Nucleare
«La Russia voleva nuclearizzare l’Ucraina nel 2022»: CNN e New York Times fanno circolare la storia
Washington temeva che a Russia avrebbe utilizzato armi nucleari tattiche in Ucraina alla fine del 2022.
Anche la CNN ha pubblicato, dicendo che si tratta di una «esclusiva» la stessa storia sull’amministrazione Biden «preoccupata» sull’uso delle atomiche da parte di Mosca nel teatro ucraino. Tale storia era stata già raccontata a marzo dal corrispondente per la sicurezza nazionale del New York Times William J. Hennigan.
Il pezzo della CNN del 9 marzo, redatto dal corrispondente Jim Sciutto, tuttavia, è in realtà una promozione di un suo libro in uscita.
«Ho riferito per la prima volta che i funzionari statunitensi erano preoccupati per l’uso da parte della Russia di un’arma nucleare tattica nel 2022, ma nel mio nuovo libro, Il ritorno delle grandi potenze, pubblicato il 12 marzo, rivelo dettagli esclusivi sul livello senza precedenti di pianificazione di emergenza effettuata come membri senior dell’amministrazione Biden è diventato sempre più allarmato dalla situazione», scrive lo Sciutto.
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Secondo articoli usciti sulla stampa indiana, la CNN sostiene inoltre che l’India e la Cina sarebbero intervenute all’epoca per persuadere la Russia a non usare armi nucleari, poiché la Russia stava presumibilmente perdendo terreno rispetto all’Ucraina – una narrazione che l’establishment spingeva all’epoca, sostenendo che l’Ucraina stava vincendo la guerra, ma che ora non riesce più a ripetere.
Molti dettagli delle conclusioni dell’amministrazione secondo cui la Russia stava pensando di utilizzare armi nucleari tattiche alla fine del 2022, e i loro sforzi per impedire che ciò accada, sono gli stessi in entrambi gli articoli. La differenza è che nel reportage del NYT i timori degli Stati Uniti sono collocati nel contesto di un «rischio più ampio di guerra nucleare» di cui attribuisce interamente la colpa alla Russia.
Il giornalista della CNN, d’altro canto, sembra essere più impegnato nell’autopromozione libraria piuttosto che nel giornalismo.
In entrambi i casi, le loro fonti, anonime, ammettono che gli Stati Uniti non avevano prove che la Russia stesse effettivamente spostando le armi nucleari in posizioni per essere utilizzate.
L’agenzia russa TASS, nel coprire la storia della CNN, nota che il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov aveva precedentemente notato che, mentre i leader occidentali si abbandonavano quotidianamente alla retorica nucleare, la Russia non aveva il minimo desiderio di unirsi a loro. Il Peskov ha anche ricordato che Mosca potrebbe usare le armi nucleari solo in conformità con le disposizioni della sua dottrina nucleare.
Un articolo di David Sanger sempre sul NYT ha rivelato che Biden avrebbe raccontato dello scenario con Mosca che nuclearizza l’Ucraina all’erede progressista di Rupert Murdoch, James, e a un gruppo di ricchi democratici di Nuova York che avevano pagato ingenti somme per incontrare il presidente nella magione del giovane Murdoch nell’Upper East Side.
«Era il 6 ottobre 2022, ma quello che sentirono invece quella sera fu un messaggio inquietante che, anche se Biden non lo disse, proveniva direttamente da comunicazioni intercettate altamente riservate di cui era stato recentemente informato, suggerendo che le minacce del presidente Vladimir di Putin di utilizzare un’arma nucleare in Ucraina potrebbero trasformarsi in un piano operativo» riporta il quotidiano neoeboraceno.
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«”Per la “prima volta dalla crisi missilistica cubana”, ha detto al gruppo, mentre si riunivano in mezzo alla collezione d’arte di Murdoch, “abbiamo una minaccia diretta dell’uso di un’arma nucleare se in effetti le cose continuano lungo il percorso che hanno (…) La gravità del suo tono cominciò a farsi strada: il presidente stava parlando della prospettiva del primo utilizzo di un’arma nucleare in tempo di guerra dopo Hiroshima e Nagasaki. E non in un vago momento del futuro. Intendeva nelle prossime settimane».
Mesi dopo il giornalista TV Tucker Carlson, il più popolare conduttore tra i canali di notizie via cavo USA, è stato d’improvviso licenziato dai Murdoch, padroni dell’emittente Fox News dove lavorava, senza dare spiegazioni.
