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Grande Reset

Mons. Viganò: il Grande Reset è una dottrina satanica

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Renovatio 21 pubblica questo testo scritto da Monsignor Carlo Maria Viganò per CIVITAS. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

AGERE SEQUITUR ESSE

La visione «teologica» del Great Reset

Université d’Été – CIVITAS

14 Agosto 2022 

 

Quando l’essere umano agisce, per prima cosa ha uno scopo. La sua azione, ciò che compie rappresenta un mezzo ordinato a un fine, che può essere moralmente buono o cattivo. L’azione è atto della volontà, e nasce dal pensiero, che è atto dell’intelletto. Quel che facciamo, insomma, è determinato da chi siamo (l’insieme delle nostre facoltà: memoria, intelligenza e volontà): la scolastica riassume perfettamente questo concetto in tre parole: agere sequitur esse

 

Nessuno agisce senza scopo, e anche quanto avviene sotto i nostri occhi da ormai più di due anni è la conseguenza di un insieme di cause concomitanti che presuppongono un pensiero iniziale, un principio informatore, per così dire. E quando ci accorgiamo che le ragioni che ci vengono date per giustificare le azioni intraprese non hanno alcuna ragionevolezza, significa che queste ragioni sono dei pretesti, dei falsi motivi che servono a nascondere una verità inconfessabile. 

 

Questo, in realtà, è il modo di procedere del Maligno. Quando ci tenta, mente per farci credere di essere nostro amico, preoccupato di noi, del nostro bene. Proprio come un imbonitore da fiera, il demonio ci propone i suoi ritrovati miracolosi, i suoi elisir di felicità e ricchezza, alla modica somma della nostra anima immortale. Ma questo, ovviamente, lo tace, e come un truffatore scrive in piccolo le clausole del contratto. 

 

Tutto è menzogna, quando si tratta di Satana. False le premesse: Il tuo Dio ti opprime con precetti gravosi. False le promesse: Puoi decidere tu, e ottenere ciò che desideri. E tutto è menzogna quando i servi di Satana si organizzano per instaurare la distopia del Nuovo Ordine Mondiale. 

 

Ora, siccome non possiamo pretendere che tutti i cospiratori del Great Reset ci dicano a chiare lettere qual è il loro scopo finale – visto che si tratta di qualcosa di inconfessabile e di criminale – possiamo comunque ricostruire la mens delle loro azioni conoscendo i principi ispiratori del loro agire e suffragandoli con le loro stesse parole. E siamo anche in grado di capire che le ragioni addotte sono solo dei pretesti.

 

Anzi proprio i pretesti, per come vengono presentati, dimostrano il dolo e la premeditazione, dal momento che se il loro progetto fosse onesto e buono non avrebbero bisogno di dissimularlo con scuse illogiche e incoerenti. 

 

Ma cos’è, questo Great Reset? È l’imposizione forzata di una quarta rivoluzione industriale che conduca l’attuale sistema economico e sociale all’implosione e consenta, tramite l’impoverimento generale e una drastica riduzione della popolazione, l’accentramento del potere nelle mani di un’élite di aspiranti all’immortalità e al dominio sul mondo. Costoro vorrebbero ridurci ad una massa amorfa di clienti/schiavi confinati in cubicoli e perpetuamente connessi alla rete.

Tramite il Great Reset costoro vogliono cancellare la società cristiana occidentale per instaurare una sinarchia liberal-comunista sul modello della dittatura cinese, in cui tutta la popolazione sia controllata e manovrabile a piacimento

 

Tramite il Great Reset costoro vogliono cancellare la società cristiana occidentale per instaurare una sinarchia liberal-comunista sul modello della dittatura cinese, in cui tutta la popolazione sia controllata e manovrabile a piacimento. In una società ispirata anche solo in parte ai valori del cattolicesimo, i gruppi di potere finanziario e l’élite del NWO non avrebbero spazio, ma questo non deve far pensare ad alcuni che la loro opposizione alla società cristiana abbia una motivazione essenzialmente economica e di potere.

 

In realtà, ciò che scatena quell’odio è che possa esistere, fosse anche nel più remoto angolo del pianeta, un’alternativa possibile alla distopia globalista, un mondo in cui il datore di lavoro può pagare onestamente i propri dipendenti, in cui lo Stato chieda tasse ragionevoli ai cittadini, in cui le opere di carità svolgono gratuitamente e senza speculazioni quei servizi che oggi sono subappaltati ai privati per lucro, in cui sia rispettata l’innocenza dei bambini e non si ammetta la propaganda LGBTQ+. Un mondo in cui il Regno sociale di Cristo si mostri non solo come possibile, ma come la migliore forma di società, amministrata per il bene comune e la gloria di Dio. 

 

La semplice esistenza di un termine di paragone è una sconfessione bruciante dell’inganno globalista, ne mostra il fallimento e l’orrore.

 

Le menzogne sulla necessità dei lockdown sono sconfessate dall’evidenza che dove non lo si è adottato i casi di malattia grave sono stati meno che dove si sono imposte chiusure e coprifuoco.

 

Le menzogne sull’efficacia del siero genico sono sbugiardate dai casi di reinfezione di plurivaccinati, dagli effetti avversi gravi, dalle morti improvvise.

 

Le menzogne sul popolo sovrano e sui diritti inviolabili della persona sono state smentite da regole assurde, norme incostituzionali, leggi discriminatorie nel silenzio della magistratura.

 

E, ad essere onesti, anche il termine di paragone costituito dalla Messa di sempre rende impossibile preferire la sua contraffazione montiniana: motivo per cui la chiesa bergogliana vuole impedirne la celebrazione e tenerne lontani i fedeli. Anche per imporci questo orrore si è fatto ricorso all’inganno, raccontando ai fedeli che la Messa antica era incomprensibile, e che occorreva tradurla e semplificarla per farne meglio apprezzare il significato ai fedeli. Ma era una menzogna, e se ci avessero spiegato che il loro scopo era esattamente lo stesso che si erano prefisso gli eresiarchi protestanti – ossia distruggere il cuore della Chiesa Cattolica – saremmo andati a prenderli con i forconi. 

