Economia
Proteggere per ultimi i cittadini: le nuove priorità energetiche secondo il vicecancelliere verde tedesco
Il vicecancelliere Robert Habeck, appartenente al partito Die Gruene (i Verdi) ha chiesto un cambio di priorità nel «triage energetico» che potrebbe essere riassunto nel motto «per ultimi i cittadini».
Lo Habeck, già noto per le sue ripetute previsioni di disordini civili questo autunno, è ministro per gli affari economici e l’azione per il clima. Parlando a Vienna il verde di governo ha affermato che le attuali linee guida europee per le emergenze energetiche danno la priorità alla protezione delle infrastrutture critiche e dei consumatori, ma non dell’industria e dell’economia.
Ciò è significativo in caso di crisi a breve termine e regionali, «ma questo non è lo scenario che abbiamo al momento. Abbiamo qui a che fare, forse, con un’interruzione per mesi delle forniture di gas».
Apparentemente Habeck ha adottato richieste provenienti dall’industria germanica. Il presidente dell’Associazione tedesca delle industrie chimiche (VCI) Christian Kullmann ha dichiarato lo scorso 11 luglio al quotidiano Süddeutsche Zeitung che «non è di aiuto» una situazione dove «le famiglie ottengono il gas ma non possono pagarlo».
Insomma, garantire lavoro e reddito è importante per le famiglie e «per la società viene prima della completa salvaguardia degli approvvigionamenti privati di gas».
Il che vuol dire: prima le aziende, poi le famiglie. Nessuna priorità al nucleo fondamentale della società umana.
Pure l’ex commissario UE Günther Oettinger, aveva chiesto l’inclusione delle famiglie private nel triage e parla di «economia di guerra».
«Certo, i serbatoi di stoccaggio del gas non saranno pieni in autunno. Passeremo attraverso una gestione dell’emergenza», ha detto Oettinger in una riunione di esperti tedeschi e austriaci a Berlino l’8 luglio. È meglio avere 18°C e due maglioni a casa che chiudere i settori di produzione, ha detto Oettinger.
L’appello di Habeck e compagnia per il «triage energetico» contro le famiglie private è stato criticato dalle associazioni dei consumatori e dal segretario generale del Partito Socialdemocratico Saskia Esken.
«Le famiglie private e le strutture rilevanti per il sistema devono chiaramente avere la priorità in una situazione di scarsità di energia», ha detto Esken al Rheinischen Post. Ciò è quanto dice attualmente la legge. «Qui le famiglie private e le strutture sociali sono particolarmente tutelate. Per me le scuole ne fanno parte».
Raed Saleh, capo del gruppo SPD alla Camera dei rappresentanti della città-stato di Berlino, ha dichiarato al Tagesspiegel che «è corretto salvaguardare l’industria e i posti di lavoro, ma Habeck vuole scaricare sui consumatori la prevista esplosione dei costi fino al 500%. Questa è una politica gelida».
Intanto, la psicosi ha contagiato aziende municipalizzate, amministrazioni e consumatori, che hanno iniziato il razionamento.
Helmut Dedy, presidente dell’Associazione tedesca delle città (Deutscher Städtetag), ha rivelato che la sua associazione ha già emanato direttive a tutte le città sia grandi siadi medie dimensioni per ridurre subito i consumi energetici, in modo che ciò che si risparmierà in estate sarà disponibile per riscaldare le case in inverno.
Dedy sta girando per l’intero Paese per incontrare gli amministratori locali e suggerire misure da mettere subito in pratica: spegnere i semafori di notte; chiusura dell’acqua calda negli edifici pubblici, nei musei e nei centri sportivi; abbassando i condizionatori d’aria ed eliminando l’illuminazione nei monumenti e negli edifici storici.
In sostanza, un vero e proprio stato di emergenza bellica, preventiva e permanente.
Nel distretto di Lahn-Dill nell’area di Francoforte in Assia, l’acqua calda è stata chiusa nelle 86 scuole e 60 scuole superiori dell’area, con un risparmio previsto di circa 100 mila euro (ma sono soldi, non energia).
