Intelligenza Artificiale
I robot stanno per superare in numero gli umani nei magazzini Amazon
Il colosso dell’e-commerce Amazon, avrà presto tanti robot quanti umani al lavoro nei suoi magazzini. Lo riporta il Wall Street Journal che spiega come se si continuasse su questa linea ritmo, non passerà molto tempo prima che i dipendenti siano nettamente in inferiorità numerica.
Amazon afferma di aver impiegato un numero record di oltre un milione di robot nelle sue strutture, portandone il numero quasi alla pari con quello dei suoi lavoratori umani e impiega complessivamente 1,56 milioni di persone.
«Siamo un passo più vicini alla realizzazione della piena integrazione della robotica», ha detto al WSJ Rueben Scriven, responsabile della ricerca presso la società di consulenza in robotica Interact Analysis.
Amazon is testing a new bipedal humanoid robot that can walk, bend, reach, grab, and lift items. By working alongside human employees, the robot could help to improve efficiency, reduce costs, and make the workplace safer. pic.twitter.com/tcfiBCQSVr
— Byte (@ByteEcosystem) October 20, 2023
Amazon got more than 750.000 robots deployed.
Most people don’t realize how fast the robotics industry is scaling
Amazon is the perfect candidate.
10 years ago, robots were practically non-existent in their global warehouse and distribution network.
But this is the actual… pic.twitter.com/VtONIfYFEL
— Linus Ekenstam (@LinusEkenstam) January 21, 2024
$AMZN NOW DEPLOYS 750K+ ROBOTS ACROSS 75% OF ORDERS
AI-powered fulfillment centers, delivery bots & drones could push retail margins toward 11% long-term 👀pic.twitter.com/DREM7uQaOh
— Shay Boloor (@StockSavvyShay) June 2, 2025
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L’azienda presieduta da Jeff Bezos sperimenta da anni la sua forza lavoro meccanica. Oggi i robot aiutano in compiti che vanno dal trasporto di pacchi sul pavimento allo scarico dei camion, alla rimozione di articoli dagli scaffali e persino al prelievo di oggetti dalla parte superiore dei container. Di recente, avrebbe iniziato a sperimentare robot umanoidi in grado di viaggiare sui furgoni per le consegne e consegnare a mano i pacchi a domicilio.
Il WSJ scrive che circa il 75% delle consegne globali è in qualche modo assistito dalla robotica e questo ha contribuito ad aumentare la produttività. Questo ha alleviato in parte la pressione derivante dall’elevato tasso di licenziamenti o dimissioni frequenti manifestato dai lavoratori che lavorano in condizioni a dir poco difficili e con una notevole pressione sul proprio rendimento da parte dell’azienda.
Il fiore all’occhiello dell’automazione «amazoniana» è il nuovo stabilimento di 270.000 metri quadrati a Shreveport, in Louisiana, che utilizza un sistema di gestione dell’inventario automatizzato e di grandi dimensioni chiamato Sequoia, che funge da arteria operativa e movimenta i prodotti a una velocità del 25% superiore rispetto ad altri centri di distribuzione.
Il ritmo vertiginoso con cui crescono queste nuove tecnologie erodendo posti di lavoro alle persone fisiche, è una prospettiva preoccupante. Di contro ci sono alcuni dipendenti soddisfatti del fatto della presenza dei robot, in quanto li solleva dalle mansioni più dure e massacranti in termini di fatica fisica.
Amazon sostiene poi di contribuire a creare posti di lavoro più retribuiti, poiché sono necessarie figure professionali che supervisionino i robot.
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In futuro sarà sempre più inevitabile che i robot sostituiscano nel lavoro gli umani. Il WSJ ha rilevato che quest’anno Amazon aveva in media 670 lavoratori in ogni centro di distribuzione, il numero più basso degli ultimi 16 anni e questo nonostante l’ enorme boom del settore dell’e-commerce.
Come riportato da Renovatio21, alcune aziende stanno di fatto ammettendo la volontà di sostituire i lavoratori con robot, facendo la fortuna dei produttori di macchine lavoratrici. David Zapico, l’amministratore delegato della società di robotica Ametek Inc., ha dichiarato che la sua azienda sta operando al più alto livello possibile perché – sostiene – «le persone vogliono rimuovere la manodopera» umana.
