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Genetica

Azienda torna a far parlare del progetto di resuscitare i mammutti

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La Colossal Biosciences, con sede in Texas, si propone di salvare dall’estinzione il mammut lanoso, la tigre della Tasmania e il dodo, e ha appena raccolto altri 200 milioni di dollari per i progetti.

 

La startup è guidata dall’imprenditore di intelligenza artificiale Ben Lamm, che ha dichiarato a Bloomberg che Colossal è sulla buona strada per avere un cucciolo di mammut entro il 2028.

 

«Non faremo nulla finché non avremo i genomi corretti», ha detto Lamm in un’intervista rilasciata mercoledì a Bloomberg Technology.

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L’azienda, che può dirsi ufficialmente nel business (se ne esiste uno) di quella che si chiama «de-estinzione» (fenomeno descritto ampiamente nel romanzo di Michele Crichton Jurassic Park, poi divenuto filmone hollywoodyano nel 1992 con Steven Spielberg – sarebbe attualmente nella «fase di editing» del progetto, con la tigre della Tasmania, o tilacino, «in realtà in anticipo sui tempi previsti», ha affermato il Lamm.

 

Un team di 17 persone sta lavorando su uteri artificiali, il primo dei quali dovrebbe essere pronto entro due anni, ha aggiunto.

 

Colossal ha una valutazione di mercato di oltre 10 miliardi di dollari e ha raccolto un totale di 435 milioni di dollari in contanti, inclusa l’iniezione più recente di 200 milioni di dollari dall’investitore TWG Global.

 

TWG è rimasta colpita dalle «significative innovazioni tecnologiche e dall’impatto di Colossal nel promuovere la conservazione», ha affermato in una nota il CEO dell’investitore, Mark Walter.

 

Lamm ha dichiarato a Bloomberg che il suo progetto è stato ispirato dalle previsioni secondo cui la Terra avrebbe perso il 15% della sua biodiversità entro il 2050, stima poi aggiornata al 50%.

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«Sarebbe meglio avere un kit di strumenti per la de-estinzione e non averne bisogno piuttosto che averne bisogno e non averlo», ha affermato.

 

Come riportato da Renovatio 21, il progetto di de-estinzione del mammut è risalente, e adduce talvolta grotteschi argomenti di natura ecologica, oltre che di intrattenimento, quando è chiaro a tutti che si tratta di pura hybris frankensteiniana di scienziati e fiancheggiatori miliardari vari.

 

Nel dicembre 2023, il miliardario russo Andrei Melnichenko ha dichiarato di aver stretto una partnership con Colossal per sviluppare un «Pleistocene Park». Al vertice sul clima COP28 di Dubai, Melnichenko lo ha descritto come un modo per ridurre le emissioni di metano dal permafrost siberiano ricreando la fauna dell’era glaciale, come un «metodo conveniente per mitigare il cambiamento climatico». Le sanzioni statunitensi contro la Russia per il conflitto in Ucraina hanno tuttavia congelato il progetto.

 

Lamm ha co-fondato Colossal nel 2021, con il genetista della Harvard University George Church. Tra i sostenitori dell’azienda c’è In-Q-Tel, società di investimento di capitale di rischio (venture capital) notoriamente affiliata della CIA, dietro ai primi passi di tante società della Silicon Valley.

 

Gli scienziati ritengono che la popolazione dei mammut lanosi abbia subito un crollo circa 10.000 anni fa, alla fine dell’ultima grande era glaciale, e che gli ultimi membri della specie si siano estinti circa 4.000 anni fa.

 

Gli altri due progetti di Colossal riguardano estinzioni più recenti. Il dodo, un uccello incapace di volare, scomparve alla fine del 1600, dopo che gli esploratori europei introdussero specie invasive nella nativa Mauritius, mentre l’ultimo tilacino conosciuto morì nel 1936 allo zoo di Hobart in Tasmania.

 

Come riportato da Renovatio 21, cosiddetta «de-estinzione» dei mammutti, sulla cui resurrezione si lavora tramite la bioingegneria, è una fissa di George Church, uno delle figure centrali nello sviluppo della riprogenetica del XXI secolo, con idee che vanno dal Tinder genetico alla creazione di Mirror Humans, ossia esseri umani dalla biochimica totalmente invertita, quindi non suscettibili, in teoria, di alcuna malattia.

