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Spazio

La società spaziale di Elon Musk indagata per il presunto uso dei suoi satelliti da parte dei russi

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I legislatori statunitensi hanno avviato un’indagine su SpaceX di Elon Musk, dopo le presunte affermazioni ucraine secondo cui le truppe russe avrebbero utilizzato il servizio satellitare Starlink della compagnia in prima linea nel conflitto, ha riferito giovedì il Washington Post.

 

Secondo il giornale, i rappresentanti del Partito Democratico USA Jamie Raskin e Robert Garcia (hanno inviato mercoledì una lettera chiedendo a SpaceX di segnalare reclami sul potenziale uso illegale dei terminali Starlink.

 

Secondo quanto riferito, i legislatori democratici hanno espresso allarme per le accuse ucraine secondo cui le forze russe avrebbero schierato terminali Starlink, violando potenzialmente le leggi statunitensi sulle sanzioni.

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Si dice che i legislatori abbiano avvertito il presidente di SpaceX, Gwynne Shotwell, che il presunto utilizzo di Starlink da parte della Russia «rappresenta una seria minaccia alla sicurezza dell’Ucraina, alle vite ucraine e alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti».

 

«Siamo preoccupati che potresti non avere misure di sicurezza e politiche adeguate», hanno scritto Raskin e Garcia in una lettera visionata dal Post.

 

I due democratici hanno anche annunciato l’intenzione di contattare il Pentagono e altre agenzie, affermando che «resta fondamentale che la Russia venga privata di qualsiasi commercio che conferisca potere alle sue forze armate».

 

La direzione principale dell’Intelligence ucraina (GUR) aveva precedentemente affermato che le truppe russe utilizzano sempre più i servizi Starlink sul campo di battaglia, citando conversazioni presumibilmente intercettate tra il personale militare russo.

 

Il CEO di SpaceX Musk ha negato le accuse, insistendo sul fatto che «nessuno Starlink è stato venduto direttamente o indirettamente alla Russia». Il Cremlino ha inoltre insistito sul fatto che l’esercito russo non ha mai ordinato i terminali Starlink, sottolineando che il sistema non è stato certificato nel Paese.

 

Musk aveva donato circa 20.000 terminali Starlink all’Ucraina poco dopo che la Russia ha lanciato la sua operazione militare nel febbraio 2022. Le truppe di Kiev utilizzano il sistema per far funzionare i droni lungo la linea del fronte.

 

Il miliardario, tuttavia, ha dichiarato l’anno scorso di aver rifiutato la richiesta ucraina di attivare il servizio Starlink in Crimea. In assenza di ordini diretti da parte della leadership statunitense, SpaceX ha deciso di non contravvenire alle norme nonostante la richiesta di Kiev in tal senso, spiegò allora l’imprenditore, che paventava il possibile innesco di una guerra nucleare. Il regime di Zelens’kyj lo definì «malvagio».

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Pur promettendo sostegno all’Ucraina, Musk ha ripetutamente affermato di essere favorevole a una risoluzione pacifica del conflitto.

 

Il miliardario annunciò informalmente il suo piano di pace, con nuovi referendum sotto supervisione internazionale per le zone occupate e cessazione del conflitto, ad un incontro ad Aspen l’anno scorso. Aspen è una conventicola di potenti legati alla geopolitica atlantica di cui è stato amministratore delegato Walter Isaacson, già CEO della CNN nonché ultimo biografo di Musk. Come noto, anche Giorgia Meloni è membro dell’Aspen, e forse proprio questo, tramite Isaacson, potrebbe essere il trait d’union che ha portato spesso Musk in Italia, ospitato perfino ad un evento del partito di governo Fratelli d’Italia.

 

Secondo quanto riportato, quel giorno ad Aspen, i partecipanti guardarono con imbarazzo e forse fastidio Musk mentre spiegava la sua idea durante il cocktail.

 

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha acquistato fino a 500 nuovi terminali Starlink per l’Ucraina nel giugno 2023, si legge nella lettera della Camera dei Democratici, secondo il WaPo.

 

Otto mesi fa le forze russe hanno distrutto una stazione di comunicazione Starlink nei dipressi di Bakhmut.

