Stragi
Donna aggredisce poliziotto con il coltello e ne viene uccisa: video

Un inquietante video ripreso dalla telecamera del corpetto di un agente della polizia mostra una donna della Virginia che carica il poliziotto della contea di Fairfax con un coltello pochi istanti prima che lui le spari e la uccida.
L’agente, un veterano di 14 anni ha bussato alla porta dell’appartamento di Sydney Wilson, 33 anni, per effettuare un controllo di sicurezza nella cittadina di Reston.
Mentre l’agente si identificava, la Wilson ha sbattuto la porta, secondo quanto riferito. L’agente ha bussato di nuovo e due minuti dopo, Wilson ha aperto la porta e lo ha aggredito con un coltello.
Sostieni Renovatio 21
Secondo quanto riportato, Wilson avrebbe ferito l’agente in faccia un paio di volte prima che l’agente tirasse fuori la sua arma e si ritirasse lungo il corridoio. L’agente ha sparato tre volte e chiesto rinforzi via radio.
Nel giro di pochi minuti, un agente in borghese è arrivato sulla scena e ha iniziato la respirazione cardiopolmonare. Il capo Kevin Davis ha detto che l’agente senza nome ha fatto il possibile per calmare la situazione ma non è riuscito a ritirarsi ulteriormente lungo il corridoio quando ha sparato. «Sarebbe potuto andare molto, molto, molto peggio», ha detto. «Il taglio, la ferita e la ferita da taglio che ha ricevuto erano nella parte superiore della fronte».
Disturbing police body camera video shows a Virginia woman charging a Fairfax County police officer with a knife moments before he shot and killed her.
A 14-year veteran knocked on 33-year-old Sydney Wilson’s apartment door to perform a welfare check in Reston.
As the officer… pic.twitter.com/5Pl7ZOhABj
— Zaki Solja (@zakisolja) October 15, 2024
La donna è stata giocatrice di pallacanestro per la squadra universitaria di Georgetown, che ne piange la scomparsa.
Georgetown women’s basketball mourns the tragic loss of Sydney Wilson (C’13). Forever a Hoya.#HoyaSaxa pic.twitter.com/vqwD8M6x4t
— Georgetown WBB (@GeorgetownWBB) September 20, 2024
Aiuta Renovatio 21
Le reazioni alla tragedia riflettono la polarizzazione della società americana odierna.
Da una parte, qualcuno ha creato e messo in circolo un remix ironico del video, altamente irrispettoso della tragedia, in cui l’azione è impaginata come si trattasse di un videogioco stile Doom.
JUST IN: someone just turned the new knife attack video of Sydney Wilson slashing an officer into a doom rendition
(Fairfax County VA) pic.twitter.com/WtqiCsHkA3
— PTSD CLIPS (@ptsdclips) October 15, 2024
Dall’altra, orde di utenti goscisti parlano della donna come l’ennesima vittima della brutalità della polizia.
Tuttavia, è difficile farne un episodio di presunta guerra razziale dei bianchi contro i neri, visto che, a quanto sempre, l’agente che ha sparato ed è rimasto ferito è un uomo di chiara origine asiatica.
Sydney Wilson, 33, was fatally shot by Fairfax County officer Peter Liu (Asian) pic.twitter.com/a9igsMTqVX
— TheCompany™️©️ (@The_Real_Yay) October 17, 2024
Iscriviti al canale Telegram
Alcuni commentatori si sono chiesti se la donna fosse sotto l’effetto di qualche droga psicotropica, in particolare psicofarmaci prescritti da qualche medico.
Come ripetuto da Renovatio 21, un’opinione sempre più diffusa vuole che dietro a inspiegabili scoppi di violenza vi sia l’azione delle psicodroghe legali che inondano le farmacie di tutto il mondo.
Psicofarmaci come gli SSRI ma non solo alterano la mente dell’individuo fino a rovesciarla, per cui è ipotizzabile che oggetti di amore e di rispetto – come la famiglia, la scuola, etc. – divengano obiettivi di odio sterminatore.