 

Il mondo globalista, dunque, non tollera confronti. Pretende quell’esclusività che denuncia con orrore appena non è lui a rivendicarla. Si straccia le vesti sul potere temporale della Chiesa – con la complicità di chierici eretici e fornicatori – per poi esigere obbedienza assoluta e irrazionale ai dogmi che proclama da Davos o da Bruxelles. Celebra la libertà di espressione e di stampa che generosamente finanzia, ma non tollera né il dissenso né la verità, che cerca di rendere semplicemente inaccessibile, invisibile. 

Il mondo globalista non ha un passato da mostrarci a conferma della grandezza delle proprie idee, della propria filosofia, della propria fede (…) vive della falsificazione della Storia, della cancellazione del passato, della sua rimozione dalle nuove generazioni

 

Ancora: il mondo globalista non ha un passato da mostrarci a conferma della grandezza delle proprie idee, della propria filosofia, della propria fede.

 

Viceversa, vive della falsificazione della Storia, della cancellazione del passato, della sua rimozione dalle nuove generazioni. In modo che non ci sia nessuno che, dinanzi alla cattedrale di Chartres, sia in grado di riconoscere le immagini di Cristo e dei Santi.

 

In modo che nessuno sappia che nella Sainte Chapelle era custodita l’ampolla del Crisma portato da un Angelo per consacrare i Re di Francia.

 

In modo che non ne possa conoscere le gesta, non trovi la loro tomba, non comprenda i tesori di arte e letteratura che hanno reso grandi le nazioni cattoliche. La cancellazione della cultura è rivelatrice della radicale inconsistenza ontologica del globalismo dinanzi allo splendore della Cristianità. 

Il mondo globalista non ha un futuro. O meglio: il futuro che intende riservarci è quanto di più tetro e terrificante possa concepire la mente umana

 

Il mondo globalista non ha un futuro. O meglio: il futuro che intende riservarci è quanto di più tetro e terrificante possa concepire la mente umana.

 

Il futuro che ci prospetta, quindi, è falso e irrealizzabile. «Non ho una casa, non possiedo nulla e sono felice», cercano di convincerci Schwab e i promotori dell’Agenda 2030. Ma il loro scopo non è di renderci felici – cosa che puntualmente non avverrà, ovviamente – ma di confiscarci la casa e i beni, mettendoceli a disposizione a pagamento.

 

Quando ci parlano di pacifismo e di disarmo, non è perché vogliono la pace, ma perché essendo noi disarmati e senza ideali ci lasceremo invadere e dominare senza reagire.

 

Nell’imporci l’accoglienza e la «inclusività» – adottando un lessico da iniziati – non vogliono farci realmente accogliere e integrare persone di altre culture e religioni, ma creare le premesse del disordine sociale e della conseguente cancellazione delle nostre tradizioni e della nostra Fede.

 

Quando ci parlano di «resilienza» non ci dicono che ci proteggeranno dagli eventi avversi, ma che dobbiamo rassegnarci ad assorbirli senza protestare.

 

Quando ci accusano di estremismo o di integralismo, è solo perché sanno che fedeli e cittadini con nobili e santi ideali possono resistere, organizzare un’opposizione, diffondere il dissenso.

 

E quando ci impongono l’inoculazione di massa con un siero genico privo di efficacia ma pieno di effetti avversi gravi e letali, non lo fanno per la nostra salute, ma per modificare il nostro DNA e renderci malati cronici, con un sistema immunitario definitivamente compromesso e una speranza di vita inferiore alla media dei sani.

 

E per inserire nei nostri organi – come abbiamo appreso dalla denuncia recentemente depositata dall’avv. Carlo Alberto Brusa – delle nanostrutture autoassemblanti al grafene, in grado di renderci geolocalizzabili, militari inclusi. 

 

Non aspettatevi mai la verità dai fautori del Great Reset. Perché dove non c’è Cristo, non può esservi la Verità, e sappiamo quanto essi provino odio per Nostro Signore. Un odio che non riescono a celare, che ostentano negli spettacoli di inaugurazione degli eventi europei (pensiamo all’inaugurazione del traforo del San Gottardo, ai Giochi Olimpici di Londra e, recentemente, all’inaugurazione dei Giochi del Commonwealth a Birmingham), nelle «raccomandazioni» di non festeggiare il Natale e di non usare nomi cristiani per i nostri figli.

 

Il loro odio emerge livido quando teorizzano l’aborto come un «diritto umano», nascondendone l’atrocità dietro l’ipocrita espressione «salute riproduttiva»: perché è la vita che odiano, in cui vedono l’immagine e la somiglianza di quel Dio che hanno perduto per sempre. 

 

Questa immagine e somiglianza, in realtà, è molto più profonda di quanto non si creda. Essa consiste nella dimensione trinitaria dell’uomo, con le sue facoltà che rimandano alle Tre Divine Persone: la memoria (il Padre), l’intelligenza (il Figlio), la volontà (lo Spirito Santo).

 

E come nella Santissima Trinità lo Spirito è l’Amore che procede dal Padre e dal Figlio, così nell’uomo la volontà è la facoltà che origina dalla memoria delle cose passate e dalla comprensione di quelle presenti.

 

Non è un caso se, nel capovolgimento infernale del mondo contemporaneo, l’uomo si trovi privato dei propri ricordi, della propria storia e delle proprie tradizioni (pensiamo alla cancel culture e alle richieste di «perdono» per azioni del nostro passato falsate o travisate), incapace di esprimere un giudizio critico (pensiamo alla dissonanza cognitiva generata dalla psicopandemia) e di ordinare la propria volontà subordinandola all’intelletto (pensiamo alla incapacità di reagire dinanzi al male imposto o al bene di cui siamo privati). 