 

Quattro mesi fa anche Israele aveva minacciato di distruggere i satelliti Starlinki. Il ministro israeliano delle comunicazioni Shlomo Kahri ha promesso che «Israele utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per combattere» la prevista fornitura dell’accesso internet Starlink a Gaza. «Hamas lo utilizzerà per attività terroristiche», ha affermato Kahri in un post su Twitter (che peraltro è di proprietà di Musk), aggiungendo che «non ci sono dubbi al riguardo, lo sappiamo e Musk lo sa».

 

Come riportato da Renovatio 21, anche scienziati cinesi hanno minacciato di distruggere i satelliti Starlink.

 

La potenza politica dimostrata dei satelliti di Musk suggeriscono l’imminenza di una vera e propria guerra spaziale, per la quale vari Stati si stanno preparando.

 

Come ripetuto da Renovatio 21, una guerra spaziale potrebbe impedire all’umanità per generazioni e generazioni di esplorare lo spazio esterno, ingenerando quella che si chiama «sindrome di Kessler», dove detriti spaziali ruotano attorno alla terra in tale quantità e con tale velocità da distruggere qualsiasi veicolo in uscita dall’atmosfera.

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Immagine di Steve Jurvetson via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic; immagine tagliata

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Spazio

La «cometa del diavolo» visibile durante l’eclissi

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Un enorme corpo celeste denominato «cometa del diavolo» sta volando oltre la Terra per la prima volta dal 1954 ed è attualmente visibile nel cielo notturno.   La comparsa della «devil comet» si aggiunge all’inquietudine prodotta dall’imminente eclissi nell’America del Nord.   Chiamata ufficialmente 12P/Pons-Brooks, la cometa che esplode periodicamente ha guadagnato il suo soprannome infernale per le «corna» spuntate dopo che una recente eruzione l’ha lasciata con un paio di code di gas e ghiaccio dalla forma distinta che si riversano nello spazio.  

Immagine CC BY-SA 4.0 di Juan lacruz via Wikimedia

  Nuove immagini della cometa del diavolo rivelano una caratteristica che nessuno aveva mai notato prima: una spirale di gas che infuria nel nucleo della cometa.   Le immagini sono state catturate dall’astrofotografo norvegese Jan Erik Vallestad lo scorso 9 di marzo. Come riportato da SpaceWeather, la spirale non era facilmente visibile finché il Vallestad non ha elaborato attentamente le immagini, scattate con le giuste impostazioni. «L’immagine è stata elaborata in Pixinsight con un allungamento moderato per rivelare la struttura nel nucleo», ha dichiarato a SpaceWeather. «Ciò è fattibile perché il nucleo stesso non era ‘espulso’ (saturato) nei miei dati originali».   Le comete sono tipicamente composte da ghiaccio, roccia e polvere. Ottengono il loro caratteristico alone luminoso dall’orbita attorno al Sole, che riscalda questi corpi ghiacciati in modo che emettano gas luminosi nel vuoto. Mentre continuano la loro orbita, i gas che fuoriescono formano una grande coda che può allungarsi per milioni di chilometri.

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12P/Pons-Brookes è unica in quanto si ritiene che sia criovulcanica, eruttando regolarmente mentre i pennacchi del suo interno ghiacciato e pressurizzato esplodono attraverso le fessure sulla sua superficie.   Mentre la cometa gira, questi scarichi di gas freddo pare stiano turbinando insieme per formare l’apparente spirale al centro della cometa.   Non è necessario essere un dottore in astronomia per assistere alla rara visita di questa cometa. In questo momento, chi si trova nell’emisfero settentrionale può vederlo con un semplice binocolo o un telescopio vicino alla costellazione dei Pesci. Nel mese di aprile 12P/Pons-Brookes dovrebbe essere visibile ad occhio nudo.   Ci sono due date importanti da tenere a mente. Secondo la NASA, ci sono buone probabilità che la cometa sia visibile durante l’eclissi totale in Nordamerica di oggi 8 aprile: una coincidenza cosmica rara e insolita. Il 21 aprile invece, la cometa diabolica raggiungerà il perielio, quando sarà nel punto più vicino al Sole e sarà più luminosa.    Come riportato da Renovatio 21, il raro evento astronomico è stato anticipato da inquietanti segni come fulmini che colpiscono la Statua della Libertà e il sisma che ha scosso la città di Nuova York.   Il vescovo Giuseppe Strickland offrirà una Santa Messa per contrastare le possibili attività dei satanisti durante il giorno in cui il sole, per un po’ sparirà. SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Don Hefferman via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Donna osserva l’eclissi e resta con una mezzaluna permanente stampata sulla retina

