Droga
Sri Lanka, allarme droga: da «perla dell’Asia» a crocevia del narcotraffico
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
La denuncia del parlamentare di opposizione Eran Wickramaratne, del SJB. Destano preoccupazione gli ingenti quantitativi provenienti dall’India. Una parte significativa dell’eroina contrabbandata proverrebbe dalla regione del cosiddetto «Triangolo d’oro» nel Sud-est asiatico. La classe dirigente accusata di ignorare l’emergenza (anche) per il coinvolgimento di politici locali.
Lo Sri Lanka, un tempo noto come «la perla dell’Asia», è diventato il crocevia del traffico di droga nel sub-continente. A lanciare l’accusa è Eran Wickramaratne, deputato del partito di opposizione Samagi Jana Balawegaya (SJB), il più importante dell’isola, durante un dibattito parlamentare sulle norme contenute nell’Ordinanza sui veleni, l’oppio e le droghe pericolose. La seduta risale al 22 aprile scorso, ma ha avuto ampia eco nei giorni scorsi innescando una forte polemica politica nel Paese.
Una questione annosa e controversa, perché già nel 2005 un rapporto ONU sull’Asia meridionale indicava nello Sri Lanka un punto di approdo e di trasbordo per l’eroina proveniente dall’India e da altre aree del Sud del continente per poi venire indirizzata sul mercato globale. Inoltre, a destare particolare preoccupazione è l’immissione di ingenti quantitativi di eroina dall’India verso l’isola per il consumo locale, che vedrebbe coinvolti anche alcuni potenti politici di primo piano rendendo di fatto più difficile la lotta al narcotraffico.
Destinazione finale e crocevia: una doppia emergenza che si ripercuote sulla salute dei cittadini e incombe minacciosa sul futuro del Paese.
Nel denunciare il problema legato alla droga in Sri Lanka, il deputato Eran ha ricordato la visita effettuata il mese scorso alla Weerawila Open Prison sottolineando che la maggioranza dei 450 detenuti è in cella per reati di droga. Il direttore del carcere ha invocato interventi decisi del legislatore e delle forze di polizia per «fermare il contrabbando di droga nel Paese» perché la parte rimanente, di produzione interna, «potrebbe essere facilmente sradicata».
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Parole che suonano come un atto di accusa verso la classe politica, prima responsabile per il dilagare della droga, e alla quale spetta trovare soluzioni per arginare un fenomeno la cui portata è diventata ormai preoccupante. Al riguardo, il parlamentare SJBè convinto che «se i politici si assumono le loro responsabilità» il traffico può essere fermato, ma si tende a pensare che «i problemi siano altrove».
Durante il dibattito Wickramaratne ha anche richiamato l’attenzione sulle questioni sollevate durante la visita del deputato Patali Champika Ranawaka alla prigione di Welikada, la scorsa settimana. Al termine del sopralluogo, egli ha denunciato come vi siano al momento circa 5mila detenuti per reati di droga, quando la prigione nel può ospitare solo 800.
Secondo alti funzionari di polizia, gli investigatori hanno identificato cinque trafficanti con base in Europa, considerati le menti dietro il contrabbando di stupefacenti su larga scala. I sospetti sono cittadini dello Sri Lanka che operano usando come base diverse nazioni europee, fra le quali la Francia. Certo, la maggior parte dei boss del narcotraffico risiedono in Medio oriente, ma la polizia ha identificato questi cinque «attori chiave» interni, quali responsabili della maggior parte della distribuzione di stupefacenti.
I trafficanti utilizzano diversi metodi per il contrabbando via mare, sfruttando imbarcazioni battenti bandiere straniere che consegnano poi la merce ai pescherecci locali, soprattutto quelli che restano al largo per più giorni. Inoltre, una parte significativa dell’eroina contrabbandata proverrebbe dalla regione del cosiddetto «Triangolo d’oro» nel Sud-Est asiatico, che comprende parti di Thailandia, Myanmar e Laos.
La droga viene veicolata in Sri Lanka anche dall’Afghanistan attraverso le rotte marittime del Pakistan e dell’Iran. Le imbarcazioni cariche di stupefacenti consegnano il loro carico in mare aperto ai pescherecci, i quali poi lo trasferiscono sulla terraferma.
