Sorveglianza
La Germania usa l’attacco al mercatino di Natale per espandere la sorveglianza biometrica

Le autorità tedesche uscenti starebbero sfruttando il mortale attentato al mercatino di Natale, perpetrato da un cittadino saudita nella città di Magdeburgo, per promuovere una maggiore sorveglianza, anche mediante l’introduzione di nuovi sistemi basati sulla biometria. Lo scrive il sito britannico Reclaim The Net.
La ministra degli Interni Nancy Faeser, che si è trovata più volte al centro di controversie politiche e di censura, sarebbe promotrice della proposta di conferire nuovi poteri alle forze dell’ordine. Tuttavia, questo può essere visto come un tentativo di placare le critiche alle capacità di sicurezza e di Intelligence del Paese, supervisionate negli ultimi tre anni dalla coalizione di governo di cui faceva parte il partito di Faeser e che è recentemente crollata.
Con le elezioni federali previste per febbraio, la mossa di modificare rapidamente la legislazione in materia di sicurezza può anche rivelarsi un utile strumento di campagna elettorale, e questo potrebbe essere il motivo per cui alcuni dei principali partiti, ora in competizione con i socialdemocratici di Faeser, hanno segnalato di non sostenere la proposta.
Uno dei membri della coalizione ancora tecnicamente al potere, il Partito Liberale Democratico (FDP), si è espresso contro l’idea e, di fatto, secondo quanto riportato, l’ha «bloccata».
La proposta della Faeser, nota per aver dichiarato di voler introdurre programmi anti-«estremismo di destra» già all’asilo, giunge in un contesto in cui la sua stessa responsabilità è stata messa in discussione dall’opposizione in seguito all’attacco, poiché è stato confermato che l’Ufficio federale per le migrazioni e i rifugiati ha ricevuto nel corso dell’ultimo anno un avviso sul presunto aggressore, ma a quanto pare lo ha ignorato.
Proponendo misure contrarie all’impegno assunto in precedenza dalla coalizione tripartita di non ricorrere alla sorveglianza biometrica, il dibattito sullo stato del sistema di sicurezza in Germania può essere spostato dalla responsabilità del governo al rafforzamento dello stato di polizia. E poiché questo non è il primo tentativo di adottare misure che creerebbero simili capacità di sorveglianza (un altro è avvenuto in ottobre, dopo un accoltellamento), a seconda di chi formerà il prossimo governo, la proposta potrebbe rivelarsi utile in futuro.
Oltre ai dibattiti di parte e alla retorica politica in vista delle elezioni, ciò che ostacola tali modifiche alla legge federale sulla polizia non sono le norme tedesche sulla protezione dei dati, ma il celebre Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE – in pratica il motivo per cui la vostra esperienza su Internet è ora funestata da innumeri inutili finestrelle su cookie etc.
La Germania, in teoria, godrebbe di legge sulla privacy fortissime. Tuttavia, abbiamo visto con quale facilità durante la pandemia è stata calpestata la legge tedesca, a partire dalla Grundgesetz, la Costituzione tedesca, violata – come in Italia, con la patente disintegrazione degli articoli 1, 16, 32, etc., e in altri Paesi – sin dal suo primo articolo, che riguarda la dignità della persona umana, , infinitamente negata in questi due anni di follia COVID tra obblighi vaccinali e botte dei poliziotti ai manifestanti ai limiti della tortura internazionalmente sanzionabile.
Nel frattempo, in un’atmosfera di sfida intollerabile, la settimana scorsa immigrati siriani cantano «Allahu akbar» nei mercatini di Natale tedeschi.
