Spirito
Vaccino? «Papà, preferirei morire!»
Renovatio 21 riprende questo articolo da La Scure di Elia.
Una ragazzina di tredici anni risponde così al padre che, sondando il terreno delle sue convinzioni personali circa il cosiddetto «vaccino» fabbricato a partire da bambini abortiti, non pago di aver accertato il suo netto rifiuto, si è spinto a domandarle se la sua posizione rimarrebbe invariata anche nel caso di un’emergenza sanitaria gravissima, come un’epidemia di Ebola o di peste nera.
Limpida e secca, scevra da artificiosi distinguo e cavilli sofistici, la fulminante sentenza, anziché angustiare il genitore, lo ha profondamente commosso.
Una ragazzina di tredici anni risponde così al padre che, sondando il terreno delle sue convinzioni personali circa il cosiddetto «vaccino» fabbricato a partire da bambini abortiti
In quella giovanissima cattolica praticante, in effetti, c’è più fede e buon senso che in tanti prelati dalla mente corrotta: si può rischiare perfino la morte, se così Dio vuole, piuttosto che peccare in modo grave contro la vita di esseri umani innocenti non ancora nati.
Questo non è sentimentalismo, ma semplice coerenza di una coscienza pura, la quale permetterebbe a tanti giovani di reagire alla dittatura, piuttosto che riempire gli obitori suicidandosi. Come ricordato da monsignor Schneider, non c’è bisogno di dottorati in teologia per comprendere l’illiceità della moderna barbarie: bastano il sensus fidei e il sensus communis.
Mi vien da domandarmi come si possa onestamente organizzare manifestazioni in difesa della vita senza far parola di questo allucinante problema, anzi promuovendo attivamente l’abominio con una grottesca campagna propagandistica a favore. Visti gli esiti di quella che, in contrapposizione ad altre organizzazioni, si era arrogata l’esclusiva di essere una battaglia senza compromessi, si è reso davvero necessario che nasca un nuovo movimento pro-life; se quelli che sembravano i più rigorosi e intransigenti si son di colpo schierati col nemico, quale collaborazione è più possibile?
In quella giovanissima cattolica praticante, in effetti, c’è più fede e buon senso che in tanti prelati dalla mente corrotta: si può rischiare perfino la morte, se così Dio vuole, piuttosto che peccare in modo grave contro la vita di esseri umani innocenti non ancora nati
Il varco dischiuso alla giustificazione dell’aborto diventerà rapidamente una voragine: una volta ammessa un’eccezione, su quale base si potrà ancora condannare il ricorso ai benefici da esso derivati?
Quel Magistero che fino a ieri era tanto vituperato per le sue incrinature, inoltre, è improvvisamente assurto, a quanto pare, al rango di insegnamento infallibile. Perché non ammettere, allora, anche le aperture all’erotismo e al concubinaggio contenute nella famigerata esortazione apostolica Amoris laetitia? Si può forse praticare un’obbedienza à la carte?
Colpisce l’inedita convergenza tra tradizionalisti di ferro e clero modernista, tra un «tomismo» di maniera e il pensiero «liquido» dei gerarchi imperanti.
Mi giungono notizie di vescovi e superiori religiosi che spingono i loro sottoposti a «vaccinarsi». A coloro che non vogliono, raccomando di rimanere assolutamente irremovibili: tale richiesta, infatti, è del tutto arbitraria, in quanto esula dalle attribuzioni dell’autorità ecclesiastica. Si tratta di un gravissimo abuso di potere al quale bisogna opporsi appellandosi al diritto, sebbene lo abbiano buttato dalla finestra; non è comunque consentito rimuovere un chierico senza una causa grave definita dal codice.
Si è reso davvero necessario che nasca un nuovo movimento pro-life; se quelli che sembravano i più rigorosi e intransigenti si son di colpo schierati col nemico
Benché il ricorso a Roma non dia molte speranze di essere risolutivo, in caso di provvedimenti ingiusti va comunque presentato, se non altro per prendere tempo in attesa che crolli questo castello di carte innalzato sul nulla. Ci si può pure appellare all’ultimo documento in materia della Congregazione per la Dottrina della Fede, il quale ribadisce chiaramente che la vaccinazione rimane una scelta volontaria e, pertanto, non può essere imposta come un obbligo.