La società moderna, con la sua favola della democrazia, ci ha insegnato a pensare che possiamo anche essere cattolici, magari anche tradizionalisti, a patto di non mettere in discussione che pari diritto vada riconosciuto a chiunque altro

 

La società moderna, con la sua favola della democrazia, ci ha insegnato a pensare che possiamo anche essere cattolici, magari anche tradizionalisti, a patto di non mettere in discussione che pari diritto vada riconosciuto a chiunque altro.

 

Bisogna rispettare le idee altrui, ci dicono. Ma nel mondo metafisico, nell’eternità di Dio, questa battaglia tra Bene e Male non ha nulla di laico né di ecumenico: è reale, come reali sono gli eserciti schierati, quello della Civitas Dei e quello della civitas diaboli.

 

Gli Angeli del paradiso e gli spiriti apostatici dell’inferno non sanno che farsene dei buonismi conciliari: combattono una battaglia in cui strappare all’avversario quante più anime possibile.

 

I Santi che intercedono per noi non hanno letto Fratelli tutti, e la bilancia di San Michele non è tarata sulla morale della situazione di qualche gesuita eretico o sui contorsionismi pastorali del sentiero sinodale. 

Smettiamola di essere politicamente corretti, sempre presi dal timore che le nostre convinzioni possano oltraggiare le sensibili coscienze di chi non esita a fare a pezzi una creatura indifesa nel ventre materno o a soffocare nel sonno l’anziano e il malato

 

Smettiamola di essere politicamente corretti, sempre presi dal timore che le nostre convinzioni possano oltraggiare le sensibili coscienze di chi non esita a fare a pezzi una creatura indifesa nel ventre materno o a soffocare nel sonno l’anziano e il malato.

 

Siamo stati troppo spesso silenziosi dinanzi a cose che non dovrebbero essere nemmeno menzionate, dalla normalizzazione dei vizi alle più degradanti trasgressioni.

 

Eppure come Cattolici dovremmo sapere che Dio è vivo e vero a dispetto degli atei, e che Cristo ha i titoli di sovranità su di noi in quanto nostro Creatore e Redentore a dispetto dei liberali.

 

Se non siamo persuasi di queste realtà, non possiamo comprendere nemmeno l’azione del nemico, che di questa realtà è perfettamente consapevole.

 

Se non siamo persuasi di queste realtà, non daremo alcun esempio credibile a chi dalle nostre parole e dalle nostre azioni potrebbe essere reso docile alla Grazia, aprendo gli occhi.

 

È difficile credere a chi per primo non ama ciò che professa, così com’è difficile prestare fede ai modernisti, che con il loro comportamento privo di carità sconfessano tutti i loro verbosi vaniloqui.

 

E a chi ci chiede di mangiare cavallette e scarafaggi per salvare il pianeta, mentre non rinuncia ai pregiatissimi tagli di manzo di Kobe, o di rinunciare all’auto diesel, mentre per spostarsi usa il jet privato. 

 

Dobbiamo ritrovare quella dimensione di realismo e di oggettività, di consapevolezza del combattimento spirituale, che passo passo ci hanno portato a perdere, o di cui ci hanno insegnato a vergognarci.

 

Siamo milites Christi, chiamati a combattere un nemico che vorrebbe colpirci alle spalle o farci disertare vilmente, perché sa che quando ci combatte in campo aperto, dietro di noi trova la Vergine Immacolata, terribilis ut castrorum acies ordinata.

 

Quella Madre che il Nemico odia in tutte le madri della terra, quella Sposa dell’Agnello che vilipende nell’attaccare la santità del Matrimonio e delle virtù domestiche, quella Donna che umilia sfigurando la femminilità o facendone l’oscena parodia. 

La dottrina globalista è essenzialmente satanica, perché è la diretta e più coerente applicazione sociale e globale della ribellione di Satana

 

La dottrina globalista è essenzialmente satanica, perché è la diretta e più coerente applicazione sociale e globale della ribellione di Satana. Vi troviamo quella hybris, quella sfida al Cielo che la civiltà classica – ancora pagana ma già preordinata all’avvento del messaggio di Cristo nella pienezza dei tempi – aveva saggiamente stigmatizzato e che ci riporta alla ribellione di Lucifero.

 

La hybris, l’orgoglio folle di chi si crede come Dio e Gli usurpa gli attributi divini, porta oggi la scienza a rinnegare la propria vocazione al servizio del bene per trasformarla in serva del Nuovo Ordine, per compiere con il progresso tecnologico ciò che in passato era impensabile: cancellare la separazione tra l’uomo e la macchina, tra la sua mente e l’intelligenza artificiale.

 

Non ci deve quindi stupire se il transumanesimo è uno dei punti irrinunciabili dell’Agenda 2030. Dietro questo folle progetto di porre mano al Creato e osare addirittura manomettere il santuario della coscienza in cui solo Dio scende con la Grazia, dietro questo disegno di violare l’essere umano per Ðrenderlo più efficiente» vi è, ancora una volta, un errore dottrinale, una menzogna opposta alla Verità di Dio.

Creare un essere immortale – come vorrebbero alcuni – è la riproposizione tecnologica di un delirio infernale, alla base del quale c’è la presunzione di poter cancellare le conseguenze sull’uomo del Peccato Originale

 

Creare un essere immortale – come vorrebbero alcuni – è la riproposizione tecnologica di un delirio infernale, alla base del quale c’è la presunzione di poter cancellare le conseguenze sull’uomo del Peccato Originale, riportandolo allo stato di perfezione in cui si trovava prima di cedere alla tentazione del Serpente. Dove il peccato di Adamo ha portato la morte e la malattia, l’inganno del transumanesimo promette l’immortalità e la salute; dove ha portato l’indebolimento dell’intelletto e l’inclinazione al male della volontà, la frode dell’uomo-macchina promette l’accesso alla conoscenza e la possibilità di essere legge a se stessi.