 

Il progetto dei mammuth di Church, che è uno degli scienziati che rivendica la paternità della tecnica di bioingegneria CRISPR, è dettagliato nel libro Woolly: The True Story of the Quest to Revive History’s Most Iconic Extinct Creature. («Lanoso: la vera storia della ricerca per far rivivere la creatura estinta più iconica della storia»).

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Come riportato da Renovatio 21, alla bislacca motivazione climatica e quella di intrattenimento faunistico, si è aggiunta negli anni, nella bizzarria più atroce, quella culinaria: tre anni fa è emerso che un’azienda australiana di carne coltivata chiamata Vow ha preparato nel suo laboratorio polpette di mammutto.

 

Il testo da leggere per comprendere la portata della rivoluzione genetica in arrivo è scritto dallo stesso George Churc e si intitola Regenesis: How Synthetic Biology Will Reinvent Nature and Ourselves («Rigenesi: come la biologia sintetica reinventerà la natura e noi stessi»). Si tratta di un libro manifesto dove, oltre ai progetti di far ritornare le specie estinte, si mostrano prospettive abissali che possono mettere i brividi al lettore (cambiamenti di enormi porzioni del genoma degli esseri viventi, invenzione di nuove specie, ridefinizione totale degli esseri umani), ma che tuttavia stanno accadendo.

 

In circolazione, a parlarne, c’è praticamente solo Renovatio 21. E da anni. Il sito che state leggendo è raro e unico come un mammutto sopravvissuto nei millenni.

 

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Immagine di Tracy O via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

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Animali

Clonato furetto in via di estinzione

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L’US Fish and Wildlife Service ha annunciato che un furetto dai piedi neri (mustela nigripes) clonato ha appena prodotto la prima prole apparentemente «sana». Si tratta della prima volta che una specie in via di estinzione clonata si riproduce negli Stati Uniti, costituendo, secondo quanto comunicato, un «risultato rivoluzionario nella ricerca sulle specie in via di estinzione».   La creatura clonata, di nome Antonia, ha dato alla luce due cuccioli sani allo Smithsonian National Zoo and Conservation Biology Institute (NZCBI) in Virginia, dopo essersi accoppiato con un maschio di 3 anni nato naturalmente.   All’inizio di quest’anno, Antonia è stata clonata da campioni di tessuto conservati presso il Frozen Zoo della San Diego Zoo Wildlife Alliance nel lontano 1988, ben 35 anni fa.

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Gli scienziati dell’USFWS addetti al programma di recupero del furetto, hanno dato seguito a questo primo grande risultato, continuando la discendenza genetica di una specie che ormai dipende da un pool genetico estremamente limitato, derivato da soli sette singoli antenati furetti. Ciò significa che il furetto dai piedi neri è estremamente vulnerabile, specialmente in condizioni ambientali mutevoli, ma con una nuova linea di discendenza, la specie ha una nuova possibilità di continuare la sua eredità.   Secondo l’USFWS, i campioni di tessuto da cui è stata clonata il mustelide contengono tre volte la diversità genetica dell’attuale popolazione della specie, il che significa che la sua prole potrebbe contribuire notevolmente ad approfondire la diversità genetica della specie.   Secondo alcune stime, all’inizio del 1900, c’erano fino a un milione di furetti dai piedi neri, ma alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, la specie è stata ritenuta estinta a causa dell’espansione agricola e dell’eradicazione del cane della prateria, che rappresentava un 90% della sua alimentazione.   «Questo progetto rappresenta una pietra miliare storica nella storia della conservazione», ha affermato Ryan Phelan il co-fondatore di Revive & Restore, partner di questo esperimento. «Per la prima volta, possiamo affermare con certezza che la clonazione ha contribuito a una variazione genetica significativa in una popolazione riproduttiva. Man mano che questi cuccioli avanzano nel programma di riproduzione, l’impatto di questo lavoro si moltiplicherà, creando nel tempo una popolazione più robusta e resiliente».   Come riportato da Renovatio21, «replicare» animali non è certo una novità, almeno dai tempi della notoria pecora Dolly.