Un altro quesito che si pone alla coscienza è se superiori che esigono dai sudditi che pecchino in materia grave (in questo caso, contro il quinto comandamento) esercitino ancora legittimamente la propria autorità anche nel resto o non decadano per incompatibilità con il loro ufficio. Il problema è che, sul piano giuridico, non abbiamo la facoltà di giudicarli in foro esterno; se però chi dovrebbe farlo non solo se ne astiene, ma commette lo stesso abuso, siamo liberi di dissociarcene almeno in foro interno.
Rimane il fatto che chi subisce un provvedimento iniquo o irregolare e non riesce a dimostrarne l’invalidità quanto alla decisione o alla procedura si trova in una situazione per niente piacevole. Contando indefettibilmente sulla Provvidenza, egli deve continuare la battaglia legale senza piegarsi, specie se il suo Ordinario sta seduto sopra la bomba inesplosa di casi insabbiati di abusi sessuali, la quale inevitabilmente, prima o poi, scoppierà con catastrofiche ripercussioni entro le Mura leonine.
Superiori che esigono dai sudditi che peccano in materia grave (in questo caso, contro il quinto comandamento) esercitano ancora legittimamente la propria autorità anche nel resto o non decadono per incompatibilità con il loro ufficio?
A parte queste spinose circostanze in cui si son venuti a trovare molti vescovi, fin nel cuore della cristianità, son parecchi i segnali di implosione del sistema artificiale di potere che sfrutta le strutture della Chiesa Cattolica e si ammanta del suo prestigio, ma è cresciuto in seno ad essa come un tumore.
È proprio l’arbitrarietà che lo caratterizza a costituire la causa principale della sua fragilità: poiché non possono ottenere obbedienza con il diritto e la persuasione, ai suoi rappresentanti non rimane altro che l’arma delle minacce e delle imposizioni. L’arroganza, la temerarietà, la violenza del loro agire si sforza invano di nascondere il vuoto della falsa religione che si sono inventati a loro uso e consumo puntellando l’inconsistenza di un’autorità volutamente dimentica della sua origine divina, ma poggiante unicamente sul consenso umano prestato da chierici interiormente destrutturati.
Chi, per grazia, ha resistito al lavaggio del cervello degli studi e della «formazione», oppure è riuscito a disintossicarsene con il ritorno alla Tradizione, è per loro la peggiore minaccia, in quanto egli non è riconducibile alla sottomissione né abbocca più alle loro lusinghe.
Coloro che hanno smascherato l’inconsistente propaganda diffusa agli incontri del clero, ignorato le ridicole indicazioni pastorali diocesane, perseverato nell’obbedienza ai precetti divini e alle giuste leggi ecclesiastiche, per quanto appaiano sfavoriti ed emarginati, sono in realtà in una posizione di forza: l’autorità che li opprime, infatti, può contare unicamente sull’esercizio di un potere che potrebbe perdere in qualunque momento. Qualora poi si sanzioni un chierico che abbia acquistato una certa notorietà mediatica, ciò raddoppia la sua popolarità e si ritorce contro i superiori: non conviene di certo.
L’arroganza, la temerarietà, la violenza del loro agire si sforza invano di nascondere il vuoto della falsa religione che si sono inventati a loro uso e consumo puntellando l’inconsistenza di un’autorità volutamente dimentica della sua origine divina, ma poggiante unicamente sul consenso umano prestato da chierici interiormente destrutturati
Moltissimi fedeli, ormai, danno credito ai sacerdoti perseguitati proprio perché tali (anche se, in certi casi, la loro fiducia non è ben riposta), mentre ciò che proviene dalla gerarchia è percepito con immediato sospetto, quando non con aperta avversione. Bisogna che si rendano conto, lassù in alto, che il consenso puramente sociologico di cui hanno finora goduto, suscitato da un’ingannevole apparenza bonaria e accomodante, si sta sgretolando con una rapidità impressionante; si avvicina il momento in cui dovranno pensare a salvarsi la pelle.
Quando quelli che han dato retta alle loro indicazioni cominceranno a morire come mosche a causa del «vaccino», la gente ne chiederà loro un conto salato.
