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La Russia annulla l’accordo di distensione con la Germania

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Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha firmato una risoluzione che pone fine a un accordo di cooperazione in materia di difesa con la Germania, risalente a quasi 30 anni fa. Lo riporta l’agenzia stampa di Stato russa TASS.

 

Firmato nel 1996, quando ancora regnava uno spirito di distensione, l’accordo prevedeva trasparenza e contatti regolari tra le forze armate di entrambe le parti. Il ministero degli Esteri russo è stato incaricato di informare la parte tedesca di questa decisione.

 

Il ministero degli Esteri russo aveva precedentemente affermato che l’accordo non ha più senso perché «non corrisponde all’attuale stato delle relazioni interstatali russo-tedesche, derivante dalla politica apertamente ostile delle autorità tedesche e dai piani militari sempre più aggressivi del governo tedesco». La leadership tedesca sta deliberatamente indottrinando la popolazione tedesca a considerare la Russia come un nemico e provocando apertamente un’escalation della situazione politico-militare, afferma la dichiarazione del ministero.

 

Come riportato da Renovatio 21, la settimana scorsa il ministro della Difesa Boris Pistorius ha dichiarato che le truppe tedesche sono pronte a uccidere i soldati russi se Mosca attaccasse un membro della NATO.

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A giugno era stato il capo dell’agenzia di Intelligence estera tedesca (BND) Bruno Kahl ha dichiarare che la Russia potrebbe attaccare la NATO.

 

Mosca ha ripetutamente liquidato le speculazioni secondo cui la Russia intende attaccare la NATO come «sciocchezze», sostenendo di non avere alcun interesse a farlo. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha anche criticato quelli che ha descritto come tentativi di allarmismo da parte dei leader occidentali, affermando: «hanno trasformato la Russia in un mostro per giustificare la decisione di aumentare la spesa per la difesa della NATO al 5% del PIL».

 

Peskov ha anche definito il cancelliere tedesco Friedrich Merz «un feroce sostenitore dello scontro con la Russia», accusandolo di «mobilitare aggressivamente l’Europa». I funzionari tedeschi hanno anche discusso di un possibile ritorno a una qualche forma di coscrizione militare per rinforzare l’esercito nel caso in cui non ci fossero abbastanza volontari per riempire i ranghi.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel corso di questo mese è emerso che la Germania programma una leva militare da sei mesi e acquista in segreto armi per l’Ucraina. A maggio il neocancelliere germanico Merz aveva detto che non avrebbe più limitato gli attacchi a lungo raggio armi tedesche, dando semaforo verde all’Ucraina per colpire in profondità la Russia.

 

Secondo il tenente colonnello svizzero in pensione Ralph Bosshard i discorsi di Merz di fatto «sondano» un possibile attacco contro Mosca.

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Immagine di Lupus in Saxonia via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

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Militaria

La bozza del piano della naja tedesca scatena una protesta di massa

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Gli attivisti tedeschi hanno dichiarato l’intenzione di organizzare proteste su scala nazionale contro il possibile ripristino della coscrizione militare, sostenendo che il Paese deve diventare «capace di pace, non di guerra».   La Germania si prepara a reintrodurre il servizio militare obbligatorio, mentre il governo mira a rafforzare le sue forze armate. La leva obbligatoria è stata sospesa dal 2011, ma una nuova legge in vigore dal 1° gennaio partirà da un modello volontario che potrebbe evolvere in una coscrizione più estesa.   Il possibile ritorno alla leva è motivato dalla grave carenza di personale nelle forze armate, con i giovani che preferiscono sempre più carriere civili a quelle militari.   Gli attivisti per la pace stanno pianificando una giornata di azione nazionale per il 5 dicembre, mobilitandosi contro quella che definiscono la «militarizzazione totale della società» da parte del governo.   «I preparativi bellici del governo tedesco e il massiccio accumulo di armamenti, con le loro drastiche conseguenze sociali, rendono imperativo intensificare le azioni congiunte del movimento per la pace», si legge nell’iniziativa, emersa dopo un incontro tenutosi nel fine settimana a Kassel.

