Immigrazione
Bergoglio: opporsi alle migrazioni è «un peccato grave». Ecco lo spot per la gestione episcopale dell’invasione
Bergoglio ha condannato gli sforzi per regolamentare l’immigrazione, affermando che coloro che «sistematicamente» lavorano per «respingere i migranti» stanno commettendo un «peccato grave».
Molti commentatori si sono concentrati sulla difformità delle parole del pontefice regnante dalla dottrina o la loro astrusità, tuttavia quasi tutti hanno mancato il fine pragmatico: il rilancio, duro e puro, del ruolo della Chiesa nella gestione materiale della migrazione di massa, con tanto di barche disposte sul canale di Sicilia.
Per operare la sua ennesima, inesausta propaganda dell’invasione migratoria – che pare addirittura superare ideologicamente le posizioni precedenti, già estremiste – Francesco ha utilizzato l’udienza del mercoledì, di fatto monopolizzata dall’infuocata agiografia dell’invasione straniera in Italia, in Europa ed oltre.
«Oggi rimando la consueta catechesi e desidero fermarmi con voi a pensare alle persone che – anche in questo momento – stanno attraversando mari e deserti per raggiungere una terra dove vivere in pace e sicurezza», ha esordito il gesuita argentino.
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Utilizzando i temi di «mari e deserti», Francesco ha affermato che sia i mari che i deserti stanno diventando «cimiteri di migranti». «E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati» ha dichiarato il Bergoglio, in un impeto di retorica immigrazionista che è sembrato perfino più roboante del solito.
«Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti – per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave» ha tuonato il gesuita sudamericano.
Elaborando la sua descrizione dell’opposizione alla migrazione come un «peccato», il Bergoglio ha voluto attingere alla Sacra Scrittura: «non dimentichiamo ciò che dice la Bibbia: “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai” (Es 22,20). L’orfano, la vedova e lo straniero sono i poveri per eccellenza che Dio sempre difende e chiede di difendere».
Verrebbe da rispondere al papa che di orfani e vedovi, nei barconi carichi solo di giovani sani e forti in età militare, ve ne è pochi – e la cosa è oramai nota a chiunque che non sia cieco o in malafede totale. Né, va detto, possiamo definirli poveri, visto che godono di vitto alloggio, vestiti e cellulari nuovi, tutte cose che molti italiani non riescono a permettersi.
L’occupante del Soglio ha quindi sottolineato una disparità tra la ricchezza delle diverse società, commentando che «nell’epoca dei satelliti e dei droni, ci sono uomini, donne e bambini migranti che nessuno deve vedere: li nascondono. Solo Dio li vede e ascolta il loro grido. E questa è una crudeltà della nostra civiltà».
La retorica è alle stelle, e non vorremmo che fosse per il possibile nervosismo di chi scrive i discorsi papali riguardo l’arrivo del vaiolo delle scimmie.
Ma non è finita: rivolgendosi ancora una volta alla Scrittura, Francesco ha paragonato l’attuale immigrazione – un fenomeno particolarmente concentrato in Europa dall’Africa e negli Stati Uniti dal confine meridionale – alla «grande migrazione» del popolo ebraico che fu guidato da Mosè fuori dalla schiavitù in Egitto.
«Ci farà bene, oggi pensare: il Signore è con i nostri migranti nel mare nostrum, il Signore è con loro, non con quelli che li respingono», ha commentato Francesco, ad un passo dal dire, magari proprio in lingua tedesca, Gott mit uns, espressione utilizzata in un precedente progetto di pulizia etnica e ridefinizione della popolazione europea.
Come da pensiero della sinistra radicale di cui si attornia, Bergoglio non ha fatto distinzioni tra immigrazione legale e illegale durante il suo discorso in udienza, o sul modo in cui gli immigrati dovrebbero essere accolti ed integrati nella cultura locale, un aspetto sul quale la Chiesa avrebbe pure un insegnamento chiaro.
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L’insegnamento della Chiesa cattolica in materia di immigrazione è un attento mix di carità verso i cittadini di una nazione e coloro che cercano di entrare in quella nazione per giuste ragioni. Il Catechismo al punto 2241 scrive che «Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie».
