Persecuzioni
Donna arrestata per aver pregato con la mente

La cittadina britannica Isabel Vaughan-Spruce è stata arrestata dalla polizia per aver pregato con il pensiero.
La donna è stata fermata da alcuni agenti e portata in centrale – dove è stata messa in cella – perché si trovava fuori da una clinica abortista dove, sul marciapiede, stava in piedi e pregava in totale silenzio, solo con la mente.
Quando la polizia le ha chiesto cosa stesse facendo, ha risposto: «fisicamente, sono solo in piedi qui».
Un agente di polizia maschio le chiede se fa parte di una protesta e lei risponde: «No, non sto protestando».
L’ufficiale di polizia le chiede direttamente: «lei sta pregando?» Lei risponde: «potrei star pregando nella mia testa, ma non ad alta voce».
È a questo punto che l’ufficiale di polizia avvia l’arresto, prima chiedendo alla signora Vaughan-Spruce di recarsi volontariamente con i tre agenti in una stazione di polizia. Quando lei rifiuta, lui la arresta e un agente di polizia donna la perquisisce per strada e le prende il cellulare, le chiavi e altri averi prima che venga condotta a un’auto della polizia in attesa e portata via.
Alla centrale di polizia, la signora ha subito un interrogatorio. È stata rilasciata ore dopo su cauzione con l’accusa di aver infranto un Public Space Protection Order (PSPO). L’udienza in tribunale è fissata per febbraio.
Lei stessa ha spiegato cosa è un PSPO intervistata da Tucker Carlson sulla TV americana Fox:
«Nel settembre di quest’anno, il consiglio locale di Birmingham ha introdotto questa zona di censura, questo PSPO – in precedenza questi erano usati per incrostazioni di cani e comportamenti da ubriachi e cose del genere, ma ora stanno spuntando in tutto il Paese intorno ai centri per aborti e hanno vietato comportamenti come la protesta, ma nomina anche la preghiera e il consiglio come forme di protesta».
L’articolo 9 del disegno di legge sull’ordine pubblico, attualmente in discussione parlamentare, vieterebbe ai volontari pro-vita di «influenzare», «consigliare», «convincere», «informare», «occupare spazi» o anche «esprimere opinioni» in prossimità di una struttura per aborti. Coloro che violano le regole rischiano fino a due anni di carcere.
Si tratta di uno dei primi veri episodi di crimine cognitivo: se avesse detto che stava pensando al suo cagnolino, ad una star della TV o al pranzo, è difficile che la donna potesse essere arrestata.
Siamo arrivati ben oltre George Orwell: lo Stato chiede la sottomissione non solo dei corpi (via vaccino) e dei discorsi (via censura, sui social e non solo). Esso vuole la totale resa del foro interiore, il controllo sul sentimento e sul pensiero più intimo.
È ciò che, in fondo, ci aspettiamo dopo aver visto la cattiveria con cui il potere costituito si è scagliato contro i dissidenti pandemici, arrivando perfino a negare la loro stessa umanità, in aperta contiguità con il pensiero nazista di cancellazione totale dell’avversario.
Tuttavia, più che a 1984 dell’Orwello, stiamo pensando ad un altro romanzo inglese, ben precedente, e fors’anche ancora più preciso: la proibizione della preghiera è qualcosa che sembra uscita da Il Padrone del Mondo di Robert Hugh Benson.
Siamo entrati nella fase della persecuzione estrema, quella in cui nemmeno la propria anima può servire da catacomba.
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Persecuzioni
L’arcivescovo Cordileone: 48 donne cristiane sono state «giustiziate» in Siria a Pentecoste

L’arcivescovo Salvatore Cordileone ha affermato che 48 donne cristiane sono state giustiziate in Siria durante la Pentecoste, secondo una fonte da lui citata.
Il 10 giugno, l’arcivescovo di San Francisco ha scritto su X: «Mi è giunta una notizia che non posso confermare personalmente, ma che proviene da una fonte di cui mi fido: alle 4 del mattino di Pentecoste, 48 donne cristiane sono state giustiziate in un sobborgo di Damasco. Che il Signore le riporti a casa. Che il loro sangue sia il seme della Chiesa. Che la comunità internazionale per i diritti umani si sollevi per protestare contro queste uccisioni».
