Gender
Biden trasforma la Pasqua nella Giornata transgender. Trump: «blasfemia»
Il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden non ha esitato a proclamare anche quest’anno la Giornata della visibilità transgender – celebrazione statale dell’ascesa del transessualismo – per il 31 marzo, nonostante il giorno coincida con la Pasqua cattolica.
Secondo la Casa Bianca, la celebrazione è intesa a «onorare lo straordinario coraggio e il contributo degli americani transgender e riaffermare l’impegno della nostra Nazione a formare un’Unione più perfetta».
«Oggi mandiamo un messaggio a tutti gli americani transgender: siete amati. Siete ascoltati. Siete capiti. Voi siete l’America, e tutta la mia amministrazione, e io vi copro le spalle», ha scritto il sedicente cattolico Biden nel suo proclama di venerdì.
È emerso inoltre che, come parte della campagna di inclusività, la Casa Bianca ha anche vietato ai bambini di presentare uova di Pasqua decorate con «contenuti discutibili» come «simboli religiosi, temi apertamente religiosi» del tradizionale concorso di arte pasquale. L’evento è una componente vitale della celebrazione annuale della Pasqua della Casa Bianca che dura da quasi 50 anni.
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La tradizione di celebrare i transessuali l’ultimo giorno di marzo è iniziata nel 2009 e non cadrà a Pasqua per altri sessant’anni, fino al 2086. La coincidenza ha suscitato indignazione da parte dei critici conservatori, alcuni dei quali l’hanno definita una «vergogna assoluta». arrivando al punto di bollare i democratici come «un culto satanico».
Il presidente della Camera repubblicana Mike Johnson ha definito il passo «mosse di rottura della tradizione oltraggiose e ripugnanti», mentre Jim Blanks, il candidato repubblicano al senato USA, ha affermato che è stato «uno schiaffo in faccia a centinaia di milioni di cristiani in America e in tutto il mondo.» La deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene ha affermato che «non c’è limite per i democratici nel deridere la vostra fede e prendersi gioco di Dio».
La questione è stata oggetto di un comunicato di Donald Trump, che ha definito l’iniziativa come «blasfemia» è accusato l’amministrazione Biden di «un attacco durato anni alla fede cristiana».
«È spaventoso e offensivo che la Casa Bianca di Joe Biden abbia proibito ai bambini di presentare disegni religiosi di uova per il loro evento di arte pasquale e abbia formalmente proclamato la domenica di Pasqua come “Trans Day of Visibility”», scrive la campagna di Trump in una dichiarazione pubblicata su X sabato, chiedendo le scuse del presidente Biden.
Come riportato da Renovatio 21, è nei pressi di questa data che fu indetto l’anno scorso un «giorno della vendetta trans», destando inquietudine: i transessuali in USA sono la categoria sociale a più ampia crescita di perpetratori di massacri di massa in scuole ed altri luoghi pubblici.
L’intento, calato dall’alto dal governo della superpotenza, di sostituzione del cristianesimo con altro – qui abbiamo un culto parafiliaco sempre più inquietante – diventa sempre più evidente.
Si era capito, in realtà, già dal caso della ragazza transessuale Audrey Hale, che compì la strage di bambini ed adulti nella scuola del Tennessee l’anno passato: prima di procedere al massacro nella scuola presbiteriana, si era fermata presso la chiesa annessa all’istituto, e aveva sparato alla vetrata che raffigurava Adamo.
È la religione cristiana, è la Genesi stessa, ad essere sotto attacco. Con il più potente Stato moderno a spingere il terrore.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Gender
Il Perù classifica i transgender come «malati di mente»
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Arte
Attrici giapponesi che si vestono da uomini bullizzano collega fino a spingerla al suicidio
Dal Giappone arriva l’eco di un episodio di bullismo e violenza sistematica sfociati in un suicidio all’interno di una struttura esclusivamente femminile. Una sorta di suicidio femminicida, ma ad opera di femmine.
Teatro della vicenda è per il corpo teatrale Takarazuka, un’istituzione più che secolare nel mondo dello spettacolo giapponese. Il concetto alla base del corpo teatrale è che sono soltanto attrici a salire in scena, interpretando anche i ruoli maschili. Tale idea, di per sé spiazzante, inverte completamente la tradizione del teatro tradizionale Kabuki, dove sono gli attori maschi a ricoprire tutti i ruoli.
Gli spettacoli del Takarazuka sono tuttavia distanti anni luce dal rigido formalismo del Kabuki: qui si tratta di musical che attingono dalle fonti più disparate, da West Side Story all’Evgenij Onegin, spesso spingendo a tavoletta su elementi che qualche anno fa si definivano camp o kitsch, in italiano lo si potrebbe semplicemente chiamare «pacchianeria», benché estremamente professionale e ben fatta.
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Il seguito che hanno questi spettacoli nel contesto nipponico è impressionante, ancora di più perché per la grandissima maggioranza femminile: lo scrivente ricorda di essersi imbattuto in una lunghissima coda in attesa di entrare nel teatro di Tokyo – in zona centralissima, vicino al palazzo imperiale – dove si esibisce la compagnia. Si poteva constatare che gli uomini tra la folla erano appena una manciata.
Un ambiente quindi quasi completamente femminile, al sicuro da patriarcato e maschilismo tossico.
