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Immigrazione

«Truppe ONU introdotte come migranti per reprimere la popolazione nel prossimo lockdown OMS»: l’ipotesi corre in rete

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Jim Ferguson è un imprenditore britannico legato al partito della Brexit divenuto noto durante il biennio pandemico per una serie di interventi critici delle restrizioni COVID. Ha una sua trasmissione, visibile su X e su Rumble, dove dice di voler combattere «i globalisti», facendo interviste a tante figure della dissidenza internazionale.

 

In un video recente, Ferguson è tornato a parlare con John O’Looney, l’impresario di pompe funebri che fu tra i primi ad avvertire che, dopo il programma di vaccinazione di massa, i morti avevano qualcosa che non andava: giganteschi coaguli tentacolari, filamenti fibrosi simili ad un calamaro, ostruivano il sistema circolatorio dei defunti, rendendo impossibile l’aspirazione del sangue per l’imbalsamazione che nei Paesi anglosassoni si usa fare prima del funerale. L’uomo, seguito da tanti colleghi, aveva fornito video agghiaccianti del fenomeno.

 

Stavolta però O’Looney parla di altro, riportando una voce financo più inquietante. Si tratta della vera natura del processo migratorio in corso in tutto l’Occidente, dagli USA – con il confine meridionale aperto da Biden, dal quale non entrano solo sudamericani, ma soprattutto africani, asiatici, cinesi, haitiani etc. – all’Europa, dove l’invasione immigratoria è iniziata circa tre lustri fa con il rovesciamento e l’assassinio di Muhammar Gheddafi.

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«Questo non è normale. C’è qualcosa che non va» dice Ferguson. «Non si tratta solo di rifugiati in arrivo, non si tratta di persone in fuga da una sorta di zona di guerra. Si tratta prevalentemente di uomini di età compresa tra i 25 e i 35 anni, giovani in età da combattimento, come li chiamava una volta il mio vecchio capo, Nigel Farage. E penso che abbia ragione».

 

La questione del fatto che gli immigrati sembrano in effetti in larga maggioranza maschi, giovani, atletici e ben nutriti ha fatto pensare a una forza militare molte persone, da una e dall’altra parte dell’Oceano Atlantico.

 

La risposta di O’Looney è spiazzante.

 

«Posso dirti che questi sono soldati delle Nazioni Unite e saranno schierati dall’OMS quando annunciano il prossimo lockdown pandemico».

 

«Questo è ciò che accadrà. Sono stati addestrati da soldati britannici. È stato addestrato dal reggimento Black Watch. Sono stati addestrati ad Adalia, in Turchia e nell’Ucraina orientale. Sono prevalentemente scesi al grado di sergente» rivela l’uomo. «Vengono poi spediti in Francia. Hanno firmato tutti l’Official Secrets Act, poi sono stati traghettati».

 

 

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«Se tu stessi fuggendo dalla guerra e dalla tirannia, non so tu, ma sicuramente porterei con me mia moglie e i miei figli. I più preziosi, sono il mio bene più prezioso, sai, sono tutto per me. Se vai in guerra, vai in guerra con i ragazzi. Saranno schierati, saranno schierati».

 

Ferguson a questo punto chiede come le persone con cui ha parlato il suo interlocutore possano essere d’accordo con un simile piano.

 

«Non hanno scelta. In un certo senso ho detto, sai, perché lo fai? E lui ha detto, i soldati eseguono gli ordini» risponde O’Looney.

 

«Quello che vedrete è quanto segue: avremo un ministro da qualche parte in un gabinetto di governo a cui improvvisamente verrà una grande idea su come convincere questi ragazzi a contribuire per aiutarci. Li metteranno in uniforme. Un paio di persone mi hanno detto che queste uniformi saranno, bordeaux, altri mi dicono che saranno del blu delle Nazioni Unite. Non lo so davvero. Credo che vedremo quando li schiereranno».

 

«Perché altrimenti, se annunciassero un altro lockdown, cosa direbbero tutti? Un par di palle! E tornerebbero a farsi gli affari loro. Giusto? Per cui avranno bisogno di giovani armati in uniforme per cercare di farlo rispettare» dichiara l’uomo, che passa a dare una lettura della strategia socioculturale con cui verrà portato avanti il conflitto.

