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Immigrazione

Salvini e la magia nera africana (su tutti noi)

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È impossibile per chiunque conosca la spiritualità extraeuropea non averlo pensato: l’attacco a Matteo Salvini portato dalla signora congolese potrebbe essere intriso di un elemento «magico» africano.

 

Del resto, la natura del gesto è autoevidente per le stesse parole e gli stessi gesti di colei che lo ha perpetrato: «io ti maledico», urla la donna africana. Gli strappa la camicia e pure il contestatissimo (anche dalla gerarchia della chiesa corrotta) simbolo che Salvini ancora porta al collo, il Rosario. Più tardi sarebbe spuntato fuori un altro video in cui la donna grida oscuramente «vedrai il sangue».

 

La natura del gesto è autoevidente per le stesse parole e gli stessi gesti di colei che lo ha perpetrato: «io ti maledico», «vedrai il sangue»

Insomma, un atto religioso a tutti gli effetti.

 

Il Giornale, poi ripreso da altre testate (e la consueta ridda dei sapientoni progressisti che se la ridacchiano) ha per primo accennato alla possibilità che si trattasse di qualcosa di vicino alla magia nera africana. La testata milanese ha quindi intervistato un bravo esperto di culti afro-americani, che ammette di averci pensato anche lui: lo strappo del Rosario, potrebbe essere il tentativo di togliergli l’amuleto di protezione; la camicia strattonata può nascondere la possibilità di ricavare un pezzo di oggetto della persona da mettere al centro del rito di maledizione vero e proprio.

 

Chiunque, come chi scrive, abbia vissuto minimamente l’Africa in prima persona, sa che sulla magia nera degli africani in pochi hanno voglia di scherzare, anche gli africani bianchi

Chiunque, come chi scrive, abbia vissuto minimamente l’Africa in prima persona, sa che sulla magia nera degli africani in pochi hanno voglia di scherzare, anche gli africani bianchi. Gli witch-doctor, gli stregoni che ogni villaggio sperduto possiede a mo’ di medico/sciamano, incutono timore e talvolta, notava già qualche antropologo decenni fa si rendono protagonisti di racconti inspiegabili, che sfidano anche i più razionalisti.

 

Ne sa qualcosa Roberto Calderoli, che fu maledetto in un rito – con tanto di pentolone e foto dell’onorevole odontoiatra bergamasco – dal padre dell’ex ministro Kyenge. Calderoli racconta che, quell’anno, né subì di ogni colore: «Sei volte operato, morti, serpente in casa».

 

Roberto Calderoli  fu maledetto in un rito – con tanto di pentolone e foto dell’onorevole odontoiatra bergamasco – dal padre dell’ex ministro Kyenge

Va riportato anche che chiunque, come chi scrive, conosca di persona l’Africa sa che scene come quelle offerta dalla congolese anti-Salvini non sono rare in Africa – anzi sono la norma. In particolare, ricordiamo che isterie inarrivabili, che per qualcuno sono vere e proprie «possessioni» si possono vedere tra le donne durante la Messa. I fedeli locali ci sono abituati, gli stranieri invece si straniscono.

 

Chi non conosce la realtà della possessione presso l’uomo africano può guardare un grande classico del cinema documentario, Les Maitres fous (1955) di Jean Rouch: se riesce a sopravvivere alla scena in cui un uomo posseduto divora un cane vivo, può trarne illuminanti conclusioni sulla musica hip hop degli immigrati e sui recenti gatti cucinati in strada.

 

 

Quello che Il Giornale e lo specialista di religioni afroamericane dimenticano di dire, è che la penetrazione della spiritualità africana in Italia è una realtà consistente dagli anni Novanta e ha pure uno spessore criminale innegabile.

 

La penetrazione della spiritualità africana in Italia è una realtà consistente dagli anni Novanta e ha pure uno spessore criminale innegabile

Le povere vittime della tratta delle nere, che finiscono in strada a far da prostitute, sono ricattate dalle bande non solo con il sequestro del passaporto e le minacce alle famiglie nelle terre di origine: no, come emerge da plurime cronache persistenti, v’è un aspetto prettamente magico, con incantesimi e maledizioni a colpire le ragazze qualora fuggissero dal programma di prostituzione e sfruttamento. Spesse volte, ad attuare queste magie orrende sono delle donne, delle matrone-streghe.

