Geopolitica
I jihadisti raggiungono la periferia di Damasco. Assad è fuggito?
Gruppi jihadisti in Siria hanno raggiunto la periferia di Damasco nell’ambito di un’offensiva in rapida evoluzione che ha travolto alcune delle più grandi città della Siria, ha scritto sabato l’Associated Press, citando i leader dell’opposizione e un comandante islamista.
La presidenza siriana ha smentito le voci secondo cui il presidente Bashar Assad avrebbe lasciato Damasco, aggiungendo che falsi resoconti della sua partenza dalla capitale siriana sono stati diffusi da organi di informazione stranieri nel tentativo di «ingannare e influenzare» la popolazione del Paese. Tuttavia, video non verificati di questi ultimi minuti mostrerebbero i miliziani islamisti entrare nei palazzi presidenziali e il primo ministro del Paese si sarebbe detto pronto a lavorare con gli insorti.
Con i jihadisti di Hayat Tahrir-al-Sham (HTS) e altre forze antigovernative che si sono spostate verso sud dalle province di Aleppo e Idlib nell’ultima settimana, l’esercito siriano si è ritirato ripetutamente dalle roccaforti chiave, tra cui Aleppo, Hama e diverse città a nord di Homs, nel tentativo di ristabilire le linee difensive e trattenere l’avanzata dei terroristi.
Celebrations in #Damascus after opposition forces take control pic.twitter.com/CJUkisLENc
— Roya News English (@RoyaNewsEnglish) December 8, 2024
People have taken to the streets of Damascus to celebrate the downfall of the Assad family.
Two senior Syrian army officers have said President Bashar al Assad has left Damascus to an unknown destination, according to the Reuters news agencyhttps://t.co/5ACm2qILSo
📺 Sky 501 pic.twitter.com/XfHsRsOlmZ
— Sky News (@SkyNews) December 8, 2024
Damascus, the first morning after
the fall of the Assad regime pic.twitter.com/QKvHfZ5Pcf— Republicans against Trump (@RpsAgainstTrump) December 8, 2024
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Secondo l’agenzia Associated Press, sabato elementi terroristici avrebbero sfondato queste linee e raggiunto la periferia di Damasco: è la prima volta dal 2015 che i jihadisti invadono la capitale.
People in Damascus have taken to the streets to celebrate the fall of the Assad regime.
pic.twitter.com/yKT5ORlv7x— Republicans against Trump (@RpsAgainstTrump) December 8, 2024
Mentre HTS avanzava rapidamente, l’ufficio della presidenza siriana ha annunciato sabato che «alcuni media stranieri stanno diffondendo voci e false notizie sul fatto che il presidente Bashar al-Assad stia lasciando Damasco o facendo rapide visite in un paese o nell’altro».
«La presidenza della Repubblica araba siriana nega tutte queste voci e sottolinea i loro palesi obiettivi e conferma che non sono una novità, ma piuttosto che questi organi di stampa hanno già seguito questo schema di tentativi di fuorviare e influenzare lo Stato e la società siriana nel corso degli ultimi anni di guerra», continua la dichiarazione.
Assad sta ancora svolgendo i suoi «doveri nazionali e costituzionali dalla capitale, Damasco», ha concluso.
In un articolo che cita fonti anonime, ieri il quotidiano britannico Telegraph ha affermato che la famiglia di Assad era fuggita in Russia e che non era «chiaro» se il presidente stesso sarebbe rimasto in Siria. Molteplici fonti occidentali hanno affermato che Egitto e Giordania stanno esortando Assad a fuggire dal Paese e a istituire un governo in esilio.
Riguardo ad Assad, il New York Times nelle ultime ore ha scritto che «aumenterebbero le prove che sia fuggito». Tuttavia, «Sebbene i ribelli abbiano affermato che il signor al-Assad se n’era andato, la loro affermazione non ha potuto essere verificata in modo indipendente e non si sa dove si trovi».
