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Mons. Viganò, messaggio al popolo di Valenzia

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha mandato un messaggio al popolo di Valenzia dopo «tremendo cataclisma che si è abbattuto sulla regione», dove la conta dei morti non è ancora stata ultimata.

 

«Abbiamo assistito con sgomento e raccapriccio» alla reazione del governo spagnolo, accusa Viganò, che accusa anche lo «sfrontato cinismo il primo ministro Pedro Sanchez si rifiutava di dichiarare lo stato d’emergenza e replicava ai media: se i Valenziani hanno bisogno di aiuto, basta che lo chiedano».

 

«Nella giornata di domenica i Reali di Spagna e il primo ministro si sono recati sul luogo del disastro, venendo duramente contestati per la loro scandalosa latitanza. Sanchez si è dileguato dinanzi alla reazione della popolazione oltraggiata, giustamente furiosa».

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L’arcivescovo prosegue mostrando di credere all’origine artificiale di questo tipo di fenomeni ambientali che sempre più spesso sembrano colpire varie zone della terra. Monsignore indica anche le realtà che lui ritiene responsabili di tali disastri.

 

«Questo, come ormai anche il mainstream ammette, è l’ennesimo disastroso evento pianificato scientificamente dai Paesi assoggettati al Word Economic Forum, i cui emissari nei Governi sono i principali fautori dell’Agenda 2030».

 

«Lo scorso agosto, sulla stampa internazionale, si dava notizia che l’impatto dei vasti progetti di geoingegneria adottati ufficialmente dal Marocco potevano avere un impatto distruttivo sulle condizioni climatiche della Spagna, e che la comunità scientifica aveva espresso forti preoccupazioni e auspicato un attento monitoraggio dei fenomeni meteorologici sulla Penisola Iberica» racconta l’arcivescovo lombardo.

 

«Sappiamo che questi progetti sono finanziati in gran parte dall’Unione Europea e da altri enti privati allineati sulla narrazione fraudolenta del cambiamento climatico».

 

Il successore degli Apostoli scende quindi in dettaglio:

 

«Sappiamo anche, dai brevetti depositati e dai progetti diffusi a livello globale, che l’inseminazione delle nuvole comporta l’immissione nell’aria – e quindi sulle persone, nelle acque e sulle coltivazioni – di sostanze altamente tossiche, quali l’alluminio, il bario, lo stronzio. Oltre a ciò, il programma HAARP – High Frequency Active Auroral Research Program –è ampiamente utilizzato come arma non convenzionale, per l’impatto devastante delle alte frequenze sul clima, sui fenomeni sismici e sull’attività vulcanica».

 

«I monitoraggi effettuati nei giorni precedenti all’alluvione e nelle ore in cui si verificavano le precipitazioni mostrano delle anomalie che gli esperti riconoscono come inequivocabile effetto di interventi umani e non naturali» dichiara monsignor Viganò nel suo messaggio ai valenziani.

 

«La Spagna non è, purtroppo, la prima Nazione colpita da questi fenomeni provocati deliberatamente. La volontà criminale di arrecare il maggior danno possibile alle popolazioni è fin troppo evidente. Pensiamo alla folle gestione green degli invasi e delle dighe, quasi tutti abbattuti negli ultimi anni; o quella dei canali e dei corsi d’acqua, che le norme europee vietano di dragare e di ripulire dai tronchi e dalle ramaglie».

 

«E ancora: le sconsiderate politiche di distruzione dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca, a vantaggio della produzione intensiva delle multinazionali; la pianificazione di carestie e siccità mediante la geoingegneria, in modo da convertire i campi sottratti alla coltivazione in impianti fotovoltaici per alimentare i data center con cui controllare ogni nostro movimento» sottolinea il giù nunzio apostolico a Washington.

 

«Le multinazionali si stanno appropriando della gestione dell’acqua, con il pretesto del cambiamento climatico, al solo scopo di usarla per gli impianti di raffreddamento degli stessi data center».

 

«Tutto questo avviene ovunque, nel silenzio complice di una stampa di proprietà dei medesimi grandi fondi d’investimento: BlackRock, Vanguard, StateStreet» accusa Viganò. «Tutto è nelle loro mani: le banche, i debiti degli Stati, l’informazione, l’alimentazione, la salute, le armi, la stessa aria che respiriamo, la stessa luce del sole, che sempre più spesso vediamo oscurata da una coltre di nubi».

