Vaccini
Liberi di scegliere quando morire. Non liberi di scegliere quando vaccinare

Che i bambini siano diventati ormai facile strumento e oggetto di una propaganda politica ed economica è dato assodato: in nome delle farmaceutiche, si creano le punizioni sociali di questo secolo: l’emarginazione, la ridicolizzazione e il marchio a fuoco del bambino che merita di essere evitato.
I danni della legge 119/2017 non saranno solo di carattere fisico – cioè con reazioni avverse che si mostreranno via via sempre maggiori, nonostante l’insabbiamento calato ad hoc – ma anche di carattere psico-sociale e quindi psico-somatico.
Certificato questo dato, che è di carattere generale, vediamo come anche nei singoli casi, fra le mura domestiche, i bambini diventano oggetto di contesa. E cosa c’è di meglio se non l’argomento dei vaccini?
Padre “no-vax” e mamma “pro-vax”, forse agli sgoccioli di una separazione che troppo tardava ad arrivare. Ed ecco la discussione perfetta, il terreno fertile per attuare già un processo di divorzio ideologico, che precede quello coniugale probabilmente.
La donna vuole a tutti i costi vaccinare la bambina, e il padre, già definito da tutte le testate di regime come «attivista no-vax», si rifiuta di dare il suo consenso perché convinto che le vaccinazioni di massa non siano fatte per la figlioletta di 13 mesi.
Ma no vaccinazioni, no asilo.
«Asl, carabinieri, assistenti sociali, scuola se ne lavano le mani – ha dichiarato la madre disperata – Io non posso firmare il modulo di consenso informato e dichiarare che anche l’altro genitore è d’accordo: sarebbe un falso passibile di denuncia”»
La contraddizione legislativa pare farsi sempre più evidente, perché obbligo legislativo e consenso informato non vanno molto d’accordo insieme. Che fare, dunque? Niente, poiché il tutto si concluderà con un braccio di ferro giuridico in Tribunale, dove la madre della bambina di appena un anno ha deciso di portare il padre dopo averlo denunziato.
Tutto sommato fino a qui, visti i tempi, si parla di ordinaria amministrazione. O forse sarebbe meglio dire di ordinaria follia.
Il bello viene però quando si scopre chi è a dare la notizia, la classica che vuole fare del caso limite la quotidianità, per alimentare ancor più un fuoco che, nemmeno troppo lentamente, sta divorando la ragione umana insieme ad ogni criterio di normalità e ponderatezza di pensiero.
La madre della bambina avrebbe inviato una mail di richiesta di aiuto all’Associazione Luca Coscioni, il qual tesoriere è un certo Marco Cappato.
Sulle colonne de La Stampa l’Associazione radicale riporta stralci della missiva arrivata, lasciando anonimi sia i nomi dei due genitori coinvolti, che la provenienza della richiesta di aiuto.
La domanda è stata subitamente accolta, e anzi l’assistenza legale sarà data gratuitamente. Non con una semplice posizione neutra per offrire assistenza legale indistintamente, ma con un’idea chiara dell’importanza ineluttabile delle vaccinazioni obbligatorie.
A dirlo è l’avvocato Filomena Gallo, che fra le altre cose invita tutti i genitori venutisi a ritrovare in queste situazioni a chiedere aiuto a loro. Le motivazioni di questa presa a carico sarebbero, a quanto pare, di natura scientifica oltre che legale:
«Il problema è reale perché la signora non può far vaccinare la bambina contro la volontà dell’altro genitore, poiché dovrebbe firmare un modulo di consenso informato e dichiarare che anche il papà è d’accordo. In questo caso un falso passibile di denuncia. L’unica soluzione è quella di rivolgersi al Tribunale dei minori, perché entrambi i genitori esercitano la patria potestà, ma in assenza del consenso di uno dei due è il giudice che autorizza. Nell’arco di un mese il magistrato autorizzerà la vaccinazione, perché qui parliamo della salute del bambino e degli altri piccoli, con i quali entra in contatto, ma che non possono immunizzarsi per motivi di salute. Quindi si esce dalla sfera dei diritti personali e si entra in quella dei diritti di terzi».
“Dove sono i diritti tanto sbandierati dai radicali? Dov’è la libertà di scegliere indistintamente senza avere leggi che obblighino ad un dato trattamento sanitario? Dove sta la libertà di cura, la libertà di decidere quando, come e dove morire? Possibile che solo con i vaccini il giochino ignobile smetta di funzionare?”