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Immagine screenshot da YouTube
Intelligenza Artificiale
L’ascesa dell’AI avanzata potrebbe avere conseguenze catastrofiche: parla il CEO di Google DeepMind
Google Deepmind co-founder @demishassabis to @mikeallen on what about AI he fears most: “Bad actors using AI for harmful ends, or the AI itself as it gets closer to AGI … goes off the rails in some way that harms humanity.” #AxiosAISummit pic.twitter.com/bVmx4SNKIv
— Axios (@axios) December 5, 2025
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Intelligenza Artificiale
L’AI renderà il lavoro «facoltativo» e il denaro «irrilevante»: Musk come Marx e i sovietici
Secondo l’imprenditore americano Elon Musk, gli avanzamenti nell’intelligenza artificiale e nella robotica potrebbero trasformare il lavoro in una mera opzione anziché un imperativo nei prossimi vent’anni.
Il magnate ha espresso questa visione audace al Forum sugli investimenti tra Stati Uniti e Arabia Saudita, durante un dibattito sui risvolti a lungo termine di robotica e IA sulla manodopera.
«Non so bene cosa intenda per lungo termine, forse 10 o 20 anni, o roba del genere», ha dichiarato Musk. «La mia previsione è che il lavoro diventerà facoltativo».
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Elone ha proseguito spiegando che, in tale scenario, l’attività lavorativa verrebbe vista come un passatempo più che come un dovere, simile a chi decide di piantare ortaggi in giardino anziché acquistarli al supermercato.
«Sarà come praticare sport o dedicarsi a un videogioco, o simili», ha aggiunto. Musk ha inoltre ipotizzato che, in un’epoca dominata da IA sofisticata e robotica, il denaro potrebbe smarrire gran parte della sua centralità. «Credo che a un certo punto la valuta diventerà irrilevante», ha sostenuto.
Il Musk ammesso, però, che resta «ancora tanto lavoro» da compiere affinché tecnologia e società si avvicinino anche solo vagamente a quel domani.
Parte del suo entusiasmo deriva dal progresso di Optimus, il robot umanoide bipede di Tesla concepito per assolvere mansioni monotone, fisiche e talora rischiose. La società immagina che Optimus possa operare un giorno in stabilimenti, depositi e persino abitazioni. Musk lo ha descritto come potenzialmente «la più grande industria o il prodotto più imponente di sempre, superiore persino ai telefonini».
Gli scettici, nondimeno, ritengono una scadenza di 10-20 anni troppo ottimistica, rammentando che svariate profezie passate di Musk – come l’avvento dei taxi autonomi entro il 2019 o una missione con equipaggio su Marte entro il 2024 – non si sono realizzate. Gli specialisti in robotica evidenziano pure che realizzare un umanoide versatile, capace di esecuzioni sicure e consistenti nel contesto reale, è infinitamente più arduo e oneroso rispetto a un automa specializzato.
Queste dichiarazioni irrompono in un frangente di allarme crescente su come IA e robotica stiano ridefinendo impiego ed economia. Negli anni recenti, le multinazionali hanno soppresso decine di migliaia di posizioni accentuando l’automazione.
Musk aveva parlato di un «High Universal Income» (Alto reddito universale) durante il suo ultimo incontro con il podcaster Joe Rogan. Da anni ritiene che il reddito universale sarà un passaggio necessario di una società automatizzata.
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L’idea di una società sofisticata al punto da affrancare quasi totalmente l’individuo dal lavoro per lasciare che si dedichi alle passioni è, in realtà, una vecchia idea comunista che discende direttamente da Marx ed Engles e filtrò, ovviamente fallendo, nell’Unione Sovietica.
Ne L’ideologia tedesca (1845) il duo scrive che nella società comunista evoluta «sarà possibile fare oggi una cosa, domani un’altra, cacciare al mattino, pescare il pomeriggio, allevare bestiame la sera, criticare dopo cena, secondo il mio desiderio, senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico».
Lenin riprese questa visione nel suo testo Stato e rivoluzione (1917) dove scrive che nella fase superiore del comunismo il lavoro coatto sparirà, lo Stato si estinguerà e ognuno contribuirà «secondo le sue capacità» e riceverà «secondo i suoi bisogni».
Anche Nikita Khrushchev nel 1961 (XXII Congresso del PCUS) rilanciò ufficialmente tale visione avveniristica: entro il 1980 l’URSS avrebbe raggiunto il comunismo vero e proprio, con riduzione drastica dell’orario di lavoro (sarebbe sceso progressivamente a 5-6 ore, poi a 4), abbondanza materiale e possibilità per tutti di dedicarsi a studio, arte, sport, interessi personali.
Secondo lo slogan sovietico «Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni»: la pianificazione e l’automazione industriale avrebbero quindi dovuto liberare l’essere umano dall’alienazione del lavoro. Tuttavia, l’orario di lavoro in URSS mai calò sotto le 7-8 ore, e il lavoro era obbligatorio per legge: c’era persino il reato di «parassitismo sociale»: chi non lavorava poteva finire in carcere o ai lavori forzati).
