan Tudor Dixon, Trump ha affermato che sosterrà la divulgazione pubblica di eventuali fatti o dati relativi agli eventi avversi che le aziende farmaceutiche potrebbero avere.
Affrontando il tema dei coaguli di sangue, della miocardite e degli attacchi cardiaci ampiamente attribuiti al vaccino contro il COVIDovid-19, la Dixon ha spiegato: «Joe Biden ha appena annunciato che finanzierà un nuovo vaccino. Vuole che tutti facciano questo vaccino».
Trump Calls on COVID Vaccine Makers to Release Their Safety Data
"Anything new has got to be looked at very carefully…If they have facts, they should be made public immediately…They have to be honest with the numbers…If they are going to hold back, that means they're… pic.twitter.com/rCL4XUQTB8
— Chief Nerd (@TheChiefNerd) September 4, 2023
«E sentiamo parlare di molte lamentele da parte di danneggiati da vaccino. Dire molte, è come un eufemismo. Numerose», ha continuato. «Le aziende farmaceutiche si sono rifiutate di rilasciare i propri dati sugli effetti collaterali dei vaccini, ma abbiamo riscontrato casi di miocardite, coaguli di sangue e attacchi di cuore. Sono tutti in aumento. La ricerca non è mai stata pubblicata».
«Quindi, chiederete alle aziende produttrici di vaccini, che le aziende farmaceutiche rilascino al pubblico i dati sui loro vaccini in modo che possiamo vedere cosa stanno effettivamente vedendo sugli effetti collaterali di questo vaccino?» ha chiesto la Dixon.
«Beh, dovrebbero farlo. Siamo tutti nella stessa situazione e dovrebbero farlo», ha risposto Trump.
«E francamente, qualsiasi cosa nuova, e non avevo ancora sentito quello che [Biden] ha detto, ma qualsiasi cosa nuova deve essere esaminata con molta attenzione. Ma dovrebbero farlo. Se hanno i fatti – voglio dire, i fatti sono pubblici. Dovrebbero essere resi pubblici immediatamente. Le persone dovrebbero capirlo e dovrebbero sapere cosa mostra la ricerca e cos’è l’accertamento dei fatti».
«Non dimenticare», ha aggiunto Trump, «quando abbiamo iniziato, nessuno ne aveva mai idea, nemmeno della parola “pandemia”. È stato 100 anni fa, nel 1917… quella fu l’ultima volta. Ed è stata una cosa orribile. Forse sono morti cento milioni di persone, ma nessuno pensava che potesse succedere di nuovo. Sembrava una cosa antica: la peste. Parlavano della peste, ma anche noi avevamo la nostra peste. Si chiamava COVID. Si chiamava virus cinese».
«Che cosa è quel laboratorio di Wuhan e cosa è uscito da lì, perché è uscito dal laboratorio di Wuhan. E ciò che ciò ha fatto al mondo è stato incredibile. Sessantamila miliardi di danni, tanti morti, milioni e milioni di persone in tutto il mondo. Quello che è successo lì è stato semplicemente incredibile, orribile», ha continuato.
La Dixon ha continuato chiedendo a Trump cosa pensasse dei giganti farmaceutici che potrebbero nascondere dati dietro le protezioni del PREP Act che forniscono immunità da responsabilità fino al 2024.
«Il presidente Biden, solo un paio di giorni fa, ha detto che rilascerà un nuovo vaccino che funziona. Queste sono le sue parole esatte: “funziona”. Non so se questo significhi che pensa che l’ultimo vaccino non abbia funzionato. Ma le aziende farmaceutiche sono state protette dal PREP Act e questo le protegge fino al 24 dicembre, quando il sole tramonta».
«Dirà a queste aziende che devono essere oneste su ciò che è successo con questo vaccino? E crede che dovremmo iniziare un nuovo vaccino a questo punto?» chiese Dixon.
Trump ha risposto: «devono essere onesti con i numeri, i fatti, e hanno l’obbligo di essere onesti. E se intendono trattenersi, significa che stanno trattenendo qualcosa che non va bene».
«Signor presidente, le sto dicendo che ci sono persone là fuori che vorrebbero disperatamente che lei le difendesse in quel caso», ha detto Dixon.
«Bene, li difenderemo in molti modi», ha risposto Trump.
Con tale risposta, l’ex presidente sembra dire di avere a mente la quantità di cittadini feriti dai vaccini prodotti con l’Operazione Warp Speed da lui iniziata.