Inoltre, allo stesso punto, il Catechismo sottolinea che «l’immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del Paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri».
Un simile insegnamento era stato esposto nel 2011 da Papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la 97ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Mentre citava Papa Giovanni Paolo II per difendere la «possibilità» per le persone «di entrare in un altro Paese per cercare migliori condizioni di vita», Benedetto aveva anche difeso i diritti delle nazioni di origine a limitare tali ingressi.
In precedenza Giovanni Paolo II, nella stessa occasione del 2001, aveva scritto che l’esercizio del «diritto di emigrare … va regolamentato, perché esercitarlo indiscriminatamente può arrecare danno e recare pregiudizio al bene comune della comunità che accoglie il migrante».
Invece, le recenti parole del Bergoglio «sembrerebbero essere un invito generale a un aumento dell’immigrazione di qualsiasi tipo» nota LifeSite.
«Non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato» ha continuato il pontefice pro-invasione. «Lo otterremo invece ampliando le vie di accesso sicure e le vie di accesso regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni e dalle tante calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui».
In pratica, il vecchio discorso antiproibizionista (rendere libera la droga per colpire la mafia che la traffica) ora applicato all’immigrazione – da un papa.
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Concludendo l’udienza del mercoledì, Papa Francesco ha elogiato gli «uomini e donne coraggiosi» che «si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza, nei cinque continenti».
Come hanno notato in molti, si tratta di una svolta all’interno dello stesso pensiero bergogliano sull’immigrazione. Nel 2016, tornando in volo da Ginevra, dichiarò ai giornalisti che «il migrante deve essere tratto con certe regole perché migrare è un diritto, ma è un diritto molto regolato». Nel giugno 2018, parlando in aereo di ritorno da Ginevra, disse che, riguardo l’integrazione dei migranti, «ogni Paese deve fare questo con la virtù propria del governo, cioè con la prudenza».
Insomma: qualcosa, negli ultimi giorni deve essere successo: la sterzata con accelerazione a tavoletta qualcosa deve pure avere dietro.
Ecco che infine Bergoglio ha nominato l’organizzazione Mediterranea Saving Humans (MSH), l’ente dell’ex capo no-global Luca Casarini, descrivendola come «in prima linea» nella «lotta per la civiltà». Nei giorni scorsi, l’organizzazione, al centro di scandali e polemiche sui giornali nei mesi scorsi, ha intrapreso un altro viaggio per portare extracomunitari in Italia, e per la prima volta lo ha fatto in collaborazione diretta con la Conferenza Episcopale Italiana.
Papa Francesco ha inviato una nota scritta a mano elogiando l’iniziativa.
La nave «Mare Jonio» della MSH era stata precedentemente sequestrata e multata per controversie con le autorità locali in merito all’ingresso di rifugiati illegali nei porti italiani.
Lo scandalo era scoppiato lo scorso dicembre quando è stato riferito che l’attivista Luca Casarini, invitato personalmente per qualche ragione da Francesco al Sinodo sulla sinodalità, già indagato l’anno scorso per immigrazione clandestina. I finanziamenti elargiti dalla CEI (il vostro 8 per mille…) furono al centro di polemiche nazionali, con – addirittura – agguatini dei giornalisti mainstream che sbucavano davanti al cardinale arcivescovo di Bologna e presidente CEI Matteo Zuppi (l’amico della Murgia, il porporato del tortellino proislamico de-suinizzato, il papabile che, sussurrava il compianto cardinale Pell, potrebbe finire a fare il papa in vece del capo di Sant’Egidio, l’ex ministro del governo Monti Andrea Riccardi).
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Insomma, la storia del danaro cattolico alle ONG che trasportano nelle nostre città le masse afroislamiche era salita di livello, era un imbarazzo del quale forse non si poteva far finta di niente.
Serviva, quindi, una parola forte, un discorso infuocato del papa re, anzi, per quanto ringhiosa, una vera benedizione dal vertice del Sacro Palazzo. L’invasione ci sarà – e i vescovi daranno una concretamente mano. Roma locuta, causa finita.
Il papato di Bergoglio rivendica apertis verbis, quindi, il suo ruolo, anche fisico, nel processo di ridefinizione integrale della nostra società – della nostra civiltà.
