Connettiti con Renovato 21

Economia

La Turchia diverrà un hub del gas russo: primo discorso post-elezioni di Erdogan

Pubblicato

il

Nella sua prima dichiarazione post-elettorale, il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha ribadito l’intenzione di realizzare il progetto di fare del Paese un hub del gas naturale.

 

«Rafforzeremo ulteriormente la posizione della Turchia come hub internazionale. In realtà, il signor Putin ha menzionato di nuovo [la creazione] dell’hub nella regione della Tracia in Turchia nel suo messaggio di congratulazioni. Lo faremo insieme a loro. Ci sarà un hub in Tracia», ha detto Erdogan rivolgendosi nel complesso presidenziale di Bestepe alla popolazione accorsa ad acclamarlo dopo la vittoria elettorale.

 

 

Secondo il sito del Cremlino, Vladimir Putin si è «congratulato calorosamente con Recep Tayyip Erdogan per la sua rielezione a capo di stato e ha sottolineato il suo forte contributo allo sviluppo delle relazioni russo-turche in modo costruttivo e reciprocamente vantaggioso». Nella conversazione telefonica il presidente russo ha osservato che «il sostegno espresso dal popolo turco per il suo leader apre nuove prospettive per l’espansione della cooperazione bilaterale pratica in diverse aree.

 

«Dopo aver espresso la sua gratitudine per le congratulazioni, il Presidente della Repubblica di Turchia ha ribadito il suo impegno per ulteriori lavori congiunti sull’intera agenda attuale» scrive il comunicato della Presidenza della Federazione Russa.

 

Nell’ottobre 2022, il presidente russo Vladimir Putin aveva avanzato l’idea di creare un hub del gas in Turchia, dove il volume di gas naturale che doveva poteva essere reindirizzato dai gasdotti europei Nord Stream, prima chiusi dai Paesi occidentali e poi fatti saltare in aria con l’operazione di terrorismo attribuita alla Casa Bianca di Biden.

 

La Turchia ha mostrato un atteggiamento positivo nei confronti di questa iniziativa e ha avviato la procedura per apportare modifiche legislative per fornire una base giuridica per tale operazione di distribuzione centrale.

 

Secondo il settimanale statunitense Newsweek, le elezioni ucraine le avrebbe vinte… Putin. «Il presidente russo Vladimir Putin si è assicurato una vittoria nei risultati delle elezioni presidenziali turche di domenica» ha scritto la testata americana. «La vittoria di Erdoğan è vista come una buona notizia per Putin, le cui relazioni con molti leader mondiali sono diventate tese dopo che ha lanciato l’invasione dell’Ucraina lo scorso febbraio».

 

Come riportato da Renovatio 21, a gennaio Ethem Sancak, vice leader del Vatan Partisi 0 il Partito patriottico di Turchia, aveva dichiarato che la Turchia potrebbe lasciare la NATO entro cinque o sei mesi. Ad aprile 2022 il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha accusato alcuni alleati della NATO di voler prolungare la guerra in Ucraina per indebolire la Russia.

 

 

 

 

 

Immagini di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 

 

 

 

 

Continua a leggere

Economia

Crollo dei prezzi nel mercato immobiliare tedesco

Pubblicato

il

Da

I prezzi delle case tedesche sono diminuiti del 9,9% nel periodo aprile-giugno di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022, segnando il calo più marcato da quando sono iniziate le registrazioni nel 2000, come hanno mostrato i dati ufficiali venerdì.

 

Secondo Destatis, l’Ufficio federale di statistica, i prezzi degli immobili in Germania hanno raggiunto un livello record nel secondo trimestre del 2022. «Da allora, i prezzi degli immobili residenziali sono diminuiti trimestre dopo trimestre», ha affermato l’ente, sottolineando che il calo è stato particolarmente pronunciato nelle città più grandi della Germania.

 

Rispetto ai tre mesi precedenti i prezzi sarebbero diminuiti dell’1,5%, meno che nei due trimestri precedenti. Nel periodo da gennaio a marzo 2023 i prezzi degli immobili hanno registrato un calo del 2,9% su base trimestrale. Nell’ultimo trimestre del 2022 il calo è stato pari al 5,1%.