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Pochi anni fa ricercatori dell’Università cinese di Nankai hanno affermato di aver clonato alcuni maiali attraverso un processo completamente automatizzato. Una scrofa surrogata avrebbe dato alla luce sette maialini clonati presso l’università cinese.   La clonazione di cani, gatti, cavalli ed altri animali domestici è una realtà, per chi può permetterselo, da diversi anni. Il processo prevede l’estrazione del DNA dall’amato animale domestico per produrre embrioni che sono la sua replica genetica esatta da collocare all’interno di una madre surrogata per svilupparsi fino alla nascita.   Un possessore di cani clonati sarebbe il presidente argentino Javier Milei, il quale, è stato detto dalla stampa, sarebbe pure in contatto medianico con il quattrozampe originario. Il clonaggio di animali domestici, che sono destinatari di grande investimento affettivo da parte delle persone, ci avvicina giocoforza alla piena accettazione della clonazione umana.

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Immagine di USFWS Mountain Prairie via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic; immagine ingrandita      
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Cancro

Le amministrazioni Biden e Trump impegnano miliardi di dollari per le tecnologie dei vaccini a mRNA

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Il 19 gennaio, l’amministrazione Biden ha assegnato 590 milioni di dollari a Moderna per sviluppare vaccini antinfluenzali a mRNA con «potenziale pandemico». Il 21 gennaio, il suo secondo giorno in carica, il presidente Donald Trump ha annunciato il suo sostegno alla Stargate Initiative da 500 miliardi di dollari delle Big Tech, focalizzata in parte su soluzioni sanitarie basate su mRNA.

 

La scorsa settimana le amministrazioni Biden e Trump hanno investito denaro e peso politico nello sviluppo del vaccino a mRNA, scatenando la reazione dei critici preoccupati per i gravi problemi di sicurezza ed efficacia legati a questa tecnologia.

 

Venerdì l’amministrazione Biden ha assegnato a Moderna 590 milioni di dollari per finanziare il suo lavoro sui vaccini a mRNA per l’influenza aviaria e altri ceppi influenzali con «potenziale pandemico», ha annunciato il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) degli Stati Uniti.

 

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il suo secondo giorno in carica, Trump ha espresso il suo sostegno politico a un progetto del settore privato da 500 miliardi di dollari denominato Stargate.

 

La joint venture è tra OpenAI, Oracle, SoftBank e altri per finanziare infrastrutture per l’intelligenza artificiale (IA). Parte di quel progetto riguarda l’IA per la diagnosi precoce del cancro e la rapida creazione di vaccini contro il cancro a mRNA.

 

L’amministrazione Trump ha sviluppato i vaccini mRNA contro il COVID-19 nell’ambito dell’operazione Warp Speed ​​nel 2020. Dopo che Trump ha lasciato l’incarico, l’amministrazione Biden ha investito miliardi nello sviluppo del vaccino mRNA.

 

Considerato l’appoggio di Trump al movimento MAHA e la nomina di Robert F. Kennedy Jr. alla guida dell’HHS, alcuni hanno previsto che la sua seconda amministrazione avrebbe potuto assumere una posizione più critica nei confronti di tali vaccini.

 

«È profondamente preoccupante, anche se non del tutto sorprendente, che la nuova amministrazione Trump continui a perseguire massicci finanziamenti per la tecnologia mRNA, comprese le terapie speculative contro il cancro», ha detto l’autore ed esperto di salute naturale Sayer Ji a The Defender.

 

«Questa direzione sottolinea un preoccupante sostegno bipartisan alle biotecnologie sperimentali, nonostante le ricadute catastrofiche dei vaccini mRNA COVID-19, che sono stati collegati a eventi avversi, disabilità e decessi senza precedenti», ha aggiunto.

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Biden dà un’ultima manna a Moderna

L’amministrazione Biden ha assegnato a Moderna 590 milioni di dollari tramite la Biomedical Advanced Research and Development Authority ( BARDA) dell’HHS, che collabora con Moderna dal 2023 per sviluppare vaccini a mRNA per vaccini antinfluenzali con potenziale pandemico, tra cui l’influenza aviaria A.

 

L’anno scorso la BARDA ha donato alla società biotecnologica 176 milioni di dollari nell’ambito della stessa iniziativa.

