Storia
Tito e il Terzo Tempio: la manifestazione filoisraeliana de Il Foglio sotto l’Arco del distruttore del tempio di Gerusalemme
Il giornale più filoisraeliano d’Italia e forse del mondo tutto, Il Foglio, due giorni fa ha organizzato una fiaccolata a favore di Israele a Roma, sotto l’Arco di Tito.
La manifestazione, che ha avuto collegamenti in diretta delle TV nazionali, ha visto parlare il fondatore del giornale Giuliano Ferrara – la cui passione per lo Stato Ebraico è arcinota – e pure il ministro degli Esteri Antonio Tajani: insomma, un evento con i crismi dell’ufficialità repubblicana.
Il sito Dagospia, che ha certamente più lettori de Il Foglio nonostante i contributi all’editoria, ha notato, tuttavia, una tremenda incongruenza nella scelta della location: chi conosce un minimo di storia religiosa, o anche solo di storia romana – chi vive a Roma, in teoria, dovrebbe – sa che Tito è visto come un tiranno che sconfisse e saccheggiò il popolo di Israele.
🔴All’arco di Tito, a Roma, per la fiaccolata organizzata dal Foglio in sostegno a Israele dopo il brutale attacco di sabato. Tra poco cominceranno gli interventi. Potete seguire la diretta a questo link: https://t.co/2Ow7u5OLLb pic.twitter.com/3zDbq2MsLH
— Il Foglio (@ilfoglio_it) October 10, 2023
Nel 70 d.C. Tito arrivò in Palestina sedò la rivolta che quattro anni prima aveva sconfitto le milizie di Roma ristabilendo il suo dominio sulle terre ribelli. La storia parla di un grande eccidio degli ebrei e di una diaspora che, ancora una volta, si scatenò.
«Il giorno dell’arrivo di Tito a Gerusalemme è tuttora ricordato nella tradizione ebraica con il giorno di lutto e digiuno denominato Tisha BeAv» ricorda Dagospia.
Parliamo di una storia scolpita sulla pietra – proprio dove hanno proiettato la bandiera israeliana (con la Stella di David a coprire SENATVS POPVLVSQUE ROMANVS): un bassorilievo del monumento mostra i soldati romani che escono dal tempio di Gerusalemme portando seco trofei presi agli ebrei, tra cui la Menorah (il candelabro a sette braccia) e delle trombe d’argento. Il saccheggio del luogo più sacro dell’ebraismo è immortalato per sempre proprio lì.
«Possibile che né il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, né Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, né Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, né Marco Carrai, console di Israele, né Riccardo Pacifici, presidente dell’European Jewish Association, tutti presenti alla manifestazione, hanno espresso al fondatore Giuliano Ferrara e al direttore Claudio Cesara che la scelta dell’Arco di Tito era, per così dire, quanto mai inopportuna e disdicevole?» si chiede il sito di D’Agostino.
L'Arco Romano di Tito con la bandiera israeliana sull'intera copertina de Il Foglio italiano.
L'Arco Trionfale di Tito fu costruito nell'82 per commemorare la presa di Gerusalemme. Come minimo e di cattivo gusto, sempre se italiani moderni conoscono la storia del loro paese. pic.twitter.com/M44zlqVe3B— ElenaBardet #HaStatoPutin #Bersagliera (@elena_bardet1) October 12, 2023
Si trattava, invece, di una scelta fatta volontariamente, o anche inconsciamente? Scegliere Tito, a Roma, per ricordare la questione del tempio distrutto?
La cosa non sarebbe priva di senso, più che storico, metastorico, e più che politico, metapolitico. Perché riguarda la questione del Terzo Tempio di Gerusalemme, l’ideale messanico ebraico che secondo alcuni è al centro di questo infinito bagno di sangue.
Sostieni Renovatio 21
Il complesso del Tempio di Gerusalemme consisteva in una serie di costruzioni collocate sul Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme, dove ora sorge la Cupola della Roccia. Nel corso dei secoli, il Tempio fu ricostruito più volte ed ebbe una grande importanza come luogo di venerazione per gli Israeliti e, in seguito, per gli ebrei che vivevano lì. Questa struttura sacra rappresentava il centro spirituale più significativo dell’ebraismo.
Il Tempio di Salomone, noto anche come Primo Tempio, fu costruito secondo la Bibbia dal Re Salomone nel X secolo a.C. Secondo il Talmud, i lavori iniziarono nell’833 a.C. e furono completati nell’826 a.C. Questo Tempio fu completamente distrutto da Nabucodonosor II, il re babilonese, nel 586 a.C., come riportato nella Bibbia (o nel 416 a.C., secondo il Talmud, 410 anni dopo la sua costruzione).
