Animali
Scienziati italiani scoprono un’enorme antica balena dalla testa buffa
I resti di un’antica balena hanno portato gli scienziati a crede che la bestia estinta possa essere un serio contendente per il titolo di animale più pesante sia mai esistito sulla Terra, secondo un team di paleontologi che ha pubblicato un articolo su questo .
In particolare, il titanico animale si sarebbe caratterizzato per avere una testa e delle pinne comicamente piccole rispetto alla sua stazza.
Con un peso compreso tra le 84 e le 319 tonnellate, l’unico fossile esistente della creatura Perucetus risale a circa 39 milioni di anni fa e si stima avere una lunghezza compresa tra 56 e 66 piedi, secondo la BBC. Ciò lo rende molto più pesante della balenottera azzurra, il più grande animale vivente attualmente, che può pesare tra le 200 e le 300 tonnellate.
«Il Perucetus avrebbe potuto pesare quasi due balenottere azzurre, tre argentinosauri (un gigantesco dinosauro sauropode), oltre 30 elefanti africani e fino a 5.000 persone», ha detto Giovanni Bianucci, coautore dello studio e professore associato di paleontologia presso l’Università di Pisa in Italia, alla CNN.
I ricercatori avevano trovato un fossile parziale della bestia 13 anni fa in un deserto nel sud del Perù e da allora lo hanno studiato attentamente, secondo quanto riportato dalla BBC.
Ciò che è particolarmente interessante di questo mammifero, un tipo di balena antica chiamata basilosauride, sono le sue ossa dense ed estremamente pesanti.
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«Ogni vertebra pesa più di 100 kg, il che è semplicemente strabiliante», ha detto la coautrice Rebecca Bennion, ricercatrice dell’Institut royal des Sciences naturelles de Belgique di Bruxelles, alla BBC.
I ricercatori suppongono che le ossa dense siano un adattamento per dare a questa enorme balena un rimbalzo extra mentre nuotava al largo della costa in acque relativamente poco profonde.
Un’altra scoperta interessante è che questa antica balena così grande in questo particolare periodo di tempo pare sia un segno di gigantismo nelle balene molto più antico di quanto gli scienziati abbiano tradizionalmente pensato, secondo la BBC. I ricercatori pensavano infatti che il gigantismo nelle balene fosse emerso per la prima volta 4,5 milioni di anni fa.
Il Perucetus sarebbe vissuto durante l’età bartoniana dell’Eocene medio, cioè tra 41.2 e 37.71 milioni di anni fa.
La sistemazione ecologica del Perucetus rimane in gran parte un mistero scientifico: sulla base dei fossili, si stima che sguazzasse in acque poco profonde, mentre possono essere fatte solo congetture sulla sua dieta. Un’ipotesi suggerisce che potrebbe essersi nutrito di animali bentonici come crostacei e molluschi che vivono sul fondo dell’oceano.
Il nome Perucetus deriva dal Paese di origine del cetaceo.
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Animali
Maiale salva due soldati russi che stavano calpestando una mina: come i muli degli Alpini
🇷🇺🇺🇦🐽 Help came from where it was not expected. A Ukrainian pig saved good Russian people by stepping on a mine. There are heroes even among khokholys pigs. Be kind! pic.twitter.com/stMHahKvIF
— Black Diamond (@blackdiammon) November 15, 2025
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Animali
Dinosauro morto sotto un museo di dinosauri
Un dinosauro sembra essere morto sul punto esatto in cui hanno poi costruito un museo dei dinosauri, seppellendo il suo fossile sotto la struttura musiva.
A Denver alcuni scienziati hanno scoperto un fossile di dinosauro di 67,5 milioni di anni fa nel sottosuolo del parcheggio del museo che ospita questi enormi animali oramai estinti milioni di anni fa. Come il Denver Museum of Nature and Science ha spiegato a Catalyst, la sua rivista online, l’antico frammento osseo è stato sepolto a circa 230 metri sotto il parkingo dell’istituzione.