 

Dove ha condotto alla fatica del lavoro, alla guerra e alle pestilenze, la distopia globalista promette il reddito universale, la pace e la prevenzione di tutte le malattie.

 

Ma la morte, la malattia, l’indebolimento dell’intelletto e l’inclinazione al male della volontà, la fatica del lavoro, la guerra e le pestilenze sono la giusta pena per l’infinita offesa che l’umanità intera, nei suoi Progenitori, ha arrecato alla Maestà di Dio disobbedendoGli.

 

Chi si illude che non vi siano conseguenze a quella disobbedienza, è perché non vuole né accettare di essere figlio dell’ira, né riconoscere l’opera della Redenzione di Gesù Cristo, venuto in terra propter nos homines et propter nostram salutem e morto sulla Croce per riscattarci dal giogo di Satana. 

 

Qui sta la vera prospettiva teologica, dalla quale considerare la crisi della società e della Chiesa. Il delirio del transumanesimo non mira a rendere più veloce la corsa dell’atleta o più acuta la mira del soldato, ma a corrompere l’uomo nel corpo, dopo averlo colpito nell’anima. Satana non si rassegna alla sconfitta, tanto più tremenda quanto maggiormente in essa è apparsa l’obbedienza di Nostro Signore nei confronti del Padre Eterno, in opposizione all’orgoglio del Non serviam luciferino.

 

E se Dio, attraverso i sentieri della Grazia, riesce a toccare le anime e ricondurle a Sé restituendole alla vita eterna, Satana si accanisce oggi anche sui corpi, per contaminare l’opera del Creatore e sfigurare la creatura. Infatti, la sua opera devastatrice si estende anche agli animali e alle piante, con risultati abominevoli che mai potranno competere con la magnificenza di Dio. 

 

Questa è l’agenda del conflitto tra Bene e Male, che dalla creazione di Adamo comprende anche gli esseri umani, che scelgono comunque uno schieramento, anche quando scelgono di non scegliere. Perché la neutralità è già un’alleanza con chi merita la sconfitta. Sappiamo quanto sia potente il nemico del Nuovo Ordine Mondiale, e quale sia la sua organizzazione. Conosciamo anche ciò che lo muove, e quel che vuole ottenere. Ma proprio per questo sappiamo che le sue vittorie sono solo apparenti e destinate al fallimento; e che il nostro dovere, in questa guerra già vinta da Cristo sulla Croce, è di schierarci e di combattere, anzitutto aprendo gli occhi sulle menzogne che ci propina l’informazione mainstream. 

Comprendere che vi possono essere persone cattive, votate al male, che deliberatamente scelgono di schierarsi con Lucifero contro Dio è il primo passo da compiere per chi vuole opporre resistenza al golpe bianco in atto

 

Comprendere che vi possono essere persone cattive, votate al male, che deliberatamente scelgono di schierarsi con Lucifero contro Dio è il primo passo da compiere per chi vuole opporre resistenza al golpe bianco in atto.

 

Queste persone costituiscono, in un qualche modo, il «corpo mistico» di Satana, e come tali agiscono per propagare il male nel mondo e cancellare il nome di Cristo: esattamente come il Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa, agisce nella Comunione dei Santi per propagare la Grazia. Di nuovo, civitas diaboli e Civitas Dei.

 

Se pensiamo che l’emergenza pandemica sia stata gestita da incompetenti e non da cinici sterminatori, siamo completamente fuori strada. Così come siamo fuori strada se crediamo che i nostri governanti non siano asserviti a questa élite di criminali, usurai ed eversori, dopo aver fatto carriera grazie a loro. 

 

Vi fu un’epoca in cui era normale che in un regno cristiano i sudditi vivessero nel rispetto dei Comandamenti, che vi fossero proibiti l’aborto, il divorzio, la sodomia, l’usura. Quel mondo, grazie all’opera lenta e paziente dei cospiratori, è stato sostituito da questo, che ancora non è completamente loro, in cui regnano poteri che non traggono la propria legittimazione né da Dio, né dal popolo. E questi poteri impediscono tutto ciò che prima era incoraggiato e premiato, e incoraggiano quel che era proibito e punito.

 

Se nella Civitas Dei regna Cristo, chi regna nella civitas diaboli, se non l’Anticristo?

Se nella Civitas Dei regna Cristo, chi regna nella civitas diaboli, se non l’Anticristo?

 

Così, se nella bene ordinata respublica il vero, il bene e il bello sono espressione teologica, per così dire, delle perfezioni di Dio; nella repubblica globalista il falso, il male e il brutto ne saranno la più inequivocabile manifestazione. Al punto da dover diventare norma generale, legge dello Stato, precetto morale cui conformarsi.

 

Anche in questo caso, se ci fate caso, si ripropone un altro inganno: quello secondo cui la tirannide dei sovrani e del clero, giustificata dalla superstizione papista, sarebbe stata definitivamente cancellata dalla società rivoluzionaria, per sostituirvi il governo del popolo sotto gli auspici della dea Regione. Oggi vediamo quanto siano ben più tirannici il Leviatano globalista e il sinedrio bergogliano, accomunati dall’aver rinnegato e tradito il proprio ruolo di governanti dello Stato e pastori della Chiesa. 

 

Cari amici, il vostro compito – come quello che in tante altre nazioni stanno compiendo molte persone di buona volontà – è un compito sacro e importantissimo.

 

È il compito di ricostruire, di restaurare, di edificare. Esattamente l’opposto di quanto sanno fare i seguaci della civitas diaboli, capaci solo di distruggere, di demolire, di accumulare macerie.