Il sistema potrà pur tentare di aizzar le folle contro coloro che non si saranno vaccinati additandoli come la causa di diffusione delle varianti più aggressive del virus prodotte dalla vaccinazione stessa, ma chi perderà i propri cari non potrà fare a meno di domandarsi come mai sarà accaduto nonostante le ripetute iniezioni del siero di salvezza, inoculato perfino nelle chiese e con l’incoraggiamento dei vescovi.
Non si sarebbe potuto trovare un metodo più stupido per indurre la gerarchia cattolica a condannarsi da sé; i suoi membri che si stan prestando al gioco, di conseguenza, o sono complici o sono sciocchi, salvato il sacro.
Quando quelli che han dato retta alle loro indicazioni cominceranno a morire come mosche a causa del «vaccino», la gente ne chiederà loro un conto salato.
Il loro capo, che continua ad invitare in Vaticano esoteristi e fautori dello spopolamento, appartiene evidentemente alla prima categoria, ma il rischio che corre è analogo. Chi può temerlo, se non chi ha accettato di partecipare al suo gioco criminale? Circondarsi di collaboratori che, violando il coprifuoco, si fan beccare dalla Polizia in situazioni a dir poco imbarazzanti, a lungo termine non è una buona strategia.
A parte questo, per chi non si converte c’è pur sempre l’Inferno.
Quid gloriaris in malitia, qui potens es in iniquitate? […] Dilexisti malitiam super benignitatem; iniquitatem magis quam loqui aequitatem. […] Propterea Deus destruet te in finem […]. Ego autem, sicut oliva fructifera in domo Dei. In Deo speravi: non timebo quid faciat mihi homo (Sal 51, 3.5.7. 10; 55, 11).
Cina
Il cardinale Parolin conferma che il Vaticano vuole rinnovare l’accordo segreto con la Cina
Il Segretario di Stato del Vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha confermato che la Santa Sede intende rinnovare il suo accordo segreto con la Cina comunista entro la fine dell’anno. Lo riporta LifeSiteNews, che cita comunicazioni dirette col segretario di Stato vaticano.
In uno scambio di e-mail con il sito pro-life canadese, Parolin ha affermato che il controverso accordo sino-vaticano che la Santa Sede ha con le autorità comuniste di Pechino sarà rinnovato quest’autunno.
Rispondendo a una domanda di LifeSiteNews che chiedeva se il Vaticano intendesse rinnovare l’accordo, Parolin ha dichiarato che «con riferimento alla tua domanda sull’accordo della Santa Sede con la Cina… speriamo di rinnovarlo».
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«Su questo punto dialoghiamo anche con i nostri interlocutori cinesi», ha aggiunto il cardinale segretario di Stato.
Parolin è segretario di Stato e capo diplomatico del Vaticano dall’ottobre 2013 ed è nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1986. La sua conferma dell’intenzione del Vaticano arriva mentre l’accordo altamente segreto con la Cina è pronto per il suo terzo rinnovo biennale a settembre o ottobre.
Si ritiene che l’accordo ufficialmente segreto riconosca la Chiesa approvata dallo Stato in Cina e consenta al Partito comunista cinese (PCC) di nominare i vescovi. Apparentemente il Papa mantiene il potere di veto, anche se in pratica pare essere il solo PCC ad avere il controllo. Inoltre, presumibilmente, la rimozione dei vescovi legittimi può essere sostituita da vescovi approvati dal PCC.
Parlando nel luglio 2023, Parolin difese la natura segreta dell’accordo, affermando che «il testo è confidenziale perché non è stato ancora approvato definitivamente».
L’accordo, che «ruota attorno al principio fondamentale della consensualità delle decisioni che riguardano i vescovi», si realizza «confidando nella saggezza e nella buona volontà di tutti», ha detto il cardinale.
Nei commenti della scorsa estate, il porporato veneto aveva inoltre difeso l’accordo come mezzo necessario di «dialogo» con le autorità comuniste in Cina.
Papa Francesco e il cardinale Parolin si sono entrambi espressi in difesa dell’accordo, con il Papa che ha affermato prima del suo rinnovo nel 2022 che l’accordo «sta andando bene». In una lettera del 2018 ai cattolici cinesi, Francesco ha descritto l’accordo come la formazione di un «nuovo capitolo della Chiesa cattolica in Cina».