 

Tuttavia, scrive l’arcivescovo «nonostante questa congiura ai danni dell’umanità sia evidente e addirittura ammessa dai suoi responsabili – primo fra tutti, Klaus Schwab – si squalifica come complottismo ogni voce critica, ogni forma di dissenso».

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Secondo Viganò, il COVID avrebbe dovuto aprire gli occhi sulla meccanica della situazione, sottolineando caratteristiche del vaccino genico riportate da alcuni.

 

«La farsa pandemica dovrebbe aver mostrato incontrovertibilmente le intenzioni criminali di chi ha imposto un siero sperimentale, sapendo che avrebbe provocato una mutazione genetica permanente, oltre alla sterilità, a gravi effetti avversi tra cui la riviviscenza di tumori e alla morte. Cosa ci ha insegnato quell’esperimento di ingegneria sociale?»

 

«E quale immagine ne è uscita dei nostri governanti, ora che sappiamo che agivano deliberatamente contro i loro concittadini? Criminali al soldo di un’élite eversiva sempre più potente e invasiva, sempre più arrogante e violenta» accusa con veemenza il prelato.

 

«Cari Valenziani! E voi, popolo di tutta la Spagna! Dinanzi a questa immane sciagura che vi ha colpiti in modo così brutale e spietato; dinanzi al tradimento di chi dovrebbe servirvi e invece vuole manifestamente il vostro male, io vi chiedo di ritrovare la vostra anima cattolica di cui la vostra Nazione è erede, dando prova di quel vincolo di cristiana fraternità che ci unisce con Nostro Signore Gesù Cristo all’unico Eterno Padre. Siate fieri testimoni della vostra Fede, con Speranza, nella Carità.

 

Ritrovate, anche e soprattutto tra il fango e i detriti, la forza di aiutare il vostro prossimo, che è appunto la persona che vi sta vicino, che è nel bisogno. E pregate: pregate insieme, insieme recitate il Rosario mentre scavate, mentre ricomponete i vostri cari defunti.

 

Monsignore conclude con un’invocazione

 

«Che la Vergine Santissima de los Desamparados vi consoli, vi protegga e vi dia forza. Che l’Arcangelo San Michele accompagni in Cielo le anime di quanti hanno trovato la morte in questo tremendo cataclisma provocato da criminali al servizio di Satana. Sappiate che vi sono spiritualmente vicino con la preghiera. Invoco su voi tutti, cari Valenziani, e su tutti voi Spagnoli, la Benedizione di Dio e la Grazia dello Spirito Consolatore. Viva Cristo Rey!»

 

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Immagine screnshot da YouTube

 

 

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La Spagna concede ai lavoratori un «congedo climatico» retribuito

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Il governo di sinistra spagnolo ha approvato una legge che garantisce fino a quattro giorni di ferie retribuite per le persone che non possono recarsi al lavoro a causa di «emergenze climatiche».   La legge è stata approvata meno di un mese dopo che più di 200 persone sono morte nelle inondazioni improvvise a Valenzia.   La legge è stata promulgata venerdì, un giorno dopo essere stata approvata dal Consiglio dei ministri del Paese, dominato dal Partito Socialista dei Lavoratori del primo ministro Pedro Sanchez, che era fuggito dalla contestazione subita a Valenzia, mentre il re e la regina erano rimasti a prendere insulti e fango.   I giorni retribuiti saranno applicati quando la protezione civile e le organizzazioni meteorologiche emetteranno allerte meteorologiche estreme, ha spiegato giovedì il ministro del Lavoro Yolanda Diaz, dichiarando che «nessun lavoratore dovrà correre alcun rischio».   Se l’emergenza meteorologica dovesse durare più di quattro giorni, i datori di lavoro potranno estendere il «congedo climatico» dei propri dipendenti, mentre il governo coprirà i mancati guadagni.

