Protesta
La polizia spara sui contadini olandesi in protesta
La protesta degli agricoltori nei Paesi Bassi si espande, con il governo dell’Aia che schiera veicoli da combattimento di fanteria contro la manifestazione.
Gli agricoltori olandesi stanno protestando contro l’attuazione della politica del Green Deal europeo, che richiede una riduzione del 30% della superficie agricola.
In rete sono circolati video di poliziotti olandesi che brandiscono armi da fuoco contro i pacifici manifestanti, e, in alcuni casi, sparano.
Dutch police shoot at #farmer and his tractor ????.#Netherlands #FarmersProtest #FarmerProtest pic.twitter.com/0qR6EjO0L6
— Markus Haintz (@MarkusHaintzUSA) July 5, 2022
#Dutch police keeps pulling guns.#boereninopstand #politiegeweld pic.twitter.com/vQZsiG69wV
— Frank Hoogerbeets ???????? (@hobeets) July 5, 2022
Dutch police are pointing fire arms at protesting Farmers.
An unarmed citizenry is a defenceless citizenry.pic.twitter.com/FtSyvZ0hMy
— The Plymothian (@plymouthian) July 6, 2022
If the Dutch police aren’t shooting bullets at 16 year old farm kids heads they are beating the piss out of the women. The Gov’t & Police hate their citizens and they want you to know it. ???????? ???? pic.twitter.com/VUHNr33SBC
— bu/ac (@buperac) July 7, 2022
Dutch police using their guns against farmers. ????pic.twitter.com/aLwJpzfkir
— NewsBlog (@newsblogmedia) July 6, 2022
Hey Dutch Police infact all Police! You idiots forget this will effect your kid’s also you stupid stupid idiots! pic.twitter.com/mcvyvaGgMy
— Jesus Is coming (@JesusIs61742625) July 5, 2022
Come sa il lettore di Renovatio 21, si tratta di una violenza, quella delle forze dell’ordine neerlandesi, vista anche pochi mesi fa contro chi protestava contro le restrizione pandemiche, con manganellate e manifestanti sbranati da cani poliziotto. È il caso di ricordare che anche a Rotterdam, a novembre 2021, la polizia sparò su chi protestava.
Le manifestazioni dei contadini nei Paesi Bassi si stanno ora estendendo ad altri strati produttivi della società e si sono trasformate in una protesta generale contro il governo.
Il 4 luglio, i pescatori si sono uniti, bloccando diversi porti (escluso Rotterdam), mentre gli agricoltori hanno bloccato i centri di distribuzione dei principali mercati al dettaglio.
Come ha spiegato una delle leader del movimento, Sieta van Keimpema, in un videomessaggio ai colleghi tedeschi, la popolazione sostiene l’azione, nonostante abbia sofferto per alcuni alimenti carenze.
La protesta è stata scatenata da una lettera del ministro per «la Natura e l’Azoto» (il nuovo ministero si chiama davvero così) Christianne Van der Wal, che annunciava la politica del governo di chiudere il 30% degli allevamenti per ridurre le emissioni di azoto.
La lettera era accompagnata da una mappa che divide i Paesi Bassi in diverse aree colorate, indicando la quantità di emissioni da ridurre, che vanno dal 12% al 95%.
Il governo si stava offrendo di acquistare le fattorie che devono essere chiuse, molte delle quali sono in funzione da secoli, e in teoria, gli agricoltori potrebbero creare una fattoria da qualche altra parte, il che in realtà è impossibile, ha spiegato la signora Kampema.
I Paesi Bassi hanno circa 53.000 aziende agricole ed è dopo gli USA il secondo esportatore di prodotti alimentari a livello mondiale. Nel 2021 le esportazioni olandesi ammontavano a 105 miliardi di euro.
Dopo le prime massicce manifestazioni che hanno coinvolto 60.000 agricoltori e 20.000 trattori, hanno avanzato proposte di modifica della legislazione, ma sia il governo che il Parlamento le hanno respinte.
Pertanto, i contadini hanno deciso di continuare la loro protesta e anche di cercare alleanze in altri strati della società.
Inizialmente diretta contro la legge sull’azoto, la protesta è ora contro il governo, il cui sostegno nei sondaggi d’opinione è inferiore al 15%.