 

Tuttavia, la stregoneria africana, a differenza di quello che avviene per la sensibilità occidentale, non riguarda solo o principalmente le donne: essa è un affare maschile, e anche i non-stregoni possono lasciarsi andare ad atti magici e criminali.

 

La cosa saltò fuori con forza (ed è strano che oggi nessuno lo ricordi…) nel caso di Pamela Mastropietro, la ragazzina squartata a Macerata. Forse non rammentate: collo e parti intime della donna, dissero, erano sparite – poi invece, mentre le elezioni 2018 si avvicinavano, dissero che invece le avevano ritrovate… Parimenti, il medico legale che studiò i poveri resti di Pamela sostenne che un «lavoro» così, con le ossa ripulite così a fondo costituiva per lui «niente di mai visto, sentito o letto nella letteratura di anatomopatologia».

Si è parlato di una eventuale affiliazione degli accusati dell’omicidio di Pamela alle mafie nigeriane, per le quali l’impiego di atti magici e, conseguentemente, di squartamenti e sacrifici umani è di routine

 

Si è parlato di una eventuale affiliazione degli accusati dell’omicidio di Pamela alle mafie nigeriane, per le quali l’impiego di atti magici e, conseguentemente, di squartamenti e sacrifici umani è di routine.

 

Le mafie nigeriane derivano dalle confraternite universitarie, impiantate dagli inglesi sul modello di quelle britanniche, e poi vellicate dal potere militare e dalle influenze straniere in quanto possibili strumenti di equilibrio nei confronti del potere dei sindacati nazionali. Persa la connotazione goliardico-studentesca, le confraternite si volsero alla tradizione locale più oscura, con la magia nera e tutto il resto. In Nigeria tuttora queste mafie sono chiamate cult, «culti», «sette», quasi a rimarcare, più che l’aspetto criminale, l’aspetto «religioso».

 

È bene ricordare che la Black Axe, uno dei principali cult nigeriani, è tollerata dalla Mafia siciliana, al punto che qualcuno parla di un improbabile «seggio» in sede di discussione direzionale. La realtà è che ha stretto patti con tutti: dalla Yakuza giapponese ai cartelli colombiani.

In Nigeria il problema della magia nera,  è da molto tempo preso in considerazione presso il legislatore: il Paese  ha legiferato per punire il «possesso di teschi umani» (Criminal Code 1990, sezione 329) e la «minaccia di stregoneria» (sezione 210)

 

Nel caso della Nigeria va detto che il problema della magia nera, lungi dall’essere la fonte degli sghignazzi dei progressisti verso Salvini e Calderoli, è preso in considerazione da molto tempo presso il legislatore: il Paese  ha legiferato per punire il «possesso di teschi umani» (Criminal Code 1990, sezione 329) e la «minaccia di stregoneria» (sezione 210).

 

Secondo un documento dell’Immigration and Refugee Board of Canada, gli omicidi rituali sono «una pratica comune» in Nigeria, e in costante aumento nell’ultimo ventennio.

 

Un giornale locale, il Vanguard, registra come gli omicidi rituali coinvolgano anche e soprattutto la parte alta della società, con picchi di indagini quando le elezioni sono dietro l’angolo.

Secondo un documento dell’Immigration and Refugee Board of Canada, gli omicidi rituali sono «una pratica comune» in Nigeria, e in costante aumento nell’ultimo ventennio.

 

Il movente è sempre il medesimo: il sacrificio umano come atto magico per propiziare magicamente la propria vita, aiutare la propria carriera. Oppure per vendere le parti del cadavere per pozioni, con il medesimo fine.

 

I casi si sprecano, e in Nigeria nemmeno si nascondo più di tanto: è possibile comprare pezzi di essere umano al mercato.

 

«Le ricerche – scrive sempre il quotidiano nigeriano Vanguard – dimostrano che le parti femminili sono più richieste di quelle maschili. Ciò avviene a causa di quello che è descritta come la “potenza” di alcuni organi come i seni e i genitali all’interno di money ritual da parti di herbalist [erborista, sciamano, NdR] o gruppi occulti». Tanto per tenere a mente la storia della vagina sparita di Pamela.

