Spazio
Quali Paesi dominano lo spazio?

La corsa allo spazio non si è mai conclusa.
Anzi: essa si è appena complicata assai, grazie all’inizio dell’astronautica privata stile SpaceX di Elon Musk.
Un’infografica dal sito Visual Capitalist mostra come proprio l’arrivo nello spazio di società private abbia consentito agli USA di rimanere il Paese più attivo in questo ambito.
Il grafico che utilizza i dati da Our World in Data, suddivide la quantità di oggetti lanciati nello spazio per Paese nel tempo.
Which Countries are Dominating Space? 🛰️https://t.co/UtUlHRGoXz pic.twitter.com/U30IYfqaYc
— Visual Capitalist (@VisualCap) July 8, 2022
Gli oggetti lanciati nello spazio sono satelliti, veicoli con equipaggio, sonde, equipaggiamento di volo della stazione spaziale
Alla fine del 2021 c’erano circa 4.852 satelliti operativi in orbita, 2.944 appartenenti agli Stati Uniti. Di questi, 2516 sono di carattere commerciale, 230 sono militari, 168 sono segnalati come «governativi», 30 sarebbero invece i satelliti civili. Un enorme numero di satelliti invece non è più operativa. Secondo la NASA, vi sarebbero oltre 27 mila pezzi di spazzatura spaziale in orbita.
In totale, circa 86 paesi hanno tentato una sorta di ingresso nello spazio. Tuttavia, a partire dal 2022, solo 11 paesi hanno la possibilità di inviare oggetti nello spazio utilizzando i propri veicoli di lancio e solo tre, Stati Uniti, Russia e Cina, hanno mai lanciato nel cosmo esseri umani.
Come riportato da Renovatio 21, lo spazio è già oggetto di mire geostrategiche: la NATO ha pubblicato lo scorso gennaio il suo primo documento di geopolitica militare dello spazio – NATO’s Overarching Space Policy – in cui si dichiara che l’Alleanza può estendersi anche nella dimensione cosmica.
La Federazione Russa ha risposto tramite la portavoce degli Esteri Maria Zakharova, che ha dichiarato che il documento NATO è «unilaterale ed incendiario».
Non è sbagliato, a questo punto, ricordare che l’Italia fu il terzo Paese al mondo a raggiungere lo spazio con il lancio del satellite San Marco 1 il 15 dicembre 1954.
«Il San Marco 1 partì dal poligono americano di Wallops Island in Virginia, con un vettore Scout (Sv-137). Collocato su un’orbita ellittica (205 km al perigeo, 820 km all’apoge) era una sfera di 66 centimetri per 115 chilogrammi, in grado di misurare la densità dell’alta atmosfera in modo continuo e con una precisione mai raggiunta prima, attraverso uno strumento scientifico di bordo chiamato Bilancia Broglio, dal nome del suo ideatore il prof. Luigi Broglio» scrive il sito dell’UGIS, l’unione dei giornalisti scientifici italiani.
«Il satellite venne realizzato nel Centro ricerche aerospaziali dell’Università di Roma e fu il frutto della competenza tecnica accademica associata alla lungimiranza dell’Aeronautica Militare Italiana, due istituzioni che trovarono la loro sintesi nella figura di Luigi Broglio, ufficiale dell’aeronautica e professore universitario, pioniere delle attività spaziali italiane».
«l’Italia diventava così il terzo Paese al mondo a mettere in orbita un satellite artificiale, entrando da protagonista nella storia della conquista dello spazio»,
Oggi, invece, c’è Luigi Di Maio.
Occulto
«Cadaveri alieni» presentati al Congresso messicano