«La principale coalizione ribelle ha annunciato domenica sul suo Telegram di aver preso Damasco e che le forze siriane si stavano ritirando» scrive il NYT. «Il primo ministro della Siria, Mohammad Ghazi al-Jalali, ha detto che sarebbe rimasto nel Paese ed era pronto a lavorare con chiunque i siriani avessero scelto di guidarlo. Le sue dichiarazioni non hanno potuto essere immediatamente verificate».
«Il principale gruppo ribelle ha affermato che avrebbe lavorato con il signor Ghazi e ha invitato le forze militari a Damasco a tenersi lontane dalle istituzioni pubbliche, che, ha affermato, rimarranno sotto la supervisione del signor Ghazi fino a quando non saranno formalmente consegnate».
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Guidata da un ex comandante di Al-Qaeda e precedentemente nota come Jabhat al-Nusra, HTS era una delle numerose fazioni jihadiste che si opponevano al governo di Assad durante la guerra civile siriana. HTS avrebbe interrotto i legami con Al Qaeda nel 2016, ma gli Stati Uniti continuano a considerarla un’organizzazione terroristica.
Mentre i ribelli avanzano, stanno prendendo il controllo di molte delle famigerate prigioni in cui il regime di Assad ha imprigionato, torturato e giustiziato prigionieri politici per decenni. I video che emergono dal nord di Damasco mostrano gruppi di uomini che camminano per le strade della città di notte, presumibilmente dopo essere stati liberati dalla prigione di Sednaya, che i ribelli hanno preso secondo testimonianze di osservatori.
Un video in live streaming su Instagram dal centro di Damasco mostra una scena di festa mentre le forze islamiste entrano in città. Le persone fuori dal Dar al-Assad Center for Culture and Arts hanno calpestato immagini in fiamme del presidente Bashar al-Assad e hanno tentato di rovesciare una statua di suo padre, l’ex presidente siriano Hafez al-Assad. Non sono riusciti a rimuovere la statua, ma hanno lasciato un bidone della spazzatura sulla sua testa.
Una statua di Assad padre era stata tirata giù ieri ad Hama, altra città chiave presa dai terroristi nelle scorse ore.
Tra tripudi di «Allahu akbar» e colpi di kalashnikov sparati in aria, le statue del fondatore della Repubblica baathista stanno venendo tirate giù in tutto il Paese.
🚨#BREAKING: Hafez al-Assad’s statue demolished by the people of Latakia, a bold symbol of defiance. Assad’s grip has crumbled across Syria.#Latakia #Syria #AssadStatue pic.twitter.com/UWy4AQYjpl
— Jamal Amin (@JamalibnAmin) December 8, 2024
Assad statue toppled in Qamishli: A Historic joy as Assad’s regime falls, but for Syrian Kurds, it’s bittersweet. Our cities remain under Turkish occupation, and many of us are still displaced. We dream of a free, united Syria for all its people. #Syria #Freedom pic.twitter.com/yVVeFysi5u
— Hisham Arafat (@HishamArafatt) December 8, 2024
Vor dieser Statue von Hafiz #Assad bin ich jahrelang als Jugendlicher vorbeigelaufen, es war immer beängstigend, nicht mal richtig hinblicken haben wir uns getraut.
Nun ist diese Angst für Millionen vorbei! #Syrien pic.twitter.com/ELWk6r3RGY— Rashad Alhindi (@RashadAlhindi) December 8, 2024
Meanwhile #Kurds are destroying Hafez Assad statue in downtown Qamishlo, NE Syria | #Assadgone #Damascus #Aleppo pic.twitter.com/fNtzlYQ4NK
— Mutlu Civiroglu (@mutludc) December 8, 2024
🔴 Syrians in #Aleppo topple the statue of Hafez al-Assad, Bashar al-Assad’s father. #Syria pic.twitter.com/3wrVeZ4c5a
— DOAM (@doamuslims) December 1, 2024
🇸🇾🇸🇾🇸🇾 La estatua de Hafez al-Assad es derribada en Daraa, en el sur de Siria, mientras HTS y sus demás aliados rebeldes continúan avanzando en el país. pic.twitter.com/SkY3xHeiAf
— Tribuna Digital7 (@TribunaLibreES) December 7, 2024
The toppling of Hafez Assad statue in Homs city in central Syria. #Syria pic.twitter.com/QUUiZFVYpo
— shadi martini (@shadimart) December 7, 2024
Syrian President’s Father’s Statue In A Main Square Toppled By Protesters
Read: https://t.co/N4S46WLQyn pic.twitter.com/sfr65AV4PR
— NDTV WORLD (@NDTVWORLD) December 8, 2024
Same MO, remember Saddam Hussein?
