Economia
La Germania nazionalizza il gigante del gas Uniper
Il governo tedesco acquisirà una partecipazione del 99% nella grande società importatrice di gas Uniper, poiché la fine dell’approvvigionamento di gas russo minaccia di portare il colosso alla bancarotta. Lo riporta Deutsche Welle.
Voci della nazionalizzazione di Uniper erano state pubblicate la settimana scorsa da Bloomberg.
Ieri la società energetica statale finlandese Fortum, ex azionista di maggioranza di Uniper, ha annunciato di aver firmato un accordo di principio che sarà finalizzato a seguito del completamento di un investimento di capitale e dell’acquisizione di azioni Uniper da parte del governo tedesco.
Il ministero dell’Economia tedesco ha confermato che il governo sta assumendo un totale del 99% di Uniper, creando «un chiaro assetto proprietario al fine di garantire Uniper e quindi l’approvvigionamento energetico per le aziende, i servizi pubblici e i consumatori».
L’acquisizione delle azioni sarà completata dopo l’adempimento di vari requisiti normativi, insieme all’approvazione dell’assemblea generale di Uniper e all’approvazione della Commissione europea.
La Germania sostiene di avere gli stoccaggi di gas naturale pieni al 90%. Il ministro dell’Economia tedesco, il verde Robert Habeck, ha espresso ottimismo: «nel complesso, abbiamo affrontato abbastanza bene la situazione», ha detto Habeck ai giornalisti mercoledì a Berlino. «Ma per Uniper, la situazione è diventata significativamente più drammatica e significativamente peggiore».
Habeck ha affermato che il 1° ottobre entrerà in vigore un supplemento per il gas come previsto.
Ad agosto, l’importo del prelievo previsto è stato annunciato a 2,4 centesimi di euro per kilowattora.
Habeck ha affermato mercoledì che il supplemento è necessario per garantire l’integrità finanziaria di Uniper e degli altri fornitori di energia tedeschi.
«Lo stato farà tutto il necessario per mantenere le aziende stabili sul mercato in ogni momento», ha affermato Habeck, aggiungendo che la tassa sul gas era un meccanismo che consente alle aziende di trasferire in anticipo costi più elevati.
Tuttavia, ora che Uniper è una società statale, ci sono dubbi sul fatto che il prelievo sarà conforme alla legge tedesca. Habeck ha affermato che l’analisi legale è in corso.
Il ministro dell’Economia ha aggiunto che la nazionalizzazione di Uniper dovrebbe essere completata in circa 3 mesi, e che l’apporto di capitale da 8 miliardi di euro è lo stesso annunciato a luglio , che deve essere distribuito.
Ricordiamo che Habeck è il medesimo ministro che ha plurime volte dichiarato di attendersi rivolte per il prossimo autunno a causa della mancanza di gas. Il vicecancelliere è inoltre campione di dichiarazioni in cui invita i tedeschi a lavarsi meno, nonché proprio colui che ha dichiarato che, in caso di razionamenti pesanti sul gas, le aziende avranno la precedenza sulle famiglie.
L’industria tedesca ha già annunciato più volte invece che senza il gas russo vi saranno chiusure. L’economia teutonica ha già dato pesanti segni di contrazione, con una perdita calcolata per almeno 200 miliardi di euro e crollo del PIL di almeno il 12,7%.
Come riportato da Renovatio 21, il gas potrebbe far esplodere in Europa una crisi economica sullo stile Lehman Brother 2008.
La UE tuttavia non si sta decidendo a mettere mano sul TTF (Title Transfer Facility), il mercato dei futures basati sul gas del con sede ad Amsterdam, luogo principale dove avviene la speculazione sul combustibile.
Secondo alcuni studi, in Europa, le bollette aumenteranno a 2 trilioni di euro, cioè il 20% del reddito delle famiglie.
Immagine di Carsten Plein via Wikimedia Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)
Cina
La Cina supera il trilione di dollari di surplus commerciale
Per la prima volta, il surplus commerciale della Cina ha superato i mille miliardi di dollari nei primi 11 mesi del 2025. Mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite di circa un terzo a causa dei dazi, le esportazioni verso Europa, Australia e Sud-est asiatico sono aumentate.