 

E per ricostruire, occorre ripartire dalle fondamenta, che sono le basi dell’edificio sociale, ponendo Cristo come pietra angolare, come chiave di volta.

 

Ricordatevi che questa generazione perversa e corrotta non ha futuro: essa è vittima della propria cecità, della propria sterilità, della propria incapacità di generare. Perché dare la vita è opera divina, e questo vale tanto per la vita del corpo quanto per quella dell’anima; mentre il demonio è solo capace di dare la morte, e con essa la sorda disperazione dell’anima strappata al suo fine ultimo e supremo che è Dio.

Il Nuovo Ordine Mondiale non prevarrà, siatene certi. Non prevarrà la sua furia devastatrice che vorrebbe ridurre la popolazione mondiale a mezzo miliardo di esseri umani 

 

Il Nuovo Ordine Mondiale non prevarrà, siatene certi. Non prevarrà la sua furia devastatrice che vorrebbe ridurre la popolazione mondiale a mezzo miliardo di esseri umani.

 

Non prevarrà il suo odio per la vita nascente e per quella che va spegnendosi. Non prevarrà il suo piano di tirannide, perché è proprio nella privazione del Bene che ci accorgiamo di ciò che ci è stato sottratto e troviamo la determinazione e la forza di combattere e resistere.

 

Non prevarrà nemmeno l’apostasia che affligge la Gerarchia cattolica, resasi serva del mondo: i seminatori di discordia e di errori che infestano le nostre chiese si estingueranno inesorabilmente, lasciando vuote quelle cattedrali e quelle chiese, deserti quei conventi e quei seminari che hanno occupato settant’anni fa con la falsa promessa della primavera conciliare. Perché dietro tutto ciò c’è sempre la frode e il dolo del Mentitore.

 

 

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo

 

 

 

 

Renovatio 21 pubblica questo scritto per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

Immagine di Carlos-Quevedo via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-NC-ND 3.0)

 

 

 

 

Grande Reset

Canadese «non binario» chiede al governo di pagare l’intervento per avere sia una vagina che un pene

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

Un uomo dell’Ontario ha fatto causa al piano di assicurazione sanitaria del governo provinciale per coprire un intervento chirurgico di nicchia negli Stati Uniti per l’affermazione del genere, che gli darà sia una vagina che un pene.

 

Il caso riguarda KS, un 33enne nato maschio, ma che ora si identifica come un «femminile dominante» non binario. Usa un nome femminile. Secondo lui, l’intervento chirurgico più appropriato per la sua identità di genere è una «vaginoplastica con conservazione del pene», una procedura offerta presso il Crane Center for Transgender Surgery di Austin, in Texas. Non è disponibile in Canada.

 

Secondo i documenti legali, KS afferma che «ignorare “l’altro terzo”» di lei e il modo in cui si presenta sarebbe invalidante; lei è «entrambi», non esclusivamente l’uno o l’altro ma letteralmente un mix.

 

L’assicuratore ha ribattuto che la vaginoplastica senza rimozione del pene (penectomia) è considerata un intervento sperimentale e non è una prestazione assicurata.

 

Tuttavia, il comitato di appello e revisione dei servizi sanitari dell’Ontario ha annullato la decisione dell’assicuratore. Ha affermato che una vaginoplastica è elencata per la copertura pubblica e che non vi è motivo per cui non dovrebbe includere una penectomia.

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Il caso è attualmente all’esame della Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario.

 

Secondo il National Post:

 

«KS ha sostenuto che costringere una persona non binaria a sottoporsi a un intervento chirurgico binario – da maschio a femmina, o da femmina a maschio – non farebbe altro che esacerbare la sua disforia di genere e sarebbe simile a un atto di terapia di conversione, che è stata vietata in Canada dal 2022».

 

«Nella sua decisione, il tribunale d’appello dei servizi sanitari ha fatto riferimento agli standard di cura stabiliti dall’influente World Professional Association for Transgender Health, o WPATH, che considera una vaginoplastica con risparmio del pene una valida opzione di trattamento per le persone non binarie. Il consiglio ha affermato di aver adottato la logica del gruppo trans care secondo cui “presentazioni diverse per genere possono portare a richieste chirurgiche personalizzate individualmente che alcuni potrebbero considerare “non standard”».

 

Questo caso solleva ovviamente importanti questioni sull’etica della chirurgia sperimentale. Ma il capo del Crane Center, Curtis Crane, li ha risolti in modo soddisfacente. Crane è membro della WPATH, l’Associazione professionale mondiale per la salute transgender. In un video promozionale sul suo sito web afferma che «non riesco a pensare a una volta in cui un paziente ha presentato una richiesta chirurgica che non sono stato in grado di soddisfare». Ad esempio: «un uomo trans è venuto da me e voleva una falloplastica ma voleva mantenere la sua vagina e io ho detto, beh, non c’è problema. Non mi è mai stato chiesto di farlo e non c’è mai stato nulla pubblicato a riguardo e non l’ho mai visto, ma sono felice di pensarci».

 

Ha fatto un esame di coscienza e ha scoperto che era etico. Questo era il suo ragionamento: «essere un uomo trans o una donna trans o non binario non ha niente a che fare con la tua anatomia, non ha niente a che fare con quello che hai tra le gambe». Inoltre, ragionava, «se il genere esiste in un continuum, perché allora i miei trattamenti chirurgici dovrebbero essere binari? Non ha alcun senso riconoscere che il genere esiste in un continuum, ma offrirò solo opzioni tutte maschili o tutte femminili».