Ieri due cadaveri alieni mummificati presumibilmente «non umani» sono stati mostrati ai parlamentari messicani da un autoproclamato esperto di UFO, il quale ha affermato che l’analisi degli esemplari dimostrerebbe che tali essi non farebbero parte dell’«evoluzione terrestre» dell’umanità.
I due minuscoli corpi umanoidi, che hanno mani a tre dita e sembrano avere una visione stereoscopica, sono stati scoperti nelle miniere di alghe in Perù, ha detto il giornalista e ufologo Jaime Maussan durante la presentazione. Il Maussan ha aggiunto sotto giuramento la sua convinzione che i cadaveri, datati al carbonio e risalenti a circa 1.000 anni fa, non siano di origine terrestre.
«Questi esemplari non fanno parte della nostra evoluzione terrestre», ha detto l’ufologo durante l’udienza pubblica. «Questi non sono esseri trovati dopo il relitto di un UFO. Sono stati trovati in miniere e successivamente sono stati fossilizzati».
«Se siano alieni o no, non lo sappiamo, ma erano intelligenti e vivevano con noi. Dovrebbero riscrivere la storia».
Le ultime scoperte di Maussan non sono provate e sue precedenti affermazioni sugli UFO sono state smentite.
Il giornalista ha affermato durante la presentazione che gli scienziati dell’Università Nazionale Autonoma del Messico hanno avuto successo nei loro tentativi di recuperare prove di DNA dagli esemplari utilizzando metodi di datazione al radiocarbonio. L’analisi avrebbe stabilito che circa il 30% del DNA era di origine «sconosciuta», ha affermato l’uomo.
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Sono state presentate ai funzionari anche le scansioni a raggi X dei due esemplari, che hanno mostrato che uno dei corpi sembrava avere al suo interno delle «uova», che presumibilmente contengono embrioni. Entrambi i corpi erano stati anche impiantati con metalli estremamente rari, incluso l’osmio, uno degli elementi più scarsi nella crosta terrestre.
Durante la presentazione è stato anche aggiunto che i corpi hanno colli retrattili e teschi lunghi, oltre a ossa leggere ma forti e senza denti. Sono, è stato detto ai funzionari, caratteristiche «più tipiche degli uccelli».
Maussan ha anche mostrato filmati presumibilmente di «UFO e fenomeni anomali non identificati (UAP)» prima di svelare i due esemplari. Filmati simili sono stati mostrati al Congresso degli Stati Uniti a Washington DC all’inizio di quest’anno dall’ex pilota della Marina americana Ryan Graves, che ha detto ai legislatori che l’esistenza di UFO e UAP è un «segreto di Pulcinella» nell’esercito. Graves era presente a Città del Messico per la presentazione dei presunti cadaveri extraterrestri.
Il Maussan in precedenza è stato collegato ad affermazioni smentite di presunti artefatti alieni. Nel 2017, si è scoperto che cinque corpi presumibilmente mummificati, da lui ritenuti potenzialmente alieni, erano in realtà i resti di bambini umani.
Il Maussan è peraltro noto anche in Italia per apparso negli scorsi decenni in tali trasmissioni del servizio pubblico italiano.
Il Messico pare confermarsi Paese fertile per le rivelazioni ufologiche: nel 2004 generali dell’aviazione di Città del Messico pubblicarono video di oggetti luminosi non identificati che volavano vicino ai caccia messicani. Il filmato finì anche in quei programma di misteri della TV pubblica italiana, dove un membro del CICAP di Piero Angela dichiarò che poteva trattarsi, in realtà, di riflessi di pozzi petroliferi.
Come riportato da Renovatio 21, il Messico è proprio ora in fase di legalizzazione dell’aborto: interessante che nel momento in cui si preparano ad uccidere migliaia di feti, i messicani si raccolgono attorno a delle figure di pietra che sembrano proprio feti.
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Militaria
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Spazio
L’India è sulla Luna

«Chandrayaan-3 ROVER: Prodotto in India. Fatto per la LUNA! Il Rover Ch-3 è sceso dal Lander e l’India ha fatto una passeggiata sulla Luna!», ha riferito oggi con gioia in un tweet l’Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale (ISRO), promettendo che arriveranno presto ulteriori aggiornamenti.
Il lander «Vikram» di Chandrayaan-3 prende il nome in onore di Vikram Sarabhai, il padre del programma spaziale indiano, che ha dato importanti contributi allo sviluppo della scienza in molteplici campi in India. Nel 1962 fondò il Comitato nazionale indiano per la ricerca spaziale, che nel 1969 si trasformò nell’ISRO.
Il rover si chiamava Pragyan, che in sanscrito significa «saggezza» o «intelligenza suprema».
Due dei tre obiettivi della missione Chandrayaan-3 sono stati ora raggiunti: «dimostrare un atterraggio sicuro e morbido sulla superficie lunare» e «dimostrare il rover in movimento sulla Luna».
Il terzo obiettivo, «condurre esperimenti scientifici in situ», è in fase di preparazione. L’ISRO ha una ripartizione più dettagliata degli obiettivi della missione sul suo sito web.
Chandrayaan-3 era decollato lo scorso luglio. In sanscrito, l’antica lingua dei testi indù, chandra significa «luna» e yaan significa «viaggio».
L’India ha appena riformulato la sua policy per le attività spaziali, aprendo di fatto per legge ai privati – come hanno fatto USA, Lussemburgo, Giappone – ma sempre mantenendo un certo controllo tramite le imprese aerospaziali di Stato responsabili della storia dello spazio indiano.
Nel documento della nuova space policy si parla di uso delle risorse dello spazio, che secondo vari osservatori sono in grado di far crescere incredibilmente l’economia terrestre.
È ipotizzabile che lo Stato indiano stia accelerando la corsa allo spazio, includendo anche i privati, per la pressione sempre maggiore verso una nuova corsa per le stelle, nella quale partecipa in modo sempre più massiccio il suo vicino e rivale principale, la Repubblica Popolare Cinese, che già ha iniziato l’esplorazione della Luna e dei suoi minerali.
Mentre vertici NASA la accusano di voler conquistare la Luna o rivendicare alcune sue parti, la Cina pianifica una missione lunare con equipaggio entro il 2030.
Vi sarebbe un piano di Pechino per colonizzare pianeti oltre il sistema solare.
Mentre l’India sta portando a conclusione la sua missione lunare, si registra il fallimento di Luna-25, la stazione interplanetaria automatica della Roscosmos, l’ente spaziale della Federazione Russa. Luna-25 si è schiantata sulla superficie della Luna la settimana scorsa.
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