Ora la protesta olandese può far esplodere per simpatia altri contesti produttivi in estrema tensione. Ne nostro Paese, sono circolati video che mostrano che anche gli agricoltori italiani si starebbero muovendo.
Protesta
Un morto e oltre 100 feriti in una protesta dei giovani del Perù
Secondo le autorità, violenti scontri antigovernativi avvenuti mercoledì nella capitale peruviana Lima hanno provocato almeno un morto e oltre 100 feriti.
La settimana scorsa, il Congresso peruviano ha destituito la presidente Dina Boluarte a seguito dell’indignazione popolare per l’aumento della criminalità e numerosi scandali di corruzione, nominando il capo del Congresso José Jeri come presidente ad interim. Jeri, che ha presentato il suo gabinetto martedì, ha promesso di concentrarsi sulla lotta alla criminalità, ma si è trovato di fronte a proteste che ne chiedevano la rimozione.
Mercoledì sera, migliaia di manifestanti, prevalentemente giovani, insieme a rappresentanti sindacali, hanno marciato per le strade di Lima per contestare il nuovo governo di Jeri. La protesta è degenerata in violenza quando i dimostranti hanno cercato di abbattere le barriere di sicurezza fuori dal Congresso, spingendo la polizia antisommossa a intervenire.
Secondo i resoconti, i manifestanti hanno attaccato gli agenti con pietre, bombe molotov e fuochi d’artificio, mentre la polizia ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e razzi per disperdere la folla.
#Increíble cientos de jóvenes cantando el himno nacional tras una larga jornada de protesta en #Lima Emocionados, y con apoyo de las redes sociales, no dejaban de difundir la crisis que se vive en el país. #15Octubre #GeneracionZ pic.twitter.com/GbAeC7tpgt
— Omar Coca (@OmarCoca_) October 16, 2025
⭕️ #ATENCIÓN | Este habría sido el momento exacto en el que un manifestante fue alcanzado por un proyectil de la Policía, durante las protestas de ayer, 15 de octubre, en Lima, Perú. El joven, de aproximadamente 30 años, falleció.#LaRadioDeLasNoticiaspic.twitter.com/ehIwJgFoMQ
— Radio Pichincha (@radio_pichincha) October 16, 2025
Hoy condenamos enérgicamente los actos de violencia registrados en Lima. La protesta no puede convertirse en excusa para el desorden ni para atentar contra la seguridad de los ciudadanos.
Expreso mi respaldo a la @PoliciaPeru , que cumple con la difícil tarea de resguardar el… pic.twitter.com/aIKvlG4uDR
— José Cueto (@JoseCuetoAservi) October 16, 2025
🇵🇪 | Durante las protestas en el Cercado de Lima, una agente de la Policía Nacional del Perú fue captada intentando disparar su arma en medio de los enfrentamientos. El hecho generó indignación y nuevas críticas al gobierno del presidente José Jerí.
— Alerta News 24 (@AlertaNews24) October 16, 2025
You’re watching Peruvian workers standing strong against the cops last night as resistance to the new puppet govt explodes across Lima. At least one protester shot dead. We don’t give up the fight against US imperialism. This is what resistance looks like.pic.twitter.com/vbVZtVM0Iq
— GhostofDurruti (@DurrutiRiot) October 16, 2025
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Lo Jeri ha criticato la protesta sui social media, etichettandola come «irresponsabile» e affermando che criminali si erano infiltrati nella folla per «seminare disordine». Ha assicurato che i colpevoli della violenza dovranno subire «tutto il rigore della legge».
Le manifestazioni contro corruzione e criminalità si sono acuite a Lima, dove i casi di estorsione sono passati da poche centinaia annue nel 2017 a oltre 2.000 mensili nel 2025, causando la morte di decine di autisti di autobus e attentati con bombe contro imprese. Questa ondata di violenza ha indotto la proclamazione dello stato di emergenza all’inizio dell’anno.
Tuttavia, molti ritengono lo Jeri inadeguato a gestire la crisi. Un sondaggio Ipsos del mese scorso ha rilevato che solo il 5% approva il suo lavoro come presidente del Congresso, mentre quasi l’80% lo critica. Il Perù ha visto sette governi negli ultimi dieci anni, compreso l’ultimo in ordine di tempo.