 

Il settore edile del Paese è stato gravemente colpito da una campagna di stretta monetaria senza precedenti lanciata dalla Banca Centrale Europea in risposta all’inflazione furiosa e dall’incertezza sulle nuove normative energetiche.

Sostieni Renovatio 21

All’inizio di questo mese, la multinazionale immobiliare tedesca Vonovia aveva avvertito che il settore edile del Paese, cruciale per la più grande economia dell’UE, era sull’orlo del collasso, mettendo a repentaglio l’intera economia.

 

Il settore, che ha goduto di un boom prolungato nell’era dei costi di finanziamento estremamente bassi, costituisce il 12% del PIL tedesco e impiega un milione di lavoratori.

 

Ad aprile, Destatis ha pubblicato previsioni cupe per il settore edile, affermando che il numero di permessi di costruzione era in costante calo da maggio 2022 ed è diminuito del 10% ogni mese da ottobre 2022.

 

In Germania la produzione è diminuita per la prima volta da gennaio, guidata da un forte calo della produzione industriale.

 

Come riportato da Renovatio 21l’industria chimica tedesca, per fare un esempio, è letteralmente in caduta libera. Lo stesso dicasi per il settore automotive, un tempo fiore all’occhiello dell’industria del continente.

 

Solo pochi mesi fa la Germania ancora parlava di razionamento dell’energia, mentre il governo Scholz spenge gli ultimi reattori nucleari.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



 Immagine di duesentrieb via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

Continua a leggere

Economia

Il debito globale raggiunge il livello record di 307 trilioni di dollari

Pubblicato

il

Da

Un nuovo studio dell’Institute of International Finance (IIF) riporta che il debito globale ha raggiunto un nuovo massimo di 307 dollari, secondo un articolo del Financial Times.   L’aumento dei tassi di interesse, guidato dalla Federal Reserve degli Stati Uniti, ha molto a che fare con la recente corsa al rialzo, ammette il rapporto dell’IIF.   Secondo il Financial Times: «il debito totale – che comprende sovrani, aziende e famiglie – è aumentato di 10.000 miliardi di dollari fino a circa 307.000 miliardi di dollari nei sei mesi fino a giugno, ha affermato l’IIF nel suo rapporto sul monitoraggio del debito globale pubblicato martedì».   «Il precedente picco del debito globale si è verificato all’inizio del 2022, prima che le banche centrali iniziassero ad aumentare in modo aggressivo i tassi di interesse» continua la rivista britannica.   «La nostra preoccupazione è che i paesi dovranno stanziare sempre di più per le spese per interessi», ha affermato Emre Tiftik, l’autore principale del rapporto dell’IIF. «Avrà implicazioni a lungo termine sui costi di finanziamento dei paesi e sulle dinamiche del debito».