 

Michael Cook

 

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Grande Reset

La finanza come arma: preparatevi alla debancarizzazione

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Renovatio 21 ripubblica questo testo di Joseph Mercola apparso su LifeSiteNews nel dicembre 2023. Il tema del debanking o debancarizzazione – ossia, la chiusura improvvisa del vostro conto corrente da parte della vostra banca che potrebbe non dare spiegazioni o farvi capire che lo ha fatto per le vostre idee – è una realtà sempre più vicina anche in Europa. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Dobbiamo spingere per il decentramento e la libertà tanto quanto i globalisti stanno spingendo il loro Grande Reset. Ciò significa rifiutare tutte le loro allettanti offerte, soprattutto per quanto riguarda il settore bancario e la sorveglianza.   Come riportato in precedenza, a metà luglio 2023, Chase Bank ha chiuso i miei conti aziendali, insieme ai conti personali del mio CEO e CFO – entrambi con me da quasi 20 anni – e ai conti dei loro coniugi e figli. Questo nonostante una nuova legge della Florida vieti specificamente alle istituzioni finanziarie di negare o annullare servizi basandosi su convinzioni politiche o religiose.

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Scuse zoppicanti

All’epoca, l’unica ragione fornita era che avevano riscontrato «attività sospette» su un conto non specificato. Più tardi, un rappresentante ha detto ai giornalisti che le chiusure dei conti sono in genere effettuate solo a fini di antiriciclaggio.   Tuttavia, non sono mai state mosse accuse di riciclaggio di denaro contro di me e, in un vero caso di riciclaggio di denaro, sequestrano i tuoi conti a titolo definitivo. Non ti ordinano di portare la tua attività altrove.   In seguito, in risposta a un’indagine del Chief Financial Officer della Florida Jimmy Patronis, un portavoce di Chase ha risposto che i conti erano stati chiusi perché la mia attività era stata «oggetto di controllo regolamentare da parte del governo federale… per aver intrapreso attività illegali relative alla commercializzazione e alla vendita di prodotti di consumo».   Il portavoce ha affermato che la banca aveva un «obbligo legale» di impedire che i fondi derivanti da tali attività passassero attraverso la propria banca. Il problema di questa «spiegazione» è che l’ultimo «controllo federale» della nostra attività è stato quando la Food and Drug Administration, nel 2021, ci ha inviato una lettera di avvertimento che ci accusava di vendere vitamine C, D, quercetina e pterostilbene avanzate per «mitigare, prevenire, trattare, diagnosticare o curare il COVID-19» in violazione del Federal Food, Drug, and Cosmetic Act.   Tuttavia, una lettera di avvertimento non è la prova di un’attività illegale. È un’accusa. Abbiamo risposto alla lettera della FDA e non sono mai state intraprese ulteriori azioni, perché non avevamo, di fatto, violato la legge.   Se Chase Bank insiste sul fatto che ha un «obbligo legale» di chiudere i conti a me, i miei dipendenti e le loro famiglie, in base a una vecchia lettera di avvertimento della FDA, allora sarebbero anche legalmente obbligati a chiudere i conti ai dirigenti e ai dipendenti di Chase che hanno intenzionalmente beneficiato del traffico sessuale e truffato gli investitori con schemi di investimento illegali, cosa che non hanno fatto.   No, qualcos’altro ha spinto Chase Bank a chiudere i nostri conti e la ragione più probabile sembra essere la relazione della banca con la rete di controllo tecnocratica che sta cercando di inaugurare un governo totalitario mondiale.   Dal nostro debanking, abbiamo scoperto che Chase Bank ha diversi collegamenti con entità che stanno spingendo la distopia orwelliana che è il Grande Reset, sia a livello nazionale che internazionale.   È importante sottolineare che JP Morgan Chase è stato un partner commerciale storico di Bill Gates, tanto da creare insieme un «fondo di investimento» per i vaccini. Quindi, Chase Bank è alla base del profitto derivato dai vaccini di Gates e ha ricavato somme incalcolabili dai vaccini in cui Gates è coinvolto, inclusi i «vaccini» mRNA.

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Chase Bank ha legami diretti con il centro di censura nazionale

Lori Beer, Chief Information Officer di JP Morgan Chase, è diventata membro del nuovo Cybersecurity Advisory Committee della Cybersecurity & Infrastructure Security Agency (CISA) nel dicembre 2021.    Secondo un comunicato stampa, questo comitato consultivo ha il compito di formulare raccomandazioni al direttore della CISA su «politiche, programmi, pianificazione e formazione per migliorare la difesa informatica della nazione».   Due degli argomenti affrontati dal sottocomitato includevano «combattere la disinformazione e la contro-informazione che incidono sulla sicurezza delle infrastrutture critiche» e «trasformare il partenariato pubblico-privato in una vera collaborazione operativa».   Quindi, quello che abbiamo qui è una banca, JP Morgan Chase, che consiglia un’agenzia federale, CISA, su come censurare gli americani e capire come sfruttare questa relazione pubblico-privato per garantire la sopravvivenza di un governo sempre più totalitario e al di sopra della legge.   Con questo in mente, c’è da meravigliarsi quindi che Chase sia stata la prima banca a «punire per associazione?» Non fate confusione, il debanking è l’arma della finanza ai fini del controllo sociale.   Chiudendo i miei conti, quelli del mio CEO, CFO, dei loro coniugi e figli (in realtà escludendoli a vita), Chase Bank ha dato alle persone un assaggio di come le valute digitali delle banche centrali (CBDC) e i punteggi di credito sociale verranno utilizzati per controllarci.   Se si scopre che sei anche solo vagamente associato a un «dissidente», il tappeto che è la tua vita finanziaria ti verrà tolto da sotto i piedi. Lo scopo è che le persone si sorveglino a vicenda ed evitino chiunque non segua la narrativa ufficiale.