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La prossima eclissi solare totale avrà luogo quest’anno l’8 aprile in Nord America, quando Luna bloccherà il Sole in uno straordinario spettacolo di meraviglie celesti.

 

Ma ovunque uno sia, si raccomanda di non guardare tale spettacolo senza protezione per gli occhi.

 

Una giovane donna nel 2017 ha imparato questa lezione nel modo più duro quando ha alzato lo sguardo verso l’eclissi solare totale di quell’anno il 21 agosto e ha danneggiato permanentemente la sua vista, come riporta il New York Times. Ogni volta che apriva gli occhi, vedeva nel suo campo visivo un’area nera, a forma di mezzaluna che ricordava quando la Luna stava per bloccare completamente il Sole.

 

La forma era «quasi come un marchio», ha detto al NYT l’oftalmologo Avnish Deobhakta del New York Eye and Ear Infirmary del Mount Sinai Hospital.

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La donna si è recata presso questo centro oculistico, dove Deobhakta l’ha esaminata: aveva guardato l’eclissi a occhi nudi e l’eclissi si era letteralmente bruciata nella sua retina.

 

Il suo caso fu così sorprendente che il Deobhakta, insieme a diversi medici dell’ospedale Mount Sinai, scrisse un articolo sul suo caso per la rivista medica JAMA Ophthalmology.

 

Il dottore ha detto che la cicatrice sulla retina della giovane donna «non sarebbe guarita», con un danno permanente.

 

Tenendo a mente questo singolare incidente, se uno volesse ammirare la prossima eclissi solare, la NASA ha tantissimi consigli su come procurarsi occhiali specializzati con un filtro solare per visualizzarla in sicurezza. Raccomandano inoltre di non usare i normali occhiali da sole, binocoli, telescopi o macchine fotografiche per guardare l’eclissi senza uno speciale filtro per eclissi solare.

 

Si può inoltre osservare l’eclissi tramite un metodo indiretto, come un proiettore stenopeico solare che si può realizzare rapidamente a casa.

 

Come riportato da Renovatio 21, molti americani avvertono nell’eclissi uno strano presagio per il Paese. L’ex vescovo della diocesi di Tyler, Texas, monsignor Giuseppe Strickland dirà una messa per contrastare i riti esoterici che massoni e satanisti potrebbero indire nel giorno senza luce.

 

Molti statunitensi si sono inquietati dal vedere che, a poche ore dall’eclissi, un fulmine ha colpito la Statua della Libertà ed un terremoto ha scosso Nuova York.

 

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Spazio

La caduta dei satelliti inizierà ad uccidere le persone: ente americano contro l’azienda di Musk

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L’ente aerospaziale americano Federal Aviation Administration ha lanciato l’allarme sul pericolo di caduta dei satelliti Starlink.    I satelliti di SpaceX, che sono stazionati nell’orbita terrestre bassa, sono destinati a durare solo cinque anni prima di uscire dall’orbita. La loro natura sacrificabile ha però un lato positivo: sono anche progettati per essere «degradabili» o per bruciare completamente nell’atmosfera durante il rientro, presentando un rischio minimo o nullo per la terra.   Tuttavia la FAA si permette di dissentire: in un rapporto al Congresso reso pubblico di recente, l’agenzia afferma che entro il 2035, circa 28.000 frammenti dei satelliti Starlink che cadono sulla Terra potrebbero sopravvivere al rientro ogni anno. Ciò avrebbe implicazioni inquietanti. Con così tanti detriti, conclude il rapporto, la probabilità che un frammento di satellite vagante colpisca e uccida qualcuno a terra salirà al 61% ogni anno.   Altrettanto preoccupante è il rischio che questo comporta per gli aerei, con il rapporto che conclude che ci sarebbe una probabilità dello 0,07% che un frammento di satellite vagante ne abbatta uno ogni anno: una percentuale significativamente più bassa, certo, ma troppo alta per quello che sarebbe una catastrofe aerea.