 

«Perché hanno importato giovani dall’Est? Perché, tradizionalmente, se vuoi uccidere e tiranneggiando i bianchi, metti dentro i soldati neri. Perché c’è una dissociazione culturale. È questo il modo in cui lavorano questi globalisti».

 

L’intervistatore a questo punto ricorda la dinamica numerica della rivoluzione americana. «In America, quando era una colonia del Regno Unito di Gran Bretagna, ci fu una rivoluzione contro il dominio coloniale britannico» dice il Ferguson. «E, si sa, molte persone non se ne rendono conto, ma è stato solo il 3% di quelle persone in America a rovesciare le forze britanniche e sostanzialmente a sbarazzarsene. Il 3% della popolazione!».

 


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O’Looney comincia quindi a prefigurare scontri con scorrimenti di sangue, che a suo dire saranno l’inizio del percorso di liberazione dall’élite globalista, che sarà sbaragliata «nel giro di dieci minuti», dice, quando le «persone di vari colori» si uniranno.

 

Le previsioni dei due britannici sono davvero fosche. L’elemento delle truppe ONU, va detto, non è spesso citato nelle teorie sulla vera natura sull’immigrazione di massa.

 

Certo, si sa che anni fa l’ONU produsse un documento sull’«immigrazione sostitutiva», che da sé dovrebbe chiudere la bocca a quanti ridacchiano quando sentono parlare di Piano Kalergi.

 

Tuttavia, quello che è raccontato qui è più dettagliato: non si tratta di sostituire solo la popolazione (come sta avvenendo) e pure quello che resta della loro religione (con la comparsa ovunque di moschee e di culti pagani cruenti magari legati alle mafie africane) e cultura (il recentissimo caso di Dante fatto evitare agli scolari islamici è pertinente), si potrebbe trattare, in partenza, di rimpiazzare le sue forze dell’ordine.

 

Perché, in effetti, potrebbe succedere che – visto che perfino  qualche sindacato di polizia si sta facendo domande sull’aumento delle morti che stiamo vedendo – le forze dell’ordine non rispondano più completamente quando salterà fuori, d’un tratto, la Malattia X di cui tanto ci stanno parlando.

 

Gli immigrati, giovani e atletici, boriosi e mantenuti oscenamente (vitto, alloggio, avvocato, vestiti alla moda, smartphone, monopattini elettrici) dalla popolazione autoctona (il contribuente, voi), serviranno quindi per sorvegliarla e punirla?

 

Le masse immigrate sono state importate per la nostra repressione definitiva una volta che si procederà con il nuovo capitolo dell’agenda mondialista?

 

Il Terzo Mondo sarà lo strumento ulteriore della nostra sottomissione?

 

Ecco perché BLM e tutto il resto. Ecco perché ci stanno ripetendo ad ogni piè sospinto le presunte colpe del colonialismo europeo – perché preparano la nostra schiavitù anche tramite lo strumento di forze militari etniche importate nei Paesi Occidentali.

 

Il sentirsi in colpa nei confronti delle popolazioni meno sviluppate, per molti, renderà accettabile il fatto che saranno messi dei loro elementi a comandare le società occidentali.

 

È possibile? Possiamo ribadire quanto sappiamo: lo stato delle cose, nel prossimo futuro, sarà l’anarco-tirannia. Alla base parrà esservi il caos, mentre al vertice i padroni del mondo farà come più aggrada loro, sottomettendo, umiliando, disintegrando la civiltà e la vita umana secondo il loro gusti diabolici, i loro piani perversi.

 

Fantascienza, dite? Forse non ricordate l’estate scorsa in Francia. Comunque tranquilli: lo scopriremo mica fra molto.

 

Il Trattato Pandemico OMS non lo stanno portando avanti lentamente.

 

Roberto Dal Bosco

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Immigrazione

Trump sull’immigrazione: l’Europa occidentale è stata invasa e «andrà all’inferno»

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avvertito che le politiche di frontiere aperte e le «idee suicide in materia di energia» porteranno alla «morte dell’Europa occidentale», sottolineando l’urgenza di intervenire per cambiare direzione.   «Questo non può essere sostenuto», ha dichiarato Trump martedì all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, definendo la crisi delle migrazioni incontrollate «la questione politica numero uno del nostro tempo».   «I vostri Paesi sono in rovina», ha affermato, accusando l’ONU di finanziare un «assalto ai paesi occidentali e ai loro confini», citando i 372 milioni di dollari spesi dall’organizzazione nel 2024 per sostenere circa 624.000 persone che migrano negli Stati Uniti.   Il presidente americano poi sostenuto che l’Europa è in «gravi guai» ed è stata «invasa» da una «forza di immigrati clandestini» senza precedenti che si sta «riversando» nel continente. Ha criticato i leader europei per la loro inattività, attribuita al politicamente corretto.  

