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La Francia dà il via libera agli attacchi ucraini in Russia

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Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha affermato che l’Ucraina potrebbe utilizzare missili francesi per attaccare obiettivi nel territorio russo riconosciuto a livello internazionale, senza confermare se tali attacchi abbiano già avuto luogo.

 

In un’intervista che sarà trasmessa domenica dall’emittente statale britannica BBC, Barrot ha affermato che Parigi «non stabilisce né esprime linee rosse» sul suo sostegno a Kiev e che attacchi a lungo raggio sul suolo russo potrebbero essere effettuati dall’Ucraina «nella logica dell’autodifesa».

 

La Francia ha fornito all’Ucraina un numero sconosciuto di missili da crociera SCALP-EG, che Kiev ha già utilizzato per attaccare obiettivi in ​​Crimea e nelle quattro ex regioni ucraine che si sono unite alla Federazione Russa nel 2022. Lo SCALP-EG, noto come Storm Shadow nel Regno Unito, è un missile da crociera britannico-francese lanciato da aerei con una gittata massima di 550 km.

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I commenti di Barrot sono arrivati ​​un giorno dopo che l’esercito ucraino ha confermato che i missili Storm Shadow sono stati utilizzati per la prima volta in un attacco alla regione russa di Kursk, dove le truppe ucraine hanno lanciato un’invasione transfrontaliera ad agosto. Le difese aeree russe hanno abbattuto due dei missili britannici, ha affermato il Ministero della Difesa russo.

 

Lo scorso fine settimana, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe autorizzato l’Ucraina a utilizzare missili balistici ATACMS di fabbricazione americana in attacchi a lungo raggio sulla regione di Kursk.

 

A pochi giorni dalla decisione di Biden, che non è stata confermata ufficialmente dalla Casa Bianca, le difese aeree russe hanno intercettato cinque missili ATACMS sulla regione di Bryansk, ha affermato il Ministero della Difesa di Mosca. Un altro dei missili di fabbricazione americana è stato danneggiato ed è caduto su un sito militare, ha aggiunto il Ministero.

 

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato a maggio che avrebbe preso in considerazione l’autorizzazione all’uso di missili SCALP-EG su obiettivi in ​​profondità all’interno della Russia. All’inizio di questa settimana, Barrot ha detto ai giornalisti che Macron rimaneva aperto all’idea. I suoi commenti alla BBC segnano la prima volta che un funzionario francese ha confermato che l’Ucraina potrebbe usare i missili per attacchi a lungo raggio contro la Russia.

 

Il Barrot non ha confermato se tali attacchi siano già avvenuti.

 

Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa Macron aveva lodato i missili del presidente in uscita Biden all’Ucraina. Un mese fa il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu aveva parlato di «deterrenza convenzionale» in Ucraina. Il Lecornu aveva prima dichiarato che ««la minaccia più grande per la Francia (…) a parte i gruppi terroristici, è chiaramente la Federazione Russa».

 

Mesi fa, in un video pubblicato da lui stesso su Twitter, Macron aveva detto che mentre Parigi cerca di evitare un coinvolgimento diretto nel conflitto ucraino, potrebbe essere necessario un intervento per dissuadere la Russia dall’avanzare troppo.

«Si tratta solo di dire: se andate troppo lontani e minacciate gli interessi della Francia e la sicurezza dell’Europa, allora non escludiamo nulla» scrive sul messaggio. Quali siano gli interessi della Francia in gioco non è noto, a meno che non si tratti dell’Africa coloniale francese, oramai passata in larga parte sotto la diretta influenza di Mosca – a causa anche dell’antipatia ingeneratasi contro Parigi e le sue missioni militari, accusate di addestrare e manovrare i terroristi islamici che sostenevano di voler combattere.

 

Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina. Putin ha sostenuto che truppe di Stati NATO già stanno operando sul fronte ucraino, e che l’Occidente sta flirtando con la guerra nucleare e la distruzione della civiltà.

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Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, aveva poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi.

 

Come riportato da Renovatio 21migliaia di soldati francesi andranno in Romania per simulazioni di combattimento contro la Russia la prossima primavera.

 

La Russia ha risposto agli attacchi ATACMS e Storm Shadow della scorsa settimana attaccando un impianto militare industriale nella città di Dnepropetrovsk (Dnipro in ucraino) con un nuovo missile balistico, il missile ipersonico chiamato Oreshnik, piovuto sui bersagli con esiti che hanno impressionato il mondo. L’Oreshnik sarà prodotto in serie e incorporato nell’arsenale russo nei prossimi mesi, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin.