Il lettore può quindi aver compreso, se non lo ha già fatto negli ultimi dieci anni, che versare alla CEI l’8 per 1000 corrisponde tecnicamente a contribuire alla rovina della propria vita, alla distruzione di un futuro per i propri figli che non sia l’anarco-tirannia etnocriminale, con mafie cannibali ed integralisti islamici fuori dalla porta di casa, o, ad un certo punto, anche dentro.
La comprensione ulteriore che bisogna generare nella propria mente, per quanto ardua ed incredibile, è quella della necessità di rimuovere il potere dell’attuale papato dalla società e dalle nostre esistenza, pena la morte delle nostre comunità.
Il Vaticano è divenuto fattore centrale nel programma di disgregazione della civiltà cristiana, e di devastazione della vita delle nostre città, delle nostre famiglie.
E se ne vanta pure.
Roberto Dal Bosco
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Immagine originaria da Lula Oficial via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic; immagine modificata.
Immigrazione
«Ucciderò voi e le vostre famiglie»: immigrato somalo accoltella al collo cittadino tedesco
Der alltägliche Wahnsinn, der schon längst in Hintergrundgeräuschen untergeht.#Waltershausen pic.twitter.com/VjMswuahCU
— Doktor Dementi (@doktordementi) August 29, 2024
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Immigrazione
Il costo di 1,6 milioni di migranti disoccupati in Gran Bretagna è 10 miliardi di euro
Secondo un recente stima, quasi 1,7 milioni di stranieri residenti in Gran Bretagna sono senza lavoro o «economicamente inattivi», il che comporta un costo stimato per i contribuenti pari a 8,5 miliardi di sterline all’anno, cioè circa 10 miliardi di euro. Lo riporta Modernity News.
Un’analisi dei dati governativi condotta dal Centro per il controllo dell’immigrazione mostra che i livelli attuali sono i più alti di sempre, superando il precedente massimo di 1.628.000, registrato nel 2012.
«La stima di 8,5 miliardi di sterline non include nemmeno i costi dei richiedenti asilo, che vengono sistemati regolarmente in hotel a quattro stelle, e degli studenti stranieri, il che significa che il costo effettivo per i contribuenti britannici è probabilmente molto più alto» scrive Modernity News.
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Inoltre, l’Institute for Fiscal Studies (IFS) ha rivelato che il Ministero dell’Interno ha speso la cifra di 7,9 miliardi di sterline in soli tre anni per la gestione dell’asilo, delle frontiere e dei visti, quando il suo bilancio era di soli 320 milioni di sterline, sforando il budget di 7,6 ben di sterline.
L’economista della ricerca IFS Max Warner ha detto alla BBC che «quando c’è un picco inaspettato e una tantum nei costi o nella domanda, spendere più di quanto preventivato è del tutto comprensibile. Ma quando succede anno dopo anno, qualcosa non va nel processo di budget».
Robert Bates, direttore della ricerca del Centre for Migration Control, ha dichiarato al quotidiano Daily Mail che «nonostante tutti i discorsi sul “buco nero” fiscale, il governo laburista sembra non accorgersi del fatto lampante che la migrazione di massa sta causando un pandemonio economico».
«Non c’è motivo per cui dovremmo continuare a rilasciare così tanti visti a lungo termine quando attualmente dobbiamo salvare più di un milione di migranti che sono già in Gran Bretagna ma non lavorano», ha inoltre osservato Bates.
«Questa è la definizione stessa di uno schema Ponzi, e non faremo altro che aggravare il problema se non cambieremo rotta al più presto», ha dichiarato il Bates. «I nostri anziani stanno affrontando un inverno potenzialmente mortale poiché Keir Starmer annulla il sussidio per il carburante invernale, ma allo stesso tempo non sta facendo nulla per reprimere i migranti senza lavoro».
In risposta alla pubblicazione del rapporto, il leader del partito Reform UK, Nigel Farage, ha commentato che «le argomentazioni economiche a favore delle migrazioni di massa sono finite».
Farage in precedenza aveva affrontato la questione del rilascio di visti per l’intera famiglia agli studenti stranieri nel Regno Unito, sottolineando che non dovrebbero essere autorizzati a «portare la mamma» all’università.