Curioso. Veramente molto curioso che un’Associazione nata per difendere le idee radicali, dall’aborto all’eutansia, passando per la fecondazione in vitro, si prenda a cuore la salute dei terzi. Oltre alla voragine scientifica rispetto alla cosiddetta herd immunity a cui l’avvocato Gallo si riferisce palesemente, vi è una leggera marcata contraddizione di fondo: l’impostazione è insomma viziata fin dalla radice.
Dove sono i diritti tanto sbandierati dai radicali? Dov’è la libertà di scegliere indistintamente senza avere leggi che obblighino ad un dato trattamento sanitario? Dove sta la libertà di cura, la libertà di decidere quando, come e dove morire? Possibile che solo con i vaccini il giochino ignobile smetta di funzionare? Permettete dunque che sia lecito e doveroso qualche dubbio. Se anche i radicali si piegano all’obbligo delle vaccinazioni di massa, allora il pesce puzza ampiamente dalla testa. D’altronde, quando i bambini danneggiati gravemente da vaccino saranno troppi e daranno fastidio, vi è già chi saprà cosa farne.
Quanto all’uscita «dalla sfera dei diritti personali» per entrare in quella dei «diritti dei terzi», sarebbe interessante se la suddetta Associazione ci spiegasse dove sta il confine fra le due cose: dove sono i diritti di tutti i bambini ammazzati dentro il ventre delle madri? Dove sono i diritti di quei bambini che in Belgio possono essere ammazzati perché considerati «terminali”»e quindi indegni di vivere, costringendoli, fra una dose di morfina e l’altra e in un età che non contempla un chiaro uso della ragione, a dire «sì, voglio morire». Dove stanno i diritti di tutti quei «terzi» embrioni prodotti in vitro che vengono scartati e gettati via come spazzatura, e quegli altri che giacciono appesi fra la vita e la morte in un congelatore? Nel 2015, in Italia, per far nascere 7.695 bambini sono stati utilizzati 78.874 embrioni.
Guarda caso: a quei restanti 71.179 nessuno restituirà più nessun diritto.
Reazioni avverse
Vaccino e danni cardiaci nei giovani, la FDA trova prove di un serio segnale di sicurezza, ma dice che le iniezioni sono «sicure»

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
I giovani adolescenti che hanno fatto il vaccino mRNA COVID-19 hanno un rischio più elevato di infiammazione cardiaca, secondo un nuovo studio della Food and Drug Administration degli Stati Uniti – i ricercatori hanno affermato che i risultati dello studio forniscono «prove aggiuntive per la sicurezza dei vaccini COVID-19 in pediatria popolazione».
I bambini di età compresa tra 12 e 17 anni che hanno ricevuto il vaccino mRNA COVID-19 affrontano un rischio maggiore di infiammazione cardiaca, secondo un nuovo studio della Food and Drug Administration (FDA) statunitense.
Ma poiché lo studio ha identificato solo un segnale di sicurezza per due condizioni cardiache – miocardite e pericardite – nei bambini «questi risultati forniscono ulteriori prove della sicurezza dei vaccini COVID-19 nella popolazione pediatrica», hanno concluso i ricercatori della FDA.
Il cardiologo Peter McCullough ha detto di non essere d’accordo. «La mia preoccupazione è che questi dati rappresentino una grave sottostima della frequenza e della gravità della miocardite indotta dal vaccino COVID-19», ha detto McCullough a The Epoch Times.
«Ci sono stati più di 200 articoli nella letteratura sottoposta a revisione paritaria e oltre 100 casi mortali documentati in gran parte tra giovani uomini, età massima 18-24 anni, alcuni con infiammazione cardiaca del vaccino COVID-19 provata dall’autopsia che ha portato alla morte», ha aggiunto McCullough.
Nello studio, pubblicato lunedì su JAMA Pediatrics, i ricercatori della FDA hanno esaminato i risultati sulla salute di oltre 3 milioni di bambini che hanno ricevuto il vaccino mRNA Pfizer fino alla metà del 2022.
I ricercatori hanno scoperto che il numero di casi sia di miocardite, una forma di infiammazione cardiaca, sia di pericardite, infiammazione del tessuto che circonda il cuore, era abbastanza alto da soddisfare i criteri per un segnale di sicurezza.
I ricercatori hanno anche trovato segnalazioni di casi di miocardite e pericardite tra i bambini vaccinati dai 5 agli 11 anni, ma non abbastanza per attivare un segnale di sicurezza, hanno dichiarato.