Sostieni Renovatio 21

«L’aumento dei tassi di interesse rappresenta un rischio chiave per le finanze pubbliche e i rating sovrani, in particolare nei mercati sviluppati», ha affermato Edward Parker, amministratore delegato di Fitch Ratings, l’agenzia di rating del credito che ha declassato gli Stati Uniti all’inizio di quest’anno.   Quando i tassi di interesse erano molto bassi durante il Quantitative Easing, i pagamenti per il servizio del debito non aumentavano: «quel pranzo gratis è finito e i pagamenti degli interessi stanno ora aumentando più velocemente del debito o delle entrate», ha detto Parker a FT.   «Secondo il rapporto ci si aspetta che i costi degli interessi sul debito continuino ad aumentare poiché sempre più debito viene rifinanziato e i tassi di interesse rimangono più alti per combattere l’inflazione» scrive la rivista. «Il rapporto fa seguito all’avvertimento lanciato la settimana scorsa dal FMI secondo cui i governi “dovrebbero adottare misure urgenti per contribuire a ridurre le vulnerabilità del debito e invertire le tendenze del debito a lungo termine nei prossimi anni”, ha detto il Fondo Monetario Internazionale».   Questi calcoli escludono i derivati ​​finanziari, che sono stimabili cinque volte tanto, portando il totale degli aggregati finanziari in circolazione a quasi 2 quadrilioni di dollari, secondo le stime che fa EIRN.   Come riportato da Renovatio 21, a fine dicembre 2022 statistiche ufficiali sui derivati ​​pubblicate dalla Banca dei Regolamenti Internazionali ha mostrato un aumento del 7% per la prima metà del 2022.   Negli ultimi sei anni, il totale delle scommesse sui derivati ​​è cresciuto da circa 1,110 quadrilioni di dollari nel 2016 a 1,454 quadrilioni oggi. Aggiungete a ciò circa 308 trilioni di debito mondiale totale di tutti i tipi a partire dal 2022, e altri 105 di dollari trilioni di valutazioni del mercato azionario, e si può stimare che gli aggregati finanziari mondiali totali abbiano raggiunto 1,867 quadrilioni a giugno 2022, un aumento del 34% rispetto ai 1,395 quadrilioni in totale nel 2016.   Se è vero che i derivati ​​costituiscono circa l’80% di tutta l’aggregazione finanziaria globale, siamo davvero dinanzi a un debito di quadrilioni di dollari.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
 
Continua a leggere

Economia

La Siemens non venderà più turbine eoliche?

Pubblicato

il

Da

Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt ha pubblicato il 17 settembre un articolo secondo cui la divisione di energia eolica di Siemens Energy, Siemens Gamesa, che è uno dei maggiori produttori mondiali di turbine eoliche per parchi offshore, avrebbe smesso di venderle e di accettarne ordini.

 

Siemens Energy ha smentito l’articolo in una dichiarazione al sito web Recharge, affermando che «la nostra priorità assoluta è rivedere [sistemare] i sistemi interessati nei progetti esistenti dei clienti».

 

Come riportato da Renovatio 21, i problemi alle turbine eoliche prodotte da Siemens hanno causato il crollo delle azioni di Siemens Energy negli ultimi mesi.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Germania ha rinunciato catastroficamente al nucleare nell’era Merkel, affidandosi alle rinnovabili che non solo hanno disatteso le aspettative, ma hanno addirittura fatto riaprire le centrali a carbone.

 

Nella società tedesca, tuttavia, affioravano segni di pentimento ancora prima della distruzione del gasdotto Nord Stream: scienziatinormali cittadini e pure qualche ministro rivogliono l’atomo inibito dalla cancelliera, fautrice dei multiplo disastri ora slatentizzatisi in Europa.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli anni di politiche folli della Germania merkeliana hanno prodotto disastri grotteschi: non c’è abbastanza vento per le pale eoliche ed è tornata ad far funzionare centrali a carbone, una risorsa che la Germania, alla pari del gas, importava dalla Russia.

Sostieni Renovatio 21

La regressione tedesca è stata tale che ad un certo punto, scrisse un’analisi Deutsche Bank, si era cominciato a parlare nel Paese della fornitura di legna da ardere per passare l’inverno.

 

Le pale eoliche, che oltre che parte dell’agenda climatica costituiscono per alcuni amministrazioni un vero e proprio culto, hanno dato problemi anche in Texas, Paese che di conseguenza ha subito negli anni scorsi blackout e morti per il freddo.

 

Secondo un documento recentemente pubblicato da Wade Allison, matematico e fisico dell’Università di Oxford, ricercatore al CERN e membro del Keble College professore emerito, l’eolico «fallisce su ogni aspetto».

 

Sull’origine della transizione ecologica la parlamentare di Alternative fuer Deutschland Beatrix von Storch ha dato interessanti ragguagli al Bundestag, spiegando bene «il business delle pompe di calore».

 

«L’azienda statunitense Carrier Global acquista il produttore tedesco di WP Viessmann per 12 miliardi di dollari. Chi possiede Carrier Global? L’86% è detenuto da investitori istituzionali. Ciò significa l’industria finanziaria statunitense, BlackRock, Vanguard, American Star e Capital Group» ha rivelato la deputata di AfD.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



 

Continua a leggere

Più popolari