Connettiti con Renovato 21

Farmaci

Attivista pro-aborto muore dopo aborto farmaceutico

Pubblicato

il

 

 

María del Valle González, argentina di 23 anni, leader di un’organizzazione abortista ed esponente del partito socialista pure abortista«Union Civica Radical»,  è morta la scorsa settimana a seguito di un aborto, presumibilmente perpetrato tramite la pillola feticida RU486.

 

María del Valle González, argentina di 23 anni, leader di un’organizzazione abortista ed esponente del partito socialista pure abortista«Union Civica Radical»,  è morta la scorsa settimana a seguito di un aborto, presumibilmente perpetrato tramite la pillola feticida RU486

Secondo la testata argentina El Clarín, la giovane leader incinta è andata in ospedale l’11 aprile. «Lì, le è stato prescritto un farmaco, presumibilmente misoprostolo, e venerdì ha iniziato a sentirsi male», riferisce il giornale argentino.

 

«È stata indirizzata alla principale struttura sanitaria nella zona orientale di Mendoza, l’ospedale Perrupato, dove hanno diagnosticato un’infezione generale che potrebbe averle causato la morte». La stampa ha indicato che la colpa era sia della peritonite che della setticemia generale. È morta in un ospedale di San Martin.

 

Un’indagine sulla sua morte è stata avviata dalla Procura di Santa Rosa e sarà inviata alla Procura di San Martín.
L’aborto in Argentina è stato legalizzato solo lo scorso novembre, dopo decenni di battaglie tra le opposte fazioni. Il fronte abortista, alla fine, l’ha spuntata. Non ci risultano commenti da parte dell’argentino più famoso e potente al mondo, Jorge Mario Bergoglio.

 

L’aborto in Argentina è stato legalizzato solo lo scorso novembre, dopo decenni di battaglie tra le opposte fazioni. Il fronte abortista, alla fine, l’ha spuntata. Non ci risultano commenti da parte dell’argentino più famoso e potente al mondo, Jorge Mario Bergoglio

Bergoglio non è l’unico ad essere stato silenzioso. Anche sul recentissimo caso della giovane falcidiata dalla pillola killer, le femministe, che sono particolarmente comunicative ed aggressive in Argentina, non sembrano aver aperto bocca.

 

«La sua famiglia non sapeva nemmeno che avrebbe procurato un aborto e ora ha scoperto che la loro figlia è morta mentre si stava sbarazzando del nipote» scrive Lifesitenews. «È una tragedia nauseante e multiforme: un orribile spreco di vite; un racconto morale straziante per la nostra età dell’aborto».

 

In tutto il mondo, il misoprostolo ha provocato complicazioni, soprattutto con il forte aumento degli aborti «fai da te» a casa. Spesso le pillole uccidono il bambino ma non lo espellono. Il bambino di solito viene espulso nel W.C., quindi, una volta tirata l’acqua, finisce nelle fogne dove può divenire divorato da topi, rane, pesci, etc.

 

La RU486, la cui storia dura da qualche decennio, è stata giustamente definita dal prof. Jerome Lejeune un «pesticida umano», un «veleno per bambini», uno strumento di «guerra chimica ai bambini».

 

Le grandi priorità della nostra nazione nel tempo della crisi più oscura: sciacquare giù per il cesso i suoi figli.

Il progetto ideologico che si trova dietro la nozione di «contragestione» (termine dell’antilingua che favorisce la confusione con contraccezione) vuole rendere l’aborto qualcosa di facile, rapido, non invasivo, qualcosa che non disturba come un’operazione chirurgica: in pratica si tratta della soppressione culturale della coscienza dell’aborto.

 

Casi di morte di donne che hanno assunto la RU486 si sono avuti di recente anche in Italia. Parlamentari e personaggi cattolici e prolife non paiono aver fatto granché per segnalare la cosa.