 

HHS ha affermato che il nuovo round di finanziamenti aiuterà Moderna ad accelerare lo sviluppo di un vaccino contro l’influenza aviaria abbinato ai ceppi attualmente in circolazione nei bovini e negli uccelli. Amplierà inoltre i dati clinici necessari se dovessero emergere altri ceppi di influenza con potenziale pandemico.

 

Moderna ha affermato in una nota che intende lanciare uno studio di fase 3 per il suo vaccino sperimentale contro l’influenza pandemica (mRNA-1018) dopo i risultati «positivi» della fase 1/2, che saranno resi pubblici in una prossima riunione.

 

«Mi sembra che questa notte e questa azione di nebbia dell’ultimo minuto da parte dell’amministrazione Biden siano progettate per spalare più soldi possibile a Moderna per mitigare il rischio rappresentato da Robert Kennedy, a patto che ottenga la conferma del Senato», ha detto John Leake della McCullough Foundation a The Defender. «Mettere un freno a tutto questo è un’interpretazione plausibile».

 

Con il finanziamento, Moderna progetterà e testerà anche un vaccino contro l’influenza pandemica H7N9 in una sperimentazione di fase 3. L’azienda progetterà fino a quattro altri vaccini «nuovi per l’influenza pandemica» che testerà in studi preliminari di sicurezza e immunogenicità.

 

«La tecnologia mRNA completerà la tecnologia vaccinale esistente, consentendoci di muoverci più velocemente e di colpire meglio i virus emergenti per proteggere gli americani dalle future pandemie», ha affermato Dawn O’Connell, Assistente Segretario per la Preparazione e la Risposta (ASPR). BARDA fa parte dell’ASPR all’interno dell’HHS.

 

Il premio è l’ultimo componente del portafoglio di contromisure mediche della Divisione per l’influenza e le malattie infettive emergenti della BARDA, destinata a continuare a effettuare importanti investimenti in «contromisure mediche» per potenziali pandemie come parte del piano strategico 2022-2026 della BARDA.

 

BARDA gestisce i finanziamenti attraverso il suo Rapid Response Partnership Vehicle (RRPV), uno strumento finanziario tecnico che le consente di finanziare l’industria privata attraverso collaborazioni che non sono soggette alle stesse normative di altri finanziamenti federali.

 

Il 16 gennaio, il giorno prima che l’HHS annunciasse i 590 milioni di dollari per Moderna, l’agenzia ha annunciato un altro premio di 211 milioni di dollari al RRPV di BARDA per «sostenere lo sviluppo e la capacità di produzione a lungo termine di una piattaforma tecnologica per vaccini basata sull’RNA per combattere le biominacce in evoluzione del 21° secolo».

 

RRPV sta sollecitando proposte per sviluppatori di vaccini mRNA per sviluppare una vasta capacità di risposta. Cerca proposte che prima sviluppino vaccini antinfluenzali mRNA e poi, una volta concessa la licenza, si concentrino su esercitazioni continue di preparazione alla pandemia. Le domande devono essere presentate entro il 31 gennaio.

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Trump sostiene con forza la tecnologia mRNA

Sebbene l’amministrazione Trump non abbia promesso finanziamenti per Stargate, il presidente ha appoggiato l’iniziativa e annullato un ordine esecutivo dell’amministrazione Biden che, secondo i repubblicani, ostacolava lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

 

«Darò un grande aiuto attraverso le dichiarazioni di emergenza, perché abbiamo un’emergenza, dobbiamo costruire questa roba», ha detto Trump.

 

Durante la conferenza stampa che annunciava l’iniziativa, il co-fondatore di Oracle Larry Ellison ha decantato la promessa dell’intelligenza artificiale e dei vaccini a mRNA. Ha affermato che l’intelligenza artificiale sarebbe in grado di rilevare il cancro nelle sue fasi iniziali e personalizzare i vaccini a mRNA per curarli entro 48 ore.

 

I critici hanno sottolineato il numero senza precedenti di effetti avversi associati ai vaccini a mRNA esistenti, la mancanza di successo finora riscontrata nei vaccini contro il cancro e le preoccupazioni etiche associate ai vaccini contro il COVID-19, ha scritto Ji su Substack.