Gran parte di questa impennata è stata trainata dalla forte crescita dei beni high-tech, che ha superato del 5,4% l’aumento delle esportazioni complessive. Le esportazioni di automobili hanno registrato un boom, sostituendo Giappone e Germania in termini di quota di mercato. Le esportazioni di semiconduttori sono aumentate del 24,7% nello stesso periodo e le esportazioni di cantieristica navale sono aumentate del 26,8%.
Il canale all-news cinese CGTN ha pubblicato un articolo che attacca le narrative occidentali di «sovracapacità» o «dumping» come spiegazioni del boom delle esportazioni cinesi.
«Per i politici e i leader dell’industria occidentali, la questione non è come presentare la Cina come un rivale, ma come riconoscere le realtà strutturali che rappresenta. Comprendendo il surplus come parte del panorama economico globale, si apre l’opportunità di adattare le strategie, esplorare le complementarietà, promuovere la collaborazione e ricercare miglioramenti dell’efficienza che vadano a vantaggio di entrambe le parti».
Vari allarmi sulla tenuta dell’economia cinese erano stati lanciati negli ultimi anni.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina, dopo la guerra dei dazi di Trump, è ancora impegnata in un conflitto con gli USA e i satelliti occidentali per i chip.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Economia
Hollywood al capolinea: Netflix vuole comprare Warner Bros
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Economia
L’ex proprietario di Pornhub vuole acquistare le attività del gigante petrolifero russo
Bernd Bergmair, l’ex proprietario di Pornhub, starebbe valutando l’acquisto delle attività internazionali del gigante petrolifero russo sanzionato Lukoil. Lo riporta l’agenzia Reuters, citando fonti riservate.
A ottobre, gli Stati Uniti hanno colpito Lukoil con sanzioni che hanno costretto la compagnia a dismettere le proprie partecipazioni estere, stimate in circa 22 miliardi di dollari. Lukoil aveva inizialmente accettato un’offerta del trader energetico Gunvor per l’intera controllata estera, ma l’operazione è saltata dopo che il Tesoro americano ha accusato Gunvor di legami con il Cremlino.
Secondo Reuters, Bergmair avrebbe già sondato il dipartimento del Tesoro statunitense per una possibile acquisizione. Interpellato tramite un legale, ha né confermato né smentito, limitandosi a dichiarare: «Lukoil International GmbH rappresenterebbe ovviamente un investimento eccellente; chiunque sarebbe fortunato a possedere asset del genere», senza precisare quali porzioni gli interessino o se abbia già contattato l’azienda. Un portavoce del Tesoro ha declinato ogni commento.
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Il finanziere austriaco è l’ex azionista di maggioranza di MindGeek, la casa madre di Pornhub, la cui identità è emersa solo nel 2021 dopo anni di strutture offshore. Il Bergmair ha ceduto la propria partecipazione nel 2023, quando la società è stata rilevata da un fondo canadese di private equity chiamato «Ethic Capital», nella cui compagine spicca un rabbino. Il patrimonio dell’uomo è stimato intorno a 1,4 miliardi di euro, investiti principalmente in immobili, terreni agricoli e altre operazioni private.
Il mese scorso, il Tesoro statunitense ha autorizzato le parti interessate a intavolare negoziati per gli asset esteri di Lukoil; l’approvazione è indispensabile poiché, senza licenza, ogni transazione resterebbe congelata. La finestra concessa scade il 13 dicembre.
Fonti giornalistiche indicano che diversi player, tra cui Exxon Mobil e Chevron, avrebbero manifestato interesse, ma Lukoil preferirebbe cedere il pacchetto in blocco, complicando le trattative per chi punta su singoli asset. L’azienda ha reso noto di essere in contatto con più potenziali acquirenti.
Mosca continua a condannare le sanzioni occidentali come «politiche e illegittime», avvertendo che finiranno per danneggiare chi le ha imposte». Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha definito il caso Lukoil la prova che le «restrizioni commerciali illegali» americane sono «inaccettabili e ledono il commercio globale».
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Immagine di Marco Verch via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
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