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Sorveglianza
Gli ID digitali porteranno a una «tecnocrazia basata sulla sorveglianza»

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REAL ID fornisce ai federali l’accesso remoto e in tempo reale al tuo telefono
Secondo Tododisca, «gli ID digitali semplificano la verifica dell’identità ai controlli di sicurezza, nei negozi al dettaglio e in altre istituzioni senza dover portare con sé una licenza fisica». Brase ha citato le osservazioni del 2008 dell’ex senatore repubblicano del Tennessee Lamar Alexander, che ha affermato che REAL ID «crea una carta d’identità nazionale». «Il REAL ID è un documento d’identità federale», ha detto Brase. «È sotto il controllo federale e gli stati che si sono conformati alla legge REAL ID hanno detto essenzialmente che rispetteranno qualsiasi modifica apportata dalla Homeland Security o dalla TSA in futuro», ha detto Brase. Ciò potrebbe includere «situazioni come l’accesso alle cure mediche, l’acquisto di un’arma, il matrimonio, l’apertura di un conto in banca, qualsiasi cosa che la Homeland Security ritenga necessaria per la sicurezza nazionale o per qualsiasi altro scopo», ha affermato Brase. Intervenuto il 6 marzo al «One Dream Podcast», Brase ha affermato che REAL ID fornirà inoltre al governo federale un accesso senza precedenti ai dati personali delle persone. «Una volta che il governo ottiene l’accesso al tuo telefono tramite le tue credenziali di identificazione, inserisce le credenziali REAL ID sul tuo telefono, ha accesso remoto in tempo reale e quindi ha accesso al tuo telefono», ha detto Brase durante il podcast. Secondo Brase, il REAL ID avrebbe dovuto servire a tre scopi: «accesso a determinati edifici federali, accesso a impianti nucleari, accesso a voli commerciali e qualsiasi altro scopo ritenuto necessario dal Segretario della Sicurezza Nazionale». Tuttavia, una norma del Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti del 2014 ha consentito anche l’uso del REAL ID per «qualsiasi altro scopo ritenuto necessario dal Segretario per la sicurezza interna». Brase ha affermato che questa norma «essenzialmente eviscera la patente di guida dello stato se imposta completamente», ponendo le patenti di guida sotto il controllo federale. L’introduzione di una carta d’identità nazionale, seppur in modo indiretto, «invade la sovranità dell’individuo e dello Stato», ha affermato Brase. Ha sostenuto che ciò violerebbe il Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che protegge da perquisizioni e sequestri irragionevoli, e il Decimo Emendamento, che limita i poteri del governo federale. «Ciò che si verifica è un’incostituzionale acquisizione federale dell’identificazione in questo Paese», ha affermato Brase, che potrebbe portare a passaporti vaccinali o a un sistema di credito sociale.Aiuta Renovatio 21
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«Tutto il mondo si sta muovendo in questa direzione»
Tododisca ha riferito che la patente di guida digitale della California consentirà ai residenti dello Stato di semplificare le procedure di identificazione in numerose situazioni quotidiane in cui viene chiesto loro di esibire un documento d’identità. Secondo la NBC San Diego, la patente di guida digitale della California è già accettata ai posti di blocco TSA dell’aeroporto internazionale di San Diego. Altri stati e territori hanno implementato le patenti di guida digitali, tra cui Arizona, Colorado, Georgia, Iowa, Louisiana, Maryland, New Mexico, New York, Ohio, Porto Rico, Utah, Virginia, West Virginia e, all’inizio di questo mese, Arkansas. Diversi Stati hanno reso disponibili le loro patenti di guida digitali tramite «portafogli digitali» commerciali offerti da aziende come Apple, Google e Samsung. Altri stati, tra cui Louisiana, New York, Utah, Virginia e West Virginia, hanno optato per rendere disponibili le credenziali digitali solo tramite app sviluppate dallo Stato. Tododisca ha riferito che altri stati stanno pianificando di introdurre le patenti di guida digitali, tra cui Connecticut, Kentucky, Mississippi, Montana e Oklahoma. BiometricUpdate.com ha segnalato la scorsa settimana che lo Utah ha presentato una proposta di legge che «emana disposizioni relative a un’identità digitale approvata dallo Stato». Di recente, la Camera dei rappresentanti dell’Idaho ha approvato una proposta di legge simile, in fase di esame da parte del Senato dello Stato. Anche la legislatura del Texas sta valutando una proposta di legge simile. L’Illinois ha annunciato piani per implementare l’ID digitale entro il 2026. Secondo il Segretario di Stato dell’Illinois Alexi Giannoulias, lo stato sta andando avanti con questi piani perché «il mondo intero si sta muovendo in quella direzione».Sarà necessario il REAL ID dopo il 7 maggio?
