Geopolitica
Combattente ucraino con la toppa dell’ISIS: la foto fa il giro del mondo
L’Associated Press (AP) ha pubblicato una serie di fotografie – oltre a un video – che presumibilmente mostrerebbero diversi combattenti di Kiev in prima linea nella regione di Donetsk. Uno dei soldati, identificato da AP come un comandante di un’unità ucraina di nome «Kurt», indosserebbe una mostrina dell’ISIS (Stato islamico) sul braccio sinistro.
Questa non è la prima volta che militari e paramilitari di Kiev vengono ripresi dalla telecamera mentre indossano insegne estremiste, con molti che mostrano tatuaggi o toppe naziste.
In effetti, questi sono stati spesso associati personalmente al presidente ucraino Vladimir Zelensky. All’inizio di questa settimana, il presidente-comico ha pubblicato diverse foto dei soldati di Kiev sul suo account Instagram. Una delle immagini mostrava un militare che riposava in una trincea mentre indossava una toppa con il teschio «totenkopf» (testa di morto), un simbolo della 3a divisione carri armati delle SS, famigerata per aver massacrato i civili in Francia e sul fronte orientale, compresi gli ebrei polacchi.
Nazis, terrorists wanted by Interpol, and now #ISIS. Who is sponsored by the #USA and #Europe in #Ukraine?????
The chevrons of ISIS were shown by the #Danish channel DTV during an interview with mercenaries in Ukraine???????????? pic.twitter.com/2sMZfj87Bl— Alexander Ivanov (@innova_center) February 15, 2023
ISIS fighters (or at least sympathizers) have appeared in the Donbas, we already reported on Al-Nusra fighters being active in the Donbas but the ISIS one is a new one. This was reported on accident by a Danish TV channel. https://t.co/HORG84Ve3Y pic.twitter.com/8nyfyd0jBx
— UkraineMaps (@MapsUkraine) February 15, 2023
Sui canali Telegram russi in questi mesi sono circolate anche altre immagini di queste possibili mostrine dello Stato Islamico sulle giacche degli ucraini.
A maggio, Zelens’kyj aveva condiviso l’immagine di un soldato con una toppa simile alla testa del teschio, ma in seguito l’ha cancellata. A ottobre, è stato fotografato durante una visita in prima linea mentre era circondato da guardie di sicurezza che indossavano le stesse insegne.
È stato detto che i servizi segreti USA lavorano in ottica antirussa con i nazionalisti integralisti ucraini – gli ucronazisti – dagli anni Cinquanta. Ora con l’ISIS si apre un nuovo capitolo di questa guerra via proxy.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio conflitto l’Intelligence russa aveva accusato gli Stati Uniti di addestrare militanti dell’ISIS in Siria per la guerra in Ucraina. Poche settimane prima, era emersa la notizia di miliziani siriani e turchi diretti in Ucraina alla ricerca di una vendetta contro la Russia rea di aver messo fine allo stato di barbarie in cui l’islamismo e i suoi sponsor avevano precipitato la Siria di Assad.
Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
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Immagine da Twitter
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.
Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.
Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».
Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.
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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».
«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.
Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.
Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».
«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.
Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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