Proprio i sequestri di pescherecci locali e stranieri carichi di droga hanno fatto pensare che lo Sri Lanka stia diventando un crocevia del narcotraffico. Secondo il ministro della Pubblica Sicurezza Tiran Alles «identificare questi trafficanti con sede all’estero, arrestarli attraverso magistrature straniere ed estradarli in Sri Lanka è un processo molto laborioso».
In passato, conclude, i tribunali stranieri si sono pronunciati contro l’estradizione dei sospetti arrestati sull’isola e a poco sono valsi sinora i tentativi di mediazione o di ricerca di accordo promossi dal governo.
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Immagine screenshot da YouTube
Droga
Carfentanil, la nuova superdroga: decessi aumentati del 700% in un anno
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Droga
Trump promette di designare i cartelli messicani come terroristi
Il presidente eletto degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha dichiarato domenica che intende etichettare i cartelli della droga messicani come organizzazioni terroristiche e lancerà una campagna pubblicitaria antidroga negli Stati Uniti.
«Designerò immediatamente i cartelli come organizzazioni terroristiche straniere», ha detto Trump in Arizona durante una conferenza del gruppo Turning Point, ribadendo la promessa elettorale di fare questa dichiarazione.
Durante il suo mandato nel 2019, Trump aveva pianificato di procedere con questa designazione, ma alla fine non lo fece dopo una richiesta dell’allora presidente messicano Andrés Manuel Lopez Obrador (detto AMLO), che affermò di voler collaborare con il governo degli Stati Uniti per affrontare i cartelli della droga.
Il programma elettorale di Trump prevede che, al suo ritorno alla Casa Bianca, ordinerà al dipartimento della Difesa di utilizzare «forze speciali, guerra informatica e altre azioni palesi e segrete per infliggere il massimo danno alla leadership, alle infrastrutture e alle operazioni del cartello».
I narcos messicani utilizzano ora droni, sia per il trasporto che per l’attacco di gang rivali. Armamenti come razzi RPG «donati» dagli USA all’Ucraina sono riemersi lungo il confine in spalla a picciotti del cartello. Il riciclaggio dei miliardi dei loro traffici di morte pare passare su varie banche internazionali così come in Canada.
Come riportato da Renovatio 21, la voce di un uso massiccio di operazione delle forze speciali (Delta Force, Navy Seal) contro i narcocartelli d’oltreconfine da parte dell’amministrazione Trump sta circolando da giorni.
Domenica Trump ha anche presentato in anteprima una nuova iniziativa pubblicitaria pensata per fornire informazioni sugli effetti dell’uso di droghe.
🚨‼️Turning Point Highlights:⚠️ Trump on Border Security and Drug Crisis
“We don’t want Hannibal Lecter in the country.” At Turning Point, President Trump stressed the importance of securing the border to prevent dangerous individuals and the flow of illegal drugs into the… pic.twitter.com/3pE588OLeu
— Kristy Tallman (@KristyTallman) December 22, 2024
«Faremo pubblicità di quanto le droghe siano dannose per voi», ha detto Trump in Arizona durante una conferenza Turning Point, riferendosi alla campagna pubblicitaria. «Rovinano il vostro aspetto, rovinano il vostro viso, rovinano la vostra pelle, rovinano i vostri denti».
Sebbene non abbia fornito ulteriori dettagli sulla campagna, sembra che questa sia la prima volta che Trump fa riferimento al piano.
Come scrive Epoch Times, negli anni Settanta e Ottanta, vennero lanciate campagne pubblicitarie antidroga in tutti gli Stati Uniti, che culminarono nella campagna «just say no» dell’ex first lady Nancy Reagan, concepita per impedire ai giovani americani di fare uso di droghe. Le scuole pubbliche presentavano anche la Drug Abuse Resistance Education, nota anche come DARE, che cercava di fornire informazioni sulle droghe illegali e sulle sostanze controllate, nonché di prevenire l’appartenenza a gang e comportamenti violenti.