Mentre un numero crescente di stati sta introducendo patenti di guida digitali, la TSA prevede di stabilire come data di inizio dell’applicazione del REAL ID Act per i passeggeri dei voli nazionali il 7 maggio. Secondo la TSA, in quella data, «ogni viaggiatore aereo di età pari o superiore a 18 anni deve essere in possesso di una patente di guida rilasciata dallo Stato conforme al REAL ID, di una carta d’identità rilasciata dallo Stato o di un altro documento d’identità accettabile per salire a bordo di un aereo commerciale». «REAL ID è destinato a migliorare l’affidabilità e l’accuratezza delle patenti di guida e delle carte d’identità, impedendo al contempo a terroristi e altri di eludere il rilevamento tramite l’uso di documenti d’identità fraudolenti», ha affermato la TSA. Diversi resoconti dei media hanno presentato il 7 maggio come scadenza per le persone che intendono ottenere una patente di guida conforme al REAL ID se intendono viaggiare in aereo a livello nazionale in quella data o in seguito. Ad esempio, la stazione radio WTOP con sede a Washington, DC ha riferito che «il tempo stringe» per le persone che vogliono ottenere una carta d’identità conforme al REAL ID per viaggiare a livello nazionale. Tuttavia, secondo Brase, questo messaggio è fuorviante. «Non stanno cambiando la scadenza del REAL ID, ma stanno aggiungendo due anni di applicazione progressiva con conseguenze progressive. Nonostante ciò che dicono le storie, il 7 maggio non avrai bisogno di un REAL ID per volare. Ci sono altre opzioni». In un commento pubblicato oggi sul Chicago Tribune, Giannoulias ha confermato che il 7 maggio rappresenta l’inizio di un «approccio di applicazione graduale» del REAL ID Act, «che culminerà con la piena applicazione entro il 5 maggio 2027». La TSA continuerà ad accettare passaporti e carte d’identità statunitensi, nonché carte di residenza permanente, al posto delle patenti di guida abilitate al REAL ID. Secondo Brase, anche quella documentazione non è richiesta per volare a livello nazionale. Ha citato una sentenza del 2006 della Corte d’appello degli Stati Uniti del 9° circuito, Gilmore contro Gonzales, che ha stabilito che i passeggeri dei voli nazionali possono sottoporsi a una perquisizione senza presentare un documento d’identità. The Hill ha riferito che il REAL ID rimarrà facoltativo per guidare, richiedere benefici federali come la previdenza sociale, entrare in un ospedale o in strutture federali che non richiedono un documento d’identità o «partecipare a procedimenti o indagini delle forze dell’ordine», incluso il servizio di giuria. Tuttavia, i DMV statali e le strutture di rilascio ID hanno recentemente assistito a un afflusso di domande per patenti di guida conformi al REAL ID. A Chicago, ad esempio, la scorsa settimana è stato aperto un «REAL ID Supercenter» nel centro di Chicago, per soddisfare la crescente domanda. Brase ha affermato che in tutti gli stati degli USA, eccetto Florida, Georgia, Mississippi, Texas e Wyoming, le persone possono ancora ottenere una patente di guida standard, non REAL ID. Ha invitato le persone a partecipare a un movimento che rifiuti il rilascio di REAL ID. Intervenendo al podcast «One Dream Podcast», Brase ha affermato che il Citizens’ Council for Health Freedom sta anche «collaborando con una coalizione di legislatori statali che stanno cercando di sottrarsi alla conformità con il REAL ID Act». Michael Nevradakis Ph.D. © 17 marzo 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Cina
Controllare ogni container: l’arma tecnologica di Pechino nelle guerre commerciali

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Testato dai ricercatori dell’esercito cinese un nuovo sistema satellitare in grado di monitorare attraverso l’internet delle cose le catene di approvvigionamento globali. Basato su una costellazione di 66 piccoli satelliti, mira a rafforzare la Belt and Road Initiative e «far rispettare le proprie regole». Le preoccupazioni di Washington, che non vuole più le gru cinesi nei propri porti.