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Gli attivisti, con lo slogan «La Germania non deve diventare capace di guerra, ma di pace», hanno chiesto di contrastare quella che ritengono propaganda, rivolta a sindacati, organizzazioni sociali e università.   «La militarizzazione viene presentata come “politica di sicurezza”, mentre in realtà erode le politiche sociali, sanitarie ed educative, nonché le infrastrutture», ha affermato il movimento.   L’imminente reintroduzione della coscrizione obbligatoria si inserisce in un più ampio sforzo UE di rapida militarizzazione in vista di un potenziale scontro con la Russia, che Mosca ha bollato come distrazione dai problemi interni dell’Europa.   Il cancelliere Friedrich Merz ha promesso di rendere le forze armate «il più forte esercito convenzionale d’Europa». I funzionari tedeschi hanno fissato il 2029 come scadenza per renderlo «pronto alla guerra», citando la percepita «minaccia russa». La Germania è il secondo fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti.   Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha accusato Merz di voler trasformare la Germania nuovamente nella «principale macchina militare d’Europa», sostenendo che le azioni di Berlino dimostrano il suo «coinvolgimento diretto» in una guerra per procura contro la Russia.   Ciò avviene mentre la Germania affronta un declino economico «drammatico», secondo gli economisti, con crescita stagnante e un’industria in indebolimento.   Come riportato da Renovatio 21, il Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.   La Germania è diventata il secondo maggiore fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti, consegnando i carri armati Leopard, impiegati nella fallita incursione di Kiev nella regione russa di Kursk. Merz aveva autorizzato anche l’impiego di armi tedeschi per colpire la Russia in profondità, mentre il suo ministro della Difesa Boris Pistorius aveva dichiarato che le truppe germaniche sono pronte ad uccidere i russi.   Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.

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Immagine di ippnw Deutschland via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
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149.000 adolescenti belgi invitati al servizio militare «volontario»

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L’esercito belga ha inviato 149.000 lettere a tutti i diciassettenni del Paese, illustrando i vantaggi e incoraggiandoli a valutare un anno di servizio volontario al compimento dei 18 anni, ha reso noto il ministro della Difesa Theo Francken.

 

Francken ha proposto l’idea subito dopo la nomina a febbraio, presentandola come soluzione alla carenza di personale e per potenziare le riserve belghe. Il mese scorso il Parlamento ha approvato una legge che permette l’invio di lettere personalizzate ai minori.

 

«Ieri sono state spedite 149.000 lettere. Tutti i diciassettenni del Paese sono invitati a informarsi sulla Difesa in generale e sull’anno di servizio militare volontario in particolare. Andiamo!», ha scritto Francken sui social sabato, condividendo foto di scatole piene di buste. L’iniziativa è volontaria, ma i critici temono prepari il terreno per il ritorno alla leva obbligatoria. Francken ha smentito, affermando che «l’esercito non è in grado di gestirla logisticamente».

 

Secondo il Brussels Times, nei prossimi dieci anni il Belgio mira ad ampliare le forze armate a 34.500 effettivi attivi, 12.800 riservisti e 8.500 civili. A settembre il Ministero ha delineato gli obiettivi di reclutamento per il 2026, inclusi almeno 4.800 nuovi posti tra militari, riserve e ruoli civili di supporto. Ai volontari tra 18 e 25 anni saranno offerti inizialmente 500 posti come riservisti, con stipendio netto mensile di 2.000 euro.

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In altri Paesi UE si registrano iniziative analoghe per promuovere l’impegno militare giovanile. Nei Paesi Bassi gli adolescenti ricevono questionari sul loro interesse per ruoli nella difesa, con un «anno di servizio volontario» già attivo. La Svezia ha reintrodotto la coscrizione obbligatoria nel 2017; la Germania discute un sistema a lotteria che potrebbe obbligare i diciottenni al servizio in caso di carenza di volontari.

