Bizzarria
Scienziati italiani costruiscono robot dotato di jetpacco e di volto ritenuto inquietante
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2021/12/rbt-vol-scaled.jpg)
Un team di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha creato un robot umanoide che indossa un jetpack. Si chiama iRonCub, e come dettagliato in un documento recentemente accettato per la pubblicazione sulla rivista IEEE Robotics and Automation Letters , ha due motori a reazione attaccati alle estremità di ciascuno dei suoi bracci, e altri due attaccati al suo zaino
L’androide ha il volto, oramai noto al pubblico italiano grazie a miriadi di servizi dei TG RAI, di iCub, un progetto che va indietro di un decennio o due: un robot la cui estetica e le cui funzioni sembrano quelle di un bimbo di tre anni.
La cosa ha sconvolto alcuni osservatori stranieri, per esempio Futurism, sito collegato alla Singularity University, un ente da cui promana il livello alto del pensiero transumanista.
Continue offese gratuite al robot italiano da parte della pubblicazione transumanista
«Per qualche ragione ha un viso inquietante simile a una bambola» scrive la testata della Silicon Valley riguardo all’androide volante IIT. «In altre parole, è l’ultimo tipo di creatura che vorremmo incontrare durante la singolarità».
Poi, non paghi, continuano, la chiamano «mostruosità da incubo» che «può sembrare terrificante», «bambola raccapricciante con il jetpack».
Il jetpacco montato su iRonCub potrebbe un giorno essere utilizzata per superare terreni altrimenti impraticabili e aiutare durante la risposta a situazioni di calamità, come mostrato dal video.
All’osservatore transumanista statunitense neanche questo va bene. Giù offese: il test, «va detto, è fondamentalmente una scena uscita da un film horror di fantascienza – i ricercatori hanno messo dei pantaloni protettivi lucidi sulla bambola con jetpack e hanno lasciato che i quattro motori a reazione andassero» scrive Futurism.
Daniele Pucci, capo del laboratorio di intelligenza artificiale e meccanica dell’IIT, ha dichiarato a IEEE Spectrum che ricerca può essere utilizzata anche come «banco di prova per esoscheletri volanti azionati per gli esseri umani».
Niente, il disgusto insultante americano, a questo punto sospetto (nazionalismo robotico? Davvero?) non si placa: «la squadra spera di far volare per davvero la loro mostruosità con la faccia da bambola. Quindi preparati a correre».
Continue offese gratuite al robot italiano, insomma. Come se gli americani, con i robocani di Boston Dynamics, che sono già in giro con poliziotti e militari, perfino armati, costruissero stupendi, pacifici androidi apollinei.
Maddeché. Il lettore di Renovatio 21 sa perfettamente che proprio gli USA stanno costruendo robot volanti orrendi, e che arriveranno assai presto (probabilmente, vi sono già arrivati) a creare slaughterbots, droni omicidi autonomi e altri robot killer, come del resto stanno facendo russi, britannici, cinesi e perfino australiani.
Immagine screenshot da YouTube
Bizzarria
Giocatore di hockey si amputa un dito per giocare alle Olimpiadi. Un certo numero di sue colleghe atlete invece avranno abortito
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/hockey-su-prato-perche.jpg)
Il giocatore australiano di hockey su prato Matt Dawson ha deciso di sacrificare parte del suo dito per assicurarsi la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, hanno riferito i media venerdì.
L’atleta trentenne si è rotto l’anulare della mano destra durante una gara pre-olimpica, mettendo a repentaglio la possibilità di partecipare alla sua terza Olimpiade.
Per assicurarsi che l’infortunio e il processo di guarigione non lo tengano fuori dalle competizioni, Dawson, membro della squadra vincitrice della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo, ha dovuto fare una scelta critica. Ha optato per il taglio della parte superiore del dito, sottoponendosi a un intervento chirurgico questa settimana.
«Ho preso una decisione informata con il chirurgo plastico in quel momento, non solo per l’opportunità di giocare a Parigi, ma anche per la vita dopo», ha detto Dawson al media australiano 7NEWS.
«La scelta migliore per me era quella di togliermi la parte superiore del dito. È un po’ un cambiamento al momento e una sfida emozionante, credo», ha aggiunto.
L’atleta non avrebbe avuto molto tempo per decidere, ma si è detto «molto fortunato» ad aver dovuto amputare solo «un pezzettino» del dito.
L’allenatore della nazionale australiana Colin Batch ha elogiato la determinazione di Dawson nel partecipare ai Giochi, affermando che si è trattato di un’incredibile dimostrazione di impegno.
«Il modo migliore per riprendersi era semplicemente tagliarsi la punta del dito. Ecco cosa ha deciso di fare. Non è una cosa che un allenatore può decidere per un giocatore», ha detto a 7NEWS. «Pieni voti a Matt. Ovviamente è molto impegnato per giocare a Parigi. Non sono sicuro che l’avrei fatto, ma lui l’ha fatto, fantastico.”
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Dawson fa parte della squadra maschile australiana di hockey su prato dal 2014, con la quale ha partecipato alle Olimpiadi del 2016 e del 2020. Le Olimpiadi del 2024 si terranno a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto.
L’atleta ha fatto un sacrificio di poco conto rispetto a quanto di certo hanno già fatto segretamente (o meno) tante sue colleghe: parliamo dell’«aborto-doping», che ovviamente schizza con l’approssimarsi dei Giochi Olimpici.