Ma fuori dalle mura del Palazzo Apostolico del Vaticano, le critiche sono arrivate dal clero cattolico, dai sostenitori della libertà e dagli esperti cinesi, scrive LifeSite.
L’accordo altamente segreto sino-vaticano è stato definito dal cardinale emerito di Hong Kong Joseph Zen come un «tradimento incredibile», con l’amato cardinale che accusa ulteriormente il Vaticano di «svendere» i cattolici cinesi. Nel 2018, il presule chiese le dimissioni di Parolin, criticando la sua «resa completa» della Chiesa alle autorità comuniste.
«È un tradimento della vera Chiesa», ha poi detto Zen dell’accordo nel luglio 2020 prima di aggiungere: «non è un episodio isolato. Quella di non offendere il governo cinese è già una politica di lunga data del Vaticano».
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Come noto, il cardinale Zen è sotto processo nell’Hong Kong oramai interamente pechinizzata. In una conferenza stampa aerea, di ritorno da Budapest, Bergoglio aveva di fatto mollato il cardinale cinese, ex arcivescovo di Hong Kong che ha passato la vita a combattere le persecuzioni della Cina comunista e a difendere quei cattolici cinesi «sotterranei» che da quando è in corso l’accordo sino-vaticano, hanno il tremendo timore di essere stati abbandonati dal Vaticano. Zen è sotto processo nella nuova Hong Kong telecomandata da Pechino: l’assenza di mosse del Vaticano per difenderlo ha spinto persino il Parlamento Europeo (!) a chiedere alla Santa Sede di fare qualcosa.
L’inchiostro sull’accordo si era appena asciugato nel 2018 prima che AsiaNews riferisse che «i cattolici (sotterranei) sospettano amaramente che il Vaticano li abbia abbandonati».
Nei quasi sei anni trascorsi dall’attuazione dell’accordo, la persecuzione dei cattolici – in particolare dei cattolici «clandestini» che non accettano la Chiesa controllata dallo Stato – è aumentata in modo evidente.
L’accordo ha portato ad un aumento della persecuzione religiosa, che la Commissione esecutiva del Congresso degli Stati Uniti sulla Cina ha descritto come una conseguenza diretta dell’accordo. Nel suo rapporto del 2020, la Commissione ha scritto che la persecuzione testimoniata è «di un’intensità che non si vedeva dai tempi della Rivoluzione Culturale».
«Tutti i vescovi che rifiutano di aderire all’Associazione patriottica cattolica vengono messi agli arresti domiciliari, o scompaiono, dal PCC», ha detto a LifeSiteNews l’esperto cinese Steven Moser all’inizio di questo mese. «Sebbene il Vaticano abbia affermato diversi anni fa che l’accordo sino-vaticano non richiede che nessuno si unisca a questa organizzazione scismatica, il rifiuto di farlo comporta persecuzioni e punizioni. E il Vaticano resta a guardare e non fa nulla».
Il momento in cui la Santa Sede si è avvicinata di più al riconoscimento delle carenze dell’accordo è stato tramite il suo ministro degli Esteri, l’arcivescovo Paul Gallagher. L’arcivescovo, che funge da segretario vaticano per le relazioni con gli Stati e le organizzazioni internazionali, ha affermato l’anno scorso che l’accordo «non era il migliore accordo possibile» a causa della «controparte».
Proprio il mese scorso, il Gallagherro lo aveva descritto come ancora «un mezzo utile per la Santa Sede e le autorità cinesi per affrontare la questione della nomina dei vescovi», pur ammettendo con molta cautela dei limiti all’accordo. «Abbiamo sempre creduto che ciò sarebbe stato utile», non c’era alcuna «disponibilità o apertura» da parte delle autorità cinesi su questo punto, ha detto lo scorso mese il cardinale britannico.
Una serie di nomine episcopali – fatte mentre sacerdoti vengono torturati – dall’ultimo rinnovo dell’accordo nell’ottobre 2022 hanno evidenziato il primato del potere esercitato da Pechino nell’accordo. In tre occasioni note, tra cui la nomina del nuovo vescovo di Shanghai, il PCC ha nominato nuovi vescovi o li ha assegnati a nuove diocesi, lasciando che il Vaticano si mettesse al passo con gli eventi ed esprimesse la sua frustrazione espressa in termini diplomatici. «Appaiono quindi improbabili nuovi sviluppi nell’accordo a favore del Vaticano» scrive LSN.
