Razzismo
«L’intera storia di George Floyd era una menzogna»
La storia di George Floyd è da rivedere: l’uomo non sarebbe morto perché asfissiato dal poliziotto Derek Chauvin, ma avrebbe subito un’overdose da fentanyl.
Nell’ultimo episodio del suo programma su Twitter, Tucker Carlson ha affrontato di petto quella che è divenuta, in breve tempo, una nuova vacca sacra – il martire nero George Floyd, ucciso dal razzismo sistemico, un eroe in nome del quale è divenuto lecito incendiare e saccheggiare intere città.
Carlson dice che dopo la storia secondo cui si trattava di una «pandemia dei non vaccinati», e la storia per cui «l’Ucraina sta vincendo la guerra», forse è arrivato il momento di rivedere anche la vicenda le cui ramificazioni sconvolsero totalmente l’America tre anni fa.
«Ad esempio, un poliziotto bianco razzista ha effettivamente ucciso un uomo chiamato George Floyd, un leader dei diritti civili a Minneapolis nel Memorial Day del 2020?» si chiedere Tucker ironico: Floyd, per chi non lo sapesse, non era un leader dei diritti civili, ma un individuo con un passato criminale violento e osceno (fece irruzione in una casa e puntò una pistola sulla pancia di una donna incinta).
Ep. 32 You’ll be shocked to learn this, but it turns out the whole George Floyd story was a lie. pic.twitter.com/4vDXBStHf5
— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) October 20, 2023
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Per il mondo, il Floyd è stato ucciso dall’agente Chauvin, che lo stava immobilizzando con il ginocchio, come di fatto usano fare le polizie in tutto il mondo.
«Ora ci è stato detto che è successo, lo abbiamo detto senza sosta per più di tre anni, Ma la domanda è: [Derek Chauvin] ha effettivamente ucciso George Floyd? E la risposta è, beh, no, non ha ucciso George Floyd, e non stiamo indovinando; lo sappiamo definitivamente grazie ad un nuovo caso giudiziario ora in corso nella contea di Hennepin, Minnesota».
La causa di cui parla, che è incidentale nei confronti di Floyd e Chauvin, ha svelato estratti di deposizioni giurate da una conversazione con il medico legale della contea Andrew Baker che indicano come la morte di Floyd non è stata dovuta ad asfissia o strangolamento, e tra i fattori responsabili del decesso vi è cui l’uso di droga e una concentrazione fatale di fentanil che avrebbero hanno contribuito in modo significativo.
In pratica la sua morte di Floyd verrebbe riformulata da «omicidio» a «overdose involontaria».
Derek Chauvin did not murder George Floyd pic.twitter.com/aZj4yDrfuG
— Jack Poso 🇺🇸 (@JackPosobiec) October 20, 2023
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«In altre parole, George Floyd, secondo l’autopsia ufficiale, non è stato assassinato. È morto invece di quelle che eravamo abituati a chiamare cause naturali, che, nel suo caso, includerebbero decenni di uso di droga, nonché la concentrazione fatale di fentanil che era nel suo sistema nel suo ultimo giorno», dichiara Carlson, spiegando come la narrazione iniziale di George Floyd sia stata approvata e amplificata dai media mainstream e abbia innescato proteste a livello nazionale, intensi discorsi razziali e movimenti come Black Lives Matter (BLM), che ricevette donazioni dalle multinazionali americane per centinaia di milioni e forse oltre, oltre che, è stato detto, attenzioni particolari da parte della Cina comunista.
Questi cambiamenti comprendevano sforzi di definanziamento della polizia, pratiche di assunzione aziendale e l’istituzionalizzazione di nuove osservanze culturali come Juneteenth.
Durante il programma Carlson ha quindi intervistato Vince Everett Ellison, autore di Crime Inc., il quale ha discusso della possibilità di un degrado e di una vittimizzazione orchestrati all’interno della comunità nera da parte di entità politiche, in particolare del Partito Democratico.
Ellison racconta che la glorificazione di figure come George Floyd rappresenti una strategia insidiosa per perpetuare un certo stereotipo dei neri che dipendono dal sistema, consolidando così una base elettorale e mantenendo una forma di controllo socio-politico.
