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Sterminio di gatti per pandemia: la Gran Bretagna ha preso in considerazione l’idea di imporre l’uccisione di tutti i felini domestici

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Le autorità sanitarie britanniche avevano preso in considerazione l’idea di ordinare l’eutanasia di tutti i gatti domestici nel Paese durante il primo focolaio di COVID. La rivelazione è riportata da numerose testate inglesi.

 

L’ex vice ministro della Sanità britannico Lord James Bethell ha ammesso in un’intervista che i governi sono stati colti alla sprovvista su come rispondere al virus, osservando che «non dovremmo dimenticare… quanto poco abbiamo capito di questa malattia».

 

«C’è stato un momento in cui non eravamo molto chiari sul fatto che gli animali domestici potessero trasmettere la malattia», ha dichiarato Lord Bethell. «In effetti, a un certo punto è nata l’idea che avremmo potuto chiedere al pubblico di sterminare tutti i gatti in Gran Bretagna. Riuscite ad immaginare cosa sarebbe successo se avessimo voluto farlo?»

 

Lo spezzone con l’allucinante confessione è stato pubblicato dal canale britannico Channel 4.

 

 

Il Lord afferma che «per un momento» c’erano state «un po’ di prove intorno» all’idea dopo che un gatto siamese è diventato il primo in Gran Bretagna a contrarre il COVID-19, ma che il piano è stato «chiuso» abbastanza rapidamente.

 

Ai proprietari di gatti è stato detto di non baciare i loro animali domestici e di osservare «osservare un’igiene molto attenta» intorno a loro mentre li tenevano in casa se un membro della famiglia avesse contratto il COVID.

 

Se il lettore ricorda, la Danimarca aveva poco dopo ordinato l’abbattimento della sua popolazione di visoni ritenuti portatori del virus, anche se il primo ministro Mette Frederiksen ha successivamente dovuto scusarsi per l’ordine, ammettendo che era illegale.

 

Bethell ha fatto i commenti alla luce della pubblicazione di decine di migliaia di messaggi WhatsApp dei responsabili della risposta sanitaria di Londra – usciti sui giornali con il nome di Lockdown files – che hanno fatto luce sulla risposta fallimentare del governo di sua maestà, che includeva la mancata esecuzione dei test su tutti i residenti che entravano nelle case di cura.

 

«L’uccisione di gatti domestici è stato solo uno dei tanti orrori che il pubblico britannico ha quasi visitato nel perseguimento di un lockdown che ha avuto un impatto devastante e ha causato più danni che benefici» scrive Summit News.

 

Nel 2022 era emersa, grazie ad un lapsus durante un’intervista della politica Nadine Doris,  un’altra agghiacciante proposta: quella di separare i bambini dai loro genitori e tenerli in campi di quarantena se fossero stati infettati dal virus.

 

Entrambe le soluzioni – uccidere gli animali domestici dei positivi al COVID e dividere figli e genitori per spedirli in campi di quarantena – sono state adottate visibilmente durante il grande lockdown di Shanghai della primavera 2022, con abbondanza di video finiti in rete.

 

 

 

 

 

Come riportato da Renovatio 21, nel primo 2020 le autorità australiane si erano date il potere di chiedere alla polizia di allontanare i bambini dalla custodia dei loro genitori al fine di garantire il rispetto delle norme sul coronavirus.

 

«Un funzionario autorizzato può, allo scopo di garantire il rispetto di qualsiasi direzione in quella sezione, rimuovere un bambino da qualsiasi locale, luogo, veicolo o nave in un luogo di residenza del bambino o in un ospedale o in una struttura di quarantena, come ritiene opportuno il funzionario autorizzato (e può, nel farlo, usare la forza ragionevolmente necessaria)» scriveva la sezione 25 del del COVID-19 Emergency Response Act 2020.

 

 

 

 

 

 

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Mirmecotraffico: contrabbandieri di formiche rare condannati in Kenya

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Un tribunale keniano ha condannato quattro individui a un anno di prigione o a una multa di 7.700 dollari ciascuno per aver tentato di esportare illegalmente migliaia di formiche vive, tra cui una specie rara. Lo riporta la BBC.

 

I presunti mirmecotrafficanti, due cittadini belgi, un vietnamita e un keniota, sono stati arrestati il ​​mese scorso a Naivasha, una città nel Kenya occidentale, dove sono stati trovati in possesso di circa 5.000 formiche regine. Tra le specie raccolte c’era la Messor cephalotes, una varietà rara nota anche come formica mietitrice africana gigante.

 

Nel corso del procedimento giudiziario, gli imputati si sono dichiarati colpevoli e hanno affermato di non essere a conoscenza del fatto che la raccolta di formiche per scopi hobbistici fosse un reato.

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Tuttavia, il giudice che presiede l’udienza ha osservato nella sentenza di mercoledì che la quantità e il tipo di formiche coinvolte indicavano uno sforzo deliberato per sfruttare preziosa fauna selvatica, aggiungendo che i trasgressori non erano semplicemente in possesso di pochi esemplari.

