Terrorismo
Politico dell’opposizione armena ucciso a colpi d’arma da fuoco

Un esponente dell’opposizione armena è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco nella sua abitazione insieme a un’altra persona, ha comunicato la polizia mercoledì.
Volodya Grigoryan è stato ucciso insieme a un amico, un agente di polizia in visita, nella sua casa in un villaggio della regione di Armavir. Un terzo individuo è rimasto ferito nell’attacco. Grigoryan aveva precedentemente ricoperto il ruolo di sindaco della stessa regione.
Secondo le informazioni, l’assalitore, che indossava una maschera, ha aperto il fuoco con un’arma automatica contro Grigoryan e altre persone riunite nel cortile anteriore della proprietà. Il sospettato è tuttora in fuga, ha dichiarato l’investigatore capo Artak Ovannisyan ai giornalisti. Data l’importanza del caso, sarà gestito dalla Commissione Investigativa anziché dalla polizia locale.
Le immagini diffuse dai media armeni mostrano il presunto aggressore colpire le tre vittime da lontano, facendole cadere, per poi avvicinarsi e sparare ulteriori colpi. L’attacco sarebbe avvenuto poco prima di mezzanotte di martedì.
Footage has surfaced online showing the murder of Parakar community head Valodya Grigoryan and his associate, police officer Karen Abrahamyan.
According to the Ministry of Internal Affairs, police received a report at 11:52 p.m. on September 23 about gunfire on Yerevanyan… https://t.co/CodHs0uO44 pic.twitter.com/HCOReEdEzG
— 301🇦🇲 (@301arm) September 24, 2025
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Le autorità non hanno né confermato né smentito le ipotesi dei media secondo cui l’omicidio potrebbe essere legato a una faida che coinvolgerebbe il fratello di Grigoryan, sospettato di un attacco mortale a febbraio contro l’abitazione di un funzionario locale.
Grigoryan, 42 anni, era stato eletto a fine marzo capo del comune di Parakar, candidandosi come oppositore del partito al governo «Contratto Civile», e guidava la fazione del partito di opposizione «Paese della Vita» nel consiglio di amministrazione locale.
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Immagine da Twitter
Geopolitica
L’ala armata di Hamas pubblica un nuovo video sugli ostaggi

Prisoner Alon Ohel Due to Netanyahu’s stubborness, he has been held captive in Gaza City for more than 700 days pic.twitter.com/Zebb4y9L9u
— Free Palestine Together For Palestine🇺🇦🇵🇸 (@InaNobumaru) September 23, 2025
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Terrorismo
Segretario di Stato ed ex capo della CIA dà il benvenuto a Nuova York al fondatore dell’al-Qaeda siriana a New York Jolani