Tracciando parallelismi tra movimenti come BLM e gruppi storici o internazionali utilizzati per la leva politica, il commento di Ellison insinua che queste organizzazioni potrebbero essere iterazioni moderne di «milizie nazionali» utilizzate dai Democratici per la manipolazione sociale e il consolidamento del potere.
Ellison, che è nero, ha quindi paragonato BLM con gruppi come Hamas, Hezbollah, e le camicie brune, citando anche l’utilizzo del tutto simile che storicamente era stato fatto del Ku Klux Klan. Il quadro cupo che ne esce è costituito da macchinazioni politiche in cui i disordini civili sono uno strumento piuttosto che un sottoprodotto.
«Il Partito Democratico usa BLM e Antifa come se fossero suoi, lanciando il sasso e nascondendo la mano. Certo, lo faranno; lo hanno sempre fatto, anche all’inizio, hanno usato il Ku Klux Klan», ha dichiarato Ellison.
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È l’accusa per cui il Partito Democratico americano, lungi dall’interessarsi davvero dei neri, li vuole bloccati in comunità povere e criminali, che però possono fornire voti in cambio di assistenzialismo.
Il linciaggio del giudice della Corte Suprema Clarence Thomas illustra tale disegno: quando, a inizio anni Novanta, George Bush padre lo propose per la Corte, durante un’udienza in Senato per l’approvazione il senatore Joe Biden gli tese una trappola, mentre sui media fioccavano accuse di molestie – più o meno le stesse, a dire il vero, che abbiamo visto riversarsi quasi un quarto di secolo dopo sul giudice Kavanaugh (i democratici, alla fine, non hanno tanti copioni da sfruttare, né originalità).
«La Corte Suprema non vale tutto questo. Nessun lavoro vale tutto questo» disse Thomas.
In quel frangente, Thomas disse che la trappola che gli avevano preparato di fatto ricordava i linciaggi degli anni andati riservati ai neri che volevano pensare da sé.
In pratica, il potere vuole che i neri siano come George Floyd, e non come Clarence Thomas.
Non tutto va bene nell’universo in cui Floyd è un eroico martire, purtuttavia. Il Texas ha rifiutato di graziarlo post-mortem. E nella città di Toledo un fulmine ha completamente distrutto il murale per George Floyd eretto sul posto.
Le inchieste di Tucker Carlson hanno già prodotto la scarcerazione di un celeberrimo prigioniero americano, QAnon Shaman, liberato dopo che Carlson aveva mostrato che il suo tour del Campidoglio nel 6 gennaio era stato scortato dalla polizia che pure gli apriva le porte. Ora ci chiediamo quanto ci vorrà prima che tirino fuori dal carcere Derek Chauvin: se le carte rispondono a verità, il fatto che non c’entrasse con la morte di Floyd era conosciuto probabilmente anche dal procuratore che lo accusava, e quindi ci chiediamo che processo possa essere mai stato.
Il Chauvin era così razzista, del resto, che aveva una moglie cambogiana. Non importa: è divenuto immantinente una sorta di babau razziale, l’immagine del suprematismo bianco assassino.
Perché egli sia ancora in carcere, anzi perché ci sia finito in prima battuta, lo può capire solo chi non ritiene gli USA la grande democrazia propalata dai media. L’uomo è stato immolato per un progetto politico più oscuro e profondo, che ha prodotto morte e distruzione.