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Chase Bank supporta il Complesso Industriale della Censura

Chase è anche l’unica banca rappresentata nel sottocomitato CISA sulla protezione delle infrastrutture critiche da disinformazione e contro-informazione.    I documenti interni della CISA ottenuti da una causa in corso contro il governo degli Stati Uniti mostrano che un rappresentante della Chase Bank, il cui nome è stato redatto, ha partecipato alla riunione della sottocommissione del 1 marzo 2022, in cui il capo sezione della Foreign Influence Task Force (FITF) dell’FBI ha avvertito che «informazioni sovversive» sui social media potrebbero minare il sostegno pubblico al governo degli Stati Uniti e che «l’infrastruttura dei media» deve essere ritenuta responsabile.    I membri del comitato hanno continuato a discutere quale dovrebbe essere l’approccio strategico del governo relativo alla disinformazione e alla contro-informazione, come organizzare al meglio la condivisione delle informazioni tra il settore pubblico e privato e come collaborare attraverso vari canali.   Ora sappiamo che è stato implementato un processo formale che ha consentito ai funzionari governativi di accedere a un portale speciale in cui potevano contrassegnare i contenuti dei social media da rimuovere.   Il comitato ha anche cercato di identificare le entità che avevano «compiuto un adeguato monitoraggio dei social media per il governo». Ora abbiamo la prova che la CISA ha collaborato con un consorzio di censura chiamato Election Integrity Partnership (EIP), in seguito rinominato Virality Project, per censurare illegalmente gli americani. Ho dettagliato questa relazione in «How the Virality Project Threatens Our Freedom».   Perché Chase Bank è stata inclusa in una riunione per individuare il modo migliore per il governo di censurare gli americani? Con tutto ciò che ora sappiamo sulle attività di censura interna incostituzionale della CISA, la risposta più probabile è che l’arma della finanza faceva parte di quel piano e, un anno e mezzo dopo, Chase ha testato questa tattica sui miei dipendenti e sulle loro famiglie.

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Chase Bank ha anche legami diretti con Bill Gates

Come accennato all’inizio di questo articolo, Chase Bank ha anche legami intimi con Bill Gates, così come con il famigerato pedofilo Jeffrey Epstein. Queste connessioni collegano la banca non solo alle imprese globali di traffico sessuale di minori, ma anche al disastroso filantrocapitalismo vaccinale di Gates, all’agenda eugenetica nascosta e al cuore della cabala del governo mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.   Come riportato da Seamus Bruner, autore di Controligarchs: Exposing the Billionaire Class, Their Secret Deals, and the Globalist Plot to Dominate Your Life, JP Morgan Chase è stato uno dei «più potenti partner commerciali» di Gates.   Nel 2011, la banca ha formato una partnership ufficiale con Gates chiamata Global Health Investment Fund (GHIF), che «ha cercato di trarre profitto dallo sviluppo di vaccini e altre tecnologie sanitarie». Gli investitori in GHIF includevano la Pfizer Foundation, Merck, GlaxoSmithKline ed entità finanziate dai governi di Svezia, Canada e Germania.   Secondo Bruner, il GHIF «ha sostenuto le tecnologie mRNA almeno cinque anni prima della pandemia COVID-19 e almeno quattro delle società in cui il GHIF ha investito – Atomo Diagnostics, Access Bio, genedrive plc e Univercells – hanno lavorato attivamente per affrontare la pandemia COVID-19 attraverso una diagnostica efficiente che aiuta a identificare e tracciare i casi e l’applicazione di tecnologie innovative per lo sviluppo e la produzione di vaccini».   In altre parole, JP Morgan Chase aveva un incentivo diretto e finanziariamente motivato a collaborare con CISA per censurare i distruttori della narrativa ufficiale sul COVID come me e punire me e i miei dipendenti per aver continuato a parlare contro la narrativa anche dopo che eravamo stati sepolti con successo da Google, banditi da tutti i social media e aver avuto il nostro sito web abbattuto dagli hacker e i nostri server di posta elettronica distrutti definitivamente.   Dopo tutto questo, Chase Bank ha intrapreso un’azione contro di noi e, dopo aver appreso che la banca ha sostenuto gli sviluppatori di mRNA per quasi un decennio, le sue azioni ora hanno più senso che mai. Per loro, zittirmi e chiudermi era ciò che si definisce «una questione personale», perché i miei punti di vista rappresentano una chiara minaccia per i loro investimenti.  

Chase ha sostenuto Epstein

Epstein è stato introdotto nella partnership da James Staley, un dirigente senior di Chase Bank che gestiva il rapporto di Epstein con la banca. Intendiamoci, nel 2008, Epstein, di fronte alle accuse federali di reati sessuali, si è dichiarato colpevole di un’accusa minore di istigazione alla prostituzione da parte di una persona di età inferiore ai 18 anni e ha scontato una pena di 18 mesi in un programma di riabilitazione.   Molti sapevano che era un accordo mite che nascondeva una realtà molto più sordida, eppure Chase Bank non aveva scrupoli a mantenere Epstein come cliente. Hanno anche tenuto i conti per le vittime di Epstein e «gestito il flusso di denaro tra di loro», secondo il Washington Post.   Chase Bank non ha chiuso i conti di Epstein fino al 2013 e, anche allora, la banca ha mantenuto con lui un rapporto d’affari segreto che è durato fino al suo arresto per traffico sessuale nel 2019.