 

Come ricorderà il lettore di Renovatio 21, la scorsa estate, ancora in situazione pandemica, un tweet del Ministro della Sanità Roberto Speranza apriva una volta per tutte l’era dell’aborto dai fa-da-te con pillola assassina anche in Italia, linkando un articolo di Repubblica: «Aborto, cade l’ultimo no. Il ministro Speranza cambia la direttiva: la pillola RU486 potrà essere utilizzata senza ricovero».

 

Se non lo avete capito, sia che si tratti di RU486 o di vaccini mRNA, a comandare è sempre la Necrocultura. Il mondo moderno, le sue droghe, i suoi apparati sanitari, sono solo una macchina di sterminio

Le grandi priorità della nostra nazione nel tempo della crisi più oscura: sciacquare giù per il cesso i suoi figli.

 

Se non lo avete capito, sia che si tratti di RU486 o di vaccini mRNA, a comandare è sempre la Necrocultura. Il mondo moderno, le sue droghe, i suoi apparati sanitari, sono solo una macchina di sterminio.

 

 

 

 

Immagine © Renovatio 21

Continua a leggere

Droga

Ketamina prescritta alle donne incinte, spesso non avvertite dei gravi rischi

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

La ketamina, che può creare dipendenza, attraversa «prontamente e rapidamente» la barriera placentare e può causare gravi difetti alla nascita se assunta da donne incinte. Il suo uso è in aumento, ma i medici che prescrivono il farmaco non riescono ad avvertire le donne dei rischi, ha scoperto un nuovo studio.

 

Secondo un nuovo studio dell’Università del Michigan, le cliniche che somministrano ketamina per problemi di salute mentale spesso non avvertono adeguatamente i pazienti del grave rischio che la ketamina rappresenta per le donne incinte.

 

È noto da tempo che la ketamina, che può creare dipendenza, attraversa «prontamente e rapidamente» la barriera placentare.

 

La ricerca sugli animali ha mostrato gravi effetti neurotossici nella prole esposta alla ketamina in utero. Questi effetti includono la morte delle cellule neuronali, uno sviluppo cerebrale anomalo e gravi anomalie comportamentali, cognitive e affettive che rispecchiano la schizofrenia, tra gli altri problemi.

 

Gli autori dello studio hanno affermato che la ketamina non dovrebbe essere usata durante la gravidanza. Raccomandano di effettuare test di gravidanza prima del trattamento e di usare metodi contraccettivi durante il trattamento, e hanno affermato che il trattamento dovrebbe terminare se una donna rimane incinta.

 

Il National Institutes of Health (NIH) segnala che quasi la metà delle gravidanze negli Stati Uniti non sono pianificate. Molte persone che vengono curate con ketamina per malattie psichiatriche sono donne che potrebbero rimanere incinte.

 

Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry, ha scoperto che i prescrittori di ketamina non prestano sufficiente attenzione a questo rischio. Gli autori hanno concluso che è necessario fare di più per garantire che le pazienti che assumono ketamina non siano incinte e non rimangano incinte durante il trattamento.

 

I ricercatori hanno intervistato le cliniche che forniscono ketamina in tutto il Paese e hanno analizzato i documenti di consenso informato reperibili online.

 

Hanno inoltre esaminato le cartelle cliniche di pazienti di una clinica medica dell’Università del Michigan per verificare se le donne a cui era stata somministrata ketamina avessero effettuato test di gravidanza e utilizzato metodi contraccettivi durante il trattamento.

 

Gli autori dello studio hanno riscontrato un’ampia variazione nelle politiche, nelle pratiche e negli avvertimenti sulla ketamina e sulla gravidanza tra le 119 cliniche che hanno risposto al loro sondaggio. Complessivamente, le cliniche curano più di 7.000 pazienti al mese, circa un terzo dei quali sono donne in età fertile.

 

L’autrice principale, la Dott.ssa Rachel Pacilio, ha dichiarato a Science Daily:

 

«Questi dati suggeriscono che una vasta popolazione di pazienti potrebbe essere incinta, o potrebbe rimanere incinta, durante la terapia con ketamina tramite più vie di somministrazione. Questo rischio aumenta con la durata della terapia che può durare settimane per il ciclo iniziale e un anno o più per il mantenimento».