 

Come riportato da Renovatio 21, a luglio era emerso che la Germania stava pianificando di introdurre un servizio militare volontario di sei mesi per raddoppiare il numero dei riservisti. La coscrizione obbligatoria era stata abolita in Germania dal 2011. Il ritorno alla naja nel Paese (che ad inizio conflitto si disse aveva munizioni per appena due giorni di guerra) è stato ripetutamente annunciato in questi anni di conflitto russo-ucraino, dichiarazioni cicliche quanto i piani di guerra contro la Russia trapelati sui grandi giornali tedeschi.

 

Nel frattempo, altri Paesi come Gran Bretagna e Croazia si muovono verso il ritorno della naja. La Svezia prevede di aumentare drasticamente a 70 anni l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.

L’iniziativa belga si inserisce nei più ampi piani di militarizzazione UE, che Brusselle ritiene necessari per dissuadere una presunta aggressione russa. Mosca nega intenti ostili verso UE o NATO e accusa i leader occidentali di usare una retorica della paura per distogliere l’attenzione da problemi interni politici ed economici.

 

Come riportato da Renovatio 21, il ministro della Difesa Francken si era fatto notare per aver parlato la settimana scorsa di «cancellare Mosca dalla mappa». Il Cremlino ha risposto parlando di «psicosi militare».

 

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Generale tedesco: la NATO schiererà 800.000 soldati in caso di guerra con la Russia

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Berlino è pronta a contrastare una guerra con Mosca e a facilitare lo schieramento di 800.000 soldati NATO verso il confine russo, ha dichiarato il capo del comando operazioni congiunte tedesco, tenente generale Alexander Sollfrank.   Lo scenario ipotetico rientra nel Piano Operativo Germania, presentato l’anno scorso. Il documento di 1.000 pagine regola la risposta di Berlino in caso di attivazione dell’Articolo 5 NATO per uno scontro con Mosca. Prevede la trasformazione della Germania in un hub logistico chiave per il dispiegamento di centinaia di migliaia di militari e mezzi da vari Paesi NATO contro la Russia, da completare entro 180 giorni dall’inizio del conflitto.   Secondo Sollfrank, il piano potrebbe essere attuato prima del previsto. «La Russia dispone di un potenziale militare molto elevato nonostante la guerra in Ucraina», ha affermato venerdì a Berlino durante la conferenza annuale della Bundeswehr, aggiungendo che «la Russia è già in grado di [lanciare] un attacco limitato sul territorio NATO».

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Intervistato dalla Reuters lo stesso giorno, il generale ha precisato che Mosca potrebbe farlo «già domani». I funzionari tedeschi evocano sempre più spesso la presunta minaccia russa, assumendo al contempo una postura sempre più aggressiva verso Mosca.   Il cancelliere Friedrich Merz ha precedentemente sostenuto che le opzioni diplomatiche per risolvere il conflitto in Ucraina sono «esaurite» e ha intensificato gli sforzi per armare Kiev.   Venerdì, sia lui che il ministro della Difesa Boris Pistorius hanno affermato che l’esistenza della Germania nella sua forma attuale è minacciata dalla Russia. «Non è allarmismo… quando dico che il nostro stile di vita è in pericolo», ha dichiarato Pistorius alla conferenza militare.   Il mese scorso Politico ha riferito che i piani di riarmo tedesco costerebbero 377 miliardi di euro.   Come riportato da Renovatio 21, il Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.

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La Germania è diventata il secondo maggiore fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti, consegnando i carri armati Leopard, impiegati nella fallita incursione di Kiev nella regione russa di Kursk. Merz aveva autorizzato anche l’impiego di armi tedeschi per colpire la Russia in profondità, mentre il suo ministro della Difesa Boris Pistorius aveva dichiarato che le truppe germaniche sono pronte ad uccidere i russi.   L’incremento avviene mentre la Germania attraversa quello che gli economisti hanno descritto come un declino «drammatico», caratterizzato da crescita stagnante e da un’industria in progressivo indebolimento.   Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja, con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.

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