Come riportato da Renovatio 21, Trump in settimana ha promesso di respingere la possibile nuova isteria COVID in arrivo, attaccando lockdown, obblighi di mascherina ed obblighi vaccinali: «non obbediremo» ha tuonato in un videomessaggio.
COVID Tyrants want to take away our Freedom.
Hear my words— WE WILL NOT COMPLY. pic.twitter.com/Kql1YaxuO0
— Team Trump (Text TRUMP to 88022) (@TeamTrump) August 30, 2023
Trump collega il COVID alle accuse di broglio elettorale per il voto 2020.
«Vogliono riavviare l’isteria del COVID in modo da poter giustificare più blocchi, più censura, più cassette postali illegali, più schede elettorali per corrispondenza e trilioni di dollari in pagamenti ai loro alleati politici in vista delle elezioni del 2024. Vi suona familiare?» aveva detto nel videomessaggio.
All’inizio di quest’anno, Trump aveva dichiarato che, se rieletto, avrebbe formato una task force per indagare «lo straordinario aumento dell’autismo, dei disturbi autoimmuni, dell’obesità, dell’infertilità e delle allergie gravi».
#AGENDA47: Addressing the Rise of Chronic Childhood Illnesses
Once President Trump returns to the Oval Office, he will establish a special Presidential Commission charged with investigating what is causing the decades-long increase in chronic illnesses. pic.twitter.com/MZE6hHqn6Z
— Trump War Room (@TrumpWarRoom) June 6, 2023
Si tratta, come noto, del cavallo di battaglia di Robert F. Kennedy junior, che sembra qui citato parola per parola.
Riguardo l’autismo, durante la campagna 2016 Trump fece capire di voler approfondire la questione della possibile correlazione tra autismo e vaccini. Una volta eletto, avrebbe subito convocato alla Trump Tower Robert F. Kennedy jr., affidandogli il compito di impostare l’indagine. Della cosa, dopo l’inaugurazione, non si fece più nulla. A raccontarlo, in un podcast, è stato lo stesso RFK jr.
Ciononostante, Trump, forse resosi conto della manovra a cui è stato sottoposto, stavolta sembra piuttosto agguerrito contro i colossi farmaceutici.
«Se Big Pharma froda i pazienti e i contribuenti americani e antepone i profitti alle persone, deve essere indagata e ritenuta responsabile», aveva affermato Trump a giugno.
Come riportato da Renovatio 21, non è escluso, come è arrivato a dichiarare pubblicamente il giornalista Tucker Carlson, che tutto questo programma gli sarà impedito direttamente con un attentato.
Nella situazione attuale, con l’inferno termonucleare alle porte, tutto è possibile.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Big Pharma
Vaccini mRNA, si prepara un business da 132 miliardi di dollari. Nonostante le reazioni avverse

Il governo degli Stati Uniti e le aziende farmaceutiche stanno investendo ingenti somme per sviluppare nuovi vaccini a mRNA per malattie infettive e cancro, alimentando una redditizia piattaforma di mRNA valutata 136,2 miliardi di dollari. Lo riporta Epoch Times.
Un programma recentemente istituito dalla Casa Bianca ha annunciato il 23 agosto che sta concedendo un totale di 25 milioni di dollari in tre anni alla Emory University, alla Yale School of Medicine e all’Università della Georgia per sviluppare vaccini terapeutici personalizzati contro i tumori e le infezioni emergenti, simili a in che modo i vaccini a mRNA COVID-19 prendono di mira la SARS-CoV-2.
Questi progetti mirano a utilizzare l’mRNA – un elemento essenziale nei vaccini COVID-19 sviluppati per prevenire le infezioni da SARS-CoV-2 – per programmare una classe unica di cellule immunitarie chiamate cellule dendritiche, di modo avviare la risposta immunologica desiderata.
Aziende farmaceutiche come Moderna, BioNTech e CureVac stanno conducendo studi clinici utilizzando vaccini a base di mRNA contro melanomi avanzati, tumori delle ovaie, del colon-retto e del pancreas.
Il National Institutes of Health (NIH), l’ente sanitario pubblico statunitense, sta collaborando con BioNTech per sviluppare un vaccino personalizzato per il cancro al pancreas. Oltre al COVID-19 e al cancro, altri vaccini basati su mRNA in fase di sviluppo prendono di mira l’influenza, l’herpes genitale, i virus respiratori e l’herpes zoster.