Cordileone, recentemente nominato dal presidente Trump consigliere in un board sulla libertà religiosa, ha tuttavia cancellato il post poco dopo, pubblicando una sorta di rettifica.
«Non sono stato in grado di confermare le esecuzioni avvenute la domenica di Pentecoste. Potrebbe non essere vero, ma i cristiani in Siria si trovano davvero in una situazione disperata. (Ecco alcune informazioni utili fornite dall’arcivescovo Jacques Mourad in un’intervista del 2 giugno)».
I have not been able to confirm the executions on Pentecost Sunday. It may not be true, but the Christians in Syria really are in a dire situation. (Here is some good information from Archbishop Jacques Mourad from a June 2 interview): https://t.co/I5oKMyBOu9
— Archbishop Salvatore J. Cordileone (@ArchCordileone) June 11, 2025
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Dopo la caduta del regime di Assad e la presa del potere del paese da parte del leader islamista al-Jolani, la Siria si è trasformata da una dittatura che in genere garantiva la libertà religiosa in uno stato islamico che perseguita alawiti e cristiani.
Come riportato da Renovatio 21, omicidi, massacri, profanazioni, persecuzioni sono oramai materia comune nella nuova Siria. Testimonianze indicano che i cristiani siriani, che non sono pochi, dovranno ora seguire la sharia, la legge islamica che sarà inflitta dal regime islamista a tutta la popolazione.
Il mese scorso il nuovo pontefice Leone XIV ha esortato i cristiani mediorientali di «restare nelle loro terre natali». Non è chiaro però chi o cosa potrà proteggerli.
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò a marzo ha dichiarato che «dagli USA deve partire l’azione per porre fine alle persecuzioni in Siria».
«Non possiamo rimanere in silenzio né inerti dinanzi al martirio dei nostri fratelli Cristiani» ha scritto Viganò. «Quelle scene di violenza disumana e crudeltà che vediamo accadere in terre remote potrebbero domani replicarsi nelle nostre Nazioni, che il tradimento di governanti corrotti ha fatto invadere da orde di fanatici maomettani in età militare, per imporre all’Europa la sostituzione etnica e la cancellazione definitiva della Civiltà cristiana».
«Esorto i Cattolici, in questi giorni della Santa Quaresima, a pregare, a digiunare e a fare penitenza per impetrare al Cielo protezione sui fedeli perseguitati e martirizzati in Siria, a Gaza e in molte altre parti del mondo» scriveva l’arcivescovo nei giorni prima della Pasqua. «Possa il loro esempio di eroica fermezza nella professione della vera Fede animare, prima che sia troppo tardi, un risveglio delle coscienze dei Cristiani e un ritorno a Dio, dal quale dipende la pace, la concordia e prosperità dei popoli».
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Persecuzioni
Serie Apple TV raffigura la profanazione della Santa Eucaristia, e si prende gioco della Presenza Reale

Apple TV releases disgraceful scene in Your Friends & Neighbors where a couple breaks into a Catholic Church and snacks on Consecrated Hosts!
Would Apple mock another religion besides Christianity? GOD WILL NOT BE MOCKED! pic.twitter.com/LGF1g04cPd — Catholics for Catholics 🇺🇲 (@CforCatholics) June 4, 2025
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Persecuzioni
«Cattolici tradizionalisti radicali»: la sorveglianza dell’FBI era più diffusa di quanto precedentemente riportato

La sorveglianza sui cattolici tradizionalisti negli USA da parte dell’FBI era molto più estesa di quanto precedentemente riconosciuto. Lo riporta il Washington Times, che cita nuovi documenti ottenuti dal senatore repubblicano dell’Iowa Chuck Grassley.
I documenti contraddicono la testimonianza giurata dell’allora direttore dell’FBI Christopher Wray, che nel 2023 descrisse il famigerato promemoria di Richmond contro i «cattolici tradizionalisti radicali» come un caso isolato. In realtà, fu inviato a oltre 1.000 dipendenti e coordinato con almeno quattro uffici locali.