Il movente è sempre il medesimo: il sacrificio umano come atto magico per propiziare magicamente la propria vita, aiutare la propria carriera. In Nigeria è possibile comprare pezzi di essere umano al mercato

 

«Abbiamo visto che una testa umana fresca può andare da 60.000 naira (circa 135 euro) in su, mentre un teschio è venduto per 20.000. Le gambe fresche sono vendute per 30.000 ciascuna, mentre una gamba decomposta viene venduta per 20.000. Un dito fresco viene venduto per 5.000, se decomposto o per 3.000. Gli intestini freschi sono venduti per 20.000 mentre quelli secchi sono venduti per 5000. Pezzi di ossa fresche sono venduti per 2.000 e oltre».

 

Vi è un traffico parallelo di resti umani che si è sviluppato parallelamente agli omicidi rituali, ed è quello dei cimiteri. I guardiani fanno affari riesumando i cadaveri poche ore dopo la sepoltura e sezionandone le parti che interessano a chi prepara le pozioni.

 

Nel 2015 un politico del sudovest del paese fu sorpreso dal suo autista con il corpo di un bambino nato da pochi giorni: secondo la voce – il politico non è nominato dalla stampa – stava bevendone il sangue.

«Quando ero in Gabon, mi dicevano che sotto elezioni aumentava il numero dei bambini spariti, perché aumentavano i sacrifici umani»

 

In Africa non è solo la Nigeria ad avere il problema della magia nera assassina, «Quando ero in Gabon, mi dicevano che sotto elezioni aumentava il numero dei bambini spariti, perché aumentavano i sacrifici umani» mi disse poco tempo fa un missionario francese.

 

Vale la pena di ribadirlo: gli dèi cruenti africani sono qui in Italia, con i loro orrori e i loro sacrifici umani – sono fra noi adesso. Ed è una cosa inevitabile, perché sono arrivati con l’immigrazione. Se non si farà qualcosa per arginare questa satanica religione di morte, dovremmo prepararci a casi sempre più indicibili, altro che Salvini strattonato.

 

Vale la pena di ribadirlo: gli dèi cruenti africani sono qui in Italia, con i loro orrori e i loro sacrifici umani – sono fra noi adesso

Guardiamo quello che succede anche a Londra, dove l’immigrazione africana è entrata con forza da ancora più tempo che in Italia ancora non troppi anni fa, trovarono nel Tamigi il tronco di un bambino nero (tronco significa che avevano amputato tutto il resto: testa, arti) e all’autopsia nello stomaco gli trovarono dei semi di pianta africana usati in alcuni rituali, e dell’oro… Provate a pensare l’irrazionalità di questo atto: mettere il metallo più prezioso nello stomaco di un bambino da uccidere e gettare via? Se cercate una motivazione economica non la troverete. Avrete risposte se pensate invece ad un fenomeno di «religione»: una religione di morte.

 

Sbaglia chi crede che con l’immigrazione massiva si prepara solamente  una sostituzione etnica. È molto più di così.

 

Sbaglia chi crede che con l’immigrazione massiva si prepara solamente  una sostituzione etnica. L’immigrazione sta preparando la vera sostituzione religiosa, quella per la quale al sacrificio di Cristo si sostituirà il sacrificio umano

L’immigrazione sta preparando la vera sostituzione religiosa, quella per la quale al sacrificio di Cristo si sostituirà il sacrificio umano.

 

Non più preghiere, ma maledizioni. Non più rosari, ma pozioni magiche. Non più Sante Messe, ma immolazioni di bambine. Non più Santa Eucaristia, ma cannibalismo. Non più amore di Dio, ma ebbrezza del massacro – con mercatino annesso.

 

Il mondo dominato dalla Necrocultura potrà avere, in alcuni ambiti, questo accento africano. Vogliamo far finta di nulla?

 

 

Non più preghiere, ma maledizioni. Non più rosari, ma pozioni magiche. Non più Sante Messe, ma immolazioni di bambine. Non più Santa Eucaristia, ma cannibalismo. Non più amore di Dio, ma ebbrezza del massacro – con mercatino annesso.