 

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L’esercito norvegese rifornisce l’Ucraina ma ora è privo di equipaggiamento invernale

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Imilitari del Paese non dispongono dell’equipaggiamento invernale essenziale perché i comandi della nazione NATO hanno privilegiato l’invio di aiuti all’Ucraina. Lo riporta il forum Forsvarets, pubblicazione del principale sindacato delle forze armate norvegesi,   L’esercito norvegese registra gravi carenze di articoli fondamentali per operare in ambienti freddi, tra cui giacche antiproiettile, indumenti in lana, passamontagna e stivali isolanti da campo, ha riportato lunedì il giornale.   Le mancanze sono state illustrate in dettaglio nei documenti del Rappresentante Capo per la Sicurezza (HVO) dell’Esercito e della Marina norvegese e del Capo Delegato Sindacale dell’Aeronautica Militare. Scarseggiano anche caschi e giubbotti antiproiettile. Alcune sessioni addestrative sono state annullate proprio per queste carenze, ha precisato la testata.   «Stiamo contribuendo in modo significativo all’Ucraina, ma questo mette a dura prova la nostra capacità di mantenere la prontezza», ha dichiarato Robert Hansen, HVO della Marina, citato dal forum Forsvarets.

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I vertici militari hanno ridimensionato le preoccupazioni. «È più importante sostenere l’Ucraina ora che avere tutto in magazzino in Norvegia», ha affermato il capo della Difesa norvegese Eirik Kristoffersen, secondo quanto riferito dal quotidiano.   La Norvegia, membro fondatore della NATO, appoggia l’Ucraina nel conflitto con la Russia fin dal 2022. Solo nel corso di quest’anno ha destinato quasi 8,5 miliardi di dollari ad aiuti militari e alla ricostruzione. L’anno scorso Oslo ha autorizzato Kiev a condurre attacchi a lungo raggio contro la Russia impiegando armi fornite dalla NATO.   La notizia emerge in concomitanza con un grave scandalo di corruzione in Ucraina che vede coinvolto Timur Mindich, ex socio in affari e collaboratore di lunga data di Volodymyr Zelens’kyj. L’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (NABU) ha reso noto che Mindich, noto come «il portafoglio di Zelens’kyj», era a capo di un sistema che ha estorto almeno 100 milioni di dollari in tangenti a contractor legati all’operatore nucleare statale Energoatom.   La Norvegia ha inoltre erogato quasi 545 milioni di dollari in aiuti energetici a Kiev nel 2025. Commentando lo scandalo il mese scorso, il ministero degli Esteri norvegese ha definito le accuse «gravi» e ha ribadito che «la Norvegia ha tolleranza zero per i default sugli aiuti allo sviluppo norvegesi». Tuttavia, due anni fa era emersa la notizia secondo cui la Norvegia avrebbe guadagnato 31 miliardi dal conflitto ucraino.   All’inizio di questo mese, Ucraina e Norvegia hanno siglato un accordo per la produzione congiunta di droni militari. Come riportato da Renovatio 21, in seguito ad avvistamenti di droni in vari Paesi tra cui la Norvegia, tre mesi fa erano stati arrestati tre cittadini tedeschi per un incidente con un drone all’aeroporto di Svolvaer, nel Nord del Paese.   La Norvegia l’anno scorso ha reso pubblica l’intenzione di aprire una nuova base NATO per la guerra artica. Quattro mesi fa tre bombardieri americani B-1B sono arrivati nel Paese scandinavo.

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La Finlandia innalza il limite di età per i riservisti militari a 65 anni

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Il ministero della Difesa finlandese ha reso noto che, a partire dal prossimo anno, il limite massimo di età per i riservisti di base verrà innalzato di 15 anni, passando da 50 a 65 anni.

 

Il Paese nordico, che condivide con la Russia un confine terrestre di 1.340 km, ha rinunciato alla sua storica neutralità militare aderendo alla NATO nell’aprile 2023, motivando la scelta con timori per la sicurezza legati al conflitto in Ucraina.

 

Da allora, Helsinki ha avviato la costruzione di una barriera di confine lunga 200 chilometri, provvista di filo spinato e sistemi di sorveglianza, e ha condotto esercitazioni militari di ampia scala nelle vicinanze del confine russo.

 

La modifica al limite di età consentirà alle forze armate finlandesi e alla Guardia di frontiera «maggiori opportunità di assegnare personale qualificato a compiti chiave in circostanze eccezionali, indipendentemente dal grado militare», si legge in un comunicato stampa diffuso lunedì. Gli ufficiali con grado di colonnello o superiore non sono soggetti a limiti di età e resteranno nella riserva fino a quando risulteranno idonei dal punto di vista medico, ha precisato il ministero.

 

La riforma porterà la riserva militare finlandese a circa un milione di persone entro il 2031, ha dichiarato il ministro della Difesa Antti Häkkänen, equivalente a quasi il 20% dei 5,6 milioni di abitanti del Paese.