Dopo l’esilio babilonese, il Secondo Tempio fu eretto a partire dal 536 a.C. e fu ultimato il 12 marzo del 515 a.C. Durante il periodo del dominio seleucide, il Tempio fu profanato da Antioco IV Epifane, il quale cercò di ellenizzare la Palestina. La sua profanazione portò a una rivolta guidata da Giuda Maccabeo, che riconsacrò il Tempio il 21 novembre del 164 a.C. I Maccabei lottarono per difendere le loro tradizioni e il culto.
Successivamente, il Tempio di Erode rappresentò un importante ampliamento del Secondo Tempio, che comprendeva anche una ristrutturazione del Monte del Tempio. Questi lavori furono iniziati da Erode il Grande verso il 19 a.C. e furono completati solo nel 64 d.C.
Come raccontato nel Talmud, il Secondo Tempio fu distrutto da Tito, il futuro imperatore romano, nel 70 d.C. (o nel 70 d.C., secondo il Talmud, 420 anni dopo la sua costruzione).
Attualmente, l’unica parte rimasta è il muro occidentale di contenimento, conosciuto come il Muro del Pianto.
Il concetto del Terzo Tempio è una parte fondamentale del pensiero ebraico, espressa come desiderio religioso nelle preghiere ebraiche per il ritorno e la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme.
L’idea del Terzo Tempio rappresenta la speranza ebraica per il ripristino di un centro spirituale significativo nella loro terra sacra, come sottolineato nelle loro pratiche religiose e nelle preghiere.
I profeti del Tanakh, l’Antico Testamento ebraico, invocavano la completa costruzione del Tempio prima dell’avvento dell’età messianica. Questa prospettiva è radicata nelle antiche scritture ebraiche, con la speranza che il Tempio di Gerusalemme sarebbe stato restaurato in un momento di redenzione e pace sottolineato dalle profezie.
Con la ricostruzione del Terzo Tempio – proprio sulla spianata delle moschee, e in nessun altro luogo – secondo alcune credenze ebraiche, piuttosto diffuse, si avrebbe la manifestazione del messia che gli ebrei, avendo rifiutato Cristo, attendono da millenni.
La ricostruzione del Terzo Tempio assume un ruolo di rilievo anche in alcune interpretazioni della escatologia cristiana. Secondo una tradizione che affonda nel Medioevo e continua anche oggi in vari gruppi fondamentalisti protestanti americani, il messia degli ebrei coinciderebbe con l’Anticristo descritto nell’Apocalisse di San Giovanni.
Controintuitivamente, ma non troppo, quest’idea motiva molto del supporto a Israele dato dal protestantesimo fondamentalista statunitense: aiutando gli ebrei a difendere Israele, e quindi a costruire il tempo, essi avvicinano l’arrivo dell’Anticristo, e quindi, secondo la Scrittura, la Seconda Venuta di Cristo, che tornerà dopo il Regno di 7 anni del figlio della perdizione.
Soprattutto se parliamo di Gerusalemme, basta grattare un pochino per vedere uscire fuori un quadro di guerre apocalittiche.
Il ruolo dei cattolici in tutto questo non è, ad oggi, definito – o meglio, non ricordano più dove stavano. Ecco che si spiega anche come il Foglio, quando ne era direttore Ferrara, cercasse di accreditarsi come giornale del cattolicesimo conservatore – con verve intransigente, pro-life, para-tradizionalista – del nostro Paese.
La realtà è che anche noi tra le scatole abbiamo ancora la storia del Terzo Tempio. Da qui all’Apocalisse, e oltre.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Storia
Rapporto «Verità e giustizia»: abusi sistematici contro i Tamil dopo la guerra civile in Sri Lanka
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
«La Russia farà tutto il possibile per evitare uno scontro globale, ma non si lascerà minacciare». Discorso di Putin alla parata della Vittoria
Il 9 maggio si è svolta la tradizionale parata per il «giorno della Vittoria» del 9 maggio, data in cui i russi ricordano la fine della «Grande Guerra Patriottica», ossia la Seconda Guerra Mondiale, in cui Mosca prevalse sulla Germania nazista.
Si trattava del 79° anniversario della conclusione di una guerra vittoriosa che costò alla Russia diecine di milioni di vite umane.