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Immagine di Taymaz Valley via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Internet
Giovane maggiorata di Onlyfans afferma di essere stata pagata per fare «propaganda politica totale» per Biden
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«Penso che volessero solo che una ragazza di colore d’avanguardia lo dicesse alla gente – quando hanno nominato Ketanji Brown Jackson, hanno detto, “puoi dire come persona di colore, che ti senti rappresentata?”», ha aggiunto la popputa ragazzina dell’internetto, apparentemente realizzando gli intenti razzisti della situazione. Notando che l’amministrazione aveva impiegato una società di media di terze parti per contattarla, Khalidi ha detto di non averlo fatto perché non si sentiva rappresentata. «Ed è una donna bianca che mi ha mandato un’e-mail e mi sta dando questa sceneggiatura. E io dico, no, mi piacerà parlare delle novità a riguardo. Ma non permetterò che una persona bianca mi dica di dire: “Sai, è così che mi sento come persona di colore”». A quanto sembra, il complesso neorazzista è installato anche nella mente della tettonica ragazzetta che lo lamenta. «Il fatto che gli assistenti di Biden sappiano anche chi è Farha Khalidi la dice lunga di per sé» nota Modernity News. Come riportato da Renovatio 21, l’alleanza combinata tra Biden e influencer – per lo più trans, fluidi, o giù di lì – di TikTok e social vari ha già prodotto esiti allucinanti e fortemente lesivi per la reputazione della Casa Bianca: pensiamo alle clip con influencer LGBTQ che, dal palazzo presidenziale, invitavano alla vaccinazione. In alcuni casi, si è scoperto che dietro i gruppi di produttori di contenuti filo-Biden vi erano i finanziamenti di Giorgio Soros.An OnlyFans influencer claims that the Biden Administration wanted to pay her to spread ‘political propaganda,’ asking her to say that as a ‘person of color’ she ‘felt reflected.’ She says they wanted her to hide the fact it was a paid for ad. Full report: https://t.co/jWdDfDhmNc pic.twitter.com/8C85ms3UHY
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) April 30, 2024
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Razzismo
Si dimette il primo ministro scozzese «anti-bianchi»
Humza Yousaf, il primo ministro scozzese che ha inveito contro i bianchi in Parlamento e poi ha supervisionato l’approvazione di leggi estreme sui «crimini d’odio» nel Paese, è stato costretto a dimettersi.
L’annuncio di Yousaf è arrivato dopo che è diventato chiaro che non sarebbe sopravvissuto a due voti di fiducia, uno a lui e un altro al suo governo dello Scottish National Party, presentati al Parlamento scozzese dai partiti di opposizione.
Yousaf aveva concluso un accordo di condivisione del potere con il Partito dei Verdi scozzesi ed era diventato evidente che non sarebbe stato in grado di ottenere un sostegno sufficiente per guidare un nuovo governo di minoranza, perché aveva promosso un’ideologia di genere radicale e supervisionato il passaggio in legge della legislazione sui «crimini d’odio» più draconiana della storia.
Scotland First Minister Humza Yousaf’s resignation is official.
He’s the guy who said there were too many whites in politics.
In reality, there are just too many idiots like Yousaf. pic.twitter.com/ZBgje8WJsm
— Paul A. Szypula 🇺🇸 (@Bubblebathgirl) April 29, 2024
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La settimana scorsa, lo Yousaf ha tentato disperatamente di rimanere al potere implorando i conservatori di allinearsi con lui, ma poi, durante le sue dimissioni, ha affermato di non essere disposto a svendere i suoi principi, quindi ha deciso di dimettersi.
Ai sensi della nuova legislazione sui «crimini d’odio» introdotta in Iscozia dal premier musulmano, chiunque sia ritenuto essere stato verbalmente «abusante», di persona o online, nei confronti di una persona transgender, potrebbe essere colpito con una pena detentiva fino a sette anni.
Fughe di notizie provenienti dalla polizia hanno accresciuto le preoccupazioni sulla legislazione poiché hanno rivelato che attori e comici erano elencati come obiettivi. Il primo ministro Yousaf ha giustificato le nuove leggi, dichiarando che i graffiti rivolti contro di lui comparsi vicino a casa significavano che la necessità di un approccio di «tolleranza zero» nei confronti dell’odio.
Non appena la legge è entrata in vigore, migliaia di persone hanno colto l’occasione per denunciare lo stesso Yousaf per aver inveito contro i bianchi che ricoprivano posizioni di autorità in Scozia, un Paese che è bianco al 96%. Lo Yousaf fa ha conseguentemente dichiarato che chiunque faccia questo dovrebbe essere considerato «di estrema destra».
La faccenda, tuttavia, è diventata ben più grottesca di così.
È emerso che al personale di polizia che rispondeva alle chiamate per «crimini d’odio» per denunciare il Primo Ministro era stato detto di leggere una trascrizione preparata in anticipo in difesa dal premier, in cui si affermava che quando Yousaf si riferiva ai «bianchi», che sono in maggioranza in posizioni di autorità in Iscozia (cosa che secondo lui era sbagliata) aveva solamente «sottolineato un dato di fatto».