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Trump ha fatto riferimento a Londra e al suo «terribile sindaco», Sadiq Khan, sostenendo che la città è cambiata in modo irriconoscibile e si sta muovendo verso la legge islamica della sharia.   «Ciò che rende il mondo così bello è che ogni Paese è unico. Ma per rimanere tale, ogni nazione sovrana deve avere il diritto di controllare i propri confini e di limitare il numero di migranti che entrano nel proprio Paese», ha affermato, sottolineando che, sebbene gli Stati Uniti continuino a mostrare compassione verso le persone che hanno realmente sofferto nei loro paesi d’origine, è fondamentale «risolvere i problemi nei loro paesi, non crearne di nuovi nei nostri» importando persone provenienti da contesti culturali e religiosi diversi che violano la legge e presentano false richieste di asilo.   «Lo fate perché volete essere gentili», ha detto Trump, rivolgendosi ai leader europei. «Volete essere politicamente corretti e state distruggendo la vostra tradizione», ha aggiunto, chiedendo la fine del «fallito esperimento delle frontiere aperte».   «Nel 2024, quasi il 50% dei detenuti nelle carceri tedesche erano cittadini stranieri o migranti… In Svizzera, la percentuale è del 72%… Quando le vostre carceri saranno piene di cosiddetti richiedenti asilo che hanno ricambiato la gentilezza con il crimine, sarà il momento di porre fine al fallito esperimento delle frontiere aperte» ha continuato il presidente americano.   Trump ha quindi attaccato frontalmente l’ONU, e proprio dallo scranno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.   «Non solo l’ONU non risolve i problemi che dovrebbe risolvere, ma troppo spesso crea nuovi problemi… Le Nazioni Unite stanno finanziando un attacco ai paesi occidentali e ai loro confini… L’ONU dovrebbe fermare le invasioni, non crearle e non finanziarle».   «Il nostro messaggio è molto semplice: se entri illegalmente negli Stati Uniti, finirai in prigione, o tornerai da dove sei venuto, o forse anche più lontano» ha detto Trump. «Qualsiasi sistema che porti al traffico di massa di bambini è intrinsecamente malvagio, eppure è esattamente ciò che ha fatto l’agenda migratoria globalista… In America, quei giorni sono finiti. L’amministrazione Trump sta lavorando per scovare i criminali che stanno causando questo problema».  

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Scontri tra polizia e protesta anti-immigrazione all’Aia

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Nel fine settimana, una protesta contro l’immigrazione all’Aia si è trasformata in scontri violenti, con i manifestanti che hanno affrontato la polizia e incendiato un’auto. Le autorità locali hanno riferito che almeno 30 persone sono state arrestate e due agenti sono rimasti feriti.

 

Dalla fine dell’estate, nei Paesi Bassi si sono susseguite proteste di massa contro le politiche migratorie del governo.

 

I disordini sono stati scatenati dall’omicidio di Lisa, una ragazza di 17 anni il cui corpo è stato ritrovato in un fosso vicino ad Amsterdam. Un richiedente asilo di 22 anni è stato arrestato con l’accusa di omicidio, oltre che di stupro e tentato stupro ai danni di un’altra donna all’inizio di agosto.

 

Sabato, migliaia di persone si sono radunate nel centro della capitale politica olandese per protestare contro l’immigrazione, scontrandosi con la polizia e causando danni significativi, secondo la stampa locale. I manifestanti, molti dei quali sventolavano bandiere olandesi e alcuni legati a gruppi di estrema destra, hanno scagliato pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine.

 

 

Un’auto della polizia è stata data alle fiamme, e alcuni dimostranti si sono separati dal gruppo principale, bloccando un’autostrada. La polizia ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla.

 

È stata segnalata la confluenza di ultras di diverse squadra calcistiche, divisi da decenni ci conflitto ma uniti sul tema dell’immigrazione.

