Economia
El Salvador realizza il 31% di profitto Bitcoin in un anno
Il prezzo del Bitcoin è più che raddoppiato negli ultimi dodici mesi da quando El Salvador ha annunciato il suo ambizioso piano per aggiungere la criptovaluta più popolare al mondo al suo tesoro nazionale.
Il 17 novembre 2022, il presidente salvadoregno Nayib Bukele si è impegnato ad acquistare un Bitcoin al giorno.
Se il paese centroamericano fosse rimasto fedele al suo piano, a questo punto sarebbe riuscito ad accumulare un totale di 365 bitcoin, che oggi valgono circa 13 milioni di dollari, secondo lo storico di Bitcoin Pete Rizzo, citato da diversi media focalizzati sulla criptovaluta.
Tuttavia, secondo quanto riferito, la base di costo per queste acquisizioni è notevolmente inferiore a 9,5 milioni di dollari, ovvero un guadagno di 3 milioni di dollari.
Investire in bitcoin non è stata l’unica iniziativa cripto-friendly promossa da Bukele. El Salvador ha accettato il bitcoin come moneta a corso legale nel settembre 2021. Nello stesso anno, il capo dello stato ha annunciato l’intenzione di costruire una «Bitcoin City» finanziata inizialmente da obbligazioni garantite da Bitcoin.
Gli sforzi per l’acquisto di Bitcoin, insieme a un’energica spinta verso la criptovaluta, hanno stimolato il turismo, ma hanno anche attirato l’attenzione dei regolatori internazionali, con un crescente scetticismo sulla mancanza di trasparenza riguardo agli acquisti effettivi.
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Il prezzo della più grande criptovaluta del mondo è aumentato del 29,2% negli ultimi 30 giorni e ha registrato una crescita impressionante del 121,6% nell’ultimo anno.
Il 16 novembre 2022, il Bitcoin veniva scambiato intorno a un livello di prezzo di 16.000 dollari. Attualmente viene scambiato sopra i 36.000 dollari.
Come riportato da Renovatio 21, la fluttuazione dei prezzi potrebbe essere anche dovuta all’ascesa dei ransomware, ovvero attacchi hacker che chiedono riscatti, che grandi gruppi, pubblici e privati, si ritrovano a pagare molte volte in Bitcoin.
Il presidente Bukele si è fatto notare in questi anni per il suo stile di governo innovativo e davvero deciso.
El Salvador, che fino a poco tempo fa era forse il Paese più violento del mondo, è riuscita a completare 365 giorni senza omicidi da quando c’è il Bukele al potere.
Cerramos el 10 de mayo de 2023, con 0 homicidios a nivel nacional.
Con este, son 365 días sin homicidios, todo un año. pic.twitter.com/NlSqVxXdhx
— Nayib Bukele (@nayibbukele) May 11, 2023
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Tra le politiche realizzate dal giovane presidente, la lotta senza quartiere alle gang, con la costruzione di nuovi carceri di massima sicurezza dove i prigionieri sono disciplinati in maniera marziale. Fuori dalla capitale è stata costruita una mega-prigione chiamata Centro per il Confinamento del Terrorismo (CECOT), con una capacità di 40.000 detenuti in massima sicurezza. Si tratta della più grande struttura penitenziaria delle Americhe.
Le bande colpite, come la famigerata Mara Salvatrucha (MS-13), Barrio 18 ed altre ancora sono ora trattate alla stregua di terroristi.
🇸🇻 | Nayib Bukele ordena trasladar a los primeros 2.000 pandilleros al Centro de Confinamiento del Terrorismo (CECOT).
"Esta será su nueva casa, donde vivirán por décadas, mezclados, sin poder hacerle más daño a la población." ¿Apoyas que Bukele someta a los delincuentes? pic.twitter.com/kyXUQL1XYY
— Eduardo Menoni (@eduardomenoni) February 24, 2023
Il presidente, tuttavia, non è privo di nemici – e con un simile lavoro era abbastanza chiaro che non poteva che andare così.
Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa il consigliere per la sicurezza nazionale del Paese Alejandro Muyshondt è stato arrestato in quanto ritenuto «agente doppio» in combutta con l’ex presidente Mauricio Funes, che vive in esilio in Nicaragua e ricercato da autorità salvadoregne per diversi reati.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Economia
FMI e Banca Mondiale si incontrano a Washington «all’ombra della guerra»
I capi delle due più grandi istituzioni finanziarie mondialiste, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale si starebbero incontrando a Washington in queste ore per discutere il rischio sistemico che comporta la guerra in corso. Lo riporta il giornalista britannico Martin Wolf, che serve come principale commentatore economico del Financial Times.
L’articolo si intitola oscuramente «L’ombra della guerra si allunga sull’economia globale».
L’editorialista britannico afferma che «i politici stanno camminando sulle uova» per una serie di ragioni, incluso il fatto che «un quinto della fornitura mondiale di petrolio è passata attraverso lo Stretto di Hormuz, in fondo al Golfo, nel 2018. Questo è il punto di strozzatura della fornitura di energia globale».
«Una guerra tra Iran e Israele, che includa forse gli Stati Uniti, potrebbe essere devastante» avverte l’Economist. «I politici responsabili dell’economia mondiale riuniti a Washington questa settimana per le riunioni primaverili del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale sono spettatori: possono solo sperare che i saggi consigli prevalgano in Medio Oriente».
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«Se il disastro fosse davvero evitato, come potrebbe essere l’economia mondiale?» si chiede la pubblicazione britannica.
Come riportato da Renovatio 21, lo scorso dicembre il FMI pubblicò un rapporto i cui dati suggerivano come il dollaro stesse perdendo il suo dominio sull’economia mondiale.
Durante le usuali incontri primaverili tra FMI e Banca Mondiale dell’anno passato si era discusso, invece, delle valute digitali di Stato – le famigerate CBDC.
Il progetto di una CBDC globale, una valuta digitale sintetica globale controllata dalle banche centrali, ha lunga storia. Nel 2019, prima di pandemia, dedollarizzazione, superinflazione e crash bancari che stiamo vedendo, l’allora governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ne aveva parlato all’annuale incontro dei banchieri centrali di Jackson Hole, nel Wyoming nel 2019.
Come riportato da Renovatio 21, l’euro digitale sembra in piattaforma di lancio, e la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde sembra aver ammesso che sarà usato per la sorveglianza dei cittadini.
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Immagine di World Bank Photo Collection via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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