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Immagine screenshot da Twitter
Protesta
La polizia usa lacrimogeni e idranti contro i manifestanti a Brusselle
Des échauffourées ont éclaté lors de la manifestation nationale de ce mardi 14 octobre. Des participants masqués s’en sont pris à l’Office des Etrangers #Bruxelles pic.twitter.com/DJThcZywjq — LN24 (@LesNews24) October 14, 2025
🔴Belgique | Répression brutale de la manifestation à Bruxelles contre le gouvernement Arizona. La police nasse les manifestants et fait usage de gaz lacrymogène et de canons à eau. pic.twitter.com/Z6uruZoZAL
— Révolution Permanente (@RevPermanente) October 14, 2025
Petite pensée à toutes ces boîtes privées qui investissent à perte à Bruxelles 😢 pic.twitter.com/2ncYyIEsYC
— Ir Pascal Desch@mps🥇🌵 (@PascalDeschamp8) October 15, 2025
🚨🇧🇪🇵🇸#Bruxelles #Brussels ##Brussel #Bxl #Belgium #Belgique #Belgie #Gaza https://t.co/NiDjgnDM3K pic.twitter.com/Q7epi8jCQD
— vero 🔻🇵🇸 (@veroveronique1) October 14, 2025
🚨À #Bruxelles 🇧🇪! Violences policières 👮♀️ pendant la grève nationale d aujourd’hui !
🚨In #Brussels 🇧🇪! Police violence 👮♀️ during today’s national strike!#Belgique #Belgie #Belgium #Brussel pic.twitter.com/6KN4feIZIu — vero 🔻🇵🇸 (@veroveronique1) October 14, 2025
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Protesta
I giovani della generazione Z protestano anche in Marocco: le immagini
Proteste guidate da giovani per chiedere migliori ospedali e scuole si sono diffuse in diverse città del Marocco nella tarda serata di lunedì. Secondo testimoni e organizzazioni per i diritti umani, decine di persone sono state arrestate a Rabat, Casablanca, Agadir, Tangeri e Oujda.
Le manifestazioni, coordinate online dal gruppo informale «GenZ 212» tramite TikTok, Instagram e Discord, hanno visto anche il coinvolgimento di Morocco Youth Voices, che ha invitato i partecipanti a radunarsi pacificamente per stimolare il dibattito sulle politiche sociali.
I disordini sono iniziati ad Agadir, dove la frustrazione per le condizioni degli ospedali si è rapidamente propagata tramite i social media ad altre città. L’Associazione Marocchina per i Diritti Umani, citata dall’*AP*, ha riportato oltre 120 arresti nel fine settimana.
#GENZ212 youth protests in Morocco grow in size and boldness. They demand health care and education, protest money spent in stadiums for the World Cup. “Al-shaʿb yurīd suqut al-fasād” – the people want the fall of corruption. pic.twitter.com/dyXy4Qg8kF
— Jorge Martin ☭ (@marxistJorge) September 29, 2025
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Le autorità hanno smentito le accuse secondo cui i preparativi per la Coppa del Mondo 2030, co-ospitata da Marocco, Spagna e Portogallo, avrebbero sottratto risorse ai servizi essenziali.
Il premier marocchino Aziz Akhannouch, anche sindaco di Agadir, ha difeso l’operato del governo: «Abbiamo portato avanti riforme, aumentato la spesa e stiamo costruendo ospedali in tutte le regioni del Paese», ha dichiarato, come riportato dall’agenzia AP. Ha ammesso, tuttavia, che l’ospedale principale di Agadir soffre di carenze croniche e infrastrutture obsolete.
La popolazione marocchina è prevalentemente giovane, con metà degli abitanti sotto i 25 anni.
Come riportato da Renovatio 21, proteste simili guidate da giovani hanno recentemente scosso altri paesi. In Madagascar, le dimostrazioni per la carenza di energia e acqua hanno portato lunedì allo scioglimento del governo. In Nepal, a inizio settembre, proteste contro il divieto di piattaforme social e la corruzione hanno costretto alle dimissioni il Primo Ministro KP Sharma Oli.
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Immagine screenshot da YouTube
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