Le piattaforme di mRNA risultano per lo Stato e per Big Pharma assai interessanti, perché riducono i costi e abbreviano i tempi di sviluppo del vaccino. Tuttavia prove ed esperienza suggeriscono che la tecnologia mRNA utilizzata per i nuovi vaccini contro il COVID-19 è associata a vari danni e non impedisce né il COVID-19 né la sua trasmissione, come ammesso da Pfizer dinanzi al Parlamento Europeo.
I tassi senza precedenti di eventi avversi successivi alla vaccinazione contro il COVID-19 mettono in ombra i benefici, secondo ricercatori australiani che affermano che la proteina spike SARS-CoV-2, proveniente dal virus o creata dal codice genetico nei vaccini mRNA e adenovettori DNA, è tossica e causa una vasta gamma di malattie.
Nel loro articolo recentemente pubblicato su Biomedicines intitolato «”Spikeopathy”: la proteina Spike del COVID-19 è patogena, sia dal virus che dal vaccino mRNA», i ricercatori hanno esplorato dati sottoposti a revisione paritaria che contrastano la narrativa del vaccino mRNA «sicuro ed efficace».
La patogenicità della proteina Spike, chiamata «spikeopatia», descrive la capacità della proteina Spike di causare malattie e, secondo i ricercatori, può colpire molti sistemi di organi.
I ricercatori hanno annotato nello studio: tossicità delle proteine spike («spikepatia») sia dal virus che quando prodotte da codici genetici in persone vaccinate con vaccini COVID-19; proprietà infiammatorie in specifiche nanoparticelle lipidiche (LNP) utilizzate per trasportare l’mRNA; azione di lunga durata causata dalla N1-metil pseudouridina nell’mRNA sintetico, noto anche come modRNA; distribuzione diffusa di codici mRNA e DNA rispettivamente tramite l’LNP e le matrici dei vettori virali; le cellule umane producono una proteina estranea che può causare autoimmunità.
I dati farmacocinetici e farmacodinamici mostrano che la progettazione dei vaccini COVID-19 mRNA e adenovettoreDNA consente la biodistribuzione incontrollata, la durabilità e la biodisponibilità persistente della proteina spike all’interno del corpo dopo la vaccinazione. La farmacocinetica è lo studio di come l’organismo interagisce con le sostanze somministrate per tutta la durata dell’esposizione. La farmacodinamica valuta più da vicino l’effetto del farmaco sul corpo.
Ciò potrebbe spiegare il numero senza precedenti di eventi avversi che sembrano essere associati alla proteina «spike» prodotta dalle tecnologie genetiche impiegate da Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson, nonché alla tecnologia del DNA vettoriale virale utilizzata da altri Paesi, sostengono i ricercatori.
Come ricorda Epoch Times, i vaccini COVID-19 a base genetica sono prodotti terapeutici che effettivamente rientrano nella definizione di terapia genica dell’ente regolatorio americano del farmaco FDA, perché inducono le cellule della persona vaccinata a produrre antigeni per l’espressione transmembrana che invoca una risposta immunitaria.
In base alla progettazione, queste nuove piattaforme vaccinali rischiano danni ai tessuti secondari alle risposte autoimmuni sollevate contro le cellule che esprimono antigeni di picco estranei, dicono i ricercatori.
«La FDA era a conoscenza della patogenicità delle proteine spike prima di rilasciare al pubblico i vaccini COVID-19» scrive Epoch Times. «In un incontro dell’ottobre 2022 con i suoi consulenti sui vaccini, la FDA ha presentato un elenco estremamente accurato di potenziali eventi avversi associati ai vaccini COVID-19, inclusi “possibili eventi avversi” neurologici, cardiovascolari e autoimmuni».
React19, un’organizzazione che fornisce supporto finanziario, emotivo e fisico a coloro che hanno subito lesioni a lungo termine dovute ai vaccini COVID-19, ha fornito un elenco di oltre 3.400 articoli pubblicati e casi clinici di lesioni che colpiscono più di 20 sistemi di organi.
Più di 432 articoli sottoposti a revisione paritaria riguardano articoli e segnalazioni di casi di miocardite, cardiomiopatia, infarto miocardico, ipertensione, dissezione aortica, sindrome da tachicardia ortostatica posturale (POTS), tachicardia e disturbi di conduzione, un problema con il sistema elettrico che controlla il cuore velocità e ritmo.