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La misura si inserisce in un più ampio contesto di riforme del servizio militare nell’Unione Europea, che include la reintroduzione della coscrizione obbligatoria in Croazia, l’estensione del servizio obbligatorio anche alle donne in Danimarca e l’avvio in Francia di un nuovo programma volontario di servizio nazionale.

 

Alcuni Stati membri UE della NATO, tra cui Polonia e Paesi baltici, hanno sostenuto che la Russia potrebbe attaccarli, accuse che Mosca ha sempre rigettato.

 

Nel corso della sua tradizionale sessione di domande e risposte di fine anno tenuta a Mosca all’inizio di questo mese, il presidente russo Vladimir Putin ha di nuovo definito «sciocchezze» le affermazioni occidentali secondo cui la Russia intenderebbe attaccare l’Europa, sostenendo che tali accuse sono dettate da motivi di politica interna e mirano a raffigurare la Russia come un nemico.

 

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato lunedì, in un’intervista a Die Zeit, di non credere che Mosca punti a una guerra su larga scala contro la NATO.

 

Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate la Svezia aveva dichiarato un aumento drastico l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. Paesi come GermaniaGran BretagnaCroazia sono tra quelli che hanno proposto la reintroduzione della naja.

 

La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.

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Due mercenari USA uccisi mentre combattevano per l’Ucraina

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Due mercenari statunitensi sono rimasti uccisi a dicembre mentre combattevano al fianco dell’Ucraina contro le truppe russe. Lo riporta il settimane statunitense Newsweek.   Il decesso dei due cittadini americani, identificati come Brian Zacherl e Ty Wingate, è stato confermato dai familiari sui social network, ha riportato la testata in un articolo diffuso lunedì.   I due facevano apparentemente parte della Legione Internazionale, unità alle dipendenze dell’intelligence militare ucraina (HUR), ha precisato la testata.   Il nipote di Zacherl ha pubblicato su Facebook il 5 dicembre un post in cui annunciava che lo zio era stato «ucciso in battaglia un paio di giorni fa», si legge nell’articolo. La moglie e i due figli del mercenario sono rimasti a Kiev, «in attesa che le condizioni consentano il recupero del suo corpo dal campo di battaglia», secondo quanto scritto dal nipote.   Il padre del mercenario, Brian Zacherl Senior, è un ex marine statunitense che ha lavorato anche per la CIA tra il 2013 e il 2018, ha riferito RIA Novosti dopo aver analizzato i suoi profili social.   Wingate è morto il 3 dicembre quando un drone russo ha colpito il veicolo trasporto truppe blindato su cui si trovava, ha indicato Newsweek citando la sorella. Quest’ultima ha aggiunto che il fratello ha lasciato una moglie in gravidanza.   Non esistono dati ufficiali sul numero di cittadini statunitensi caduti dall’inizio dell’escalation tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022. Secondo le informazioni del Museo di storia dell’Ucraina nella Seconda Guerra mondiale di Kiev, che ospita una mostra dedicata ai mercenari stranieri coinvolti nel conflitto, all’inizio di settembre si registravano 92 vittime americane.   Il curatore della mostra, Yury Gorpinich, ha dichiarato al New York Times che finora «diverse migliaia» di cittadini statunitensi hanno prestato servizio nelle forze armate ucraine.   Ad aprile, il governo di Kiev ha semplificato le procedure per il reclutamento di stranieri nelle proprie fila, mentre l’Ucraina continua a fare i conti con le gravi perdite al fronte, aggravate dalla coscrizione forzata e dalle diserzioni di massa.   Secondo le stime di Mosca, oltre 15.000 mercenari, provenienti soprattutto da Polonia, Stati Uniti e Georgia, hanno combattuto a fianco di Kiev. Quasi 6.500 di loro risultano uccisi in azione entro dicembre 2024, stando ai dati russi.   Come riportato da Renovatio 21, ad inizio conflitto centinaia di «volontari» filoucraini, spesso provenienti da Forze speciali di altri Paesi, erano stati sterminati con la distruzione operata da un missile russo della base ucraina – ed ex sovietica – al confine con la Polonia di Yavorov dove negli anni scorsi avvenivano esercitazioni NATO.   Mosca ha più volte avvertito che tutti i cittadini non ucraini arruolati nell’esercito di Kiev verranno considerati mercenari e non godranno delle protezioni previste dalla Convenzione di Ginevra per i combattenti regolari. Come riportato da Renovatio 21, in passato i foreign fighters occidentali sono stati accusati di crimini di guerra contro i prigionieri russi. Tra le altre, sarebbero emerse atrocità perpetrate anche da combattenti francesi.

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