A sole due settimane dalle commemorazioni del 24° anniversario degli attacchi dell’11 settembre, Ahmad al-Sharaa, noto anche come Abu Mohammad al-Jolani, ex leader di al-Qaeda e fondatore del Fronte al-Nusra, ha fatto il suo ingresso sulla scena internazionale come presidente autoproclamato della Siria. A riceverlo David Petraeus, ex generale USA della campagna afghana e direttore della CIA, poi finito a lavorare per il megafondo finanziario KKR.
Il Jolani è il primo capo di Stato siriano a partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) dal 1967, segnando un momento storico e controverso per Damasco, che non vi aveva partecipato per quasi sessanta anni sotto la dinastia Assad.
Secondo l’agenzia di stampa statale siriana SANA, la visita rappresenta «un importante momento diplomatico» per la Siria, che torna al tavolo delle Nazioni Unite a livello di leadership dopo più di mezzo secolo . Tuttavia, il passato di Sharaa getta un’ombra sulla sua presenza a New York.
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Come riportato da Renovatio 21, fino a pochi mesi fa, sulla sua testa pendeva una taglia da 10 milioni di dollari emessa dagli Stati Uniti per il suo ruolo alla guida del Fronte al-Nusra, organizzazione designata come terroristica.
La svolta è arrivata lo scorso dicembre, cioè agli sgoccioli dell’amministrazione Biden, quando il suo gruppo, Hayat Tahrir al-Sham (HTS), ha rovesciato il governo di Bashar al-Assad, assumendo il controllo di Damasco. In seguito, gli Stati Uniti hanno revocato la taglia e l’ex presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di rimuovere le sanzioni contro la Siria.
Il Jolani, che in passato ha combattuto contro le truppe americane in Iraq e ha orchestrato attentati suicidi come emissario del leader dell’ISIS Abu Bakr al-Baghdadi, è stato accolto a Nuova York da figure di spicco come l’ex direttore della CIA David Petraeus.
Durante un evento pubblico, Petraeus ha ricordato a favore di camera il loro passato conflitto, chiedendo a Sharaa di spiegare la sua trasformazione da leader jihadista a figura politica. «Un tempo eravamo in combattimento, ora passiamo al discorso», ha risposto Jolani-Sharaa, aggiungendo: «Non possiamo giudicare il passato con le regole di oggi, né il presente con quelle del passato».
Former CIA Director David Patraeus to Syrian President Ahmad al-Sharaa:
We were on opposite sides in Iraq: I commanded the surge, you were detained.
Now you’re Syria’s President at the UNGA.
al-Sharaa:
We moved from war to discourse. pic.twitter.com/wdf6IOux2a
— Clash Report (@clashreport) September 22, 2025
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Il Petraeus, che nella sua carriera è passato anche per la base americana di Vicenza, condusse la guerra in Afghanistan dopo che il generale Stanley McChrystal lasciò il comando tra misteri e polemiche, divenendo comandante delle operazioni, oltre che in Afghanistan, anche in Pakistan, Arabia e parti dell’Africa. In seguito assurse al ruolo di direttore della CIA sotto Obama, per poi dimettersi in seguito a voci su una relazione con la sua biografa Paula Broadwell.
Petraeus divenne quindi nel 2013 paretner del grande fondo di Private Equity KKR, un gruppo finanziario con un fatturato di oltre 20 miliardi annui.
Chi conosce la vicenda di Petraeus e della Siria sa che già dieci anni fa aveva stupito – non Renovatio 21– con l’ammissione della strategia secondo cui si poteva fermare l’ISIS usano l’al-Qaeda siriana, cioè al-Nusra, cioè Jolani. Tutto torna.
La presenza del Jolani nella Grande Mela è una svolta troppo allucinante per non suscitare critiche. Post sui social media mostrano sbigottimento dinanzi alle foto del Jolani che posa a Central Park o che scende in abiti firmati dal suo aereo privato.
“Definitely not Al Qaeda leaders anymore” Abu Muhammad Al Jolani (Ahmed al-Sharaa) & Asaad al Shaibani in New York City today for the 80th session of the United Nations General Assembly.
There are a lot of lessons to learn, historically speaking, from the last 20 years of… pic.twitter.com/xU2o9moAIh
— Mrgunsngear (@Mrgunsngear) September 21, 2025
🇸🇾🇺🇸 — LOOK: The moment Syrian President and former terrorist landed in New York today for the UNGA.
Jolani is the first Syrian President to visit the US since 1967 — 58yrs. pic.twitter.com/PNshvyfnHn
— Belaaz News (@TheBelaaz) September 22, 2025
US Secretary of State Marco Rubio met with Al Jolani in New York pic.twitter.com/U8UWrWFABG
— Sprinter Express (@SprinterExpres0) September 22, 2025
Jolani: Anyone living in the Islamic or Arab world who tells you he wasn’t happy is lying. [On the 9/11 terrorist attack]
Jolani is now in New York.
What a shame. pic.twitter.com/Ge4HZz9rlt
— Diliman Abdulkader (@D_abdulkader) September 22, 2025
Former Al-Qaeda leader Al Jolani gave a speech in New York today.
A few months ago he had a bounty on his head for $10M, wanted for global terrorism associated to Al- Qaeda & ISIS.
Have America gone completely insane? pic.twitter.com/4RRCwa6XDe
— Dr. Anastasia Maria Loupis (@DrLoupis__) September 22, 2025
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Durante gli incontri a Nuova York, non è stata menzionata la situazione delle minoranze in Siria, dove si segnalano massacri di alawiti, drusi e cristiani attribuiti a gruppi legati a HTS. Insieme a Jolani, è presente negli Stati Uniti anche il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani, un altro ex membro di alto rango di Al-Qaeda in Siria.
Lunedì, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha condiviso il palco con Sharaa, elogiando il ruolo della Siria nella presunta «diffusione della democrazia» in Medio Oriente.
US Secretary of State Marco Rubio met with Al Jolani in New York pic.twitter.com/U8UWrWFABG
— Sprinter Express (@SprinterExpres0) September 22, 2025
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Notevoli anche le feste di Macron, con a fianco il qatarino al-Thani e pure il presidente del Senegal lì di passaggio, al già terrorista takfiro.
Macron est tout émoustillé de pouvoir revoir son pote L’ancien chef Al Qaïda Al Jolani pendant ce temps-là ces troupes brûlent des villages de chrétiens pic.twitter.com/ASmyoAOtty
— Mr Cat (@MrandMrsCAT) September 22, 2025
La presenza di un leader di al-Qaeda a Nuova York, città massacrata – secondo la narrazione dell’establishment – dal gruppo jihadista, tocca un nuovo record di bassezza per la politica estera americana, che a questo punto non è nemmeno più possibile definire «imperiale».
Si tratta di qualcosa di uno spettacolo rivoltante, dove i macellai stragisti vengono premiati al centro del mondo, mentre i cristiani (e gli alawiti, e i drusi, etc.) vengono massacrati senza pietà nelle terre dove vivono da millenni.
Chi può porre fine a questo scempio?
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Immagine screenshot da YouTube
Gender
Indagine FBI sui trans armati

“Armed Queers SLC” is now under FBI investigation as an extended network related to Charlie’s killer.
The founder of Armed Queers SLC is also an organizer for PSL, which is funded by Neville Singham and the Chinese Communist Party. Why did Armed Queers SLC delete their… pic.twitter.com/8ZfG6oKUO6 — Rep. Anna Paulina Luna (@RepLuna) September 16, 2025
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