Il gruppo più comune di eventi avversi segnalati in seguito alla vaccinazione contro il COVID-19 sia ai database di farmacovigilanza che a Pfizer riguarda disturbi neurologici. Secondo l’articolo, i sintomi neurologici e il declino cognitivo con malattia neurodegenerativa accelerata sono caratteristiche delle lesioni acute da vaccino COVID-19 e, in una certa misura, della sindrome del Long COVID. La ricerca suggerisce che gli LNP che trasportano l’mRNA per produrre le proteine spike possono attraversare la barriera ematoencefalica e causare effetti neurotossici.
Non è solo la proteina spike che può causare malattie. Anche gli LNP che fungono da metodo di somministrazione sono tossici e proinfiammatori.
Una ricerca del 2018 ha dimostrato che anche piccole quantità di nanoparticelle assorbite dai polmoni possono portare a effetti citotossici. È stato dimostrato che le nanoparticelle ingerite influenzano i linfonodi, il fegato e la milza, mentre quando iniettate come trasportatori di farmaci, possono superare qualsiasi barriera e traslocare nel cervello, nelle ovaie e nei testicoli, principalmente dopo la fagocitosi da parte dei macrofagi, che aiutano a distribuire loro attraverso il corpo. Gli effetti sul sistema riproduttivo suggeriscono che le nanoparticelle lipidiche possono essere citotossiche e danneggiare il DNA.
Secondo gli autori, due componenti dei complessi di nanoparticelle lipidiche mRNA, ALC-0315 e ALC-0159, sono preoccupanti, poiché non sono mai stati utilizzati in un medicinale e non sono registrati né nella Farmacopea Europea né nell’Inventario Europeo C&L. Banca dati.
Un’interrogazione posta al Parlamento europeo nel dicembre 2021 ha sottolineato che il produttore delle nanoparticelle specifica che le nanoparticelle sono solo per la ricerca e non per uso umano. La Commissione Europea ha risposto che l’eccipiente contenuto nel vaccino Comirnaty della Pfizer «ha dimostrato di essere appropriato (…) in conformità con le linee guida e gli standard scientifici pertinenti dell’EMA», cioè l’ente regolatorio del farmaco dell’euroblocco.
L’mRNA nel frattempo si sta facendo largo nella nostra vita, anche a colpi di spot pubblicitari allucinanti.
Secondo l’avvocato attivista Thomas Renz, l’mRNA sarebbe già entrato nella catena alimentare umana tramite i vaccini fatti al bestiame. In Cina, invece, quest’anno hanno rivelato di aver inventato un latte vaccino mRNA. Anche la Repubblica Popolare, che inizialmente, come la Russia, sembrava guardinga nei confronti dell’ultima tecnologia vaccinale, ora pare aver aperto le porte all’RNA messaggero, perfino a colazione.
Moderna ha annunciato, cosa beffarda assai per chi ritiene che il vaccino COVID produca problemi cardiaci – un vaccino mRNA per il trattamento di coloro che hanno sofferto di attacchi di cuore.
Moderna ha aperto la prima fabbrica mRNA a Melbourne (città che la repressione pandemica aveva reso una zona di guerra, oltre che un simbolo della sottomissione globale alla siringa genica sperimentale) mentre l’OMS ha lanciato un hub per la tecnologia a Città del Capo.
Moderna e Merck sarebbero vicine alla fase 3 per un vaccino per il cancro alla pelle. Un anno fa è stato invece detto che la società aveva iniziato la sperimentazione umana per un vaccino mRNA per l’AIDS. Due mesi fa è stato annunciato lo sviluppo di un vaccino combinato mRNA COVID-Omicron e influenza; il CEO di Moderna Stephane Bancel (che prima per coincidenza dirigeva l’azienda che ha costruito il laboratorio di Wuhano) ha dichiarato ai media che il vaccino mRNA COVID di fatto diventerà come un’antinfluenzale, con alcuni gruppi di individui vulnerabili che dovranno farlo ciclicamente.
Allo studio vi sarebbe anche una pillola robotica in grado di rilasciare vaccini mRNA direttamente nello stomaco.
Come scritto da Renovatio 21, in futuro ogni vaccino sarà un vaccino mRNA. L’alterazione genica sarà la prassi biomedica principale, in ossequio al funzionalismo riduzionista che fa dell’uomo non più solo una macchina, ma un computer il cui codice è la DNA – di qui il decennale interesse nella genetica di un informatico come Bill Gates.