Conclusioni «abbastanza ridicole» e «politiche», dicono gli esperti
Norman Fenton, Ph.D., professore emerito di rischio presso la Queen Mary University di Londra, ha definito «piuttosto ridicola» l’affermazione secondo cui i risultati forniscono ulteriori prove che i vaccini sono sicuri nei bambini.
Ha detto che la conclusione non aveva senso dato che il segnale era sia forte che «probabilmente sottovalutato date alcune ovvie debolezze dello studio» e anche che i bambini di quell’età non corrono alcun rischio di COVID-19 ma hanno un rischio maggiore di contrarre COVID -19 se sono vaccinati.
Anche il dottor Kirk Milhoan, un cardiologo pediatrico, ha dichiarato a The Defender che l’affermazione sulla sicurezza non ha retto perché lo studio ha identificato due segnali di sicurezza. «Il segnale è ciò che indica che non sono al sicuro», ha detto.
Ha detto che con precedenti vaccini per bambini come RotaShield, il primo vaccino per prevenire la gastroenterite da rotavirus, circa 100 casi di intussuscezione o ripiegamento dell’intestino correlati al vaccino, hanno portato alla conclusione che non era sicuro ed è stato ritirato dal mercato.
Tuttavia con la miocardite nei giovani, ha detto, «siamo a migliaia» e i casi sono probabilmente sottostimati.
Gli esperti mettono in dubbio la metodologia dello studio
I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche delle richieste di assistenza sanitaria archiviate in tre database di richieste di assicurazione sanitaria commerciali gestiti da Optum, HealthCore e CVS Health.
Hanno esaminato le richieste di risarcimento presentate per diversi possibili eventi avversi correlati al vaccino entro una finestra temporale successiva alla vaccinazione che variava per i diversi eventi studiati.
Hanno trovato 153 casi di miocardite o pericardite tra i bambini di età compresa tra 12 e 17 anni. I bambini hanno cercato assistenza per i loro sintomi in media entro sette giorni dalla vaccinazione.
Il periodo di studio dei ricercatori è iniziato nel dicembre 2020, quando la FDA ha autorizzato il vaccino Pfizer per uso di emergenza e si è protratto fino a maggio o giugno 2022, a seconda del database.
La FDA ha anche monitorato i database per altri 18 potenziali eventi avversi che includevano anafilassi, paralisi di Bell, ictus emorragico della sindrome di Guillain-Barré e altri, ma lo studio ha riportato che nessuna delle altre condizioni soddisfaceva i criteri per un segnale di sicurezza.
I ricercatori hanno riferito che i loro risultati erano coerenti con altri risultati in pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria che hanno dimostrato un rischio elevato di miocardite e pericardite dopo i vaccini a mRNA, specialmente tra i maschi più giovani di età compresa tra 12 e 29 anni.
Alcuni esperti hanno messo in dubbio la metodologia dello studio, osservando che le finestre di rischio erano brevi dato che alcuni effetti possono richiedere del tempo per esprimersi e che la soglia del segnale per alcuni criteri era fissata così alta che avrebbero dovuto verificarsi con una frequenza doppia rispetto ai non vaccinati per essere riconosciuto come segnale.
Hanno anche affermato che le categorie di risultati a volte erano eccessivamente ristrette e che alcuni eventi avversi non erano nemmeno stati presi in considerazione.
«Penso che l’idea che guardino solo 20 eventi avversi molto specifici [eventi avversi] e poi li dichiarino al sicuro non trovando nulla sia molto miope», il docente dell’Università Ebraica Joshua Guetzkow, Ph.D , ha scritto in una mail.
Gli esperti hanno anche affermato che lo studio non ha tenuto conto degli effetti del «pregiudizio dell’utente sano», in cui le persone che assumono determinati trattamenti tendono ad essere più sane delle persone che non lo fanno, solitamente legate a fattori socio-economici.
La ricerca ha dimostrato che le persone che decidono di vaccinarsi tendono ad essere più sane di quelle che non lo fanno.
In questo caso, tutte le persone nello studio sono state vaccinate, completamente assicurate per l’intera durata dello studio e in grado di visitare un medico che ha mantenuto la loro documentazione sanitaria continua.
Milhoan ha aggiunto che prima di COVID-19, non era pratica comune per gli articoli scientifici dare riconoscimenti alla salute pubblica alla fine degli articoli.
