Bizzarria
Giornalista danese va in un club per scambisti per documentare la riapertura dal COVID e fa sesso con un cliente in diretta
Una giornalista danese si è registrata mentre conduceva un’intervista mentre faceva sesso per un reportage da un club di scambisti. La volgare notizia è stata ripresa da numerose testate europee.
Louise Fischer, dalla Danimarca, ha visitato Swingland a Ishøj, vicino a Copenaghen, all’inizio di quest’anno come parte di un reportage sulla riapertura dei sex club dopo che le restrizioni di COVID-19 si sono allentate nel Paese: apprendiamo così che i sex-club, che non siamo sicuri di poter chiamare «bordelli» (siamo inesperti), sono legali in Danimarca.
Si può sentire la giornalista di 26 anni gemere fragorosamente mentre intervista un partecipante al club maschile mentre intervistatrice ed intervistato si accoppiano
Nel suo pezzo, andato in onda durante uno spettacolo mattutino di Radio 4 e ora stracondiviso su Twitter, si può sentire la giornalista di 26 anni gemere fragorosamente mentre intervista un partecipante al club maschile mentre intervistatrice ed intervistato si accoppiano. Al pubblico è risparmiato il video, ma non si è lesinato sull’audio, accompagnato pure da fedeli sottotitoli.
La giornalista avrebbe quindi continuato a porre domande (o a cercare) durante l’accoppiamento. La stessa ha poi negato di aver ricevuto pressioni dalla stazione radio per comportarsi in questo modo.
Radio4 var med, da swingerklubberne igen måtte åbne.
Advarsel: Det blev hedt og vådt for både vores reporter og gæsterne.
Hør hele reportagen her:https://t.co/B4bFtpThNe #dkmedier #radio4dk pic.twitter.com/RskBTQITYO
— Radio4 (@radio4dk) May 27, 2021
La zozzeria è insomma rivendicata, senza nessun pentimento, nessuna vergogna
Dopo lo scandalo, il Bild ha sentito la giovane giornalista: «Sì, mi sono divertito. Anche se non è stato il miglior sesso della mia vita. Ma gli uomini di questo club sono molto educati e molto premurosi. Mi sentivo una dea. Ti fanno sentire molto speciale». La zozzeria è insomma rivendicata, senza nessun pentimento, nessuna vergogna.
A proposito di vergogna, tra le reazioni al video si registra soprattutto quella dei genitori della ventiseienne: secondo il giornale britannico Daily Star, la madre ha definito la messa in onda degli amplessi della figlia «divertente», mentre il padre ha trovato la cosa «molto cool».
Davanti a questo giornalismo osceno – etimologicamente, fuori scena – ci si interroga su tante cose, partendo dal COVID e dalla liberazione sessuale per finire con domande metafisiche vertiginose sull’esistenza stessa dei Paesi scandinavi.
«Dopo questo esempio di osservazione giornalistica partecipata, ora c’è chi si chiede se Louise abbia davvero inaugurato un nuovo modo di fare giornalismo»
Tuttavia è riguardo al giornalismo moderno che l’accaduto pone la questione più abissale. Lasciamo la parola ad una collega: «Dopo questo esempio di osservazione giornalistica partecipata, ora c’è chi si chiede se Louise abbia davvero inaugurato un nuovo modo di fare giornalismo».
Proprio così: il giornalismo moderno, in ispecie quello che stiamo subendo sotto pandemia, assomiglia terribilmente ad un altro mestiere.
Oltre il senso di schifo, ci rimane impressa la sottotitolazione dei gemiti: in danese, «Ååååååårh», proprio con la famosa nordica A con la O sopra. Non sapevamo neanche questa.
Proprio così: il giornalismo moderno, in ispecie quello che stiamo subendo sotto pandemia, assomiglia terribilmente ad un altro mestiere.
Il mondo è un luogo meraviglioso, e con un giornalismo così a raccontarcelo non possiamo che essere felici.
Immagine screenshot da YouTube
Animali
Trafficante di droga latitante catturato mentre passeggiava con un delfino morto
La polizia russa ha arrestato un sospettato di traffico di droga di 40 anni, dopo che è stato visto dalle telecamere a circuito chiuso mentre trasportava con disinvoltura quello che è stato descritto come un «delfino morto» nella località di Sochi sul Mar Nero.
Un bizzarro video che circola online mostra l’uomo, che era su una lista di ricercati, mentre trasporta il cetaceo defunto nel suo appartamento.
La polizia locale ha detto giovedì che dopo aver esaminato il filmato, ha identificato l’uomo come un fuggitivo della regione di Mosca, ricercato con l’accusa di traffico di droga.