Come riportato da Renovatio 21, il Regno Unito sta vivendo settimane di tensione etnica con scontri anche violenti tra autoctoni e forze dell’ordine e orde di immigrati, che godrebbero, secondo un sentimento diffuso, di un sistema two tier, a due livelli, che favorisce le persone di origine straniera.
La repressione del nuovo governo britannico, guidato da Keir Starmer, è stata brutale e ha coinvolto, con condanne e carcere, persino coloro che si sono limitati ad esprimere disappunto sui social media.
La violenza dell’anarco-tirannia migratoria nel Paese intanto continua con episodi sempre più agghiaccianti.
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Come riportato da Renovatio 21, mentre gli immigrati vengono fatti alloggiare negli hotel a spese del contribuente, in Inghilterra oltre 150.000 bambini sono senza casa.
L’Italia si trova in una situazione del tutto analoga, anche se nessuno sa con precisione quale sia la somma del danaro del contribuente assegnata all’alloggio (e ai vestiti, e ai telefonini, e ai pasti, e agli avvocati, etc.) degli immigrati clandestini, chiaramente trattati meglio dei cittadini italiani.
In passato si era detto che la cifra poteva aggirarsi intorno a 3 miliardi, o forse 5, o forse 7. In attesa di saperlo, possiamo capire come lo Stato stia di fatto non solo sprecando le tasse versate dai cittadini, ma utilizzandole per finanziare (come hanno capite le masse native britanniche) un programma contro la popolazione stessa.
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Immagine generata artificialmente
Immigrazione
Piccolo villaggio in Irlanda invaso dai migranti trasferiti dal governo
La situazione, quindi, non è diversa da quella di Lampedusa, dove il numero di migranti che stazionano sull’isola è superiore, e di molto, a quella dei cittadini autoctoni. Altri complessi di migranti più discreti e sospetti sono stati citati nelle aree rurali dell’Irlanda, protetti dalla sicurezza governativa e che ospitano solo maschi in età militare provenienti prevalentemente da paesi del terzo mondo e islamici. «La presenza di questi complessi sembra più un’invasione segreta che un tentativo di integrazione» scrive Zerohedge.????Dundrum, Tipperary.
This tiny Irish village of 200 people was forcibly planted this morning. 280 ‘asylum seekers’ are to be housed in this hotel, replacing the local population overnight. Ireland is ground zero for population replacement. pic.twitter.com/L4x1x7QMbV — MichaeloKeeffe (@Mick_O_Keeffe) August 13, 2024
Se l’argomento comune sostenuto dai funzionari europei è che questi migranti sono «necessari» per colmare le lacune nel mercato del lavoro del settore dei servizi, ci si chiede dove sia questa necessità in regioni rurali che non abbisognano di manodopera basandosi prevalentemente sul turismo. Perché quindi uomini stranieri vengono mandati in questi luoghi? La gente del posto racconta che quando vengono sollevati preoccupazioni da parte dei cittadini, il governo afferma che solo donne, bambini e famiglie saranno trapiantati in questi centri, e la maggior parte di loro saranno ucraini. Tuttavia «quando le telecamere dei media se ne vanno e le proteste si placano, i maschi in età militare provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente vengono silenziosamente scaricati nella comunità a centinaia (e stranamente, molti uomini dalla nazione caucasica della Georgia)» continua Zerohedge. Il cittadino che voglia scappare con la famiglia dallo sfascio dei contesti urbani rovinati dall’immigrazione ora deve pensare che nemmeno più le aree rurali sono al sicuro: masse di stranieri in età militare, mantenuti dal contribuente, sono immessi anche lì. Come riportato da Renovatio 21, nel Regno Unito corre la teoria che le masse di migranti saranno utilizzate dai governi per reprimere la popolazione nel prossimo lockdown OMS.Something very sinister is happening in Ireland.
Thousands of strange foreign men are being planted all around the country in sites which resemble military camps. Locals are living in fear as masked foreign men patrol rural Ireland. pic.twitter.com/54zdz6UUkD — MichaeloKeeffe (@Mick_O_Keeffe) August 13, 2024
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