Roberto Dal Bosco

 

 

 

Il fenomeno del cannibalismo magico nigeriano è stato trattato dall’autore nell’articolo «Il futuro nigeriano dell’Italia» comparso su EFFEDIEFFE.

 

Il tema della sostituzione religiosa e dell’abominio dei riti africani presenti anche nel nostro Paese sono state trattate dall’autore nella conferenza «Immigrazione, sostituzione religiosa e fine della Civiltà Cristiana» presso il XXVII Convegno di Studi cattolici a Rimini (2019) , di cui qui potete vedere la registrazione audiovisiva. La parte relativa all’Africa inizia al minuto 40:12.

 

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Quasi l’80% degli arresti a Barcellona coinvolge cittadini stranieri

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Secondo un rapporto ufficiale ottenuto dal partito conservatore VOX, nel 2024 la polizia di Barcellona ha arrestato oltre 21.000 persone, di cui circa l’80% cittadini stranieri. Lo riporta l’European Conservative.

 

Il rapporto, pubblicato dalla direzione regionale della polizia della Catalogna, mostra che la polizia cittadina ha arrestato un totale di 21.808 persone lo scorso anno, di cui 17.158 – pari al 78,7% – erano cittadini stranieri. I politici di VOX in consiglio comunale sono riusciti a ottenere il documento a seguito di una richiesta di informazioni pubblica.

 

Il numero più elevato di arresti è stato registrato per furto, con 5.442 casi, di cui 4.942 (91%) hanno coinvolto stranieri. Le rapine violente hanno visto 3.595 detenuti stranieri rispetto ai 709 spagnoli, pari all’83,5%. Nei casi di violenza sessuale, 344 dei 471 arresti (73%) hanno riguardato cittadini stranieri. Il traffico di droga ha prodotto 1.457 arresti di stranieri su 1.965 (74,2%) e negli omicidi e omicidi, 42 dei 71 sospettati arrestati erano stranieri (59,1%).

 

Anche nella categoria generale degli «altri reati», la quota di cittadini stranieri è rimasta elevata: 6.778 su 9.555 arresti, ovvero il 70,9%. Vox ha inoltre evidenziato che nei casi di occupazione illegale di proprietà (spesso chiamata occupazione abusiva), l’87,5% dei sospettati arrestati erano cittadini stranieri, sebbene questa cifra specifica non sia stata suddivisa numericamente nel rapporto.

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Gonzalo de Oro Pulido, portavoce di VOX presso il consiglio comunale di Barcellona, ​​ha accusato le autorità locali e regionali di insabbiare queste statistiche e di promuovere politiche che, a suo dire, hanno reso Barcellona «un paradiso per i criminali e un incubo per i cittadini rispettosi della legge».

 

VOX prevede di presentare una mozione alla prossima riunione del consiglio comunale per chiedere la pubblicazione regolare di dati sulla criminalità suddivisi per nazionalità e tipo di reato. Il partito chiede inoltre una maggiore presenza della polizia, l’espulsione immediata degli stranieri recidivi e la cessazione dei sussidi alle organizzazioni che presumibilmente promuovono l’immigrazione clandestina o sono legate ad attività criminali.

 

Sebbene questi dati si riferiscano specificamente a Barcellona, ​​si inseriscono in un contesto nazionale più ampio. Nel 2024, diverse città spagnole hanno registrato un aumento dei tassi di criminalità. A Malaga, la criminalità convenzionale è aumentata del 10,9%, mentre a Saragozza è aumentato del 7,8%, secondo i dati del Ministero dell’Interno e di diverse fonti ufficiali.

 

Numerosi studi e rapporti degli ultimi anni hanno evidenziato una correlazione tra l’immigrazione incontrollata e l’aumento di specifici tipi di reati, scrive EC. Sebbene non tutti i migranti commettano reati, i dati rivelano una rappresentazione sproporzionata dei cittadini stranieri nelle statistiche sui reati violenti, sessuali e contro la proprietà, alimentando il dibattito in corso sulla necessità di riformare le politiche di immigrazione e sicurezza pubblica in Spagna e in Europa.