 

 

Gli scontri sono avvenuti a un mese dalle elezioni legislative previste per il 29 ottobre, in un contesto in cui il dibattito sull’immigrazione e le politiche di asilo domina la campagna elettorale. Partiti come il Partito per la Libertà (PVV) di Geert Wilders spingono per misure migratorie più restrittive, mentre altri partiti e organizzazioni della società civile esprimono preoccupazione per l’aumento della polarizzazione.

 

La crisi migratoria nei Paesi Bassi è stata ulteriormente aggravata dall’arrivo continuo di richiedenti asilo dall’Ucraina. All’inizio del mese, l’Associazione dei Comuni Olandesi (VNG) ha segnalato che i centri di accoglienza sono al collasso, con quasi tutti i 97.000 posti disponibili occupati e circa 300 ucraini che arrivano ogni settimana, molti dei quali vengono respinti.

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Immigrazione

Agenti di polizia francesi terrorizzati da una serie di brutali attacchi

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La Francia sta assistendo a un’ondata di attacchi estremamente violenti contro gli agenti di polizia francesi, con due incidenti che dimostrano i rischi a cui vanno incontro le forze dell’ordine. Lo riporta Remix News.   Secondo quanto riportato dal quotidiano L’Union, sei agenti di polizia fuori servizio sono stati aggrediti violentemente da circa 10 individui mentre erano a cena con i colleghi. L’incidente è stato filmato e mostra diverse persone che circondano e picchiano gli agenti.   Il pestaggio è avvenuto il 13 e 14 settembre nella città di Reims.  

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Il procuratore François Schneider ha descritto l’attacco come un «linciaggio». Due sospettati, di 26 e 27 anni, originari della Maiotta, un’isola al largo della costa africana nell’Oceano Indiano che costituisce un territorio d’oltremare francese, sono stati arrestati il ​​15 settembre e saranno incriminati.   Gli inquirenti sostengono che gli autori sapevano chi stavano aggredendo e che stessero deliberatamente prendendo di mira gli agenti di polizia. Le ferite riportate dagli agenti vanno dai 4 ai 28 giorni di temporanea inabilità al lavoro, tra cui una caviglia rotta, una frattura del naso e colpi inferti con la fibbia di una cintura.   I due sospettati, già noti ai tribunali, sono recidivi per violenza. Uno di loro era appena uscito di prigione quattro giorni prima. La procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere.   Il sindacato UN1TÉ ha descritto la zona di Reims, nota come Promenades, come una «zona senza legge» e «spietata» di notte. Il sindacato di polizia chiede più personale. L’Alleanza Nazionale di Polizia chiede una condanna «esemplare e rapida».   In un altro attacco, un agente anticrimine francese è rimasto sfigurato. Durante questo episodio, l’unico agente è stato circondato da un branco che lo ha picchiato senza sosta. Da allora sono stati arrestati diversi sospettati, tutti cittadini francesi: Islam S., Sofiane B., Gebril S., Aissa S. e Khadija S.   Il pestaggio è stato così brutale che il ministro degli Interni del Paese è stato costretto a rilasciare una dichiarazione.  

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Due degli adolescenti sono in custodia cautelare, mentre altri tre sono sotto sorveglianza giudiziaria. È stato inoltre vietato loro di circolare su strade pubbliche senza la dovuta autorizzazione legale tra le 19:00 e le 7:00.   Anche il neopremier Sébastien Lecornu ha contattato l’ufficiale, dichiarando di avergli offerto «il suo pieno sostegno». Il pestaggio è avvenuto l’11 settembre a Tourcoing, secondo CNEWS.   L’agente, agente della squadra anticrimine (BAC), ha riportato la frattura del naso durante il pestaggio. Era intervenuto giovedì pomeriggio durante un «furto di scooter».   Secondo la polizia, il caso «riguardava il ricatto e le molestie ai danni di un ragazzo, un ragazzo povero, che era stato terrorizzato da una piccola gang», ha affermato il ministro uscente della Giustizia Gérald Darmanin. In altre parole, l’agente stava cercando di aiutare un giovane preso di mira da una gang. Darmanin ha affermato che l’ufficiale ha riportato la frattura del «setto nasale, per la quale probabilmente dovrà essere operato».   Non si tratta di episodi isolati: secondo i dati del 2021, negli ultimi due decenni gli atti di violenza contro la polizia francese sono già raddoppiati.

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