Tutto dimostra che il papato del gesuita si è di fatto sottomesso al volere del Dragone.
Nel luglio 2023, il cardinale Parolino aveva dichiarato che la Santa Sede auspica «l’apertura di un ufficio di collegamento stabilito della Santa Sede in Cina» che «non solo favorirebbe il dialogo con le autorità civili ma contribuirebbe anche alla piena riconciliazione all’interno della Chiesa cinese e dei suoi viaggio verso una normalità desiderabile».
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I segni dell’infeudamento della gerarchia cattolica al potere cinese sono visibili da tempo, e appaiono in forme sempre più rivoltanti: un articolo in lingua inglese nel portale internet della Santa Sede sembrava lasciar intendere che le persecuzioni dei cristiani in Cina ad opera del Partito Comunista Cinese sono «presunte».
Come ipotizzato da Renovatio 21, dietro all’accordo sino-vaticano potrebbero esserci ricatti a vari membri del clero: la Cina per un periodo ha disposto dei dati di Grindr, l’app degli incontri omosessuali, dove si dice vi siano immense quantità di consacrati. Da considerare, inoltre, che per lungo tempo il messo per l’accordo con Pechino fu il cardinale Theodore McCarrick, forse la più potente figura cattolica degli USA, noto per lo scandalo relativo non solo ai suoi appetiti omofili (anche con ragazzini) ma alla struttura che vi aveva costruito intorno. McCarrick quando andava in Cina a trattare per la normalizzazione dei rapporti tra Repubblica Popolare e Santa Sede, dormiva in un seminario della Chiesa Patriottica Cinese…
Mentre continuano i cattolici desaparecidos, le delazioni sono incoraggiate e pagate apertamente, il lavaggio del cervello investe quantità di sacerdoti, le suore sono perseguitate e le demolizioni di chiese ed istituti religiosi continua senza requie, il Vaticano invita due vescovi patriottici al Sinodo, e Pechino, come ringraziamento, «ordina» nuovi vescovi senza l’approvazione di Roma – mentre i veri sacerdoti vengono torturati dal governo del Dragone.
Il controverso miliardario cinese Guo Wengui, ora rifugiato negli USA, sostiene che il Vaticano sarebbe corrotto con «1,6 miliardi di dollari l’anno per fermare le critiche alla politica religiosa di Pechino».
Il disastro del gesuita sul trono di Pietro va così. Come abbiamo già detto varie volte: prepariamoci ad ondate di sangue di martiri, che il pontefice attuale non riconosce come semen christianorum.
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Pensiero
«Preghiera» pagana a Zeus ed Apollo recitata durante cerimonia di accensione della torcia olimpica. Quanti sacrifici umani verranno fatti, poi, con l’aborto-doping?
🗣️ “Apollo, God of sun, and the idea of light, send your rays and light the sacred torch for the hospitable city of Paris. And you, Zeus, give peace to all peoples on earth and wreath the winners of the Sacred Race.”#Paris2024 | @Paris2024 pic.twitter.com/FHMEmJ134U
— The Olympic Games (@Olympics) April 16, 2024
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Spirito
I funerali di mons. Huonder
Secondo il suo desiderio, espresso più volte, mons. Vitus Huonder è stato sepolto nel seminario di Ecône, «vicino al vescovo che ha tanto sofferto per la Chiesa», ha detto. La messa funebre pontificia è stata celebrata nella chiesa del seminario da mons. Bernard Fellay. Successivamente nella cripta del seminario furono deposte le spoglie del vescovo emerito di Coira.
Un lungo corteo ha accompagnato il feretro del vescovo Huonder dalla cripta alla chiesa dove è stato celebrato il pontificale, dove è stata vegliata tutta la notte dopo il canto dell’Ufficio dei Morti. Il corteo lo accompagnerà poi alla tomba dove furono resi gli ultimi onori al vescovo Huonder e dove troverà la sua ultima dimora.
Erano presenti, infatti, 150 sacerdoti e seminaristi, una trentina di suore e circa 900 fedeli tra cui i 150 studenti della scuola Wangs, dove mons. Huonder ha concluso santamente e felicemente i suoi giorni.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Immagini da FSSPX.news
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