Molti della generazione X (cioè nati tra il 1965 e il 1980) ricordano come la campagna antidroga di Reagan tracimò anche nei videogiuochi da bar (i cosiddetti coin-op), dove perfino in quelli di fabbricazione giapponese compariva la schermata con lo stemma dell’FBI e la scritta «Winners don’t use drugs» («I vincenti non usano droghe»), una supposta citazione del direttore del bureau William S. Sessions.
New Video! “How ‘Winners Don’t Use Drugs’ Invaded The Arcade.” The story of how the FBI and the “Winners Don’t Use Drugs” screen made their way into 90s #arcades all over the U.S.
Retweets are greatly appreciated! Watch full video at this link 👇🏽https://t.co/rvZy4gUOQe pic.twitter.com/yNbG6sNyPc
— Yahel – Wrestling With Gaming (@WrestlesGaming) September 4, 2021
L’efficacia di tale schermata è dibattuta, o forse no.
Negli ultimi anni, centinaia di migliaia di americani sono morti per overdose del potente oppioide sintetico fentanil, cosa facile da fare grazie alla sua potenza: appena 2 milligrammi possono essere fatali. Il farmaco, che è da 50 a 100 volte più potente della morfina, viene spesso trafficato attraverso il confine tra Stati Uniti e Messico dai cartelli della droga con sede in Messico.
La campagna di Trump per il 2024 si è fortemente concentrata sul messaggio di fermare l’epidemia di fentanil e l’immigrazione illegale negli Stati Uniti. Dopo aver vinto le elezioni il mese scorso, il presidente eletto ha affermato che avvierà anche operazioni di deportazione di massa e dichiarerà un’emergenza nazionale sulla questione.
Lo zar delle frontiere della nuova amministrazione Trump, Tom Homan, ex direttore ad interim dell’US Immigration and Customs Enforcement, e altri funzionari di Trump hanno affermato che daranno priorità all’espulsione degli immigrati clandestini che hanno commesso reati o sono considerati una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Si sono inoltre impegnati a deportare chiunque risieda illegalmente nel Paese, anche se Trump ha indicato che prenderebbe in considerazione l’idea di consentire agli immigrati clandestini che sono negli Stati Uniti fin dall’infanzia di rimanere, a determinate condizioni.
In un’intervista con il giornalista di Fox Sean Hannity, lo Homan ha osservato che «questi cartelli sono animali. Ed è per questo che il presidente Trump li cancellerà dalla faccia della Terra», aggiungendo che Trump intende «utilizzare tutta la potenza delle operazioni speciali degli Stati Uniti per eliminarli».
NEW: Donald Trump’s ‘Border Czar’ Tom Homan says they are going to use US Special Operations to wipe cartels off the face of the Earth.
“The illegal animals coming across the border… 31% of women that make their journey get r*ped by criminal cartels.”
“Children get r*ped.… pic.twitter.com/DshXIkG4ru
— Collin Rugg (@CollinRugg) November 12, 2024
Lo Homan ha inoltre sottolineato che «il 31% delle donne che intraprendono il loro viaggio vengono stuprate dai cartelli criminali… I bambini vengono stuprati. Ho parlato con bambine di appena nove anni che sono state stuprate più volte».
Il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti stima che 11 milioni di immigrati clandestini vivessero negli Stati Uniti nel 2022, le ultime statistiche disponibili. Durante la campagna elettorale per le elezioni del 2024, Trump ha parlato di creare il «più grande sforzo di deportazione nella storia del nostro Paese» e ha chiesto di utilizzare la Guardia Nazionale e le forze di polizia nazionali nello sforzo.
Non è chiaro se nello suo sforzo pubbliciatario l’amministrazione Trump, che pare meme-friendly vista la presenza di Elone Musk e altri personaggi amanti di questa forma di comunicazione, utilizzerà il meme più efficace mai visto nella lotta contro il consumo di narcotici.
Le dipendenze….. pic.twitter.com/cMCADUsSLP
— Alberto Forchielli (@Forchielli) January 16, 2016
Il lettore può scandalizzarsi, ma se guarda dentro di sé sa che ciò corrisponde a verità. In realtà, anche se guarda fuori.
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Droga
Nel Laos cresce la diffusione di nuove droghe tra i giovani
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