In precedenza, ha detto, i ricercatori non implicavano raccomandazioni, dicevano semplicemente: «Questo è ciò che abbiamo trovato dal punto di vista medico… Queste affermazioni sulla salute pubblica non sono scientifiche, sono politiche».
Brenda Baletti
Phd.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Vaccini
Cerotti vaccinali per neonati, finanziati da Bill Gates. Esperimenti africani «riusciti»

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Una società biotecnologica con sede ad Atlanta la scorsa settimana ha dichiarato di aver concluso con successo il primo test clinico in assoluto – con l’aiuto della Bill & Melinda Gates Foundation – di un vaccino senza iniezione di microarray [microaghi, ndt]su bambini di appena 9 mesi.
Una società biotecnologica con sede ad Atlanta la scorsa settimana ha dichiarato di aver concluso con successo il primo test clinico in assoluto di un vaccino a microarray [microaghi, ndt] senza iniezione su bambini di appena 9 mesi.
Micron Biomedical ha testato la somministrazione a base di microaghi del vaccino morbillo-rosolia (MR) sui bambini in Gambia con il sostegno della Bill & Melinda Gates Foundation e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Le iniezioni di microarray vengono somministrate tramite un cerotto di microaghi che assomiglia a un cerotto e viene applicato premendolo sulla pelle. Una volta applicati, i microaghi penetrano nello strato superiore della pelle per rilasciare il vaccino.
Lo studio, che i ricercatori hanno presentato la scorsa settimana alla conferenza Microneedles 2023 a Seattle, ha valutato la sicurezza, l’immunogenicità e l’accettabilità del principale vaccino MR disponibile in commercio del Serum Institute of India fornito dalla tecnologia dei microarray di Micron in adulti, bambini e neonati.
I fautori di questo metodo di vaccinazione, come GAVI Vaccine Alliance – di cui la Gates Foundation è membro fondatore – definiscono i cerotti «il futuro della vaccinazione, dove questi interventi salvavita vengono erogati senza dolore, senza bisogno di siringhe o forse anche addestrati professionisti medici».
«Sostenere le innovazioni nella somministrazione dei vaccini è fondamentale per affrontare le disuguaglianze sanitarie in corso», ha affermato nel comunicato stampa James Goodson, co-ricercatore dello studio e scienziato senior ed epidemiologo presso la divisione di immunizzazione globale del CDC.
Goodson ha aggiunto che lo studio è anche un passo fondamentale verso l’ottenimento della licenza delle patch.
Gli sviluppatori pubblicizzano la tecnologia come indolore – sembra velcro, affermano – e più termostabile dei vaccini tradizionali.
Ciò renderebbe più facile la distribuzione globale diffusa dei vaccini, hanno affermato, in particolare nelle aree in via di sviluppo che potrebbero non disporre di infrastrutture, come la refrigerazione, e di professionisti qualificati.
Il mercato dei vaccini a microaghi vale miliardi
Il CEO di Micron, Steven Damon, ha dichiarato che «Micron, con il supporto della Bill & Melinda Gates Foundation e del CDC, è entusiasta di raggiungere un traguardo importante nel futuro della somministrazione senza iniezione di vaccini e terapie necessari e potenzialmente salvavita».
Con questo studio, l’azienda rimane in prima linea nel portare sul mercato prodotti vaccinali basati su microarray, ha affermato Damon.
La Fondazione Gates, il CDC, l’UNICEF, il PATH – un’altra organizzazione fortemente finanziata da Gates – e la Georgia Research Alliance hanno fornito a Micron un finanziamento di 40 milioni di dollari per sviluppare la sua tecnologia di cerotti a microaghi.
Nel 2017, la Fondazione Gates ha concesso a Micron una sovvenzione di 2,2 milioni di dollari per sviluppare il cerotto con microaghi per il vaccino MR e altri 900 milioni di dollari nel 2022 per la poliomielite.
Negli ultimi mesi, Micron ha anche ricevuto finanziamenti significativi da investitori come Global Health Investment Corporation e LTS Lohmann. E meno di due settimane fa, poco prima di presentare i risultati dello studio alla conferenza Microneedles 2023, la società si è assicurata un ulteriore investimento di 3 milioni di dollari da J2 Ventures, portando il finanziamento totale della serie A a 17 milioni di dollari.
Il finanziamento di series A, il primo round di finanziamento per una startup dopo che ha dimostrato un certo successo con il finanziamento iniziale, precede un’offerta pubblica.