Negli anni ’70-’80 si parlava ancora teoricamente di «riduzione della giornata lavorativa», ma nei fatti si faceva l’opposto: turni supplementari, «sabati comunisti» volontari-obbligatori, e via dicendo. L’idea che il lavoro potesse diventare facoltativo o ridotto a poche ore rimase propaganda per tutto il periodo brežneviano e successivo.
Renovatio 21 ha notato, ad ogni modo, più interessanti tracce del pensiero muskiano sulla robotizzazione di cui la sua azienda è assoluta protagonista.
Nel corso della riunione plenaria di Tesla del primo trimestre del 2025, il CEO Elon Musk ha rivelato che l’azienda si sta preparando con l’obiettivo di iniziare la produzione degli Optimus quest’anno.
«Quest’anno, speriamo di riuscire a produrre circa 5.000 robot Optimus », ha detto Musk agli investitori Tesla. «Tecnicamente puntiamo ad avere abbastanza componenti per produrne 10.000, forse 12.000, ma dato che si tratta di un prodotto completamente nuovo, con un design completamente nuovo, direi che ci riusciremo se riusciremo a raggiungere la metà dei 10.000 pezzi».
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«Ma anche 5.000 robot, sono le dimensioni di una legione romana, per vostra informazione, il che è un pensiero un po’ spaventoso» ha continuato significativamente Elon. «Come un’intera legione di robot, direi “wow”. Ma penso che costruiremo letteralmente una legione, almeno una legione di robot quest’anno, e poi probabilmente 10 legioni l’anno prossimo. Penso che sia un’unità piuttosto interessante, sapete? Unità di legione. Quindi probabilmente 50.000 circa l’anno prossimo».
Il riferimento al concetto di legione e alla storia di Roma (passione nota dell’uomo più ricco del mondo) fa venire in mente altre considerazioni espresse dal Musk negli anni scorsi, peraltro proprio riguardo a Putin.
Quando tre anni fa ancora il suo networth era di circa 240 miliardi (ora è quasi il doppio) fu intervistato per un documentario della testata germanica Welt, dove corresse il giornalista che lo descriveva come l’uomo più ricco della Terra. «Io penso che Putin sia significativamente più ricco di me», alluse Elon. «Sì lo penso davvero. Io non posso andare ad invadere altri Paesi. Credo ci sia una vecchia citazione… forse da Crasso… non sei davvero ricco sino a che non puoi permetterti una legione».
Ora Musk le legioni se le sta costruendo da sé: legioni di robot che possono combattere, pure nello spazio: il fatto che per primi su Marte arriveranno non gli uomini, ma gli umanoidi automatici di Elon Musk dovrebbe far riflettere, almeno un pochino.
Il personaggio, torna a ripetere Renovatio 21, potrebbe essere l’anticristo: e questo spiegherebbe il fatto che spesse volte vediamo il fascino di quel che fa. L’anticristo, dice la Scrittura, ingannerà tutti, e sarà servito da coloro «il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo» (Ap, 17,8)…
Che San Giovanni stia parlando di legioni di umanoidi robotici? Che stia parlando di esseri umani creati in provetta (altra specialità personale di Musk)?
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Intelligenza Artificiale
Le autorità cinesi lanciano l’allarme sui robot umanoidi
unitree g1 dancing pic.twitter.com/Sb8djxlceB
— Wenmeng Zhou (@zhouwenmeng) November 8, 2025
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Altre realtà emergenti in ascesa fulminea, come AgiBot e Galbot, hanno svelato i loro umanoidi capaci di completare maratone, cimentarsi nel kickboxing e miscelare caffè, tra varie altre mansioni.Robots take the stage! 🕺🏼
Unitree Robotics just joined the cast of a Chinese dance drama, dressed in traditional attire, performing backflips and kung fu. 🧧 Robots from Unitree share the stage with human actors, mixing advanced robotics with Chinese cultural performance.… pic.twitter.com/uXSZyVCCyU — Lukas Ziegler (@lukas_m_ziegler) October 25, 2025
激しく踊る二足歩行人型ロボットhttps://t.co/ywY811njIy
この動画を撮影した場所(屋内のラボ)に入れてもらったら、UnitreeのG1が床のあちらこちらに沢山転がっていて蹴とばしそうになった🦶#bipedal #humanoidrobot #Any2Track #RobotDance #dancing #EmbodiedIntelligence #Galbot pic.twitter.com/uy8UDM3DUf — T.Yamazaki (@ZappyZappy7) November 2, 2025
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