Scottish Minister Humza Yousaf complains about whites being under control in Scotland. Isn’t this hate speech?
Seems like he expects more terrorists to be in control of Scotland. pic.twitter.com/hhtv6QYMH3— Voice Unchained (@VocUnchained) April 27, 2024
La polizia scozzese ha ricevuto qualcosa come 8.000 denunce di «crimini ispirati dall’odio» solo nella prima settimana dall’entrata in vigore della legge, pari a più del totale annuo di tutte le denunce di crimini ispirati dall’odio per tutti gli anni precedenti.
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Le forze dell’ordine sono quindi costrette a pagare «centinaia di migliaia» di straordinari agli agenti nella sua sala di controllo per far fronte al diluvio di denunce di «crimini ispirati dall’odio», che potrebbero essere, in larga parte, delazioni sul tipo di quelle proposte durante il COVID anche in Italia, che in Scozia avevano trovato applicazione, con la polizia a visitare case dove qualcuno segnalava esserci un «assembramento».
Ad ogni modo, per la prima settimana è stata trasmessa alla polizia una denuncia ogni minuto. Il segretario generale della Federazione di polizia scozzese David Kennedy ha tuttavia osservato che «il numero di denunce che si sono tradotte in vere e proprie indagini su crimini ispirati dall’odio è estremamente piccolo», affermando che costituisce meno dell’1%.
Un sondaggio dell’inizio di questo mese ha rivelato che, dopo l’introduzione della legge, lo Yousaf aveva un indice di gradimento di meno 32, equivalente a un calo di 15 punti dall’inizio dell’anno. Il sondaggio rileva che anche tra le persone che hanno votato per il suo partito, più credevano che stesse facendo un pessimo lavoro rispetto a quelli che pensavano che stesse facendo bene.
Come riportato da Renovatio 21, la Scozia è al centro anche di altri episodi di folle legislazioni e arresti riguardo tempi del politicamente corretto, come la cosiddetta «transfobia».
È emerso di recente che genitori scozzesi contrari alla transessualizzazione dei figli ora rischiano 7 anni di prigione. La legge pensata a proposito vieterebbe le cosiddette «pratiche di conversione» che spesso hanno luogo in un «contesto familiare». Ciò significa che se i genitori tentassero di impedire ai loro figli di «vestirsi in un modo che rifletta il loro orientamento sessuale o identità di genere», potrebbero affrontare sanzioni penali anche se credono di agire nel migliore interesse del bambino.
Nel 2021 una madre di 50 anni è stata accusata di un «crimine d’odio transfobico» dopo aver ritwittato l’immagine di un nastro delle suffragette. La donna rischiava fino a due anni di prigione.
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La Scozia è pure teatro di grotteschi casi in cui maschi che commettono vili aggressioni sessuali contro donne e bambini vengono protetti dallo Stato e spediti in carceri femminili dopo essersi opportunamente dichiarati trans. L’anno scorso, l’ex leader scozzese Nicola Sturgeon, paladina woke poi arrestata e rilasciata su accuse legate al Partito Nazionale Scozzese, ha affermato che i criminali transgender condannati per aver violentato donne sono donne, nonostante siano biologicamente uomini.
Nello stesso mese, il governo scozzese ha rifiutato di rimuovere uno stupratore transgender da un carcere femminile nonostante fosse condannato per aver violentato due donne.
Come riportato da Renovatio 21, la Scozia sta legalizzando l’eutanasia, e apre dibattiti legali sulla conservazione dello sperma dei trans.
Solo poco tempo fa, nei giornali scozzesi si potevano trovare sondaggi deliranti come quelli sulla possibilità di introdurre campi di concentramento COVID, mentre nel Paese in lockdown la polizia faceva irruzione a feste di compleanno di bambini di 10 anni su soffiata dei vicini delatori.
Nel frattempo, una inspiegata ondata di neonati morti – con aumento statistico cospicuo – si è manifestata nel Paese.
Come riportato da Renovatio 21, il «musulmano non osservante» Humza Yousaf fu preferito nel rush finale dopo le strane dimissioni della Sturgeon alla cristiana praticante Kate Forbes, contraria al matrimonio omosessuale, così come alle nascite extramatrimoniali, e difensore accorato della famiglia tradizionale.
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Immagine di Scottish Government via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Razzismo
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