Militaria
Ebrei israeliani ultra-ortodossi bloccano l’autostrada per protestare contro la leva obbligatoria

Giovedì, centinaia di manifestanti ebrei ultra-ortodossi hanno bloccato il traffico su una delle principali arterie stradali nei pressi di Bnei Brak, a est di Tel Aviv, per opporsi all’arruolamento degli uomini Haredi nelle Forze di difesa israeliane (IDF).
Il servizio militare è obbligatorio per la maggior parte dei cittadini israeliani, con uomini e donne tenuti a prestare servizio per 24-32 mesi. Mentre gli ebrei haredi erano stati esentati dal servizio fin dalla fondazione di Israele nel 1948, la Corte Suprema israeliana ha revocato i loro privilegi a giugno dell’anno scorso.
La sentenza ha coinciso con gli sforzi dell’IDF per affrontare la carenza di personale durante la sua operazione militare contro Hamas a Gaza. Gli uomini haredi hanno iniziato a ricevere le notifiche di leva ad agosto, ma pochi si sono arruolati volontariamente, secondo l’IDF.
Giovedì, i dimostranti affiliati alla Jerusalem Faction, un gruppo ultra-ortodosso intransigente, hanno organizzato un sit-in sulla Route 4 vicino a Bnei Brak. Hanno bloccato il traffico in entrambe le direzioni e si sono scontrati con la polizia che ha tentato di disperdere la folla.
I dimostranti hanno scandito slogan come: «Moriremo e non ci arruoleremo», e hanno sventolato striscioni contrari al servizio militare. I dimostranti hanno anche lanciato accuse contro gli ufficiali, chiamandoli «nazisti1K, secondo le dichiarazioni della polizia. La protesta è durata diverse ore prima che le autorità sgomberassero l’autostrada in tarda serata.
I video pubblicati online mostrano poliziotti e militari dell’IDF che trascinano i dimostranti fuori strada. Non sono stati segnalati arresti.
Riots as Orthodox demonstrators blocked a highway in protest against IDF conscription
Article: https://t.co/cqTo22IiwC#Israel #IDF pic.twitter.com/xXtSZtGTIL
— Agencia AJN (@AgenciaAJN) January 9, 2025
חרדים מהפלג הירושלמי מפגינים נגד גיוס לצה”ל בכביש 4, שנחסם לתנועה בשני הכיוונים @AkivaWeisz pic.twitter.com/lVfmJchwZA
— כאן חדשות (@kann_news) January 9, 2025
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La protesta è avvenuta poco dopo che l’IDF ha iniziato a reclutare per la sua nuova unità ultra-ortodossa, la Brigata Hasmonea. Il 5 gennaio, l’IDF ha annunciato su Telegram di aver arruolato circa 50 reclute Haredi per formare la prima compagnia della brigata. Ulteriori turni di reclutamento sono previsti questo mese, con altri 100 uomini Haredi pronti a unirsi alla prima compagnia di riserva della brigata.
Israele ospita oltre un milione di Haredim. Noti per i loro abiti neri e cappelli a tesa larga da uomo e per i copricapi e le gonne lunghe da donna, gli Haredim si sforzano di ridurre al minimo i contatti con la maggioranza ebraica laica di Israele. Molti credono che il servizio militare interrompa i loro studi della Torah, le routine di preghiera e le usanze religiose, come evitare il contatto con il sesso opposto. L’IDF ha affermato che sta adattando le sue politiche e basi di addestramento per adattarsi al loro stile di vita.
Il governo sta ultimando una proposta di legge per regolamentare la leva obbligatoria degli ebrei ultra-ortodossi. La proposta di legge aumenterà il numero di haredim da arruolare, ma esenterà gli studenti di seminario a tempo pieno dal servizio.
Come riportato da Renovatio 21, già sette mesi fa, dopo varie valutazioni da parte dello Stato Ebraico, l’Alta Corte aveva emesso un parere secondo cui si stabiliva che gli ultraortodossi dovessero essere arruolati.
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Immagine screenshot da Twitter
Militaria
Sarà guerra a Tule ed Asgard: la Germania pronta a inviare truppe in Groenlandia

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Cina
Alle porte di Pechino un comando militare 10 volte più grande del Pentagono