 

«Molte pazienti non sanno di essere incinte nelle prime settimane e gli studi sulla ketamina condotti sugli animali sono molto preoccupanti per i potenziali danni al feto durante questo periodo».

Aiuta Renovatio 21

Aumento dell’uso di ketamina

Negli ultimi anni, la ketamina ha guadagnato popolarità come promettente terapia alternativa per la depressione resistente ai trattamenti, il disturbo da stress post-traumatico e altri problemi di salute mentale che non hanno risposto ad altri trattamenti.

 

Secondo il documento, il farmaco è «generalmente considerato sicuro», ma ci sono «lacune significative nella conoscenza» sui suoi effetti in «popolazioni di pazienti speciali», come le donne incinte.

 

Ma la terapia è molto nuova, così come lo sono i dati scientifici che supportano la sua sicurezza ed efficacia.

 

Le 119 cliniche che hanno risposto allo studio rappresentano una piccola percentuale delle 500-700 cliniche di ketamina che, secondo quanto riportato da KFF Health News, sono recentemente «spuntate» negli Stati Uniti. Si prevede che il settore, valutato 3,1 miliardi di dollari nel 2022, raddoppierà fino a raggiungere i 6,9 miliardi di dollari entro il 2030.

 

La ketamina è un farmaco di Classe III, il che la rende facilmente reperibile quanto il Tylenol con codeina.

 

La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato il farmaco per l’anestesia generale durante gli interventi chirurgici e come sedativo in alcuni contesti.

 

Solo una formulazione, l’esketamina intranasale, venduta con il marchio Spravato, è approvata per la depressione resistente al trattamento. Tuttavia, le forme generiche del farmaco sono comunemente utilizzate off-label per trattare disturbi psichiatrici.

 

L’uso comune off-label significa che non ci sono protocolli standard su come somministrare il farmaco in modo sicuro. Le linee guida basate sulle prove sono limitate e il trattamento può variare significativamente in termini di dose, frequenza, metodo di somministrazione e durata del trattamento, secondo il documento.

 

Le cliniche che offrono ketamina per via endovenosa o la versione nasale approvata dalla FDA spesso richiedono un monitoraggio di persona dopo la somministrazione, per garantire la sicurezza e impedire al paziente di guidare dopo la somministrazione.

 

Tuttavia, altre cliniche prescrivono la ketamina sublinguale per uso domestico e i protocolli di sicurezza sono sconosciuti. Anche servizi online come Mindbloom e Nue Life offrono il farmaco a domicilio, senza una visita di persona a un medico prescrittore, spesso sotto forma di pastiglie spedite da farmacie specializzate, ha riportato MedPage Today. Questi tipi di medici prescrittori non sono stati inclusi nello studio.

 

Secondo Pacilio, il programma di riduzione del rischio della FDA, volto a garantire che i benefici superino i rischi per i farmaci con gravi problemi di sicurezza, non prevede disposizioni per l’uso di Spravato durante la gravidanza.

 

L’anno scorso l’agenzia ha diffuso un avviso sui pericoli della ketamina composta, ma non ha detto nulla sulla gravidanza.

 

Le informazioni di prescrizione per la forma approvata del farmaco indicano che i prescrittori dovrebbero specificamente informare i pazienti sul potenziale rischio di danno fetale derivante dall’esposizione in utero alla ketamina. Tuttavia, ai prescrittori non vengono fornite informazioni su come consigliare efficacemente le donne, ha scoperto lo studio.

 

La recente controversia sulla morte dell’attore Matthew Perry ha inoltre rivelato che il potenziale di dipendenza della ketamina è sconosciuto e che sempre più persone ne abusano, poiché la sua diffusione è sempre più ampia.

Iscriviti al canale Telegram

«Il settore ha davvero bisogno di standardizzazione»

Oltre il 75% delle cliniche che hanno risposto al sondaggio hanno dichiarato di avere un processo formale di screening della gravidanza, ma solo circa il 20% ha richiesto un test di gravidanza.