 

«Non è un vaccino», ha detto Mary Holland, CEO di Children’s Health Defense, commentando il concetto. «È una terapia genica. Quello che abbiamo visto dalle iniezioni di mRNA per il COVID è che sono state disastrose per il sistema immunitario». Holland ha osservato che le iniezioni stesse sono state collegate ai tumori turbo.

 

Anche altri esperti hanno messo in dubbio l’idea. «Non accadrà», ha scritto l’oncologo Vinay Prasad sul suo Substack.

 

Prasad ha affermato che centinaia di vaccini terapeutici contro il cancro sono stati studiati e hanno fallito. Quello che ha ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration statunitense ha prolungato la sopravvivenza di soli quattro mesi.

 

Non c’è motivo per cui i vaccini a mRNA dovrebbero avere maggiore successo, dato il sistema immunitario compromesso dei pazienti oncologici, ha aggiunto.

 

Inoltre, ha detto Prasad, i vaccini mRNA, «hanno chiaramente una tossicità unica e idiosincratica. Poiché sono stati spinti così tanto per il COVID-19, c’è una grande fetta del pubblico che non li vuole. Hanno domande inesplorate sulla sicurezza a lungo termine. Non farò la fila per prenderne».

 

Ji ha dichiarato al The Defender che il sostegno di Trump all’iniziativa è stato «particolarmente scoraggiante» per il movimento MAHA.

 

«Trump si è candidato su una piattaforma di sovranità sanitaria e libertà, eppure questa iniziativa Stargate sembra un allontanamento significativo da quei valori», ha detto Ji. Ha aggiunto:

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«Invece di investire in approcci rigenerativi e auto-guaritori alla salute e di affrontare le cause profonde di malattie come il cancro, le risorse vengono convogliate in una tecnologia che molti considerano intrinsecamente transgenica e transumanistica, violando i principi fondamentali della salute e della dignità umana».

 

Leake, critico dei vaccini anti-COVID-19 e del potere concentrato nel complesso biofarmaceutico, ha affermato di essere meno preoccupato delle dichiarazioni di Ellison rispetto ad altri.

 

Ha scritto su Substack che pensa che sia meglio per Trump «catturare i Nerd Miliardari» piuttosto che evitarli. Ha detto a The Defender che i miliardari della tecnologia hanno già così tanto potere sullo stato profondo e sulla legislatura che pragmaticamente, Trump dovrà negoziare con loro.

 

«Trump non ha controllo sulla lingua di Larry Ellison. Larry Ellison dirà ciò che Larry vuole dire», ha detto. «Ciò non significa che in qualsiasi accordo del governo degli Stati Uniti che alla fine verrà consumato con Larry Ellison come partner, le sue fantasie sull’mRNA debbano essere realizzate. Sono solo sproloqui di Larry Ellison».

 

Anche Elon Musk ha messo in dubbio le affermazioni sbandierate nella conferenza stampa. Ha scritto su X che le aziende «in realtà non hanno i soldi» per sostenere il loro investimento infrastrutturale promesso.

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 22 gennaio 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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Genetica

Zanzare bioingegnerizzate per vaccinare gli esseri umani: scienziati lanciano l’allarme

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   I ricercatori nei Paesi Bassi stanno sviluppando un vaccino contro la malaria che usa le zanzare per iniettare parassiti della malaria geneticamente modificati negli esseri umani. I critici affermano che il concetto pone gravi pericoli e viola il consenso informato.   Sono in corso sperimentazioni cliniche sull’uomo per utilizzare le zanzare per vaccinare le persone contro la malaria, ha riferito il cardiologo dottor Peter McCullough sul suo Substack.   McCullough ha citato un articolo pubblicato a novembre sul New England Journal of Medicine (NEJM) che riporta i risultati di uno studio clinico controllato in doppio cieco condotto presso due centri medici universitari nei Paesi Bassi.   Lo studio ha valutato la sicurezza, gli effetti collaterali e l’efficacia dell’immunizzazione delle persone tramite punture di zanzara, utilizzando zanzare infette da una versione geneticamente modificata del parassita che causa la malaria.