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Il complesso sorge a 30 km circa in direzione Sud-Ovest della capitale e si estende su un sito di almeno 1500 acri. Secondo fonti dell’intelligence Usa, una volta ultimato sarà il più grande al mondo. Attorno all’area massima sicurezza, divieto di sorvolo per droni o scattare foto. Al suo interno bunker antiatomici per accogliere anche Xi Jinping in caso di guerra (nucleare).
L’esercito cinese sta costruendo un enorme complesso militare nella parte occidentale di Pechino che, secondo i servizi segreti statunitensi, servirà come centro di comando in tempo di guerra; una struttura, spiegano funzionari americani, che risulterà molto più grande del Pentagono una volta ultimata la realizzazione. Le immagini satellitari ottenute dal Financial Times che ha rilanciato la notizia, e attualmente al vaglio degli esperti di Intelligence a Washington, mostrano un sito di costruzione di circa 1.500 acri a 30 km a sud-ovest Della capitale cinese.
Diversi funzionari statunitensi, sia in servizio che in pensione ma pur sempre attenti alle vicende militari, confermano la massima attenzione dei servizi segreti e di Intelligence attorno al sito. Una volta ultimato, il comando militare sarà il più grande al mondo e almeno 10 volte più vasto del suo omologo statunitense a Washington. In base a una valutazione delle immagini satellitari ottenute dal quotidiano economico britannico, la costruzione principale è iniziata a metà del 2024 e, secondo alcune fonti, l’intera struttura sarebbe stata ribattezzata «Beijing Military City».
Nell’area vi sarebbero anche delle buche profonde che, secondo gli esperti militari, ospiteranno grandi bunker rinforzati per proteggere i leader militari cinesi in caso di conflitto, compresa una potenziale guerra nucleare. La costruzione avviene mentre l’Esercito popolare di liberazione cinese (Pla) sta sviluppando nuove armi e progetti in vista del centenario della forza nel 2027.
L’Intelligence statunitense ha dichiarato che il presidente Xi Jinping ha ordinato ai vertici militari di sviluppare la capacità di attaccare Taiwan entro quella data. «Se confermato, questo nuovo bunker di comando sotterraneo avanzato per i vertici militari, compreso il presidente Xi in qualità di presidente della Commissione militare centrale, segnala l’intenzione di Pechino di costruire non solo una forza convenzionale di livello mondiale, ma anche una capacità di guerra nucleare avanzata» ha dichiarato Dennis Wilder, ex capo analista della Cina per la CIA.
A inizio mese il sito era in piena attività di costruzione, in contrasto con la scarsità di sviluppo della maggior parte dei grandi progetti immobiliari in Cina, nazione attanagliata da una crisi del settore immobiliare. Inoltre, non si trovano show-room o manifesti tipicamente associati a un progetto immobiliare commerciale di questa portata. E ancora, altro elemento inusuale che fa capire che non si tratta di un progetto commerciale, non vi sono menzioni ufficiali del cantiere su internet in cinese.
Sebbene non vi fosse alcuna presenza militare visibile nell’area oggetto del cantiere, vi sono numerosi cartelli che avvertono di non far volare i droni o di non scattare fotografie. E quanti hanno cercato di avvicinare i cancelli si sono visti respingere in modo brutale dalle guardie, che hanno ribadito che l’accesso è è vietato e hanno opposto il silenzio a ogni richiesta di informazioni. Infine, secondo il FT «un supervisore che ha lasciato il cantiere si è rifiutato di commentare il progetto».
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Militaria
Ecco la «città dei missili» iraniana: immagini dalla base sotterranea dei Pasdarani

Iran unveils new underground missile city. pic.twitter.com/2tzH5O4l0U
— Globe Eye News (@GlobeEyeNews) January 10, 2025
🚨🇮🇷 BREAKING: IRAN UNVEILED a new underground missile city. pic.twitter.com/FtVhd8Icmj
— Jackson Hinkle 🇺🇸 (@jacksonhinklle) January 13, 2025
JUST IN: 🇮🇷 Iran unveils another new underground missile city. pic.twitter.com/rYindZi0BE
— BRICS News (@BRICSinfo) February 1, 2025
⚡️JUST IN
Iran has unveiled a new Underground Missile City for coastal defenses near the Persian Gulf. The underground complex is stocked with hundreds of anti-ship cruise missiles with a range of 1,000 km. pic.twitter.com/zQKmcRrMYZ — Iran Observer (@IranObserver0) February 1, 2025
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