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Almeno 229 persone sono state uccise il mese scorso quando piogge torrenziali hanno causato inondazioni improvvise che hanno inondato diverse città nella provincia orientale spagnola di Valencia. Gli abitanti hanno accusato il presidente regionale Carlos Mazon di non aver diramato un avviso che esortasse i lavoratori a rimanere a casa il giorno del disastro.   Il Mazon ha sfidato la rabbia pubblica e si è rifiutato di dimettersi, sostenendo di non essere stato informato della gravità della situazione dall’organismo governativo di monitoraggio delle risorse idriche.   Nel suo discorso di giovedì la Diaz ha tentato di addossare la maggior parte della colpa possibile a Mazon, membro del PPE, il Partito Popolare spagnuolo.   «Di fronte al negazionismo climatico da destra, il governo spagnolo si è impegnato in politiche verdi», ha affermato, prima di annunciare ulteriori aiuti economici per i sopravvissuti al disastro. Ad oggi, il governo ha approvato 16,6 miliardi di euro di assistenza per la regione valenziana.   Come riportato da Renovatio 21, alcuni osservatori hanno notato che, contrariamente a ciò che dice la narrazione mainstream, il disastro di Valenzia potrebbe essere stato causato da anni di politiche verdi sconsiderate.

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Come riportato da Renovatio 21, mentre l’allarmismo climatico continua a tenere banco traducendosi in politiche comunitarie super-distruttive, quantità di scienziati si oppongono alla vulgata corrente, dimostrando che le inondazioni non sono correlate ai cambiamenti climatici e che questi ultimi non sono correlati all’attività umana.   Riguardo alle inondazioni, che interessano ciclicamente l’intero mondo, va segnalato che non tutti accusano il Climate Change antropogenico: la Polonia sta muovendo guerra contro le nutrie, mentre il Nord Corea fucila i suoi stessi funzionari ritenuti responsabili (dice il Sud).   Per quanto riguarda altri casi italianiRenovatio 21, negli anni, anche per esperienza diretta, si è fatta qualche idea.

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Immagine di US Department of Labor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic    
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Scienziati russi contro l’«agenda climatica» occidentale: il climate change non ha origine umana

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Continua l’opposizione scientifica russa all’idea di cambiamento climatico antropico propalata dall’élite occidentale.

 

Intervenendo il 21 novembre a una tavola rotonda del Consiglio della Federazione Russa sul tema «La dottrina di un mondo multipolare contro il transumanesimo globale: compiti della politica dell’informazione», Mikhail Kovalchuk, presidente del Centro Nazionale di Ricerca, o Istituto Kurchatov, ha sfatato l’agenda sul clima imposta al mondo dai Paesi occidentali.

 

«È così che si comporta l’Occidente?», ha chiesto retoricamente Kovalchuk. «Impongono un’agenda di sviluppo scientifico e tecnologico: ecologia, clima, queste istituzioni permeano tutto come metastasi».

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«Introducono assurdità assolute senza una seria analisi scientifica», ha detto, osservando che i Paesi occidentali «guadagnano trilioni sostituendo i freon», che presumibilmente proteggono lo strato di ozono.

 

«Ora lo strato di ozono è dieci volte più grande di quando spingevano questa idea dei freon», ha detto, insistendo quindi sul fatto che la nozione di cambiamento climatico antropogenico – cioè generato dall’uomo – è un’assurdità e «non si presta a nessuna discussione».

 

«Da qui la conclusione: vieni immediatamente “rotolato” in spese aggiuntive, perdite economiche e in una dipendenza completa dai progetti altrui», ha affermato lo scienziato russo.

 

Kovalchuk ha sottolineato che la Russia sta diventando una grande potenza scientifica e deve definire i propri progetti sovrani. Con il crollo dell’URSS, l’Occidente credeva di avere il controllo di un mondo unipolare, ha osservato.

 

«In questo periodo, abbiamo rafforzato le nostre posizioni di leadership, abbiamo preservato e restaurato quasi tutto», affermando che in cinque anni la Russia avrà l’infrastruttura più avanzata nel campo della megascienza. La forza della Russia «è cresciuta dal progetto atomico», ha affermato,

 

Come riportato da Renovatio 21, scienziati russi avevano confutano la tesi del cambiamento climatico di origine antropica già due anni fa in un documento del Consiglio scientifico dell’Accademia russa dove era presentata una particolare teoria del cambiamento climatico basata su alcuni degli ultimi lavori dello scienziato russo Vladimir Ivanovic Vernadskij (1863-1945).