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Immigrazione

Immigrato islamico radicale accoltella un ebreo in Olanda: era in cura per un accoltellamento di massa

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Un migrante palestinese-siriano, precedentemente responsabile di un violento omicidio a L’Aia, è nuovamente finito sotto inchiesta penale, questa volta per aver accoltellato al collo un uomo ebreo, in quello che le autorità stanno trattando come tentato omicidio con movente terroristico. Lo riporta Remix News.   Il sospettato ha aggredito l’uomo il 6 aprile nell’area ricreativa della clinica Mesdag TBS di Groninga, dove era ricoverato in terapia psichiatrica obbligatoria. Secondo fonti vicine alle indagini e alla clinica, l’uomo islamico si è avvicinato alla vittima da dietro e le ha inflitto una profonda ferita al collo, replicando le sue azioni violente del 2018.   Martedì, la Procura ha confermato al De Telegraaf che l’uomo è stato arrestato quel pomeriggio a seguito di un’indagine di polizia. «Lo sospettiamo di tentato omicidio con intento terroristico. Il motivo per cui lo abbiamo arrestato solo ora è dovuto alle indagini e alle condizioni del sospettato», ha dichiarato un portavoce.

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L’accoltellamento ha riacceso le preoccupazioni sulla presenza del sospettato nei Paesi Bassi e sulla gestione dei criminali ad alto rischio. Nel 2018 aveva accoltellato tre passanti a caso all’Aia, tagliando quasi a metà il collo di una vittima e ferendo gravemente le altre. Ha gridato l’immancabile «Allahu Akbar» durante l’attacco e in seguito ha definito l’atto come jihad nelle conversazioni registrate dal carcere.   L’uomo aveva inoltre descritto «l’uccisione di infedeli per strada» e aveva fatto il gesto del tawhid (indicando il cielo) quando è stato preso dalla polizia.   Nonostante la richiesta dell’accusa di 15 anni di carcere e di detenzione psichiatrica obbligatoria (TBS), il tribunale lo ha infine dichiarato incolpevole a causa della psicosi e lo ha condannato solo alla TBS. Il tribunale ha stabilito che il movente terroristico non era stato dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio, decisione della Corte d’Appello. Gli esperti, tuttavia, hanno ripetutamente messo in guardia dall’alta probabilità di ricadute psicotiche innescate dallo stress.   Dopo la condanna, all’immigrato erano stati concessi diversi periodi di permesso di soggiorno non accompagnato e si prevedeva che avrebbe vissuto in modo indipendente entro la fine dell’anno. In seguito all’attacco del 6 aprile, la sua procedura di permesso è stata immediatamente interrotta. Il servizio immigrazione olandese (IND) ha ora confermato che potrebbe revocargli il permesso di soggiorno legale.   L’ultima vittima del sospettato, un uomo ebreo, è sopravvissuta all’attacco e sta ricevendo cure mediche. Secondo De Telegraaf, il caso ha suscitato nuove critiche da parte delle vittime delle precedenti violenze, che sono state tenute informate sul suo percorso di riabilitazione e si dicono inorridite dal fatto che gli siano state concesse tali libertà.  
  Il leader del PVV, Geert Wilders, ha risposto alla notizia dell’attacco scrivendo su X: «L’Islam non ha posto nei Paesi Bassi. E nemmeno i musulmani radicali».   Come riportato da Renovatio 21, due anni fa un capo di rango alto, ma minore, è stato invece individuato mentre viveva tra i rifugiati in Olanda.   La stessa polizia olandese ha dichiarato come il Paese si stia trasformando in un «narco-Stato 2.0» dominato dalla Mokro-mafia, cioè il crimine organizzato marocchino.   Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Piazza Dam ad Amsterdam è stata teatro di un accoltellamento di messa che ha ferito almeno cinque persone.   Gli accoltellamenti di massa stanno diventando un pattern emergente e continuo in tutta Europa. L’uso del coltello da parte degli immigrati è talmente rilevante che un land tedesco del Nord Reno-Vestflaia ha pubblicato dei volantini per scoraggiarne il possesso.   A febbraio un uomo aveva accoltellato una turista spagnuola a Berlino. Il 13 febbraio, un altro richiedente asilo afghano ha attaccato con un veicolo una manifestazione sindacale a Monaco, uccidendo una madre e la figlia di 2 anni e ferendone altre 37. Settimane fa si è avuto il caso di un cittadino romeno accoltellato più volte da una gang siriana a Schwerte, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.