Oltre al presidente Putin – che riveste il ruolo di comandante in capo delle forze armate della Federazione Russa – erano presenti sullo stand anche il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko, il presidente della Repubblica del Kazakistan Kassym-Jomart Tokaev, il presidente della Repubblica del Kirghizistan Sadyr Japarov, il presidente della Repubblica del Tagikistan Emomali Rahmon, il presidente del Turkmenistan Serdar Berdimuhamedov e Il presidente della Repubblica dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev, il presidente della Repubblica di Cuba Miguel Mario Díaz-Canel y Bermúdez, il presidente della Repubblica di Guinea-Bissau Umaro Mokhtar Sissoco Embaló e il presidente della Repubblica democratica popolare del Laos Thongloun Sisoulith. Prima della sfilata, Vladimir Putin ha accolto nella Sala Araldica del Cremlino i capi di Stato stranieri giunti a Mosca per le celebrazioni.
La parata è iniziata quando la bandiera nazionale della Russia e lo Stendardo della Vittoria sono stati portati sulla Piazza Rossa. La parata è stata guidata dal comandante in capo delle forze di terra russe, generale dell’esercito Oleg Salyukov, ed è stata seguita dal ministro della Difesa ad interim Sergej Shoigu, scrive il sito ufficiale del Cremlino.
La colonna in marcia sulla Piazza Rossa comprendeva 30 reggimenti cerimoniali di oltre 9.000 membri del personale di servizio, tra cui oltre 1.000 soldati che prendevano parte all’operazione militare speciale.
La colonna motorizzata era guidata dal leggendario «carro armato della Vittoria» il T-34. Veicoli corazzati multiuso Tigr-M, VPK Ural e KAMAZ, ambulanze da campo protetto Linza, sistemi missilistici tattici operativi Iskander-M, lanciatori di difesa aerea S-400 Triumf, sistemi missilistici mobili terrestri Yars e veicoli corazzati BTR-82A hanno quindi attraversato la Piazza Rossa.
La parata del Giorno della Vittoria si è conclusa con una parte aerea con i jet Su-30M e MiG-29 pilotati dalle pattuglie acrobatiche Russkiye Vityazi (Cavalieri russi) e Strizhi che hanno sorvolato la Piazza Rossa nella famosa formazione a forma di losanga del Diamante cubano, seguita da sei Su- 25 aerei da combattimento dipingono il cielo con i colori della bandiera russa.
L’accompagnamento musicale è stato fornito dall’orchestra militare combinata della guarnigione di Mosca.
Quello che segue è il discorso del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Sostieni Renovatio 21
Cittadini della Russia,
Cari veterani,
Compagni soldati e marinai, sergenti e sergenti maggiori, guardiamarina e sottufficiali,
Compagni ufficiali, generali e ammiragli,
Soldati e comandanti, personale in prima linea che partecipa all’operazione militare speciale,
Mi congratulo con te per il Giorno della Vittoria! Questa è la nostra festa sacra principale, veramente nazionale.
Oggi onoriamo i nostri padri, nonni e bisnonni. Difesero la loro terra natale e schiacciarono il nazismo, liberarono i popoli d’Europa e dimostrarono un eroismo senza precedenti in combattimento e sul fronte interno.
Oggi assistiamo a tentativi di distorcere la verità sulla Seconda Guerra Mondiale. Questa verità è una piaga per coloro che hanno sviluppato l’abitudine di basare la propria politica effettivamente coloniale sulla doppiezza e sulla menzogna.
Stanno abbattendo monumenti a coloro che hanno realmente combattuto il nazismo, erigendo monumenti ai traditori e ai complici di Hitler e cancellando la memoria dell’eroismo e dello spirito nobile dei liberatori e del grande sacrificio che fecero per il bene di tutta la vita sulla Terra.
Nutrire sentimenti revanscisti, prendersi gioco della storia e cercare di giustificare gli attuali seguaci nazisti fa parte di ciò che costituisce una politica comune delle élite occidentali per alimentare conflitti regionali, conflitti interetnici e interreligiosi e per contenere centri sovrani e indipendenti. dello sviluppo globale.
Rifiutiamo le pretese eccezionaliste di qualsiasi Paese o alleanza. Sappiamo a cosa può portare questa ambizione incontrollata. La Russia farà tutto il possibile per evitare uno scontro globale, ma non si lascerà minacciare. Le nostre forze strategiche sono sempre pronte al combattimento.
L’Occidente vorrebbe dimenticare le lezioni della Seconda Guerra Mondiale, ma ricordiamo che il destino dell’umanità è stato deciso durante le colossali battaglie di Mosca, Leningrado, Rzhev, Stalingrado, Kursk, Kharkov, Minsk, Smolensk e Kiev, e nell’intenso e sanguinosi combattimenti da Murmansk al Caucaso e alla Crimea.