 

Mentre le persone guardano al fattore più ovvio qui – il rapporto mutevole tra il Sole e la Terra come possibile fonte del «riscaldamento» – il capo ricercatore dell’Istituto per la ricerca nucleare dell’Accademia delle scienze russa, il dottor Leonid Bezrukov, ha posto l’ipotesi del riscaldamento della superficie terrestre e degli oceani a seguito del decadimento radioattivo dell’isotopo potassio-40 sotto la superficie terrestre, la cui potenza di flusso termico è di circa 1 watt per metro quadrato, molto più del flusso di calore antropogenico influenza sull’atmosfera.

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La fonte del lavoro teorico su cui si basa questa ipotesi è attribuita al dottore in scienze geologiche e mineralogiche Vladimir Larin, che ha studiato la composizione dell’idruro metallico della Terra, la cui espansione rilascia idrogeno e altri gas.

 

Tuttavia, la prima persona a formulare la teoria dell’esistenza dell’idrogeno sulla superficie terrestre fu Vernadskij, che fu anche il primo a indicare un effetto molto più ampio del decadimento degli elementi nucleari della Terra nel determinare il calore della Terra, attraverso il suo concetto di «migrazione degli atomi» ben al di sotto del sottile strato della biosfera terrestre, un teoria che sviluppò in modo più esteso nella sua ultima opera incompiuta, Chimicheskoe stroenie biosferii zemli i ee okruzhenija («La struttura chimica della biosfera e dei suoi dintorni»), considerata dal geniale biochimico russo come il «libro della vita».

 

Come riportato da Renovatio 21, anche in Italia vari uomini di scienza si muovono contro il dogma climatico imperante, come gli undici scienziati membri del gruppo Clintel che hanno pubblicato una dichiarazione in cui respingono l’affermazione secondo cui l’alluvione in Emilia Rogmana è correlata al cambiamento climatico antropogenico, cioè da cambiamenti meteorologici indotti dall’attività umana.

 

Nel nostro Paese, tuttavia, avanza anche l’idea che «il negazionismo climatico dovrebbe essere un reato». Alla faccia della libertà di ricerca scientifica – quindi della Costituizione.

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Jeff Bezos e Bill Gates finanziano il vaccino contro rutti e flatulenze delle mucche

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Bill Gates e il fondatore di Amazon Jeff Bezos stanno finanziando lo sviluppo di un vaccino progettato per ridurre il metano prodotto dal bestiame. L’agricoltore rigenerativo Will Harris ha definito il progetto «non necessario» perché quando viene fatto pascolare correttamente su pascoli ben gestiti, piuttosto che in cattività, «il bestiame è una macchina di conversione del carbonio».   Il fondatore di Amazon Jeff Bezos sta investendo 9,4 milioni di dollari per sviluppare un vaccino progettato per ridurre il numero di microbi che producono metano nello stomaco delle mucche, ha riferito Agriland.   Il finanziamento proviene dal suo Bezos Earth Fund, un ente filantropico da lui fondato con 10 miliardi di dollari nel 2020. Il fondo intende distribuire tutti i suoi soldi entro il 2030, finanziando progetti per «combattere il cambiamento climatico e proteggere la natura».   I ricercatori del Pirbright Institute e del Royal Veterinary College del Regno Unito, nonché dell’AgResearch della Nuova Zelanda , sono tra i gruppi che hanno ricevuto finanziamenti per studiare come un vaccino potrebbe ridurre il metano emesso dalle mucche durante la digestione ed espulsione del cibo attraverso il letame, le flatulenze e i rutti.   «I vaccini hanno dimostrato di essere un modo incredibilmente conveniente per fornire soluzioni sanitarie globali», ha affermato il presidente e CEO del Bezos Earth Fund Andrew Steer in un comunicato stampa. «Se riusciamo ad applicare questo approccio per vaccinare il bestiame e ridurre le emissioni, la scalabilità e l’impatto potrebbero essere fenomenali».   Sebbene gli scienziati abbiano svolto sporadicamente ricerche sui vaccini al metano per oltre quattro decenni, non esiste ancora alcun vaccino. Il primo obiettivo del progetto è dimostrare che un tale vaccino è possibile.