La dinamica del fenomeno è piuttosto semplice: per giovarsi della biochimica ormonale fantastica offerta dalla gravidanza e migliorare quindi le proprie prestazioni sportive, le atlete si fanno ingravidare per poi uccidere il figlio e godere del beneficio organico e muscolare della gravidanza. Praticamente: vero e proprio doping, senza alcuno steroide sintetico – quindi perfettamente legale. Specie, immaginiamo, nelle Olimpiadi delle «pari opportunità».
«Ora che i test antidroga sono di routine, la gravidanza sta diventando il modo preferito per ottenere un vantaggio sulla concorrenza» avvertiva ancora nel 2013 Mona Passiganno, direttrice di un gruppo pro-life texano. In quell’anno emerse anche la storia di un atleta russo che avrebbe raccontato a un giornalista che già negli anni Settanta, alle ginnaste di appena 14 anni veniva ordinato di far sesso con i loro allenatori per rimanere incinte e poi abortire.
La procedura sarebbe così conosciuta da arrivare persino anche sui libri di testo: un libro di testo online di fisiologia del dipartimento di Fisiologia Medica dell’Università di Copenaghen sembra averne ancora traccia.
Annotata anche questa realtà orrenda e allucinante consegnataci dal mondo moderno, Renovatio 21 ci tiene a specificare che ritiene l’hockey su ghiaccio come uno sport eccezionale ingiustamente negletto dal pubblico italiano. Dell’hockey su prato – tizi che corrono sull’erba con una mazza – tuttavia, come molti, si chiede talvolta il senso.
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Immagine di Raul Lieberwirth via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Bizzarria
Incredibile foto mostra il proiettile che passa accanto a Trump
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A remarkable photo captured by my former White House Press Corps colleague Doug Mills.
Zoom in right above President Trump’s shoulder and you’ll see a bullet flying in the air to the right of President Trump’s head following an attempted assassination. pic.twitter.com/FqmLBCytoW — Haraz N. Ghanbari (@HarazGhanbari) July 14, 2024
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Animali
Arrestato uomo con 100 serpenti nei pantaloni
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/serpente-pantaloni-Renovatio-21.jpg)
Doganieri cinesi hanno sorpreso un uomo che cercava di introdurre di nascosto nel paese più di 100 serpenti vivi, nascondendoli nei pantaloni. Lo riportano varie testate locali.
L’uomo, descritto come «dall’aspetto sospetto» (e ci mancherebbe), è stato arrestato dalle autorità la scorsa settimana mentre tentava di entrare nel Paese attraverso il canale «nulla da dichiarare» del porto di Futian a Shenzhen, che è un posto di blocco tra Hong Kong e la Cina continentale.
Da dichiarare invece il personaggio pare avesse moltissimo.
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Dopo l’ispezione, gli ufficiali hanno trovato sei sacchetti di plastica infilati nelle tasche dei pantaloni dell’uomo, contenenti un’ampia varietà di serpenti vivi. Il conteggio finale ha rivelato che c’erano 104 rettili nascosti nei suoi pantaloni.
Successivamente sono state identificate cinque specie di serpenti: serpenti del latte (Lampropeltis triangulum), serpenti muso di porco occidentali (Heterodon nasicus), serpenti del grano (Pantherophis guttatus), serpenti ratto del Texas (Elaphe obsoleta lindheimeri) e serpenti toro (Pituophis melanoleucus). Quattro delle specie non sono originarie della Cina e pertanto è vietato portarle nel paese senza certificazione.
Trouser Snake Smuggler Nabbed In China
Customs officials stopped a man who had stuffed 104 snakes into his trousers in sealed canvas bags in an attempt to smuggle them from Hong Kong into the Chinese city of Shenzhen.
Each bag was full of live snakes, many of which were… pic.twitter.com/yiIaxzgldN
— RT_India (@RT_India_news) July 11, 2024
L’autorità doganale non ha rivelato il nome del contrabbandiere, né ha detto se l’uomo è stato arrestato. L’agenzia ha tuttavia avvertito che, in conformità con la legislazione cinese sulla biosicurezza e il controllo delle malattie, potrebbe perseguire la responsabilità legale se riterrà che le azioni dell’uomo abbiano violato le normative.
L’episodio è così sconcertante che non ci riesce nemmeno a fare delle battute. Tuttavia, è lasciata all’immaginazione dei lettori capire come potessero starci 104 serpenti nei dipressi delle pudenda di un uomo, così come bisogna fare sforzi mentali per cercare di comprenderne le motivazioni. Lo fa per soldi? Vediamo: se ti dicessero «ti metteresti cento bisce sotto i pantaloni per 10 mila euro», voi lo fareste?
Il traffico di animali è un fenomeno comune in Cina, nonostante le leggi ne proibiscano la pratica. Il mese scorso, CCTV News ha riferito che un uomo era stato arrestato mentre cercava di contrabbandare un totale di 454 tartarughe, tra cui alcune specie in via di estinzione, da Macao alla Cina continentale.
Speriamo solo che la prossima pandemia, invece che dal pangolino venduto per qualche motivo al mercato del pesce di Wuhano, o dal pipistrello suo amico, non decidano di farlo partire dai serpenti mutandari.
Per questo tipo di storie, bisogna dire, siamo oramai vaccinati.
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