A Düsseldorf l’amministrazione ha deciso di chiudere da maggio a settembre le Münster-Therme, un’enorme piscina termale coperta; a Berlino la temperatura nelle piscine esterne è stata abbassata di 2°C; e a Colonia l’illuminazione stradale è diminuita del 70% dalle 23:00 all’alba.
Una cooperativa di edilizia abitativa a Dippoldiswalde, al confine con la Repubblica Ceca, ha già razionato l’acqua calda, affiggendo un volantino in tutti gli edifici che informa che l’acqua calda può essere utilizzata dalle 4:00 alle 8:00, dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00: «Bisogna risparmiare d’ora in poi, in vista del prossimo inverno», avverte il volantino.
E la corsa agli acquisti alternativi da parte di cittadini in preda al panico ha già fatto salire alle stelle il prezzo di carbone e pellet e carbone, con ripercussione anche sui prezzi italiani, visto che il nostro Paese importa interamente il pellet da Austria e Germania e qualche altro Paese.
Come riportato da Renovatio 21, la Germania a gennaio 2022 ha sfiorato il blackout del gas anche grazie alla privatizzazione del settore, che privilegia dunque il profitto all’imperativo di servire il popolo del Paese nei suoi consumi fondamentali, come il riscaldamento.
Lo Stato e l’economia sono stati riprogrammati per dare priorità alla contrazione dei consumi, e cioè dell’umanità.
Questo, in nuce, è il Grande Reset in corso: la Cultura della Morte economica e biologica delle popolazioni umane.
Economia
Scoperto in Cina un giacimento d’oro «supergigante», più di 1.000 tonnellate in un unico bacino
L’ente geologico della provincia di Hunan in Cina ha annunciato il 21 novembre che i geologi avevano scoperto un deposito di minerale d’oro di alta qualità, con una quantità stimata di riserve di oltre 1.000 tonnellate, ha riferito l’agenzia di Stato cinese Xinhua.
Si pensa che sia uno dei più grandi depositi in un singolo bacino, anche se non il più grande deposito d’oro al mondo. Si pensa che il bacino del Witwatersrand in Sudafrica contenga circa la metà di tutti i depositi d’oro conosciuti al mondo; nel 2022, l’Uganda ha annunciato la scoperta di depositi di circa 31 milioni di tonnellate di minerale d’oro.
Il Geological Bureau nella provincia di Hunan ha riferito che erano state utilizzate tecnologie di rilevamento dei minerali ad alta tecnologia, come la modellazione geologica 3D.
«I geologi hanno rilevato oltre 40 vene d’oro, con una riserva di 300 tonnellate d’oro, a una profondità di 2.000 metri sotto il giacimento d’oro di Wangu nella contea di Pingjiang, secondo l’ufficio. La riserva d’oro del sito entro la profondità di 3.000 metri è ulteriormente stimata in oltre 1.000 tonnellate, per un valore di 600 miliardi di yuan (circa 79 miliardi di euro)» scrive Xinhua.
«Molti carotaggi di roccia perforati hanno mostrato oro visibile», ha affermato Chen Rulin, un esperto di prospezione mineraria presso l’Ufficio, aggiungendo che una tonnellata di minerale nella gamma di 2.000 metri conteneva un massimo di 138 grammi di oro.
Il prezzo dell’oro è, nel momento in cui scriviamo, di 81,02 euro al grammo.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Kuruman via Wikimedia pubblicato su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Economia
Crisi e rinascita della Sicilia. Conversazione con il professor Mario Pagliaro
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Economia
Ammiraglio della NATO avverte le aziende: prepararsi allo «scenario di guerra»
Le aziende dei Paesi della NATO dovrebbero prepararsi a uno «scenario di guerra» e adattare le loro linee di produzione e catene di fornitura per essere meno vulnerabili al ricatto da parte di nazioni come Russia e Cina, ha affermato lunedì il capo uscente del comitato militare del blocco guidato dagli Stati Uniti, l’ammiraglio Rob Bauer.