 

Tuttavia, meno del 50% delle cliniche ha avvisato le pazienti di evitare la gravidanza durante il trattamento o ha spiegato ai pazienti i rischi specifici correlati all’esposizione alla gravidanza. I documenti di consenso informato di quelle cliniche contenevano un avviso di gravidanza solo circa la metà delle volte.

 

Esaminando i documenti di consenso informato presenti sui siti web di altre 70 cliniche che forniscono ketamina, i ricercatori hanno scoperto che il 39% non includeva nei propri documenti informazioni sulla gravidanza e quelli che lo facevano erano generalmente vaghi.

 

Per quanto riguarda la consulenza sulla contraccezione, solo il 26% delle cliniche intervistate ha affermato di discutere della necessità della contraccezione e meno del 15% delle cliniche raccomanda la contraccezione durante il trattamento.

 

Questi risultati sono particolarmente preoccupanti, secondo i ricercatori, perché la maggior parte delle cliniche prescrive cicli di trattamento con ketamina a lungo termine, che vanno da sei mesi a più di un anno.

 

L’analisi delle cartelle cliniche di 24 donne sottoposte a trattamento con ketamina presso la clinica dell’Università del Michigan ha evidenziato che tutte avevano effettuato un test di gravidanza prima del trattamento, ma solo la metà di loro aveva documentazione relativa alla contraccezione nella propria cartella clinica.

 

Lo studio ha concluso che, poiché il trattamento con ketamina diventa sempre più disponibile e prescritto, è sempre più necessario informare le donne sui gravi rischi che comporta durante la gravidanza.

 

«La variabilità nella pratica che vediamo tra le cliniche nella comunità in questo studio è evidente», ha affermato Pacilio.

 

«Il settore ha davvero bisogno di una standardizzazione per quanto riguarda la consulenza riproduttiva, i test di gravidanza e la raccomandazione per la contraccezione durante il trattamento con ketamina».

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 5 settembre, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Continua a leggere

Alimentazione

Le persone che assumono Ozempic e Wegovy hanno il 45% in più di probabilità di avere pensieri suicidi

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   I popolari farmaci per la perdita di peso, che contengono il principio attivo semaglutide, sono stati associati a un «aumento sproporzionato di segnalazioni di suicidalità», secondo uno studio pubblicato martedì sul Journal of the American Medical Association.   Secondo uno studio pubblicato martedì sul Journal of the American Medical Association (JAMA), le persone che assumono farmaci dimagranti molto diffusi, come Ozempic e Wegovy, hanno il 45% di probabilità in più di avere pensieri suicidi rispetto alle persone che assumono altri farmaci.   I ricercatori della Zucker School of Medicine di New York hanno esaminato un database globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sugli effetti avversi dei farmaci nel periodo compreso tra novembre 2000 e agosto 2023.   Hanno confrontato i tassi di segnalazione per semaglutide, il principio attivo dei farmaci di successo, con altri farmaci simili per la perdita di peso e con tutti i farmaci nel database. Hanno scoperto che semaglutide era associato a «segnalazioni di suicidio sproporzionatamente aumentate».   «Le autorità dovrebbero prendere in considerazione l’emissione di un avviso per informare su questo rischio», hanno concluso gli autori, in particolare dato il crescente uso off-label del farmaco. Hanno affermato che nella metà dei casi in cui si sono verificati pensieri suicidi, il farmaco è stato assunto off-label.   Il segnale «richiede un chiarimento urgente», hanno aggiunto.   I ricercatori hanno inoltre riscontrato un rischio più elevato di pensieri suicidi tra i soggetti che assumevano antidepressivi o benzodiazepine, probabilmente prescritti per la depressione o l’ansia, e che assumevano anche semaglutide.   Hanno raccomandato ai medici che prescrivono semaglutide di informare i pazienti del rischio e di valutare la loro storia psichiatrica e il loro stato mentale prima di prescrivere il farmaco.