A russian man wanted for drug dealing was caught after walking down the streets with a dead dolphin. pic.twitter.com/sSEPZ3Qjg3
— BroSINT 69™ (@osint_69) April 26, 2024
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La polizia russa ha descritto l’animale come un «delfino morto», anche se i filmati suggeriscono che in realtà si trattasse di una focena, una piccola specie di balena imparentata più con i beluga e i narvali che con i delfini.
L’animale era già morto quando il sospettato lo ha trovato sulla spiaggia, ha osservato la polizia, senza spiegare perché avesse deciso di portarlo con sé.
Il sospettato è stato preso in custodia nella sua residenza nella cittadina balneare di Adler, appena a sud di Sochi. Tra breve sarà consegnato alle autorità della regione di Mosca per affrontare l’accusa di traffico di droga in quantità eccezionalmente elevate. Se ritenuto colpevole, rischia tra i 15 e i 20 anni dietro le sbarre.
Come riportato da Renovatio 21, il traffico di droga e le grandi creature marine si sono incrociati in un’altra storia di questi tempi, quella degli squali strafatti di cocaina a causa dei carichi criminali finiti in mare.
È noto che cetacei sono stati addestrati per fini militari, al punto che vi è un beluga in Norvegia sospettato di essere una spia russa. È possibile che le organizzazioni criminali utilizzino i mammiferi marini per i loro loschi piani?
Ci chiediamo quindi: che anche la focena morta del Mar Nero fosse direttamente coinvolta in uno schema di narcotraffico?
Dopo le nefandezze viste in questi ultimi mesi da parte di orche, delfini e balenotteri, niente ci potrebbe ancora stupire.
Anzi diciamo pure che non vi sarebbe nessuna sorpresa a scoprire che la bestia marina era in realtà il vero capo del traffico criminale.
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Bizzarria
Accademici della Nuova Guinea attaccano Biden per i discorsi sullo zio cannibalizzato
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Bizzarria
Donna trasporta cadavere in banca per avere un prestito
Una donna in Brasile è stata presa in custodia dopo aver trasportato il cadavere di un uomo anziano in una banca, sostenendo che era suo zio e che avrebbe firmato un prestito, secondo quanto riferito dai giornali locali, che citano la polizia locale.
Erika de Souza Vieira Nunes, che affermava di essere la nipote e badante del 68enne Paulo Roberto Braga, martedì ha portato il cadavere in una banca in un sobborgo di Rio e ha detto al cassiere che l’uomo voleva un prestito di 17.000 reais (circa 3000 euro).
Lei teneva una penna e spostava la mano in avanti senza ottenere alcuna risposta, come mostra il filmato della telecamera di sicurezza della banca.
«Zio, stai ascoltando? Devi firmare», avrebbe detto, suggerendo di firmare per lui. «Firma, così non mi fai più venire il mal di testa, non ne posso più», aggiunse la donna, afferrando da dietro il collo dell’uomo con la mano.
«Non penso che stia bene. Non ha un bell’aspetto», ha osservato diffidente un dipendente, con Nunes che ha risposto «Non dice niente, è fatto così».
🇧🇷 #Brasil
📹 A woman in Brasil brought her dead uncle to the bank in order to take credit in the name of dead man.
Bank clerks realized the situation and called the police. pic.twitter.com/D2CDMRizNS
— Journalite (@journaIite) April 17, 2024
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Poi si è rivolta al defunto: «Se non stai bene, ti porto in ospedale».
Il personale della banca si è insospettito poiché la testa dell’uomo continuava a cadere all’indietro e hanno chiamato la polizia. che hanno arrestato sul posto la donna. La Nunes è stata accusata di frode. Il cadavere è stato portato all’obitorio.
«Sapeva che era morto… era morto da almeno due ore», ha detto mercoledì l’ufficiale investigativo, Fabio Luiz Souza, al programma di notizie Bom Dia Rio. «Non mi sono mai imbattuto in una storia come questa in 22 anni», ha aggiunto il poliziotto, il quale ha riferito che segni visibili di livor mortis (la decolorazione del corpo nei cadaveri) non lasciano dubbi sullo stato del Braga.
Successivamente è stato stabilito che Braga era morto diverse ore prima del suo viaggio in banca. La polizia ha detto che esaminerà le circostanze della morte dell’uomo e cercherà di determinare se Nunes è effettivamente sua nipote e se altre persone sono state coinvolte nel presunto tentativo di commettere una frode bancaria.
La vicenda fa pensare ad una pellicola di fine anni Ottanta oramai dimenticata, Weekend at Bernie’s (in italiano Weekend con il morto), dove una coppia di amici, sorpresi dalla morte improvvisa del loro ricco ospite, cominciano a portarlo in giro fingendo che sia ancora vivo.
In molti usano la trama del film per descrivere la situazione della Casa Bianca sotto Joe Biden, il quale, peraltro ha appena raccontato una poderosa balla a base proprio di uno zio morto, in questo caso mangiato da cannibali guineani.
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