Sono in corso anche le prove per i cerotti vaccinali contro COVID-19, l’influenza stagionale e l’epatite B, mentre i cerotti contro il papillomavirus umano, il tifo e il rotavirus sono in fase di sviluppo preclinico.
Si prevede che il mercato dei vaccini con microaghi per il solo vaccino antinfluenzale raggiungerà i 2,3 miliardi di dollari entro il 2030.
L’anno scorso, Mark Prausnitz, Ph.D., co-fondatore e capo consulente scientifico di Micron Biomedical, ha presentato la tecnologia di Micron a una tavola rotonda della Casa Bianca, Innovation in Vaccine Delivery.
Il panel, presieduto dal dottor Francis Collins, allora direttore del National Institutes of Health, ha esplorato «un percorso verso vaccini COVID-19 innovativi e di nuova generazione e tecnologie di somministrazione dei vaccini».
«Questa tecnologia ha un potenziale rivoluzionario per estendere la portata dei vaccini in contesti con risorse limitate e durante le pandemie», ha dichiarato a GAVI David Hoey, presidente e CEO di Vaxxas, una società di biotecnologie con sede a Brisbane, in Australia.
L’azienda di Hoey ha cerotti contro morbillo e rosolia, COVID-19 e influenza stagionale negli studi sull’uomo.
«Sicuro e ben tollerato senza reazioni allergiche o eventi avversi gravi correlati»
Quarantacinque adulti, 120 bambini piccoli (15-18 mesi) e 120 neonati (9-10 mesi) sono stati arruolati nella sperimentazione clinica e randomizzati a ricevere il vaccino MR tramite microarray di Micron o tramite iniezione sottocutanea, ovvero sotto la pelle.
Lo studio non è stato ancora pubblicato, ma in un comunicato stampa Micron ha riferito che la vaccinazione mediante microarray è risultata «sicura e ben tollerata senza reazioni allergiche o eventi avversi gravi correlati».
Lo studio ha riportato tassi di sieroprotezione simili di circa il 90% o più dopo 42 giorni per i gruppi che hanno ricevuto il microarray e le iniezioni sottocutanee.
«In generale, i genitori erano molto positivi riguardo alla possibilità di vaccinare i loro bambini piccoli senza ago», ha detto Damon.
I cerotti transdermici sono disponibili per malattie come la cinetosi dal 1979, ma molti tipi di farmaci non possono essere somministrati attraverso la pelle perché essa costituisce una barriera efficace.
Secondo GAVI, lo sviluppatore di vaccini Prausnitz ha trascorso anni cercando di sviluppare modi per attraversare la barriera cutanea per aiutare nella somministrazione di farmaci, ma è stato solo quando ha iniziato a collaborare con persone esperte in microchip per computer che è stato in grado di trovare modi per penetrare la barriera naturale della pelle.
Quindi ogni vaccino ha bisogno della propria formulazione che possa funzionare con quella tecnologia.
Trasferimento di «sperimentazioni cliniche su larga scala di farmaci non testati o non approvati nei mercati in via di sviluppo»
Secondo Fierce Pharma, la decisione di Micron di lanciare il primo test in assoluto della nuova tecnologia sui bambini in Africa «riflette la convinzione che la tecnologia dei microaghi sia particolarmente adatta alla somministrazione di vaccini in quella parte del mondo».
«La tecnologia dei microaghi, come questa, è considerata una componente chiave per il controllo del morbillo nell’Africa sub-sahariana e altrove. Ciò riflette, tra le altre cose, la potenziale facilità di consegna, i ridotti requisiti della catena del freddo e l’assenza di rifiuti taglienti», ha dichiarato Ed Clarke, Ph.D., in una nota.
Clarke, il ricercatore della London School of Hygiene and Tropical Medicine che guida lo studio, ha anche ricevuto denaro dalla Gates Foundation per studiare altri vaccini in Gambia.
Molti studiosi hanno sollevato la preoccupazione che la ricerca condotta dalle organizzazioni internazionali nel sud del mondo, e dalla Fondazione Gates in particolare, possa mancare di responsabilità e portare a gravi danni alla popolazione sottoposta a test.
Un articolo pubblicato nell’Annual Survey of International and Comparative Law ha rilevato che «queste campagne sanitarie [condotte in India e in Africa], con il pretesto di salvare vite umane, hanno trasferito sperimentazioni cliniche su larga scala di farmaci non testati o non approvati verso mercati in via di sviluppo in cui la somministrazione di farmaci è meno regolamentato e più economico».