And just like that: The statue of Hafez al-Assad was toppled in the center of Hama, Syria. pic.twitter.com/CHtBq2NKSf
— Willem (@NerumWim) December 6, 2024
Gunmen in #Syria‘s #Hama city have toppled and desecrated a statue of Hafez al-#Assad, dragging the broken head of Bashar al-Assad’s father through the streets.#SDF #HTS pic.twitter.com/SocxHR480Y
— Channel 8 English (@Channel8English) December 6, 2024
Syria kids peeing on tyrant Assad’s statue – Best thing to watch in 2024pic.twitter.com/tBEbIQE7Ip
— imtiaz🇧🇩🇵🇸 (@_imtiaz1899) December 8, 2024
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In una chiara manifestazione degli equilibri geopolitici e religiosi in giuoco, sono state attaccate anche effigi di sciiti come i defunti Nasrallah e Soleimani.
#BREAKING: Al-Arabiya broadcasts images of Syrians tearing down portraits of Qassem Soleimani and Hassan Nasrallah at Iran’s embassy in Damascus as its representatives reportedly flee.
Assad’s regime, Tehran’s proxy enabling Iranian terror, has collapsed.pic.twitter.com/qU6CXglWEk
— Israel War Room (@IsraelWarRoom) December 8, 2024
Un video non verificato che circola in questi minuti mostrerebbe miliziani islamisti dentro la residenza presidenziale.
📌8 Ekim 2024 Pazar sabahı Şam düştü!
61 yıllık Baas rejimi sona erdi.
Muhalifler, Esad’ın konutunu gezdiği videoyu kamuoyuyla paylaştı.
___#Syria | #Assad | #pazar | Damascus | Esed | Rusya | Allahu Ekber | Türkiye | pic.twitter.com/4lSg010NDr
— Notify (@notifyhome) December 8, 2024
The presidential palace in #Damascus has been captured by #Rebels .#Syria pic.twitter.com/KLJbcgaEF3
— Sumit Chaudhary (@SumitDefence) December 8, 2024
Nel frattempo, filmati non verificati mostrano reazioni di giubilo in Turchia.
ترکی کے شہر استنبول کی فاتح مسجد میں ترک صدر اسد کے زوال کا جشن منا رہے ہیں۔#SyrianArabArmy #syria #Aleppo #Idlib #Russia #TahrirelSam #Conflict #war #Assad #Rebels #Damascus #turkey pic.twitter.com/D0ApMVkgKm
— News Edge Urdu (@Newsedgeurdu) December 8, 2024
Assad aveva giurato di «eliminare» i jihadisti che stanno imperversando in Siria e di punire i loro «sponsor e sostenitori». Aerei da guerra russi e siriani hanno effettuato attacchi aerei quasi costanti contro le posizioni di HTS da quando è iniziata l’offensiva terroristica la scorsa settimana, uccidendo decine di militanti a nord di Homs sabato, secondo l’agenzia statale siriana SANA, che ha affermato che 2.500 jihadisti sono stati uccisi dall’inizio di dicembre.
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
L’inviato di Trump ha avuto un «incontro teso» con Netanyahu
Trump just posted this link of Jeffery Sachs calling Benjamin Netanyahu “a dark son of a bitch”. Never thought that would happen. Maybe Trump didn’t watch the whole video (as the piece I’m posting is at the end of the video Trump posted) or there could be some internal… pic.twitter.com/sk6HrPgppZ
— Larry McDonald (@FlakesOfGold) January 8, 2025
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Geopolitica
Biden rimuoverà Cuba dalla lista dei terroristi
Il presidente Joe Biden ha notificato al Congresso la sua intenzione di rimuovere Cuba dalla lista statunitense degli stati sponsor del terrorismo, nel tentativo di facilitare il rilascio dei “prigionieri politici” attraverso un accordo mediato dalla Chiesa cattolica, ha annunciato la Casa Bianca.