La pericolosità dei farmaci psichiatrici è in alcuni casi segnalata del bugiardino, con avvertimento riguardo all’«ideazione suicidiaria» come possibile effetto collaterale. L’esatto opposto del motivo per cui il farmaco era stato in primo luogo prescritto dal medico.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Stragi
Massacro etnico religioso nella nuova Siria jihadista. Interviene anche Israele

Armed individuals fire their rifles in the predominantly Druze city of Sweida in southern Syria on Sunday, coming as local members of the Druze religious community have clashed with Bedouin tribes in recent days 📹: AFP pic.twitter.com/uADhnulYyH
— The New Region (@thenewregion) July 14, 2025
#Syria‘n goverment forces with heavy gear against #Druze pic.twitter.com/PLRftKbhxL
— C4H10FO2P ☠️ (@markito0171) July 14, 2025
BREAKING: Syrian tribal militias affiliated with the government forces attack Druze civilian areas Videos emerge showing the capture of Druze, including an elderly man by militants with ISIS patches near Suwayda. Syrian government forces are on the way now, it is unclear… pic.twitter.com/CbU9BsOVRm
— MintPress News (@MintPressNews) July 13, 2025
Syrian forces enter Druze city after deadly clashes. pic.twitter.com/zNdCIAWeoz
— Roya News English (@RoyaNewsEnglish) July 15, 2025
#Druze men are seized by regime soldiers in southern #Syria and made to crawl like dogs. pic.twitter.com/8mBEbmmwVK
— Ryan Jones (@ryan4zion) July 15, 2025
Sostieni Renovatio 21
Israel Katz, ministro della Difesa israeliano, ha definito gli attacchi un tentativo di inviare un «chiaro avvertimento» al governo siriano: «Non permetteremo che venga fatto del male ai drusi in Siria. Israele non resterà a guardare». Israele ospita una significativa minoranza drusa, molti dei quali prestano servizio nell’esercito. I leader israeliani si sono offerti di proteggere i drusi siriani qualora dovessero subire attacchi durante la transizione post-Assad. Molti drusi siriani rifiutano l’offerta, diffidenti verso quella che considerano un’ingerenza straniera potenzialmente distruttiva. Il governo ha affermato che le violenze dimostravano la necessità di riprendere il controllo della provincia. Sweida è rimasta per lo più sotto il controllo dei gruppi armati drusi da quando al-Shara, ex comandante di un gruppo ribelle che aveva avuto legami con al-Qaeda durante i 14 anni di guerra civile siriana, è salito al potere. «L’assenza di istituzioni statali, in particolare quelle militari e di sicurezza, è una delle cause principali delle tensioni in corso», ha scritto sui social media il ministro degli Interni, Anas Khattab. «Non c’è soluzione a questo se non imponendo la sicurezza e attivando il ruolo delle istituzioni per garantire la pace civile e il ritorno alla normalità in tutti i suoi dettagli». I drusi sono un gruppo religioso minoritario che segue una derivazione dell’Islam sciita ismailita che crede, tra le altre cose, nella metempsicosi. I drusi costituiscono il 3% della popolazione siriana. In Israele rappresentano il 10% del gruppo degli arabi israeliani, e sono tenuti a prestare servizio militare presso l’IDF. Sono distribuiti, oltre che in Israele e Siria, anche in Libano e Giordania. Come riportato da Renovatio 21, a gennaio era stato annesso ad Israele il villaggio della Siria meridionale di Hader, dove gli abitanti drusi avrebbero chiesto di essere incorporati nel Golan occupato dagli israeliani. Ad aprile erano partiti attacchi israeliani alla Siria in «difesa della minoranza locale» Un gruppo religioso druso ha chiesto la fine degli scontri, ma ha anche esortato il governo a proteggere i suoi membri da quelle che ha definito «ghenge incontrollate». «Mentre proibiamo e condanniamo l’aggressione in tutte le sue forme, ci rifiutiamo allo stesso tempo di accettare la continuazione dell’ingiustizia o di rimanere in silenzio di fronte alle ripetute violazioni che colpiscono la nostra gente, le nostre strade e la nostra dignità», ha affermato domenica la leadership del gruppo in una dichiarazione sui social media. La violenza a Sweida, cuore della comunità drusa, minaccia di esacerbare ulteriormente le tensioni religiose ed etniche derivanti dalla guerra civile, scrive il NYT.Israel strikes tanks and armor used by jihadi advancing forces on Druse #Souaida in south Syria.
No tanks and heavy artillery allowed by Israel close to its borders and to Druse towns. pic.twitter.com/slLPLKaZCs — Dr Walid Phares (@WalidPhares) July 14, 2025
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Storia
I luoghi simbolo del genocidio dei Khmer rossi patrimonio UNESCO

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Per il premier Hun Manet è un «dono significativo» della Cambogia al mondo e un simbolo di «memoria, riconciliazione, giustizia». I siti comprendono il carcere M-13, il Museo del Genocidio di Tuol Sleng (S-21) e il Centro del Genocidio di Choeung Ek. La decisione presa durante la 47ª sessione del Comitato a Parigi.
Un «dono significativo» della Cambogia al mondo, potente simbolo di «memoria, riconciliazione, giustizia, educazione, costruzione e protezione della pace». Così il primo ministro Hun Manet ha salutato l’iscrizione nel patrimonio UNESCO dei «Siti commemorativi cambogiani: da centri di repressioni a loghi di pace e riconciliazione», simbolo del genocidio dei Khmer rossi guidati da Pol Pot negli anni ‘70 del secolo scorso.