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«Sembra che il mondo della vaccinologia abbia raggiunto un livello febbrile con ricerche amplificate, finanziamenti massicci e nessun limite alla misura in cui i vaccini potrebbero essere iniettati negli esseri umani», ha scritto McCullough.   I ricercatori hanno cercato di sviluppare un vaccino contro la malaria fin dagli anni Sessanta, ma hanno avuto in gran parte scarsi risultati. Solo nell’ottobre 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato il primo vaccino contro la malaria, prodotto da GSK, per i bambini che vivono nell’Africa subsahariana e in altre regioni ad alta trasmissione.   Due anni dopo, l’OMS ha raccomandato un secondo vaccino contro la malaria, sviluppato dall’Università di Oxford e prodotto dal Serum Institute of India.   I vaccini, somministrati ai bambini piccoli in quattro dosi, offrono solo una protezione modesta e di breve durata (efficacia del 50-80% per meno di un anno) e sono ancora meno efficaci nei neonati nelle aree ad alta endemia.   La malaria è causata dal parassita plasmodium, che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette.   Data l’efficacia limitata dei vaccini esistenti, i ricercatori continuano a studiare strategie di vaccinazione alternative, tra cui l’uso di versioni geneticamente modificate dei parassiti della malaria per suscitare una risposta immunitaria.   «In una visione semplificata, l’innovazione potrebbe sembrare una buona idea», ha detto a The Defender Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense . «La malaria colpisce comunemente le persone nei paesi più poveri con accesso limitato all’assistenza sanitaria. Se potessimo apportare un cambiamento all’ambiente che migliori la vita di tutti e non diminuisca quella di nessuno, in teoria questo sarebbe un progresso».   «Il problema», ha detto, «è che ogni dettaglio sembra una cattiva idea».

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I ricercatori definiscono i risultati «promettenti», i critici affermano che la ricerca dovrebbe essere vietata

I ricercatori, provenienti da due università olandesi, avevano precedentemente modificato la versione «GA1» del parassita in modo che smettesse di svilupparsi 24 ore dopo essere stata introdotta nel corpo umano.   In teoria, questi parassiti non causerebbero la malaria, ma preparerebbero il sistema immunitario a riconoscere i parassiti malarici patogeni non geneticamente modificati e a innescare una risposta immunitaria.   Tuttavia, GA1 ha dimostrato scarsa efficacia.   Lo studio del NEJM ha testato la versione successiva del parassita geneticamente modificato, GA2, che arresta lo sviluppo più tardi, sei giorni dopo l’infezione, quando il parassita si replica all’interno delle cellule epatiche umane.   Jablonowski ha detto che questo non è necessariamente sicuro. Le modifiche genetiche sono pensate per fermare lo sviluppo nella fase epatica prima che il parassita possa procedere alla fase ematica e diventare infettivo, ha detto. Tuttavia, «i protozoi possono ancora replicarsi, sia sessualmente che asessualmente. Ciò significa che i protozoi geneticamente modificati possono riprodursi con il tipo selvatico per produrre un organismo geneticamente modificato infettivo non vincolato dal progetto originale».   Lo studio ha testato GA2 contro GA1 e placebo in un piccolo numero di adulti sani di età compresa tra 18 e 35 anni. I parassiti geneticamente modificati sono stati iniettati nei soggetti umani tramite punture di zanzara anziché tramite un’iniezione come la maggior parte dei vaccini attualmente disponibili.   «Le zanzare agiscono come una siringa per il vaccino e poi iniettano quel parassita modificato nel caso della malaria nel corpo umano», ha spiegato McCullough in un’intervista su Substack.   Nella prima fase dello studio, i partecipanti sono stati sottoposti a 15 o 50 punture di zanzare infette da GA2 per individuare la dose più elevata senza effetti collaterali dannosi.   Successivamente, i ricercatori hanno assegnato in modo casuale adulti sani che non erano stati precedentemente infettati dalla malaria a uno dei tre gruppi. Uno è stato esposto a 50 punture di GA2, un altro a 50 punture di GA1 e il terzo a 50 punture di zanzare non infette, il gruppo placebo. C’erano nove partecipanti nel gruppo GA2, otto nel gruppo GA1 e tre nel gruppo placebo.   I ricercatori hanno completato tre sessioni da 50 punture per sessione, per simulare un regime vaccinale a tre dosi. Tre settimane dopo, tutti i soggetti del test sono stati esposti a cinque punture di zanzare portatrici di parassiti malarici non geneticamente modificati.   Prima di essere esposti ai parassiti non geneticamente modificati, i ricercatori hanno riferito che i soggetti nei gruppi GA1 e GA2 avevano alcuni anticorpi anti-malarici. Hanno scoperto che GA2 forniva una maggiore efficacia (89%) contro la malaria e induceva una risposta immunitaria più elevata rispetto a GA1 o al placebo. Hanno anche affermato che il vaccino era «sicuro» senza differenze significative negli eventi avversi all’interno dei gruppi.   Gli eventi avversi includevano rossore cutaneo e prurito dovuto ai morsi, che la maggior parte dei partecipanti ha sperimentato e trattato con antistaminici o corticosteroidi topici. Alcuni hanno anche segnalato dolori muscolari e mal di testa.