Martedì, alti funzionari dell’amministrazione statunitense hanno dichiarato all’Associated Press che «molte decine» di detenuti, che Washington considera «ingiustamente» detenuti, saranno rilasciati entro la fine del mandato di Biden, il 20 gennaio. In cambio, Washington prevede di allentare alcune pressioni economiche sull’Avana, tra cui l’inversione di alcuni aspetti di un memorandum del 2017 che ha inasprito la posizione degli Stati Uniti nei confronti di Cuba.
«Nell’adottare queste misure per rafforzare il dialogo in corso tra il governo di Cuba e la Chiesa cattolica, il presidente Biden sta anche onorando la saggezza e i consigli che gli sono stati forniti da molti leader mondiali», ha confermato in una dichiarazione la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.
Il governo cubano ha descritto la decisione degli Stati Uniti come un «passo nella giusta direzione», ma ha sottolineato che la maggior parte del blocco economico e delle sanzioni restano in vigore, continuando a ostacolare lo sviluppo dell’isola. L’Avana ha evidenziato che le attuali restrizioni all’importazione di carburante, i divieti commerciali e le sanzioni finanziarie hanno un impatto grave sulla sua popolazione.
Cuba ha anche criticato la tempistica della decisione, sottolineando che avviene quasi alla fine della presidenza di Biden e avvertendo che la nuova amministrazione del presidente eletto Donald Trump potrebbe annullare le misure.
«Si tratta di una rettifica introdotta alla vigilia di un cambio di governo (…) quando avrebbe dovuto concretizzarsi anni fa», ha affermato il ministero degli Esteri cubano.
Trump ha ripristinato la designazione di Cuba come stato sponsor del terrorismo nel gennaio 2021, citando il sostegno al venezuelano Nicolas Maduro e l’accoglienza di fuggitivi statunitensi. Biden aveva sostenuto la rimozione di Cuba dalla lista durante il mandato dell’ex presidente Barack Obama, ma fino ad ora non ha invertito la politica di Trump, imponendo persino sanzioni aggiuntive durante il suo mandato.
Il team di transizione di Trump deve ancora confermare se il presidente eletto annullerà la mossa. Diversi legislatori repubblicani hanno criticato l’azione di Biden. Il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz, di origini cubane, «inaccettabile nei suoi meriti» e si è impegnato a lavorare con Trump per «annullarla immediatamente». Anche il rappresentante repubblicano della Florida Carlos Gimenez ha condannato la mossa, definendo Biden un «patetico codardo».
Rimane aperta la questione della cosiddetta «Sindrome dell’Avana», la strana patologia che ha colpito i diplomatici USA a Cuba e in altri Paesi, per la quale si ipotizza, tra le altre cose, l’uso di armi a microonde.
A settembre, gli Stati Uniti hanno sospeso uno studio sulla sindrome dell’Avana dopo che un comitato di revisione interna del National Institute of Health (NIH) ha scoperto che i pazienti erano stati costretti a partecipare.
Gli Stati Uniti hanno sospeso uno studio sulla sindrome dell’Avana dopo che un comitato di revisione interna del National Institute of Health (NIH) ha scoperto che i pazienti erano stati costretti a partecipare, ha riferito la stampa statunitense citando una dichiarazione dello stesso NIH.
Come riportato da Renovatio 21, negli anni scorsi casi della misteriosa sindrome erano emersi presunti casi di Sindrome dell’Avana a Parigi e Ginevra. Alcuni episodi erano stati riportati presso l’ambasciata americana a Berlino. Altri ancora sarebbero stati registrati a Vienna.
A fine 2021, un altro caso, ancora più preoccupante, avrebbe coinvolto un membro dello staff della vicepresidente Kamala Harris, facendo tardare il viaggio della numero 2 della Casa Bianca in Vietnam.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
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