Persecuzioni
Nigeria e altri 3 Paesi africani sono i più letali per i cristiani: «Lista rossa»
La Lista Rossa 2025 di Global Christian Relief (GCR), un rapporto che ha evidenziato «i 25 paesi peggiori per la persecuzione dei cristiani in cinque categorie di preoccupazione», tra cui uccisioni, attacchi a edifici, arresti, sfollamenti, rapimenti e aggressioni, ha rilevato che l’Africa, in particolare la Nigeria, è la regione più pericolosa per i cristiani. Lo riporta LifeSite.
Pubblicato a gennaio, il rapporto del GCR, basato sui dati del Violent Incidents Database, un progetto fondato dall’International Institute for Religious Freedom (IIRF), riassumeva quanto segue:
L’Africa rimane la regione più letale per i cristiani, con la Nigeria che si conferma costantemente il Paese più pericoloso per i seguaci di Gesù Cristo. Tra novembre 2022 e novembre 2024, quasi 10.000 cristiani sono stati uccisi, principalmente da gruppi estremisti islamici come Boko Haram, i pastori Fulani armati e la Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico (ISWAP). Modelli simili emergono nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), in Mozambico e in Etiopia, dove numerosi gruppi militanti armati prendono di mira i cristiani.
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Il rapporto del GCR ha descritto dettagliatamente come «la maggior parte delle uccisioni» in Nigeria sia avvenuta negli stati settentrionali del Paese in cui vige la sharia, dove i cristiani «vivono spesso in villaggi remoti in paesaggi semi-aridi, il che li rende particolarmente vulnerabili agli attacchi». In particolare, lo stesso rapporto ha evidenziato l’incapacità del governo nigeriano di fermare questi attacchi anticristiani, affermando che «nonostante le rassicurazioni del governo sulla sconfitta degli estremisti, la violenza continua ad aumentare».
Al secondo posto, dopo la Nigeria, come «Paese più letale per i cristiani» c’è la Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove «sono stati registrati 390 cristiani uccisi» nel periodo di riferimento, da novembre 2022 a novembre 2024. Il rapporto del GRC ha individuato «gruppi militanti islamici come le Forze Democratiche Alleate» come i «principali assassini».
Al terzo posto si è classificato il Mozambico, con «262 morti registrate». Il rapporto affermava che, sebbene il Mozambico fosse «un tempo un Paese a maggioranza cristiana relativamente pacifico», «un’orda di militanti guidata dallo Stato Islamico del Mozambico (ISM)» ha sconvolto la pace del Paese.
Sorprendentemente, l’Etiopia è emersa come il quarto Paese più mortale per i cristiani, «con almeno 181 cristiani uccisi». Il rapporto del GCR ha descritto in dettaglio come «i credenti, in particolare i convertiti, abbiano affrontato alti rischi di violenza nelle regioni dominate dai militanti islamici».
Oltre alle uccisioni, i cristiani africani devono fare i conti anche con il rischio di spostamenti, aggressioni e rapimenti.
«Nonostante le intense sfide in luoghi come Nigeria, Cina e India, continuiamo a vedere una straordinaria resilienza in queste comunità», ha dichiarato Brian Orme, amministratore delegato ad interim di Global Christian Relief. «Anche nelle circostanze più buie, la Chiesa non solo sopravvive, ma si rafforza: milioni di persone scelgono di seguire Gesù pur conoscendo i rischi che corrono».
«Collaborando strettamente con i nostri partner sul campo in queste aree ad alto rischio, forniamo aiuti di emergenza, case sicure e consulenza per i traumi ai cristiani che affrontano violente persecuzioni», ha affermato Orme.
Per quanto riguarda gli attacchi alle proprietà cristiane, l’India, un Paese noto per le sue controverse leggi anti-conversione, si è classificata al primo posto nella lista del rapporto GCR, con 4.949 incidenti durante il periodo di riferimento novembre 2022-2024.
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Secondo il rapporto, «gran parte della violenza si è verificata a Manipur, dove sono scoppiati disordini nel maggio 2024. I rivoltosi, guidati da estremisti indù della tribù Meitei, hanno attaccato i Kuki, in maggioranza cristiani, bruciando sistematicamente le chiese e dando fuoco alle case dei fedeli».
Nel frattempo, la Cina sarebbe al primo posto al mondo per numero di arresti di cristiani, con oltre 1.500 fedeli detenuti in base ai divieti religiosi imposti dal governo comunista. Il rapporto affermava che «non sorprende che la Cina sia in cima alla Lista Rossa GCR per gli arresti del 2025, dato che la nazione comunista possiede i meccanismi di sorveglianza più sofisticati al mondo».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Cina
Partita autunnale tra Santa Sede e Pechino
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Persecuzioni
La Turchia espelle i cristiani perché minacciano la sicurezza nazionale
In Turchia i cristiani vengono espulsi dal Paese con l’accusa di rappresentare una «minaccia alla sicurezza nazionale». Lo riporta LifeSite.