 

Secondo il Kenya Wildlife Service (KWS), le formiche sequestrate sarebbero destinate ai mercati di animali esotici in Europa e Asia. Le formiche di contrabbando, secondo i commercianti nel Regno Unito, possono valere fino a 170 sterline (195 euro) l’una.

 

Commentando la popolarità di questi insetti, Pat Stanchev, direttore generale del sito web di commercio di insetti Best Ants UK, ha detto alla BBC che il loro fascino risiede nel loro aspetto distintivo e bello.

 

 

Il KWS ha rivelato che i sospettati avrebbero preparato provette in grado di sostenere le formiche fino a due mesi, specificamente per eludere le procedure di controllo aeroportuale. L’organizzazione ha descritto l’operazione come «premeditata» – in pratica un atto di mirmecotraffico, neologismo assoluto in prima visione su Renovatio 21 (è il motivo per cui abbiamo pubblicato questo articolo) – e l’ha definita una pietra miliare nelle tendenze del traffico che si spostano dal tradizionale bracconaggio di grandi mammiferi verso specie meno conosciute.

 

Uno dei cittadini belgi, David Lornoy, ha dichiarato a Reuters che il gruppo non aveva intenzione di violare alcuna legge. «Non siamo venuti qui per violare alcuna legge. Per caso e stupidità lo abbiamo fatto», ha affermato, chiedendo clemenza.

 

La Messor cephalotes è una specie di formica monogina, con colonie che contano fino a 5.000 operaie. Tali formiche nutrono principalmente di semi, che raccolgono e immagazzinano, svolgendo un ruolo cruciale nella dispersione dei semi e nell’aerazione del suolo. Le regine della specie possono raggiungere dimensioni comprese tra 22 e 25 millimetri.

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Immagine di Retro Lenses via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

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Topi interrompono la costruzione di una centrale atomica

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I lavoratori del cantiere della centrale nucleare di Hinkley Point C in Gran Bretagna hanno segnalato una significativa infestazione di ratti, sollevando preoccupazioni per la salute e la sicurezza del cantiere dell’impianto atomico.   La minaccia murina è arrivata a tal punto che i sindacati si sono mossi per chiedere un intervento immediato.   All’inizio di aprile, i sindacati Unite e GMB dei lavoratori di Hinkley Point C nel Somerset, nel sud dell’Inghilterra, hanno informato il costruttore, il colosso energetico francese EDF, che l’impianto era invaso dai topi. I sindacati hanno affermato che era necessario un intervento immediato poiché i roditori erano «ovunque» e la rapida espansione della popolazione di topi sollevava preoccupazioni per la salute e la sicurezza dei lavoratori.   «Sono ovunque. Li vedi lì seduti, a guardarti. La situazione è peggiore vicino alle mense, dove credo sia iniziato tutto. Ma ora sono ovunque» ha detto una fonte ad un giornale locale del Somerset. «Più uomini lavorano sul cantiere, più rifiuti ci sono, e anche le mense non sono pulite. La situazione è solo peggiorata nel tempo» ha aggiunto un altro.   Si prevede che lo sviluppo di Hinkley Point C favorirà la creazione di 15.000 posti di lavoro. Una volta completato, l’impianto dovrebbe alimentare circa 6 milioni di case nel Regno Unito e contribuire al 7% del fabbisogno elettrico del Paese.

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L’avvio è previsto per l’inizio per gli anni 2030, dopo diversi anni di ritardi e costi crescenti. Tuttavia, molti ritengono che questo sia un obiettivo irrealistico. Negli ultimi mesi, i lavoratori hanno lamentato le pessime condizioni di lavoro e i bassi salari, probabilmente a causa delle pressioni finanziarie di EDF.   Centinaia di dipendenti del progetto hanno inoltre scioperato a novembre per l’inadeguatezza delle misure di sicurezza per l’accesso al sito.   La serie animata televisiva I Simpson aveva più volte mostrato scene di topi nella centrale nucleare dove lavorava il protagonista, Homer Simpson, al punto che si il governo USA si era mosso per smentire: «Le centrali nucleari sono ben mantenute» aveva scritto nel 2018 il Dipartimento dell’Energia USA. «L’impianto di Springfield è noto nella serie per le sue violazioni in materia di sicurezza. Si va dalle infestazioni di topi alle torri di raffreddamento incrinate (tenute insieme con gomme da masticare), fino alle perdite dalle tubature che fuoriescono rifiuti radioattivi. Questo semplicemente non accade. L’industria nucleare è una delle più sicure in cui lavorare e vivere».     La realtà è che problemi di questo tipo si erano visti in passato, come durante l’interruzione di corrente di Fukushima del 2013. Nel marzo 2013, la Tokyo Electric Power Co (Tepco) sospettò che i topi potessero aver causato un cortocircuito in un quadro elettrico, innescando l’interruzione di corrente. La Tepco annunciò di aver trovato segni di bruciatura su un quadro elettrico improvvisato e un roditore morto di 15 cm nelle vicinanze.   L’interruzione di corrente ha bloccato i sistemi di raffreddamento di quattro vasche di combustibile esaurito presso i reattori 1, 3 e 4, tuttavia il raffreddamento dei reattori non è stato compromesso. In seguito all’incidente, gli ingegneri hanno impiegato circa 30 ore per riparare i danni. Ciò è avvenuto solo due anni dopo che un gigantesco tsunami innescato da un terremoto aveva causato la fusione dell’impianto, che era in fase di smantellamento durante l’incidente con i topi.   La centrale di Hinkley Point C sta venendo costruita dal gigante francese EDF, rinazionalizzata da Parigi dopo lo shock energetico della guerra ucraina.