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«Questa sovvenzione è un’impresa ardua per la prova di fattibilità: scommesse rischiose come questa sono essenziali per affrontare la crisi climatica», ha affermato Steer, secondo Agriland.   I ricercatori studieranno come i metanogeni, ovvero i microbi che producono metano, colonizzano il tratto digerente dei vitelli e come il loro sistema immunitario risponde a tali metanogeni.   I ricercatori determineranno poi quali anticorpi saranno efficaci contro i metanogeni, come primo passo nello sviluppo dei criteri per il loro vaccino contro il metano.   Il professor John Hammond, leader del gruppo di immunogenetica del Pirbright Institute, ha affermato che prima di poter sviluppare un vaccino contro il metano, hanno dovuto definire «cosa deve raggiungere un vaccino di successo. Comprendendo le precise risposte anticorpali richieste, possiamo fornire un percorso chiaro per lo sviluppo del vaccino».   «Questo approccio riduce l’aspetto di tentativi ed errori e si concentra sull’immunologia mirata e ad alta risoluzione», ha aggiunto Hammond. I ricercatori possono usare questa conoscenza per innescare una risposta immunitaria nel bestiame che inibirà la produzione di metano, ha detto.   Howard Vlieger, esperto di colture e agricoltore rigenerativo, ha dichiarato a The Defender che un vaccino del genere potrebbe essere dannoso per le mucche perché è stato progettato per colpire gli organismi che vivono nel loro apparato digerente, organismi di cui gli animali hanno bisogno per digerire le fibre.   Vlieger ha citato una ricerca sul glifosato che dimostra che quando vengono eliminati microrganismi necessari nel rumine di una mucca, anche in piccole quantità, la salute dell’animale ne risente gravemente.   Tuttavia, ha affermato Hammond, sono necessari interventi drastici per ridurre le emissioni globali di metano.   «La vaccinazione è una pratica agricola ampiamente accettata, verificabile e che può essere utilizzata in combinazione con altre strategie, come l’inibizione chimica, la selezione per una genetica a basso contenuto di metano o interventi nelle prime fasi della vita per alterare in modo permanente la composizione del microbioma nel bestiame», ha affermato, secondo Agriland.   Ma Vlieger ha affermato che gli agricoltori rigenerativi adottano un approccio diverso, che consiste nel prestare attenzione all’alimentazione del bestiame e nel mantenerlo in equilibrio con l’ambiente.

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Bill Gates finanzia anche il vaccino contro il metano

Poco dopo che il Bezos Earth Fund aveva annunciato ad agosto di voler finanziare il vaccino contro il metano, la startup agricola e biotecnologica ArkeaBio ha annunciato di aver raccolto anch’essa 38,5 milioni di dollari per sviluppare un vaccino contro il metano.   Gli investitori includono Breakthrough Energy Ventures, sostenuto da Bill Gates, Rabo Ventures, la Grantham Foundation e altri. Il finanziamento di serie A annunciato da ArkeaBio proveniva dal suo secondo round di finanziamenti.   Secondo quanto riportato da Axios, Breakthrough Energy aveva finanziato interamente il precedente round di finanziamento iniziale con 12 milioni di dollari.   Gates ha fondato Breakthrough Energy nel 2015 per finanziare start-up focalizzate sull’innovazione per ridurre le emissioni di gas serra. Bezos e altri noti miliardari, tra cui Richard Branson e Jack Ma, sono anche investitori.   Ciò significa che Bezos sta finanziando il vaccino contro il metano attraverso il suo gruppo di investimento a scopo di lucro e la sua organizzazione filantropica.   Lo stesso vale per Gates. Il Pirbright Institute , che riceve finanziamenti da Bezos per il vaccino contro il metano, utilizzerà tecnologie sviluppate nel suo Pirbright Livestock Antibody Hub, finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation.   Sia il Bezos Earth Fund che le iniziative ArkeaBio sono state lanciate in seguito a un incontro a Dubai nel 2023, durante il quale la Fondazione Gates ha riunito circa 40 parti interessate per discutere l’espansione di uno sforzo globale per sviluppare un vaccino che riduca le emissioni di metano, ha riferito Beef Central.   L’incontro ha coinvolto i pochi ricercatori che lavorano sui vaccini al metano e potenziali investitori, produttori di vaccini e regolatori che dovranno approvare un vaccino una volta sviluppato. I ricercatori prevedono che ciò avverrà entro cinque anni.   Paul Wood del Global Methane Hub ha organizzato l’incontro. Materiali promozionali e resoconti dei media sul vaccino citano l’affermazione dell’hub secondo cui ridurre le emissioni di metano del 45% entro il 2030 potrebbe raffreddare la Terra di 0,3 gradi Celsius come giustificazione per cui il vaccino è necessario.   Il Global Methane Hub è finanziato anche dalla Gates Foundation e dal Bezos Earth Fund. Anche Google, che produce decine di milioni di tonnellate di carbonio all’anno, è un finanziatore.   Gates ha affermato che è fondamentale affrontare la questione delle mucche quando si parla di emissioni globali.    