Durante la conferenza sui diritti umani tenutasi a Varsavia il 13 ottobre, Lidia Rieder, esperta legale di Alliance Defending Freedom International, ha denunciato che i cristiani sono nel mirino del governo turco. «Classificare i pacifici residenti cristiani come “minacce alla sicurezza” è un evidente abuso del diritto e un attacco alla libertà religiosa», ha dichiarato le Rieder. «Quando i governi manipolano i sistemi amministrativi o di immigrazione per escludere le persone solo per la loro fede, ciò compromette lo stato di diritto e i principi di tolleranza e coesistenza pacifica che l’OSCE è stata creata per difendere».
La popolazione turca è composta per circa il 99% da musulmani, con meno dell’1% di cristiani. Sotto il governo autoritario di destra di Recep Erdogan, la Turchia riveste un ruolo geopolitico chiave grazie alla sua posizione strategica tra Europa e Medio Oriente. Sebbene membro della NATO, mantiene stretti legami con paesi musulmani come Qatar e Azerbaigian, che di recente, con il supporto di armi turche, hanno costretto oltre 100.000 cristiani a fuggire dal Nagorno-Karabakh verso l’Armenia.
Un comunicato di ADF ha riportato che dal 2020 «più di 200 lavoratori cristiani stranieri e le loro famiglie, circa 350 persone, sono stati espulsi dalla Turchia, molti dei quali residenti da decenni». Il ministero degli Interni ha assegnato a questi individui «codici di sicurezza» come N-82 e G-87, vietandone il rientro e classificandoli come minacce alla sicurezza nazionale.
Un rapporto del 2024 della Freedom of Belief Initiative ha confermato le conclusioni di ADF, indicando i cristiani come la minoranza religiosa più perseguitata in Turchia, con oltre 50 episodi di violenza contro di loro dal 2020.
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Interpellata da Fox News Digital, l’ambasciata turca a Washington ha rimandato a una dichiarazione del Centro per il Contrasto alla Disinformazione del Paese, che il 15 ottobre ha respinto le accuse di Rieder, definendole «infondate e parte di una campagna di disinformazione deliberata». «Il rispetto delle fedi e il pluralismo sono elementi essenziali dell’ordine democratico del nostro Paese», si legge. «La Turchia, come ogni Stato sovrano, può adottare decisioni amministrative sui cittadini stranieri per vari motivi, come violazioni dei visti, disturbi dell’ordine pubblico o mancanza di permessi legali».
Rieder ha citato il caso Wiest contro Turchia, che sarà esaminato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Il caso riguarda Kenneth Wiest, un cristiano americano residente legalmente in Turchia per oltre trent’anni, a cui è stato negato il rientro nel 2019 senza prove di illeciti.
«I divieti di ingresso e le espulsioni sono sempre più usati per silenziare i lavoratori cristiani stranieri, mentre la formazione teologica rimane fortemente limitata», ha affermato ADF. «Ai seminari protestanti è negato lo status legale, l’educazione biblica è vietata, mentre i corsi di teologia islamica sono permessi sotto supervisione statale. Anche le proprietà ecclesiastiche subiscono restrizioni ingiuste, con comunità come quella protestante di Bursa costrette ad abbandonare luoghi di culto storici».
Come riportato da Renovatio 21, in questi anni la Turchia è stata teatro di attacchi contro chiese, come quello nel quartiere Sariyer di Costantinopoli, ascritto all’ISIS. Vi è inoltre il fenomeno di cristiani uccisi in storie su dispute su terreni. La persecuzione anticristiana è parimenti alimentata dall’islam e dal nazionalismo turco.
Bombe turche hanno distrutto una chiesa assira nel Nord-Est della Siria tre anni fa. Altri luoghi sacri cristiani, come Santa Sofia (convertita all’Islam alla presenza dell’Erdogano) e Chora (dove sono stati coperti affreschi e mosaici, e dove persino il museo diviene luogo di culto musulmano) a Costantinopoli e la cattedrale di Ani sono divenute moschee.
All’inizio di questa settimana, l’organizzazione Aiuto alla Chiesa che Soffre ha pubblicato il rapporto 2025 sulla persecuzione religiosa globale, evidenziando che 5,4 sugli 8 miliardi di persone del pianeta subiscono discriminazioni per le loro convinzioni religiose. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha espresso preoccupazione martedì, affermando che «uomini e donne meritano ovunque libertà da ogni forma di coercizione in materia di fede».
Come riportato da Renovatio 21, il Parolin ha negato che in Nigeria vi sia in atto una persecuzione di cristiani: quello nigeriano «non è un conflitto religioso, è più un conflitto di tipo sociale, per esempio tra gli allevatori e gli agricoltori», ha dichiarato il segretario di Stato Vaticano, suscitando gli strali di monsignor Carlo Maria Viganò.
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Immagine dalla chiesa di Santa Irene, Costantinopoli
Immagine di Carole Raddato via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Persecuzioni
Ultras rumeni espongono lo striscione «Difendiamo i cristiani nigeriani» durante le qualificazioni ai Mondiali
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse. Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.‘Defend Nigerian Christians’ Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
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