Al di là della coincidenza di tale scoperta sotto un museo di storia naturale, tuttavia, il modo in cui gli amabili resti dinosaurici sono stati rivenuti sfida la credulità del lettore.
Diversi mesi fa, i ricercatori hanno iniziato a perforare sotto il parcheggio del museo per vedere se le temperature sotterranee della Terra potrebbero riscaldarle e raffreddarle in modo sostenibile. Questo «riscaldamento geotermico» utilizza lo stesso principio delle sorgenti termali, rendendo questa forma di energia rinnovabile una delle più antiche del mondo, scrive Futurism.
Una volta che le due piattaforme di perforazione sono iniziate, gli scienziati dietro il progetto hanno deciso di vedere cos’altro potevano trovare scavando in profondità nella crosta terrestre.
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Come spiega un articolo sull’incredibile scoperta, gli archeologi non solo hanno scoperto interessanti campioni geologici all’interno del nucleo campione di sei centimetri e mezzo, ma anche, per puro caso, l’osso parziale di un dinosauro scomparso circa 70 milioni di anni fa.
«È fondamentalmente come vincere alla lotteria e rimanere colpiti da un fulmine nello stesso giorno», ha spiegato il curatore di geologia del museo James Hagadorn in un’intervista a Catalyst. «Nessuno avrebbe potuto prevedere che questo piccolo piede quadrato di terra dove abbiamo iniziato a perforare avrebbe effettivamente contenuto un osso di dinosauro sotto di esso!».
Naturalmente ci sono volute alcune ricerche per determinare che l’osso era di un dinosauro di una non determinata specie fosse e comprendere come fosse deceduto. Successivamente, come spiegato nel documento di Rocky Mountain Geology, l’osso è stato catalogato come un frammento vertebrale da un ornitopode, un’ampia classificazione paleontologica per i dinosauri bipedi ed erbivori del periodo Cretaceo.
Come comunicato dalla direzione del museo, il ritrovamento ha dell’incredibile.
«Questo fossile proviene da un’epoca appena prima dell’estinzione di massa che ha spazzato via i dinosauri», ha spiegato lo Hagadorn, curatore di geologia del museo. «Questa è una scoperta scientificamente e storicamente emozionante».
Come sottolinea Rocky Mountain Geology, questi tipi di «scoperte paleontologiche urbane» sono davvero rari, ma quando accadono, «accendono l’interesse pubblico per la scienza e approfondiscono la nostra connessione con la natura».
Curioso ripensare a un noto cartone animato dinosauresco trasmesso sulla rete berlusconide qualche decennio fa che ha accompagnato i pomeriggi di tanti bambini parcheggiati dai bommer dinanzi alla TV: Ti voglio bene Denver, con l’inevitabile, come sempre inascolatabile ed inaffrontabile, sigla di Cristina D’Avena.
La storia parlava di un cucciolo di dinosauro verde, trovato da un gruppo di adolescenti californiani (sportivissimi, capelli lunghi e biondi) ancora all’interno del suo uovo, che ha il potere di teletrasportare qualsiasi essere vivente nella preistoria oppure di mostrare sulla sua superficie scene di quell’epoca, viene rinvenuto. I californici ragazzotti si affezionano al dinosauro, al quale danno il nome di Denver, ispirandosi all’omonima città capitale del Colorado, dopo aver letto questo nome su un autobus. Il Denverro si scopre un abile schettinatore e chitarrista ghiotto di patatine in bustina. Il rettile pasticcione inoltre riesce a parlare il linguaggio degli esseri umani, doppiato in italiano da Graziano Galoforo.
Se gli scienziati di Denver chiamassero la creatura preistorica del parcheggio Denver saremmo a cavallo. Di un dinosauro.
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Immagine generata artifizialmente.
Animali
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