Iscriviti al canale Telegram

«Se vuoi verificare se un farmaco provoca suicidalità, devi intervistare le persone»

In più della metà dei casi studiati dai ricercatori, i pensieri suicidi si sono interrotti quando i pazienti hanno smesso di assumere i farmaci.   Il dott. David Healy, uno psichiatra non coinvolto nello studio, ha detto a The Defender che questa è stata una delle scoperte più significative. Il numero complessivo di pensieri suicidi segnalati era piccolo, ha detto, ma la percentuale di casi in cui i pensieri si sono fermati quando il farmaco è stato sospeso era alta.   Questo è significativo, ha detto. Tuttavia, ha detto che le indagini devono avvenire a livello clinico per determinare la causalità. «Se vuoi verificare se un farmaco causa suicidalità, devi intervistare le persone», ha detto.   I ricercatori hanno anche riscontrato un leggero aumento delle segnalazioni di ideazione suicidaria nel database relativo alla versione precedente del farmaco per la perdita di peso liraglutide, venduto con i marchi Victoza e Saxenda.   Il liraglutide appartiene alla stessa classe più ampia di farmaci agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) del semaglutide.   Il commento di accompagnamento degli autori Francesco Salvo, MD, Ph.D., dell’Université de Bordeaux e Jean-Luc Faillie, MD, Ph.D., dell’Université de Montpellier in Francia, ha affermato che gli agonisti del recettore GLP-1 dovrebbero essere prescritti con «grande cautela nei pazienti con una storia di depressione o tentativi di suicidio».   Hanno aggiunto che il farmaco deve essere sospeso se durante l’assunzione si manifestano nuovi sintomi di depressione.

Sostieni Renovatio 21

FDA ed EMA affermano di non avere prove di collegamento

I farmaci iniettabili da prescrizione sono stati originariamente sviluppati per gestire i livelli di zucchero nel sangue nel trattamento del diabete di tipo 2, ma sono diventati molto popolari negli ultimi anni per la loro capacità di aiutare le persone a perdere peso.   Gli agonisti del recettore GLP-1 sono sostanze chimiche derivate dal veleno di lucertola che possono modificare il metabolismo e le abitudini alimentari delle persone finché continuano ad assumere tali farmaci.   Quando i pazienti smettono di assumere i farmaci, solitamente riacquistano gran parte o tutto il peso perso.   Questi farmaci sono stati promossi da Oprah Winfrey e da altre celebrità come la chiave per sconfiggere l’epidemia di obesità.   Le principali pubblicazioni sanitarie come StatNews hanno sostenuto l’aumento dell’accesso ai costosi farmaci contro l’obesità in nome della giustizia razziale, e si è registrata una crescente pressione affinché i farmaci fossero coperti senza restrizioni dal Medicare.   E organizzazioni mediche come l’American Academy of Pediatrics si sono affrettate a raccomandare i farmaci anche per bambini di età pari a 8 anni, appena poche settimane dopo la loro approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’uso pediatrico.   E nell’ottobre 2023, Novo Nordisk ha annunciato che sta testando il semaglutide su bambini di età pari a 6 anni.   I farmaci sono nuovi sul mercato. Novo Nordisk, la società farmaceutica danese che produce Ozempic, Wegovy e Saxenda, ha pubblicato il suo studio clinico che mostra gli effetti di perdita di peso del semaglutide solo a febbraio 2021 e la FDA ha approvato Wegovy per la perdita di peso a giugno 2021.   Tra il 2020 e il 2023, l’uso degli agonisti del recettore GLP-1 è aumentato del 594% tra i giovani, in particolare tra le donne.   Nonostante l’entusiasmo, sono state sollevate serie preoccupazioni sulla sicurezza dei farmaci. Sono stati collegati a tumori dell’apparato digerentecancro alla tiroideparalisi gastrica, una vasta gamma di altri disturbi gastrointestinali, tra gli altri problemi e i farmaci rappresentano un rischio serio ma poco noto per le donne incinte.   L’anno scorso, ideazione suicidaria collegata a Ozempic e Saxenda, e un caso di ideazione autolesionistica collegata a Saxenda sono stati segnalati in Islanda, il che ha portato a un’indagine da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). Segnalazioni simili sono state inoltrate anche alla FDA.   L’EMA ha riferito ad aprile che la sua indagine di follow-up, che ha esaminato studi non clinici, sperimentazioni cliniche e dati di sorveglianza post-marketing, «non supporta un’associazione causale» tra farmaci GLP-1 e pensieri suicidi o autolesionisti.   A gennaio la FDA ha riferito che la sua indagine sulle segnalazioni al sistema di segnalazione degli eventi avversi della FDA (FAERS) non ha evidenziato alcun segnale di sicurezza per i farmaci e che era in corso una meta-analisi.   Uno studio pubblicato su Nature a gennaio non ha trovato alcun collegamento tra i farmaci e i pensieri suicidi.   L’EMA continua a sostenere che non è giustificato alcun avvertimento, ma nelle informazioni sul prodotto per la semaglutide riportate negli Stati Uniti, i pensieri suicidi sono elencati come possibile effetto collaterale.   Novo ha segnalato «diverse limitazioni» del nuovo studio e ha sostenuto che continuerà a lavorare con la FDA e altri enti regolatori per monitorare la sicurezza dei farmaci, ha riferito Fierce Pharma.   «Siamo a favore della sicurezza e dell’efficacia di tutti i nostri medicinali GLP-1RA quando vengono usati come indicato e quando assunti sotto la supervisione di un professionista sanitario autorizzato», ha affermato il portavoce. «I rischi noti associati all’uso di questi medicinali sono riportati nelle attuali etichette dei prodotti approvate dalla FDA e dall’EMA».