Renovatio 21 aveva ipotizzato che qualcuno nella famiglia Murdoch avesse ricevuto informazioni di una sicura guerra diretta con la Russia in partenza, per cui era necessario liberarsi dell’unica voce in TV, peraltro seguitissima, che rifiutava non solo l’intervento americano ma anche qualsiasi aiuto militare ed economico all’Ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, Carlson era arrivato a parlare anche di strani messaggi che il Dipartimento dell’Energia americano aveva mandato a Rosatom, l’ente nucleare russo, riguardo la centrale atomica di Zaporiggia, facendo speculare sulla presenza di ordigni atomici USA in Ucraina.
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Nucleare
La Svezia è disposta ad ospitare testate nucleari USA
La Svezia potrebbe potenzialmente consentire agli Stati Uniti di posizionare armi nucleari sul suo territorio, ma solo se il paese fosse coinvolto in un conflitto militare, ha detto il primo ministro Ulf Kristersson.
Lunedì in un’intervista con Sveriges Radio, il Kristersson ha sottolineato che da quando ha aderito alla NATO, il governo ha presentato due proposte al Parlamento, affermando che Stoccolma non ospiterà truppe straniere permanenti o armi nucleari in tempo di pace.
Tuttavia, ha affermato che tali divieti verrebbero revocati se la Svezia, che non è in guerra dal 1814, dovesse diventare parte di un conflitto militare attivo.
«In una situazione di guerra, la questione è completamente diversa», ha detto il primo ministro di Stoccolma, aggiungendo che «tutta la NATO beneficia dell’ombrello nucleare che deve essere in vigore negli stati democratici finché la Russia avrà le sue armi nucleari».
Il Kristersson ha anche sottolineato che spetta alla Svezia decidere quali armi straniere – se ce ne sono – saranno stazionate sul suo territorio.
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I commenti del premier arrivano prima del voto parlamentare di giugno su un accordo di cooperazione in materia di difesa con gli Stati Uniti, che darebbe a Washington l’accesso alle basi militari di Stoccolma.
A differenza dei suoi vicini nordici Finlandia e Norvegia, la Svezia non ha un divieto esplicito di accettare armi nucleari, ma mantiene una politica di lunga data contro l’ospitare tali armi in tempo di pace.
I critici hanno esortato Stoccolma a cambiare la sua posizione sulla questione, avvertendo che la mancanza di una legislazione su un divieto totale delle armi nucleari potrebbe creare problemi in una situazione critica, data l’adesione della Svezia alla NATO.
Gli Stati Uniti attualmente detengono armi nucleari in cinque paesi della NATO – Germania, Paesi Bassi, Belgio, Italia e Turchia – come parte del programma di condivisione nucleare del blocco.
La Svezia, insieme alla Finlandia, ha chiesto di aderire all’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti poco dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Mentre la Finlandia è diventata uno Stato membro lo scorso anno, la Svezia non ha aderito ufficialmente fino a marzo, con i progressi ostacolati da Ungheria e Turchia, che hanno espresso rimostranze nelle relazioni bilaterali.
Come noto, il programma NATO consente il dispiegamento di bombe nucleari statunitensi sul territorio di altre nazioni NATO non nucleari. L’utilizzo di una simile strategia di condivisione transnazionale delle testate programmata ora dalla Russia con la Bielorussia, tuttavia, suscita le ire del Patto Atlantico, e le richieste allucinanti di Paesi come la Polonia, che sull’argomento in realtà insiste da tempo.
Secondo un rapporto del direttore Nuclear Information Project della Federation of American Scientists Hans Kristensen, gli Stati Uniti hanno circa 100 bombe nucleari a gravità B61 situate presso la base aerea di Kleine Brogel in Belgio, la base aerea di Buchel in Germania, la base aerea di Volkel nei Paesi Bassi, la base aerea di Incirlik in Turchia e, naturalmente, le basi aeree italiane di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia).
Le potenze nucleari stanno attivamente modernizzando ed espandendo i loro arsenali tra le crescenti tensioni geopolitiche, secondo un rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) pubblicato l’anno passato.
Come riportato da Renovatio 21, la Svezia aveva reagito immediatamente alla guerra Ucraina, rimilitarizzando subitamente l’isola Gotland.
Come riportato da Renovatio 21, nemmeno troppo sottotraccia, sta continuando la frizione tra Stoccolma e la Repubblica Popolare Cinese, con un caso di giornalista cinese espulsa il mese scorso.
Il segretario NATO, il norvegese Jens Stoltenberg, ha più volte dichiarato che per l’Alleanza il nemico del futuro è Pechino, con il Dragone considerato, con la Russia, come minaccia ai valori degli alleati occidentali, qualsiasi cosa ciò possa voler dire. La Cina contraccambia la simpatia per la NATO, come quando ha dichiarato gli atlantici responsabili delle tensioni in Kosovo.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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