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Ecco la gara di imitazione del verso del gabbiano. Aspettando il Ruttosound

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Drammatiche immagini arrivano dal Belgio, controverso Paese dove si è tenuta il «Gull Screeching Championship» competizione di imitazione del verso del gabbiano.

 

La stampa internazionale ci informa che quest’anno la gara è divenuta internazionale, con il coinvolgimento di partecipanti da ben 13 Paesi.

 

Si tratta della quinta edizione della gara, tenutasi la settimana passata al caffè De Verloren Gernoare, nel comune delle Fiandre Occidenali di De Panne.

 

 

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«I gabbiani sono il suono del mare» dice il sito webbo dell’organizzazione. «Quando sei al mare, senti sempre il verso dei gabbiani. Sono acrobati nell’aria, e ti regalano momenti indimenticabili. Il verso di un gabbiano ti riporta alla mente bei ricordi».

 

«Il verso dei gabbiani è scienza» continua coraggiosamente il sito. «Se si vuole imitare correttamente il verso dei gabbiani, è necessaria l’osservazione scientifica. Se ci si prende il tempo di osservarli attentamente, si inizierà a prendersene cura».

 

L’evento dichiara di voler «connettere persone e gabbiani». «In tutto il mondo potrebbero esserci attriti tra gabbiani ed esseri umani: gabbiani che vivono sui tetti, che rovistano nella spazzatura in cerca di cibo o che addirittura defecano sulle auto. Gli esseri umani dovrebbero essere abbastanza intelligenti da evitare i conflitti. I gabbiani sono decisamente opportunisti».​

 

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Il campionato europeo di urlo di gabbiano è organizzato dal comico Claude Willaert, con il supporto del Flanders Marine Institute (VLIZ), dell’Istituto per la ricerca sulla natura e le foreste (INBO), del Wildlife Rescue Centre di Ostenda (VOC Oostende) e del gruppo di lavoro sulla natura De Kerkuil. La giuria, siamo informati, L«è composta da 5 membri, tutti veri amanti dei gabbiani. Valutano sia il verso (75%) che la recitazione (25%)».

 

La partecipazione prevedeva tre categorie: individuale, giovanile (16 anni) o in colonia (cioè gruppo).

 

Nella categoria adulti, si è classificata prima la danese Anna Brynald, con un punteggio di 88/100. Nella categoria degli juniores, la vetta del podio ha visto il britannico Cooper Wallace, che ha brillantemente difeso il titolo vinto nel 2014.

 

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C’è anche da segnalare una vittoria per l’Italia, con il primo posto nella categoria «colonia» vinto dai «Gabbiani Partigiani» (88/100). Si tratta di un grande orgoglio nazionale, che riflette pure il pensiero di tanti sulla storia dei partigiani italiani.

 

 

Il lettore di Renovatio 21 capisce da sé che siamo palesemente nei dipressi dell’hobbyhorsing, i terribili tornei di equitazione senza cavallo, dove i partecipanti (in larga parte, per qualche ragione, donne) si esibiscono cavalcando palo tipo scopa e fingendo di trottare, galoppare e saltare come gli agonisti con gli equini veri.

 

 

Come ha notato da Renovatio 21, l’hobbyhorsing sta a poca distanza dall’air guitar, che ha pure le sue gare internazionali: sono quei tizi che fingono di suonare la chitarra elettrica, un’altra bella trovata che ha trovato pure il suo evento principale in Finlandia.

 

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A questo punto ci chiediamo come la stampa internazionale abbia ignorato finora i tanti anni di edizioni di Ruttosound, manifestazione nel reggiano che istituzionalizza un classico della civiltà umana, la gara di rutti.

 

I migliori rutti, distribuiti nelle specialità rutto di Potenza (si misura la potenza con il fonometro digitale); rutto in lungo (si misura la lunghezza senza interruzioni dell’emissione del suono con il cronometro); rutto parlato; rutto free style.

 

 

 

 

Negli anni si sono distinti al Ruttosound – dove si sono auditi rutti da 136,6 decibel – personaggi interessanti, come il mascherato Rutt Mysterio, o il campione meneghino Ruttovibe.

 

La prossima edizione del Ruttosound è prevista per il 18 giugno alla festa della birra di Reggiolo.

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Immagine screenshot da YouTube

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