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Due partecipanti avevano livelli elevati di troponina T, che indicano danni cardiaci o addirittura un infarto. Tuttavia, gli investigatori hanno valutato questi incidenti come non correlati alla vaccinazione. Un partecipante ha anche mostrato test di funzionalità epatica elevati che i ricercatori hanno affermato essere correlati agli antistaminici.   «Gli autori si sono presi molte libertà nell’identificare gli eventi avversi che consideravano correlati e non correlati all’esperimento», ha affermato Jablonowski. «Quando il 40% del gruppo di sperimentazione ha dolori addominali, il 45% ha mal di testa, il 50% ha malessere e affaticamento e il 60% ha nausea e vomito, questi non sono numeri relativi piccoli».   I ricercatori hanno concluso che i risultati sono promettenti, ma hanno osservato che sarebbero necessari studi più numerosi e più ampi per comprendere il profilo di sicurezza, la durata della protezione e l’efficacia contro una maggiore varietà di ceppi di Plasmodium falciparum, la forma di malaria più letale e diffusa, riscontrata nelle regioni in cui la malaria è endemica.   La scorsa settimana, gli stessi ricercatori hanno pubblicato su Nature Medicine ulteriori risultati di un secondo esperimento con lo stesso parassita geneticamente modificato GA2. In questo esperimento, hanno esposto 10 soggetti di ricerca a un singolo «regime a dose singola» del parassita.   Ciò significa che i partecipanti alla sperimentazione sono stati esposti a una sessione da 50 punture di zanzare infette da GA2. Hanno riferito che dopo sei settimane, nove dei 10 soggetti non hanno mostrato infezioni dirompenti. Hanno definito i risultati «promettenti» e hanno nuovamente chiesto ulteriori studi.   McCullough ha affermato di credere che «dovrebbe esserci una moratoria, un divieto, su tutta la ricerca sulle zanzare vettori per le condizioni umane in questo momento».   «Nessun comitato di revisione istituzionale accetterebbe di popolare in massa una popolazione, di vaccinarla in massa senza il suo consenso tramite le zanzare» ha aggiunto.   Ci sarebbero anche seri problemi nel tracciare gli effetti dei vaccini stessi. «Non ci sarebbe alcun controllo sulla dose o sull’inoculo, per esempio. Non ci sarebbe alcun controllo sul riconoscimento degli effetti collaterali», ha detto McCullough.   Jablonowski ha osservato che 14 dei 75 partecipanti valutati in origine sono stati esclusi per motivi medici. Se un vaccino del genere venisse rilasciato, «non solo una persona non avrebbe la preconoscenza della vaccinazione, ma non ne avrebbe neanche la conoscenza successiva. Se si verificasse una condizione medica, non avrebbe idea di essere infettata dal protozoo geneticamente modificato».   Ha osservato che solo in questo studio, 11 delle 75 persone inizialmente valutate per la partecipazione hanno rifiutato di partecipare.   «Se questa strategia verrà implementata, non verrà chiesto loro se desiderano partecipare. Il consenso informato è l’unico potere che abbiamo sulla nostra autonomia medica», ha affermato. «Né le zanzare né i governi che le usano chiederanno il consenso».   Brenda Baletti Ph.D.  

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  © 10 gennaio 2025 , Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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