Intervenendo a un evento del think tank European Policy Center tenutosi a Bruxelles, ha esortato le industrie e le aziende occidentali ad attuare misure deterrenti.
«Se possiamo garantire che tutti i servizi e i beni essenziali possano essere forniti a prescindere da tutto, allora questa è una parte fondamentale della nostra deterrenza», ha sostenuto Bauer.
Sostieni Renovatio 21
«Le aziende devono essere preparate per uno scenario di guerra e adattare di conseguenza le loro linee di produzione e distribuzione. Perché mentre potrebbe essere l’esercito a vincere le battaglie, sono le economie a vincere le guerre», ha affermato il funzionario della NATO, menzionando Cina e Russia nel contesto di come ritiene che le guerre siano combattute nella sfera economica.
«Pensavamo di aver raggiunto un accordo con Gazprom, ma in realtà avevamo un accordo con Putin», ha affermato, apparentemente riferendosi al calo delle forniture di gas russo all’UE, avvenuto dopo l’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022.
All’epoca, l’UE aveva dichiarato che porre fine alla dipendenza dall’energia russa era una priorità fondamentale e molti membri interruppero volontariamente le importazioni, mentre le forniture sono crollate anche a causa del sabotaggio dei gasdotti russi Nord Stream, attribuito dal giornalista premio Pulitzer americano Seymour Hersh ad un’operazione della CIA, che ha negato.
L’ammiraglio Bauer ha poi esteso il suo avvertimento alla Cina, sostenendo che Pechino potrebbe usare le sue esportazioni verso i paesi della NATO e le infrastrutture di sua proprietà in Europa come leva in caso di conflitto.
«Siamo ingenui se pensiamo che il Partito Comunista [cinese] non userà mai quel potere. I leader aziendali in Europa e America devono rendersi conto che le decisioni commerciali che prendono hanno conseguenze strategiche per la sicurezza della loro nazione», ha affermato il funzionario atlantico.
Non è chiaro cosa Bauer intenda prevedere «in tempo di guerra» nelle sue dichiarazioni.
Aiuta Renovatio 21
La NATO ha dichiarato da tempo che la Russia rappresenta una minaccia diretta e i funzionari occidentali hanno ripetutamente affermato che se si permettesse a Mosca di vincere il conflitto in Ucraina, potrebbe poi attaccare altri paesi europei.
La Russia ha liquidato queste affermazioni come assurdità. Le restrizioni che Mosca ha introdotto nel commercio con l’Occidente sono state in gran parte una risposta alle sanzioni economiche senza precedenti imposte al paese in relazione al conflitto ucraino.
Anche Pechino ha dovuto affrontare la sua quota di barriere e restrizioni commerciali introdotte dagli stati occidentali, e ha introdotto misure simili in risposta. Secondo la maggior parte degli esperti, compresi molti occidentali, la politica delle sanzioni si è ritorta contro le economie occidentali, portando a carenze di fornitura e inflazione.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
-
Politica2 settimane fa
Il generale Flynn chiede il 25° emendamento: rimuovere Biden dopo la decisione sui missili
-
Spirito2 settimane fa
La «chiesa sinodale si spaccia per cattolica» con il suo «falso papa Bergoglio». Commento di mons. Viganò alle dimissioni dell’arcivescovo anglicano Welby
-
Salute2 settimane fa
I malori della 47ª settimana 2024
-
Salute5 giorni fa
I malori della 48ª settimana 2024
-
Animali2 settimane fa
Orca bombarda turisti del parco acquatico con feci liquide
-
Necrocultura1 settimana fa
Il piano inclinato della morte cerebrale
-
Oligarcato6 giorni fa
Membro della famiglia Rothschild muore in un incendio
-
Arte1 settimana fa
L’Italia del rock vaccinaro, amico della censura