Aiuta Renovatio 21

Pensieri suicidi e suicidi si sono verificati negli studi clinici

Nonostante le continue affermazioni dell’EMA e della FDA sulla sicurezza degli agonisti del GLP-1, negli studi clinici sul liraglutide si è verificata una maggiore incidenza di pensieri suicidi rispetto al placebo, sebbene il numero non fosse statisticamente significativo, ha riportato la rivista giapponese MedCheck nella sua panoramica del farmaco, sconsigliandone l’uso.   In un altro studio sulla liraglutide, riportato nel New England Journal of Medicine, su 125 partecipanti allo studio, sono stati segnalati tre casi di suicidio: due tentati e uno compiuto. Il suicidio è stato giudicato dai medici non correlato al farmaco.   Nella sua segnalazione alla FDA per l’approvazione di Wegovy, Novo Nordisk ha anche segnalato un tasso di suicidio leggermente più alto, che secondo loro non era statisticamente significativo, tra i partecipanti al gruppo trattato con semaglutide.   Hanno anche segnalato quattro eventi fatali di suicidio, un tentativo serio e tre suicidi completati, in dati in cieco. Poiché i dati erano in cieco, hanno riferito che non si poteva valutare se i suicidi fossero collegati ai farmaci.   Alcuni sostengono che le persone obese hanno una malattia mentale che porta a un rischio maggiore di ideazione suicida, ma la ricerca non supporta questa teoria. Uno studio recente ha dimostrato che gli uomini obesi negli Stati Uniti hanno in realtà tassi più bassi di ideazione suicida.   Il problema dei pensieri suicidi associati ai farmaci per la perdita di peso ha rappresentato un ostacolo importante alla capacità dell’industria farmaceutica di sviluppare farmaci per la perdita di peso redditizi.   Un precedente farmaco per la perdita di peso, l’Acomplia (rimonabant) della Sanofi, è stato ritirato dai mercati europei perché causava ideazione suicidaria. Non ha mai ottenuto l’approvazione negli Stati Uniti.   Anche le pillole dietetiche Contrave della Currax Pharmaceuticals e Qsymia della Vivus, approvate negli Stati Uniti rispettivamente nel 2014 e nel 2012, riportano sulle etichette avvertenze circa l’aumentato rischio di pensieri suicidi.   Brenda Baletti Ph.D.   © 23 agosto 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Chemist4u via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0  
Continua a leggere

Farmaci

Farmaco per la perdita di peso potrebbe essere associato a un rischio più elevato di cecità: studio

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

I soggetti a cui erano stati prescritti Ozempic e Wegovy per perdere peso o per curare il diabete di tipo 2 avevano maggiori probabilità di sviluppare una lesione del nervo ottico con conseguente cecità, ma i medici che hanno condotto lo studio hanno affermato che sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire un nesso causale.