Il promemoria del gennaio 2023, che citava il Southern Poverty Law Center (una sorta di ONG che censisce praticamente ogni possibile voce conservatrice come hate speech) e accusava i cattolici tradizionali di supremazia bianca e «retorica violenta», suscitò una reazione nazionale quando fu divulgato il mese successivo. Wray si dichiarò «sgomento» e disse di averne ordinato l’immediata rimozione.
Tuttavia i documenti appena pubblicati mostrano che il promemoria ha ricevuto un «riscontro positivo» all’interno dell’ufficio. Non sono state sollevate obiezioni e gli uffici dell’FBI di Buffalo, Louisville, Portland e Milwaukee hanno collaborato alla sua stesura e al suo follow-up. Un’e-mail interna segnalava la presenza di due gruppi cattolici – etichettati come «gruppi d’odio» dall’SPLC – all’interno della giurisdizione dell’ufficio di Buffalo.
Il team del Grassley ha trovato anche altri 13 documenti dell’FBI e cinque allegati in cui veniva utilizzato il termine «cattolico tradizionalista radicale».
Ancora più significativo è il fatto che il senatore abbia scoperto una seconda bozza, più ampia e destinata alla piena distribuzione presso l’ufficio, che ometteva le citazioni dell’SPLC ma manteneva affermazioni che collegavano il cattolicesimo tradizionale a «estremismo violento motivato da razzismo ed etnia», ritenuto destinato a crescere. Questo Strategic Perspective Executive Analytic Report (SPEAR) contraddice direttamente l’affermazione di Wray secondo cui esisteva un solo «prodotto».
Grassley aveva condannato la bozza perché ribadiva il «legame infondato» tra fede cattolica e violenza. Rivelò inoltre che l’allora vicedirettore Paul Abbate ordinò la cancellazione definitiva del promemoria e dei relativi documenti. Un altro funzionario ordinò la rimozione di un elenco che mostrava chi aveva avuto accesso al documento.
Grassley ha chiesto al nuovo direttore dell’FBI Kash Patel di identificare chi ha effettuato le cancellazioni, spiegarne le motivazioni, valutare se la supervisione sia stata ostacolata e recuperare i file mancanti.
Le rivelazioni sottolineano le preoccupazioni di lunga data circa i pregiudizi politici all’interno delle forze dell’ordine federali e sollevano urgenti interrogativi su chi il governo consideri una minaccia, scrive LifeSite.
Il termine «tradizionalista radicale» può sembrare ad alcuni un’innocua retorica, ma evidentemente alimenta la sorveglianza e il sospetto verso gli innocenti. Il Catechismo cattolico mette in guardia contro coloro che «fomentano astutamente divisioni e fomentano litigi», come un grave peccato contro l’ottavo comandamento.
Come riportato da Renovatio 21, già due anni fa era emerso che il piano FBI di spiare i cattolici tradizionalisti era concreto: lo fece emergere il senatore dell’Ohiao Jim Jordan, residente della commissione giudiziaria della Camera USA.
Come ha scritto Renovatio 21, la persecuzione contro i frequentatori della Messa antica non è priva di senso, anzi. Non si tratta di una prepotenza orwelliana che nasce dal nulla. No: va a toccare proprio coloro che non si piegano alla follia patente e assassina del mondo moderno e del signore del mondo, e nemmeno alla gerarchia cattolica che oramai che ora sembra portarne avanti l’agenda di morte e distruzione.
Attaccano ciò che è rimasto irriducibile nonostante lo schianto della menzogna (pandemica, politica, geopolitica, sessuale, religiosa, sportiva) e delle sue censure oramai imperanti ovunque, proposte perfino sui sistemi di messaggistica privati.
I fedeli della Santa Messa sono sopravvissuti a qualsiasi cosa, a guerre e persecuzioni, perfino alla catastrofe della chiesa romana, infiltrata dal male nel mondo più scioccante. Hanno resistito perfino ad un papato malvagio, che propala Sodoma, il mondialismo, il paganesimo più infame e negromantico, le élite ultramiliardarie, la volgarità, la crudeltà, la menzogna, e il battesimo di Satana.
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