Per i primi tre lunghi e duri anni della Grande Guerra Patriottica, l’Unione Sovietica, insieme a tutte le repubbliche che la costituivano, combatté i nazisti praticamente da sola, mentre praticamente tutta l’Europa lavorava per sostenere la macchina da guerra nazista.
Ma lasciatemi sottolineare: la Russia non ha mai sminuito l’importanza del Secondo Fronte o dell’assistenza alleata. Onoriamo il valore di tutti i membri della Coalizione Anti-Hitler, del Movimento di Resistenza, del movimento clandestino e dei guerriglieri, così come il coraggio dimostrato dai popoli cinesi che lottano per la loro indipendenza contro l’aggressione militarista del Giappone. Ricorderemo per sempre e non dimenticheremo mai la nostra lotta comune e le tradizioni ispiratrici dell’alleanza.
Amici!
La Russia sta attraversando un momento difficile e spartiacque della sua storia. Il destino della nostra Patria e il suo futuro dipendono da ciascuno di noi.
Oggi, nel Giorno della Vittoria, lo sentiamo ancora più acutamente e non manchiamo mai di trarre ispirazione dalla nostra generazione di vincitori coraggiosi, nobili e saggi, e dal modo in cui hanno amato l’amicizia e sono rimasti saldi di fronte alle avversità, fidandosi sempre di se stessi e dei propri figli. paese e nutrivano un amore sincero e disinteressato per la loro Patria.
Celebriamo il Giorno della Vittoria sullo sfondo dell’operazione militare speciale. Tutti coloro che vi sono impegnati, in prima linea, sono i nostri eroi. Siamo onorati dalla vostra forza d’animo e dal vostra abnegazione. Tutta la Russia è con voi.
Anche i nostri veterani credono in voi e sono preoccupati per voi. Il fatto che rimangano coinvolti emotivamente nelle vostre vite e nel vostro eroismo è un legame indissolubile che unisce questa generazione eroica.
Oggi onoriamo la memoria radiosa di coloro le cui vite furono tolte dalla Grande Guerra Patriottica, la memoria di figli, figlie, padri, madri, nonni, bisnonni, mariti, mogli, fratelli, sorelle, familiari, persone care e amici.
Chiniamo la testa mentre custodiamo il ricordo dei veterani della Grande Guerra Patriottica che non sono più con noi. In memoria dei civili che sono morti nei barbari bombardamenti e negli attacchi terroristici commessi dai neonazisti, e dei nostri fratelli d’armi caduti nella lotta contro il neonazismo e nella giusta lotta per la Russia.
Dichiaro un minuto di silenzio.
[è seguito un momento di silenzio]
I nostri cari veterani, compagni e amici!
Il 9 maggio è sempre una data emozionante e toccante. Ogni famiglia ha a cuore i suoi eroi, guarda le loro fotografie, i loro volti cari e amati, ricorda i loro familiari e le loro storie di guerra e di fatica.
I Giorni della Vittoria uniscono tutte le generazioni. Andiamo avanti facendo affidamento sulle nostre tradizioni secolari e fiduciosi che insieme garantiremo un futuro libero e sicuro alla Russia.
Gloria alle valorose Forze Armate! Per la Russia! Per la vittoria!
Evviva!
Vladimir Vladimiroch Putin
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Cina
Xi ricorda il 25° anniversario delle atrocità NATO in Serbia. Noi rammentiamo altri misteri della globalizzazione anni ’90
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Bioetica2 settimane fa
Medico argentino incarcerato per essersi rifiutato di praticare un aborto
-
Salute2 settimane fa
I malori della 18ª settimana 2024
-
Spirito2 settimane fa
Stati Uniti, un disegno di legge dichiara antisemita il Nuovo Testamento
-
Reazioni avverse1 settimana fa
Psicosi dopo il vaccino COVID: le rivelazioni di una revisione sistematica degli studi
-
Cancro1 settimana fa
Finestra di Overton mRNA e turbocancro: il pubblico è pronto per la verità sui vaccini COVID?
-
Geopolitica2 settimane fa
Macron dice che con l’Ucraina sconfitta i missili russi minacceranno la Francia. Crosetto parla di «spiralizzazione del conflitto»
-
Pensiero2 settimane fa
Verso il liberalismo omotransumanista. Tucker Carlson intervista Dugin
-
Animali1 settimana fa
Gorilla vaccinato muore improvvisamente per attacco cardiaco