 

Secondo un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria, le persone che assumono farmaci dimagranti molto diffusi potrebbero essere maggiormente a rischio di sviluppare una lesione del nervo ottico che può causare la perdita irreversibile della vista.

 

Wegovy , un farmaco per la perdita di peso, e Ozempic, un popolare farmaco per il diabete di tipo 2 usato anche per la perdita di peso, contengono il principio attivo semaglutide, un tipo di agonista del GLP-1 sviluppato dalla casa farmaceutica danese Novo Nordisk. Entrambi i farmaci sono disponibili come iniezioni settimanali. Ozempic è disponibile anche in forma di pillola.

Iscriviti al canale Telegram

Dopo che la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato Wegovy e Ozempic per gli adulti rispettivamente nel 2021 e nel 2017, il 22 dicembre 2023 l’agenzia ha approvato Wegovy per i bambini dai 12 anni in su.

 

I due farmaci hanno attirato l’attenzione quando le celebrità, tra cui Elon Musk e Chelsea Handler, nel 2022 e nel 2023 hanno parlato di assumerli, facendo schizzare alle stelle le vendite di Novo Nordisk. Gli utili lordi annuali più recenti dell’azienda hanno superato i 30 miliardi di dollari.

 

Nel frattempo, la scorsa estate, i medici del Massachusetts Eye and Ear e del Brigham and Women’s Hospital, che il 3 luglio hanno pubblicato il loro studio su JAMA Ophthalmology, hanno notato che un numero insolitamente elevato di pazienti che assumevano farmaci a base di semaglutide aveva sviluppato una patologia oculare chiamata neuropatia ottica ischemica anteriore non-arteritica, o NAION.

 

Ciò ha spinto i medici a verificare se ci fosse un collegamento tra le prescrizioni di semaglutide e la NAION.

 

La NAION è la seconda causa più comune di cecità dovuta a danni al nervo ottico (con il glaucoma come causa più comune), hanno scritto i dottori nel loro rapporto. Può causare una perdita improvvisa della vista in un occhio a causa della perdita di flusso sanguigno al nervo ottico.

 

La condizione è permanente e non esiste alcuna cura, ha riferito la NBC News.

 

I dati dei ricercatori hanno mostrato che le persone con diabete avevano più di quattro volte più probabilità di ricevere una diagnosi di NAION se assumevano semaglutide. Coloro che erano in sovrappeso o obesi avevano più di sette volte più probabilità di sperimentare la condizione se assumevano il farmaco.

 

Hanno affermato che sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter stabilire un nesso causale.

 

Lo studio è stato finanziato in parte da una borsa di studio di Research to Prevent Blindness.

 

Sono necessarie ulteriori ricerche, affermano i medici

Per realizzare lo studio, i medici hanno esaminato sei anni di cartelle cliniche di 16.827 pazienti dell’area di Boston, nessuno dei quali era stato inizialmente diagnosticato con NAION.

 

Si sono concentrati su un sottoinsieme di quei pazienti, 1.689 individui, che avevano il diabete o erano sovrappeso o obesi. I dottori hanno confrontato i risultati dopo 36 mesi nei pazienti a cui era stato prescritto semaglutide con quelli a cui non era stato prescritto.

 

La semaglutide agisce aumentando il rilascio di insulina, riducendo la quantità di glucagone rilasciata, ritardando lo svuotamento gastrico e riducendo l’appetito.

 

Lo studio non ha esaminato l’impatto che la semaglutide potrebbe avere sul nervo ottico.