Il capo del governo di Phnom Penh si è pronunciato dopo l’annuncio ufficiale giunto ieri, in occasione della 47ª sessione del Comitato del Patrimonio mondiale in corso a Parigi (Francia). «Questi siti [che comprendono il carcere M-13, il Museo del Genocidio di Tuol Sleng (S-21) e il Centro del Genocidio di Choeung Ek, ndr] offrono all’umanità – ha aggiunto Manet – un esempio di come una nazione possa risollevarsi da una tragedia». «Non dimenticando, ma ricordando – ha concluso – e trasformando questi ricordi in una forza di pace».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Nella capitale francese è in corso la 47ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO. In coincidenza con i 50 anni dall’ascesa dei Khmer Rossi, sono presenti tra i candidati tre siti simboli del genocidio cambogiano. Rappresentano le diverse fasi del sistema repressivo che sterminò un quarto della popolazione e sono tra i pochi luoghi riconosciuti dall’UNESCO come testimonianza diretta di un genocidio. Il nome ufficiale, concordato col re Norodom Sihamoni, è: «Siti commemorativi cambogiani: da centri di repressione a luoghi di pace e riflessione». I tre luoghi documentano i crimini contro l’umanità perpetrati dai Khmer Rossi e corrispondono a tre momenti distinti nel processo sistematico di eliminazione del dissenso avviato dal regime di Pol Pot.
L’M-13, situato nella provincia di Kampong Speu a circa 50 km dalla capitale, fu una delle prigioni più importanti dei primi Khmer Rossi. Qui dal 1971 al 1975 Kaing Guek Ieu, noto come compagno Duch (nome di battaglia), capo della polizia interna, ha sperimentato i primi metodi di interrogatorio e tortura, ancor prima che il regime prendesse il pieno potere sul Paese.
Dal 1975 l’attività dell’M-13 si spostò alla prigione S-21e Duch ne divenne capo. Nel cuore di Phnom Penh, è stato il principale centro di detenzione fino al 1979. Secondo le stime attuali, 18.063 uomini, donne e bambini sono stati incarcerati, interrogati e torturati nel S-21. I prigionieri venivano poi portati nel terzo sito, Choeung Ek, per essere giustiziati. Ex cimitero cinese a circa 10km dalla capitale, venne scelto perché lontano dagli sguardi indiscreti.
Questi siti hanno anche avuto anche una funzione probatoria. Qui vi si conservavano foto, confessioni estorte e registri meticolosi delle torture. Nel 2006, grazie a un accordo tra Cambogia e Nazioni Unite, è stato istituito un tribunale ibrido – il cosiddetto «modello cambogiano» – in cui giudici internazionali e locali hanno collaborato per la ricostruzione del caso.
Questi luoghi furono perlustrati dagli stessi giudici e sono stati fondamentali durante il processo. Tuttavia, malgrado le prove, sono state eseguite solo tre condanne. Il primo ministro Hun Sen, ex membro dei Khmer Rossi, si è opposto a ulteriori processi da parte del Tribunale ed è stato negato l’accesso a potenziali testimoni che ricoprono cariche di governo.
Questi luoghi, insieme ad Auschwitz-Birkenau e ai memoriali del genocidio in Rwanda, rientrano tra i pochissimi riconosciuti ufficialmente dall’UNESCO che testimoniano e documentano le dinamiche di sterminio pianificato e della repressione su base politica, etnica e religiosa. Inoltre, sottolinea l’UNESCO, i tre siti sono tra i pochi esempi di commemorazione di crimini di massa in una società buddhista.
Iscriviti al canale Telegram
Nel M-13, nell’S-21 e a Choeung Ek le vittime furono in larga parte appartenenti alle élite pre-rivoluzionarie: gli ufficiali dell’esercito, i poliziotti e soprattutto i magistrati, sterminati al 99%. La categoria degli insegnanti venne completamente cancellata. Anche le minoranze religiose ed etniche subirono un’accanita repressione: venne eliminato l’84% dei monaci buddhisti, il 33,7% dei musulmani Cham, il 48,6% dei cattolici, il 38,4% dei cinesi e il 37,5% dei vietnamiti. Il tasso di mortalità complessivo stimato si attesta tra il 20% e il 29% della popolazione: circa un quarto dell’intero Paese.
La Cambogia ora vanta cinque siti patrimonio UNESCO: il parco archeologico di Angkor, il tempio di Preah Vihear, il complesso del tempio di Sambo Prei Kuk, il sito archeologico di Koh Ker e i siti commemorativi del genocidio cambogiano di recente iscrizione.
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Dr. Hubertus Knabe via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Stragi
Soldato israeliano racconta le uccisioni deliberate di civili

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Immigrazione2 settimane fa
9 minorenni tedesche abusate sessualmente da siriani in piscina. Il sindaco tedesco accusa il «caldo»
-
Eutanasia1 settimana fa
Ecco l’eutanasia dell’Italia geografica. Per far nascere le smart city che ci controlleranno
-
Morte cerebrale2 settimane fa
Donna «cerebralmente morta» dà alla luce un figlio. Quindi morta proprio non lo era
-
Salute2 settimane fa
I malori della 27ª settimana 2025
-
Vaccini2 settimane fa
Kennedy dice a Tucker Carlson che la Sanità USA rivoluzionerà il risarcimento per i danni da vaccino
-
Spirito2 settimane fa
Mons. Viganò: il Cosmo divino contro i nemici della Messa tridentina
-
General2 settimane fa
Il cardinale Zen: Dio è «disgustato» dal comportamento omosessuale
-
Vaccini2 settimane fa
«Piano per vaccinare tutti gli americani, nonostante RFK Jr.»