Il cardiologo texano Peter McCullough, forte di alcuni studi apparsi di recenti, si è chiesto se «il codice genetico dei vaccini mRNA possa essere tramandato da genitore a figlio», provocando la creazione di una nuova razza umana, sogno di tanta eugenetica che, lungi dall’essere sparita con Hitler (che era, in fondo, solo un pupazzo minore) imperversa nelle pensiero dell’élite mondialista.
Vi è una inquietante continuità biblica tra ipotesi apocalittiche e la possibile correlazione tra i vaccini mRNA e i casi di lebbra, una piaga ben conosciuta dalle Sacre Scritture.
Big Pharma
Vaccini COVID, anche il contratto di fornitura tra Pfizer e Australia rimane secretato

I contratti di fornitura di vaccini mRNA tra il colosso farmaceutico Pfizer e il governo australiano rimangono secretati, come avviene in altri Paesi del mondo. si tratta di un’ulteriore rivelazione dalla recente udienza del senato australiano con rappresentanti della Pfizer.
Durante l’audizione il senatore Malcolm Roberts del One Nation Party ha chiesto ai portavoce della Pfizer se i contratti tra il governo australiano e Pfizer in merito alla fornitura delle iniezioni COVID «includono una clausola che nega l’indennizzo nel caso in cui Pfizer commetta un reato come il trattamento fraudolento dei dati degli studi».
«Pfizer si attiene sempre alle leggi e ai regolamenti dei mercati in cui opera, obbliga ai più alti standard per le sperimentazioni cliniche e tutte le sue operazioni» ha risposto uno dei rappresentanti di Pfizer.
Tale affermazione cozza contro il dato storico, visto Pfizer ha dovuto pagare miliardi di dollari per questioni legali inerenti suoi prodotti negli ultimi due decenni. Nel 2009, la Pfizer ha pagato la cifra record di 2,3 miliardi di dollari per risolvere le accuse penali e civili per la commercializzazione illegale del suo antidolorifico Bextra.
Pressato nuovamente da Roberts per rispondere alla sua domanda, il rappresentante Pfizer ha affermato che i contenuti del contratto tra il colosso farmaceutico e il governo australiano «rimangono riservati».
Secondo un’inchiesta del Washington Post, Pfizer avrebbe contratti segreti con moltitudini di Paesi, che prevedono, oltre la manleva sulle responsabilità riguardo gli effetti collaterali, anche l’uso di beni pubblici (palazzi, etc.) degli Stati come collateral.
«Pfizer ha formalizzato 73 accordi per il suo vaccino contro il coronavirus (…) solo cinque contratti sono stati formalmente pubblicati dai governi e questi con “censure significative”» scriveva il WaPo mesi fa. «Gran parte di ciò che si sa sui contratti di Pfizer è trapelato, spesso attraverso il giornalismo di testate locali o internazionali, incluso il Bureau of Investigative Journalism».
La spirale del silenzio riguardo questi contratti sarebbe quindi dettagliata nei contratti stessi: «il contratto stipulato con il Brasile vieta al governo di fare “qualsiasi annuncio pubblico riguardante l’esistenza, l’oggetto o i termini dell'[accordo]” o di commentare il suo rapporto con Pfizer senza il previo consenso scritto della società».
L’anno passato una sentenza di un giudice uruguagio fermò la vaccinazione COVID dei bambini con meno di 13 anni fino a quando il governo di Montevideo non avesse consegnato i contratti con Pfizer. Lo stesso governo affermava che una clausola di riservatezza nel contratto gli impedisce di produrre i documenti
Come riportato da Renovatio 21, il capo del colosso Big Pharma Albert Bourla non accettò di presentarsi dinanzi al Parlamento Europeo per parlare anche riguardo al possibile «accordo segreto» con la Commissione UE, con lo scandalo della presidenza Von der Leyen che rifiuta di mostrare gli SMS con il CEO di Pfizer.
A inizio anno Pfizer si è offerta di estendere il suo contratto per il vaccino COVID-19 con l’Unione Europea riducendo al contempo le consegne, aspettandosi che la UE paghi miliardi di euro per le dosi inutilizzate a causa di un forte eccesso di offerta in alcuni Paesi. L’offerta del colosso farmaceutico del vaccino mRNA ha suscitato indignazione da parte di una manciata di Stati membri, che affermano che l’accordo servirebbe gli interessi di Big Pharma rispetto ai propri cittadini.
Immagine screenshot da YouTube
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