Il comitato editoriale di The Lancet ha anche sollevato domande sulla ricerca finanziata da Gates in contesti a basso reddito, sottolineando la trasparenza limitata della fondazione e l’enorme potere di dirigere i programmi sanitari e la ricerca con i suoi finanziamenti.
Brenda Baletti
Phd.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Essere genitori
Aumento di «miocarditi gravi» tra i bambini britannici

Le autorità sanitarie pubbliche nel Regno Unito stanno indagando su un picco «insolito» nei casi di miocardite grave nei neonati che hanno colpito 15 bambini e causato la morte di almeno due, secondo una dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Martedì 16 maggio l’OMS ha emesso un avviso richiamando l’attenzione su un forte aumento dei casi di «miocardite grave» neonatale tra giugno 2022 e marzo 2023 nel Galles meridionale e nel sud-ovest dell’Inghilterra.
È stato riferito che questi casi sarebbero «associati all’infezione da enterovirus», che la dichiarazione corrispondente delle autorità sanitarie gallesi affermava «raramente colpisce il cuore».
I 15 neonati hanno mostrato sintomi coerenti con la sepsi e il test PCR di nove ha indicato la presenza di due tipi di enterovirus (coxsackie B3 o coxsackie B4).
Al 20 aprile 2023, tre di questi nove bambini piccoli erano stati ricoverati in ospedale, quattro erano stati curati come pazienti ambulatoriali e due erano morti. I restanti sei bambini sono stati identificati retrospettivamente e sono in attesa di ulteriori informazioni sul loro stato attuale.
«L’aumento segnalato di miocardite grave nei neonati e nei bambini associati all’infezione da enterovirus è insolito», ammette l’OMS. «Nello stesso ospedale (che copre la regione del Galles meridionale) negli ultimi sei anni, è stato identificato solo un altro caso simile».
Secondo il quotidiano britannico Daily Mail, un altro neonato è morto di miocardite nel marzo 2022 ma non fa parte del periodo di cluster definito dalla sanità pubblica del Galles e quindi non è oggetto di indagine con gli altri 15 neonati.
Joann Edwards, di Mountain Ash nel Galles meridionale, ha dato alla luce suo figlio Elijah il 25 febbraio 2022. Pochi giorni dopo essere tornato a casa, il bambino è diventato letargico, era stitico, ha sviluppato l’ittero ed è stato portato in ospedale da lei e dal suo marito dopo che il figlio ha smesso di nutrirsi.
Gli è stata diagnosticata la sepsi e la miocardite ed è morto pochi giorni dopo il ricovero.
Riconoscendo la curiosa tempistica di tali tragedie, la consulente anatomopatologa britannica Clare Craig ha dichiarato al giornale americano Epoch Times che c’è «un enorme dubbio sul fatto che questi bambini o le mamme siano o meno vaccinati» per il COVID-19.
In una conferenza all’Hillsdale College, Naomi Wolf ha descritto come le nanoparticelle lipidiche delle iniezioni basate sul gene dell’mRNA COVID avrebbero la capacità di attraversare la placenta durante le gravidanze e persino di farsi strada nel latte materno, arrestando la crescita, ferendo e talvolta persino uccidendo i bambini allattati.
«I bambini che venivano allattati, nei documenti [del processo] Pfizer, hanno subito convulsioni e un bambino è morto al pronto soccorso dopo essere stato allattato da una madre vaccinata, per insufficienza del sistema multiorgano», ha spiegato Wolf alla conferenza all’Hillsdale, dove era presente anche Robert F. Kennedy jr.
Le affermazioni della Wolf sono state attaccate dai fact–checker.
La miocardite, che alcuni ritengono che in forma migliore può essere causata anche dall’infezione di COVID-19, è una malattia che può portare alla morte. Casi certificati di morti per miocardite da vaccino mRNA si sono avuti sia tra giovani che tra bambini piccoli.
La consapevolezza del ruolo del vaccino nella possibile manifestazione di questa malattia cardiaca, specie nei giovani, è diffusa presso praticamente tutte le istituzioni sanitarie dei Paesi del mondo.
Disturbo fino a poco fa abbastanza raro, abbiamo visto incredibili tentativi di normalizzare la miocardite infantile con spot a cartoni animati.
Come riportato da Renovatio 21, la miocardite in settori dello sport è oramai un fenomeno impossibile da ignorare.
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