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Mentre il fondatore di Microsoft Gates, Amazon e Google investono denaro per modificare la biologia delle mucche per ridurre il metano, la loro impronta di carbonio sta aumentando vertiginosamente a causa dell’aumento di energia necessaria per alimentare la loro intelligenza artificiale.   Wood ha affermato che il Global Methane Hub sta inoltre spingendo i paesi a sottoscrivere il Global Methane Pledge, che mira a ridurre del 30% il metano proveniente dai combustibili fossili e dal bestiame tra il 2020 e il 2030.   Ha affermato che l’impegno per il metano ha stimolato investimenti fino a 200 milioni di dollari nel programma di ricerca Global Methane Hub.  

«Un po’ distopico»

«Tutto sembra un po’ distopico», secondo Axios, «ma l’agroindustria ha superato l’ostacolo distopico molto tempo fa».   Il CEO di ArkeaBio, Colin South, ha affermato che altre strategie, tra cui l’allevamento, gli additivi per mangimi e l’editing genetico dei microbiomi nel rumine , potrebbero tutte affrontare il problema del metano. Ma un vaccino sarebbe un «Santo Graal nella mitigazione del metano», perché potrebbe essere facilmente scalabile.   Sebbene il loro obiettivo sia il bestiame, ha affermato, pensa che il vaccino potrebbe essere utilizzato anche per altre specie.   L’azienda afferma di non avere ancora un prodotto valido, ma punta a realizzare presto qualcosa che riduca il metano del 15-20% per un periodo da tre a sei mesi e che possa essere somministrato al bestiame due volte l’anno.   South ha affermato che l’idea del vaccino circola da molto tempo, «ma non c’è mai stata la confluenza di denaro, mercati e tecnologia per realizzarla fino a tempi piuttosto recenti».

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Will Harris: «I bovini sono come macchine che convertono il carbonio»

L’allevatore di bovini rigenerativi Will Harris ha affermato che l’intero progetto è inutile perché i bovini contribuiscono in realtà alle emissioni di gas serra.   Se allevati al pascolo in modo appropriato su pascoli ben gestiti, anziché in cattività, «i bovini sono come macchine per convertire il carbonio», una realtà che Harris ha dimostrato nella sua fattoria in Georgia.   I gas serra in eccesso sono un problema, ha detto, ma soluzioni tecnologiche come questa non sono la soluzione giusta. Ha detto che tali interventi generano problemi imprevisti che richiedono soluzioni più tecnologiche, un ciclo senza fine che ha detto è iniziato con il passaggio all’agricoltura industriale nel secondo dopoguerra.   «Da allora è diventato un vero gioco», ha detto Harris. «E le grandi aziende tecnologiche risolvono problemi che creano un altro problema che richiede un’altra soluzione. Non finisce mai e ci si guadagna un sacco di soldi, e non ci guadagnano né l’agricoltore né il consumatore».   Harris ha affermato di credere che gli esseri umani abbiano interrotto il ciclo del carbonio, ma anche il ciclo dell’acqua, il ciclo dei minerali e il ciclo microbico.   «Si discute di più del ciclo del carbonio», ha detto, «perché è facilmente monetizzato: si possono fare un sacco di soldi con le soluzioni tecnologiche per il clima. Ci sono anche un sacco di persone che vogliono denigrare il bestiame», ha detto, «ed è ingiusto».   Brenda Baletti Ph.D.   © 19 novembre 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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