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SpaceX, che finora ha lanciato 5.000 satelliti e prevede di lanciarne altre migliaia, ha risposto alle affermazioni della FAA, definendo l’analisi dell’agenzia «nient’altro che il culmine di numerosi errori gravi, omissioni e ipotesi errate», riporta il sito americano Ars Tecnica.   Si rileva che l’analisi «profondamente imperfetta» della FAA, commissionata all’organizzazione no-profit Aerospace Corporation, si basa su uno studio di 23 anni condotto dalla NASA. Oltre ad essere ormai datato, sostiene, il problema è che lo studio si è concentrato su satelliti che non solo erano fatti di materiali diversi da quelli di SpaceX, ma non erano nemmeno progettati per essere deperibili.    Inoltre, Aerospace «non ha nemmeno cercato di rivedere l’analisi di smantellabilità di Starlink, che avrebbe dovuto essere una parte fondamentale della sua analisi», ha affermato SpaceX.   Anche le prestazioni quasi impeccabili dei suoi satelliti sono difficili da trascurare. SpaceX afferma di aver già deorbitato 325 dei suoi satelliti dal 2020 senza che siano stati trovati detriti, il che apparentemente contraddirebbe la stima della FAA secondo cui alla fine ci sarebbero migliaia di questi frammenti che cadono sulla superficie terrestre ogni anno.   «Il fatto che la FAA abbia semplicemente accettato il rapporto aerospaziale senza domande o controlli solleva preoccupazioni riguardo alla competenza tecnica della FAA nel valutare e regolamentare in modo responsabile in questo settore», ha dichiarato SpaceX.   Sebbene SpaceX possa avere l’agenzia governativa con il fiato sul collo, ne ha un’altra esattamente al suo fianco: la Federal Communications Commission, che ha accettato la posizione di SpaceX secondo cui i suoi satelliti sono completamente deperibili.   Si attendono sviluppi, ma il problema della cosiddetta «spazzatura spaziale» non è oggettivamente trascurabile. Alcuni detriti orbitanti di origine cinese hanno attraversato l’atmosfera terrestre per atterrare nell’Oceano Indiano a fine luglio 2020.   Non è impensabile che anche questo possa costituire un vettore di attacco nei confronti di Elon Musk, divenuto con l’acquisto di Twitter definitivamente scomodo per l’establishment ma ancora profondamente importante a livello spaziale (ha importanti contratti con la NASA) e militare.   Gli attacchi arrivano casualmente quando si è parlato nello stesso mese, in modo un po’ contraddittorio, dell’uso di satelliti Starlink da parte della Federazione Russa, e, subito dopo, della costruzione di una costellazione di satelliti spia americani da parte di SpaceX.

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Come riportato da Renovatio 21, a ottobre il ministro israeliano delle comunicazioni Shlomo Kahri aveva promesso che «Israele utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per combattere» la prevista fornitura dell’accesso internet Starlink a Gaza che aveva suggerito il Musko.   Il piano di Musk segnerebbe la seconda volta che ha schierato Starlink in una zona di combattimento. Poco dopo l’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina, il magnate della tecnologia aveva fornito a Kiev i terminali Starlink.   Tuttavia, successivamente Musk ha impedito all’esercito ucraino di utilizzare la rete per guidare gli attacchi dei droni sulle navi russe nel Mar Nero, sostenendo che l’attacco avrebbe potuto agire da innesco della Terza Guerra Mondiale. In risposta, il regime Zelens’kyj lo ha definito «malvagio».   Come riportato da Renovatio 21, anche scienziati cinesi hanno minacciato di distruggere i satelliti Starlink. Stazioni di comunicazione Starlink vicine a Bakhmut sono state distrutte quest’estate dalle forze russe. La Russia sta inoltre approntando armi laser ASAT (anti satellite).   È riportato che anche gruppi criminali e terroristi, come in Brasile, fanno uso di Starlink.

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