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«Lockdown Globale» e il ruolo delle banche

Come spiegato dall’esperta di finanza Catherine Austin Fitts, fondatrice del Solari Report, i banchieri centrali, la maggior parte dei quali sono tecnocrati, hanno creato una società parallela in cui sono al di sopra di ogni legge e controllano quasi tutto, compresa la politica fiscale.   Il loro piano, che è parte integrante del Great Reset, è quello di implementare un nuovo sistema finanziario che suggellerà in modo permanente il loro potere illecito. In breve, il sistema di controllo tecnocratico e il sistema delle transazioni finanziarie sono la stessa cosa.   Questo nuovo sistema di transazioni è la fine delle valute, perché in questo sistema non puoi mai prendere la valuta dalla banca e metterla in tasca. È possibile effettuare transazioni solo digitalmente e tutte le transazioni devono essere convalidate e approvate tramite e dalla banca centrale.   Usando la mia esperienza personale di debanking come esempio, dovrebbe essere facile vedere come questo tipo di sistema di transazione possa essere utilizzato come meccanismo di controllo centrale.   Quando qualcuno esce dallo schema, la sua capacità di effettuare transazioni finanziarie è semplicemente interrotta e non ci sarà nemmeno un essere umano a prendere questa decisione. La punizione finanziaria per il pensiero sbagliato e le associazioni con gli indesiderabili saranno inflitte dall’intelligenza artificiale che gestisce il sistema di credito sociale.   Sapendo questo, le opzioni diventano piuttosto semplici. Possiamo avere una civiltà umana, o possiamo avere una civiltà disumana. Possiamo avere un sistema finanziario in cui il monopolio privato controlla la stampa di denaro, oppure possiamo avere un sistema decentralizzato fondato su denaro sonante.   Sono d’accordo con Fitts, che dice di voler vivere in un mondo in cui la stampa finanziaria è stata decentralizzata e in cui ci impegniamo per la civiltà umana – non una distopia transumanista gestita da tecnocrati immersi nell’ideologia dell’eugenetica.   Dobbiamo spingere per il decentramento e la libertà tanto quanto i globalisti stanno spingendo il loro Grande Reset. Ciò significa rifiutare tutte le loro allettanti offerte, soprattutto per quanto riguarda il settore bancario e la sorveglianza.   Joseph Mercola   Pubblicato originariamente da Mercola.

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Immagine di Thomas Hawk via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic  
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Grande Reset

Davos messianica: Klaus Schwab dichiara le élite non elette del WEF come «amministratrici del futuro»

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Nel tentativo di ricostruire la fiducia, il fondatore del World Economic Forum (WEF) Klaus Schwab nomina se stesso e la folla di Davos «amministratori del futuro» in occasione dell’incontro annuale del WEF.

 

Martedì scorso, dando il via all’incontro annuale del WEF a Davos, in Svizzera, lo Schwab si è concentrato sul tema dell’incontro di quest’anno, «Ricostruire la fiducia», senza mai menzionare la ricostruzione della fiducia dei privati ​​cittadini.

 

«Dobbiamo ricostruire la fiducia: fiducia nel nostro futuro, fiducia nella nostra capacità di superare le sfide e, soprattutto, fiducia gli uni negli altri», ha affermato Schwab, riferendosi alla folla di Davos.

 

Il capo del gruppo estremista poi dato una definizione piuttosto peculiare di cosa significhi per lui «fiducia»: «la fiducia non è solo un sentimento; la fiducia è un impegno all’azione, alla fede, alla speranza» ha affermato il calvo guru.

 

 

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Lo Schwabbo ha quindi ribadito la necessità di abbracciare la Great Narrative Initiative del WEF, lanciata nel novembre 2021 in seguito al lancio dell’agenda del Grande Reset un anno prima, affermando che «dobbiamo riscoprire e abbracciare la narrativa che ha guidato l’umanità sin dal suo inizio, agendo come amministratori per un futuro migliore».

 

«Il concetto di fiducia e amministrazione fiduciaria ci obbliga a pensare oltre i confini e oltre le nostre vite», ha affermato Schwab, aggiungendo che «incoraggia la collaborazione rispetto alla concorrenza, la sostenibilità rispetto all’opportunità e l’empatia rispetto all’apatia».

 

«Come amministratori del futuro, abbiamo la responsabilità di far avanzare un mondo che sia più ricco di possibilità, più equo nelle opportunità e più sicuro nelle sue fondamenta. Inoltre, come leader nel governo, nel mondo degli affari e nella società, abbiamo la particolare responsabilità di ricostruire la fiducia nel modo in cui assumiamo il nostro ruolo di amministratori fiduciari».

 

Diventa chiaro, quindi, che il guru stia autonominando se stesso e i partecipanti del vertice di Davos come amministratori del mondo e padroni del futuro collettivo dell’umanità, in un impeto messianico ora quasi totalmente slatentizzato.

 

Significativo come tale evidente «complesso di Dio» venga venduto utilizzando una parola placida e pura, «fiducia».

 

«La fiducia è un pilastro fondamentale della nostra vita sociale, economica e politica. È vitale per la cooperazione, la coesione sociale e istituzioni efficaci e funzionanti. Per ricostruire la fiducia, è fondamentale incarnare l’amministrazione fiduciaria, il che significa prendersi cura del bene comune. Usiamo questo incontro annuale per ricostruire la fiducia esercitando la nostra amministrazione fiduciaria individualmente e collettivamente per salvaguardare il futuro dell’umanità e della natura».

 

Ogni anno che passa a Davos l’autodeificazione dell’élite diventa sempre più spudorata, svergognata.

 

Come riportato da Renovatio 21, poche ore fa la Regina d’Olanda ha parlato di sistemi di tracciamento totale dell’essere umano, dalle transazioni economiche allo status vaccinale. Il filosofo transumanista israeliano gay Yuval Harari si è invece concentrato sulla minaccia all’ordine mondiale costituita dall’elezione democratica di Donald Trump.

 

In passato abbiamo sentito di tutto uscire dal WEF: blackout «benefici», telefonini «costruiti dentro i nostri corpi», microchip nel cervello, esseri umani geneticamente per essere più bassi ed intolleranti alla carne, perfino la privazione dell’acqua come strumento di controllo della popolazione.

 

Nel frattempo, sul palco di Davos si celebrano apertamente riti di quel paganesimo amazzonico tanto caro a Bergoglio, accorciando sempre più la distanza nei confronti dei culti che nei secoli compivano sacrifici umani – gli stessi di cui Davos, in ultima analisi, invoca il ritorno.

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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic

 

 

 

 

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