 

Dei 194 pazienti diabetici a cui è stato prescritto semaglutide, 17 hanno sviluppato NAION. Dei 361 pazienti obesi, 20 persone hanno sviluppato la condizione.

 

I risultati suggeriscono un’associazione tra semaglutide e NAION, hanno affermato i ricercatori.

 

Hanno chiesto altri studi che potessero confermare o confutare l’associazione. «Dato che si trattava di uno studio osservazionale, sono necessari studi futuri per valutare la causalità», hanno affermato.

 

Hanno evidenziato alcuni limiti del loro studio.

 

In primo luogo, le cartelle cliniche da loro analizzate provenivano da un campione selezionato di pazienti visitati presso un ospedale specializzato in neuro-oftalmologia. «Pertanto, i nostri risultati potrebbero non essere completamente generalizzabili ad altri contesti», hanno scritto.

 

Il loro studio non ha valutato se i pazienti abbiano effettivamente assunto semaglutide come prescritto. «Abbiamo tuttavia confermato che le dosi prescritte di semaglutide sono state dispensate a tutti i pazienti con NAION», hanno scritto.

 

Inoltre, il loro studio non ha valutato appieno se e in che modo fattori confondenti, come il fumo, potrebbero aver giocato un ruolo nello sviluppo della NAION.

Aiuta Renovatio 21

La casa farmaceutica risponde

Un portavoce di Novo Nordisk ha sottolineato queste limitazioni in una e-mail a The Defender.

 

Il portavoce ha anche affermato: «la semaglutide è stata studiata anche in ampi studi di prove reali e solidi programmi di sviluppo clinico (SUSTAIN, PIONEER, STEP, SELECT, OASIS) con un’esposizione cumulativa, incluso l’uso post-marketing, di oltre 22 milioni di anni paziente».

 

Questa totalità di dati «fornisce rassicurazioni» sul profilo di sicurezza del farmaco, ha affermato il portavoce di Novo Nordisk.

 

Il portavoce ha aggiunto che «la sicurezza dei pazienti è una priorità assoluta per Novo Nordisk e prendiamo molto seriamente tutte le segnalazioni di eventi avversi derivanti dall’uso dei nostri medicinali».

 

Attualmente, Novo Nordisk sta conducendo uno studio clinico per valutare gli effetti a lungo termine della semaglutide (dosaggio da 1,0 milligrammi) sulla retinopatia diabetica nei pazienti con diabete di tipo 2.

 

L’azienda, che cura il diabete da decenni , produce metà dell’insulina mondiale ed è stata inserita dalla rivista Time tra le aziende più influenti del 2023 , prevede di completare la sperimentazione nel 2027, ha detto il portavoce a The Defender.

 

Le vendite di Wegovy di Novo Nordisk sono più che raddoppiate tra maggio 2023 e maggio 2024, incassando circa 1,35 miliardi di dollari.

 

Circa il 90% delle vendite complessive di Novo Nordisk nel 2023 è derivato dalla sua divisione dedicata alla cura dell’obesità e del diabete, che comprende Ozempic e Wegovy.

 

L’elenco degli effetti collaterali è in crescita

Lo studio di Boston è l’ultimo di una serie di pubblicazioni mediche che evidenziano i possibili rischi per la salute legati al semaglutide.

 

Come riportato in precedenza da The Defender, ricerche precedenti avevano evidenziato altri gravi effetti collaterali dei farmaci agonisti del GLP-1, tra cui problemi gastrointestinali, comportamenti autolesionistici, complicazioni dell’anestesia e cancro alla tiroide.

 

Inoltre, The Defender ha precedentemente riferito che tra gennaio e novembre 2023 i centri antiveleni americani hanno risposto a circa 3.000 chiamate , ovvero un aumento di oltre 15 volte rispetto al 2019, relative alla semaglutide.

 

Secondo la CNN, molti dei casi di avvelenamento da semaglutide potrebbero essere dovuti a overdose accidentali .

 

Suzanne Burdick

Ph.D.

 

© 9 luglio 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

Immagine di Chemist4u via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0

 

 

Continua a leggere

Più popolari