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Si ricorda, tra i tantissimi, il caso del «Festival della diversità» della cittadina di Solingen (tre accoltellati), ma anche quello dove un poliziotto di Mannheim venne colpito a morte da un immigrato mentre l’agente stava bloccando un tedesco che cercava a sua volta di fermare la foga assassina dello straniero.   L’incidente più eclatante è stato il recente accoltellamento mortale multiplo avvenuto nella città bavarese di Aschaffenburg da parte di un richiedente asilo afghano respinto che aveva preso di mira un gruppo di bambini dell’asilo. Come riportato da Renovatio 21, un bambino di 2 anni è stato accoltellato a morte, così come un passante di 41 anni che ha tentato di intervenire. Un altro bambino è rimasto gravemente ferito ed è stato ricoverato in ospedale, mentre una delle educatrici dell’asilo che accompagnava i bambini piccoli si è rotta un braccio nel tentativo di difendersi dall’aggressore, descritto come in «frenesia sanguinaria».   Come riportato da Renovatio 21a Villaco, in Austria, a poca distanza dal confine italiano, un immigrato siriano di 23 anni avrebbe accoltellato a morte una persona in istrada ferendone almeno altre quattro.

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Immigrazione

Champions League, a Parigi scoppiano violenze tra i tifosi e scontri con la polizia

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Mercoledì sera, nella capitale francese, sono scoppiati disordini diffusi, mentre i tifosi del Paris Saint-Germain (PSG) si riunivano per celebrare la vittoria della squadra in semifinale di Champions League. L’euforia è diventata violenta, spingendo la polizia antisommossa a intervenire e a usare gas lacrimogeni per contenere la folla.

 

Scontri con le forze dell’ordine sono scoppiati in tutta la città, in particolare intorno allo stadio Parc des Princes e nei quartieri centrali. I filmati condivisi sui social media mostrano i tifosi accendere razzi e fuochi d’artificio, danneggiare proprietà e affrontare gli agenti di polizia. Gas lacrimogeni sono stati utilizzati per disperdere i grandi raduni disordinati.

 

Uno degli incidenti più gravi si è verificato vicino agli Champs-Élysées, dove un veicolo ha investito un gruppo di tifosi del PSG, ferendo tre persone. Secondo le autorità, una delle vittime è in condizioni critiche. L’auto è stata successivamente incendiata e sono in corso le indagini sull’accaduto.

 

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I media locali hanno riportato scene caotiche, tra cui scontri tra le linee della polizia e gruppi di tifosi e tentativi di disperdere la folla fino a tarda notte. Circa 2.000 agenti in assetto antisommossa sono stati schierati in aree chiave della città, con i servizi di emergenza intervenuti in risposta a diversi incidenti.

 

 

Durante i disordini sono state arrestate almeno 44 persone con accuse quali disordine pubblico, vandalismo e resistenza a ordini della polizia, ha riferito l’emittente televisiva BFMTV, citando una fonte della polizia.

 

 

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I disordini sono seguiti alla vittoria casalinga del PSG per 2-1 contro l’Arsenal, che ha assicurato al club francese un posto in finale di UEFA Champions League. La finale è prevista per il 31 maggio a Monaco, dove il PSG affronterà l’Inter.

 


Non si tratta della prima volta che si vedono disordini violenti ed immotivati per eventi calcistici parigini.

 

Come riportato da Renovatio 21, orde extracomunitarie si erano scatenate a Parigi prima finale di Champions League Liverpool-Real Madrid nel 2021, quando serque di immigrati stazionanti fuori dallo stadio di Saint Denis crearono disordini e molestarono senza requie i tifosi lidpuliani.

 

Abbiamo visto anche in Italia devastazioni incomprensibili dopo le partite del Marocco ai mondiali del Qatar – sia che la nazionale marocchina perdesse o vincesse.

 

Il problema non sembra dunque essere il calcio, o l’hooliganismo.

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Immagini screenshot da Twitter

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