E allora, come si spiegano allora vessazioni di gruppo, ustioni procurate con le piastre per i capelli, carichi di lavoro insostenibili assegnati al solo scopo di umiliare e di lasciare soltanto tre ore di sonno al giorno? È questa l’ordalia che ha portato la 25enne Aria Kii a gettarsi nel vuoto per porre fine alla sua vita nel settembre del 2023.
La vicenda era stata prontamente insabbiata dall’azienda che gestisce la compagnia teatrale ma è stata riportata a galla dall’ineffabile Shuukan Bunshun, testata con una lunga e gloriosa tradizione di caccia agli scheletri negli armadi. Nella primavera di quest’anno i dirigenti dell’azienda in questione hanno pubblicamente ammesso la loro responsabilità nel non essere stati in grado di vigilare adeguatamente l’ambiente lavorativo delle attrici.
Duole dire che per la società giapponese uno scenario così è tutto fuorché inconsueto: il proverbio «il chiodo che sporge verrà martellato» illustra ancora con una certa fedeltà le dinamiche sociali che si formano all’interno delle istituzioni giapponesi – siano esse scuole, aziende, partiti.
Negli ultimi tempi c’è un evidente cambiamento in atto soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro, ma il bullismo allo scopo di creare coesione all’interno di un gruppo è una pratica a cui i giapponesi ricorrono abitualmente e che non sembra soffrire di particolare disapprovazione sociale.
Dal Giappone ci chiediamo con sincerità come un giornalista italiano – di area woke, ma anche solo attento a seguire i dettami del politicamente corretto elargiti ai corsi di deontologia dell’Ordine – potrebbe riportare la notizia della triste morte di Aria, con lo stuolo di angherie subite in un contesto esclusivamente femminile.
Taro Negishi
Corrispondente di Renovatio 21 da Tokyo
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Immagine screenshot da YouTube
Gender
Celebrato in chiesa un «quasi matrimonio» omosessuale
I fatti
Un video, disponibile su un account Instagram, mostra una cerimonia che sembra un matrimonio, ma le due persone coinvolte sono donne: K. B. e M. K., quest’ultima per 14 anni pastore delle comunità metodiste unite intorno a Chicago. Contattato da OSV News, il sacerdote ha ammesso di essere il celebrante visibile nel video e che la benedizione, che ha detto di aver impartito su richiesta delle interessate, si è svolta nella parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli. La scena è stata girata utilizzando un cellulare. La chiesa sembra vuota, ma il sacerdote indossa camice e stola. Il sacerdote si rivolge alle due donne e chiede loro: «vi impegnate di nuovo liberamente ad amarvi come santi sposi e a vivere insieme in pace e concordia per sempre?» – «Noi lo facciamo, io lo faccio», rispondono. Padre Williams continua: «Dio d’amore, aumenta e consacra l’amore che Kelli e Myah nutrono l’una per l’altra». Anche se non c’è scambio di anelli, il sacerdote dice: «Possano gli anelli che si sono scambiati essere un segno della loro lealtà e del loro impegno. Possano continuare a prosperare nella tua grazia e benedizione. Questo te lo chiediamo per Cristo nostro Signore». Conclude facendo il segno della croce, dicendo: «Scenda su di voi la benedizione di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo».Sostieni Renovatio 21
Spiegazioni confuse e contraddittorie
Nella sua risposta a OSV News, padre Williams ha giustificato l’uso del camice e della stola: «Io lo faccio così. Quando vado a casa di qualcuno per benedire la sua casa, indosso il camice e la stola. (…) Questo è quello che faccio come prete. Fa parte del mio abbigliamento». Quanto a Fiducia Supplicans, ha spiegato che il suo agire derivava dalla sua «comprensione del testo». Aggiunge che «il Santo Padre ha detto che le coppie dello stesso sesso possono essere benedette purché non rifletta una situazione matrimoniale (…) purché sia chiaro che non si tratta di un matrimonio». Si difende in ogni caso. Quando la signora K. aveva chiesto la benedizione, padre Williams le aveva detto: «Per favore, capisca che questo non è in alcun modo un matrimonio, un matrimonio vero e proprio, o qualcosa del genere. È semplicemente una benedizione delle persone». Tuttavia, ha spiegato ulteriormente a OSV News che l’uso del termine «santi sposi» nella benedizione da lui scritta intendeva significare «coppia». – Deve essere uno scherzo… «santi sposi» per persone in situazione di peccato oggettivamente grave! OSV News è stata piuttosto aggressiva nell’inviare un collegamento al video all’arcidiocesi di Chicago per un commento; nonché al cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) che ha prodotto Fiducia supplicans, per un parere su questo atto.Una deriva prevedibile e inevitabile
Non c’era bisogno di essere profeti per dire che questa situazione si sarebbe verificata prima o poi, una volta pubblicata Fiducia supplicans. E questa probabilmente è solo la punta dell’iceberg. La situazione continuerà a peggiorare e le cerimonie diventeranno esplicitamente «matrimoni». Non esistono trentasei modi per fermare questa deriva mostruosa: eliminare la deriva iniziale, cioè la dichiarazione stessa. Intanto il responsabile in primis di questa cerimonia di Chicago è il prefetto del DDF. È lui che dovrà rispondere innanzitutto a Dio. Articolo previamente apparso su FSSPX.news.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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