Un sistema in grado di tracciare centinaia di milioni di container in tutto il mondo. Nella partita globale sul controllo delle «catene di approvvigionamento» Pechino avrebbe in mano una nuova carta tecnologica, elaborata dai ricercatori dell’esercito cinese sfruttando le potenzialità dell’internet delle cose.
Un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista della National University of Defence Technology (NUDT) di Changsha, racconta che recenti esperimenti hanno dimostrato che la Cina è in grado di raccogliere in tempo reale dai sensori collocati sui container dati non solo sulla loro posizione, ma anche sulle condizioni interne e persino avvisi di manomissione.
La tecnologia è incentrata sul satellite Tiantuo-5, lanciato dalla Repubblica popolare cinese nel 2020.
La rete satellitare potrebbe diventare una pietra miliare della strategia di Pechino per frenare il contrabbando – ad esempio le spedizioni di merci soggette a restrizioni attraverso Paesi terzi – e allo stesso tempo offrire un controllo senza precedenti al mondo sui flussi commerciali globali.
Non si tratta solo di catturare i contrabbandieri»ha dichiarato sotto anonimato un esperto di logistica di Pechino interpellato dal South China Morning Post «ma di costruire un sistema per far rispettare le nostre regole e rompere le catene che sono state imposte ai Paesi in via di sviluppo per oltre un secolo, con una rivoluzione tecnologica nello spazio».
Il sistema ideato dal team guidato da Li Songting e Chen Lihu, professori associati presso la facoltà di scienze aerospaziali e ingegneria del NUDT, si basa su una costellazione di 66 nanosatelliti a basso costo, ciascuno più piccolo di un frigorifero. Una delle principali innovazioni è una rete ibrida che separa i sensori «statici» più lenti, come i container nei porti, dalle merci in rapido movimento utilizzando protocolli di segnale distinti, evitando collisioni di dati.
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I ricercatori hanno introdotto nel progetto un’efficienza di livello militare, prendendo in prestito tecniche dai sistemi di tracciamento missilistico cinesi per elaborare un numero di flussi di dati 10 volte superiore a quello dei satelliti commerciali come Iridium. I sensori sono in grado di rilevare quando un container viene aperto a metà del viaggio o esposto a temperature anomale. Secondo quanto raccontato nell’articolo, durante un test un solo satellite ha captato e analizzato più di 1 milione di messaggi emessi dalle navi in un solo giorno.
Secondo Li e Chen, questa tecnologia aiuterà anche la Belt and Road Initiative cinese, integrando i progetti infrastrutturali con il controllo dei dati. I ricercatori cinesi insistono sugli scopi pacifici del sistema, ma funzionari e politici statunitensi sono già nervosi. Anche per questo Washington ha recentemente vietato l’uso di apparecchiature cinesi, come le gru, nei propri porti, temendo che queste macchine possano raccogliere e trasmettere dati alla Cina.
Se la Cina dispiegasse l’intera costellazione di 66 satelliti, come previsto, diventerebbe la prima nazione a gestire una rete di internet delle cose in grado di sorvegliare centinaia di milioni di punti finali.
Il sistema americano Orbcomm, già in servizio, può connettersi solo a 10 milioni di dispositivi, mentre Starlink di SpaceX è ottimizzato per la connessione a Internet ad alta velocità e non per la trasmissione di dati industriali.
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Immagine di Håkan Dahlströmv via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Sorveglianza
Il governo tedesco combatterà il «complottismo»

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