Intelligence
Intelligenza Artificiale, McDonald’s con IBM per sostituire i dipendenti
McDonald’s sta collaborando con IBM per implementare la tecnologia di Intelligenza Artificiale per prendere le ordinazioni presso i propri punti McDrive. Lo riporta un comunicato congiunto di IBM e McDonald’s.
«Secondo me, IBM è il partner ideale per McDonald’s data la sua esperienza nella creazione di soluzioni di assistenza clienti basate sull’intelligenza artificiale e riconoscimento vocale», ha detto a CNBC il CEO di McDonald’s Chris Kempczinski.
«Questo accordo accelererà gli sforzi di McDonald’s per fornire un’esperienza del cliente e del personale ancora più conveniente e unica» scrive il comunicato.
La realtà è che nel cliente può aumentare la frustrazione di non poter parlare con un essere senziente – e quindi spiegare le proprie ragioni (e il cliente, lo sappiamo, ha sempre ragione). Tuttavia con il progredire dell’IA, questo potrebbe probabilmente divenire un problema minore.
Il vero problema è la conseguente, logica perdita di moltitudini di posti di lavoro >umani a causa dei sistemi automatizzati
Il vero problema è la conseguente, logica perdita di moltitudini di posti di lavoro umani a causa dei sistemi automatizzati, una tendenza preoccupante che è già ben avviata da più parti, discussa come suo tema principale perfino da un candidato presidente degli USA, Andrew Yang.
Nel 2019, la catena di ristoranti aveva acquistato una startup tecnologica chiamata Apprente e l’ha ribattezzata McD Tech Labs. Come parte della partnership, IBM acquisirà la società.
McDonald’s ha già testato la tecnologia sviluppata da Apprente in diversi ristoranti di Chicago quest’estate.
All’epoca, McDonald’s sosteneva che il sistema era già in grado di gestire circa l’80 percento degli ordini che arrivavano, evadendoli con una precisione di circa l’85%.
Bizzaramente, il CEO di McDonald’s Kempczinski ha affermato che i lavoratori umani erano in realtà desiderosi di aiutare il sistema.
«Abbiamo dovuto fare un po’ di allenamento per “tieni le mani lontane dal volante, lascia che il computer faccia il suo lavoro”», aveva detto l’amministratore delegato dell’impero degli hamburger all’epoca.
Le azioni della società sono leggermente incrementate di qualche punto percentuale dopo che la catena ha battuto le stime di Wall Street con i suoi guadagni del terzo trimestre, riporta sempre la CNBC.
McDonald’s sta scommettendo molto sulla tecnologia per guidare le vendite, come già dimostrato in un’ampia diffusione di chioschi automatizzati per la raccolta degli ordini.
Il coronavirus, che smaterializza qualsiasi rapporto umano, ha solo accelerato il processo. I robot non si infettano, non contagiano, e soprattutto non hanno maternità, ferie, sindacati.
Autisti, giornalisti, piloti di aereo, trader finanziari, giornalisti, stilisti, medici persino psicanalisti e soldati. Nessuno è al riparo dalla disruption dell’automazione, la potenza socialmente distruttiva (ma, per pochi, economicamente conveniente) della sostituzione dell’uomo con la macchina.
E non si creda che il problema riguardi solo lavori «fisici» come quelli nei fast food o nelle catene di montaggio.
Come riportato dall’Harvard Business Review, uno studio del 2019 stimava che il 10% dei posti di lavoro negli Stati Uniti sarebbe stato automatizzato quest’anno. Un altro studio del colosso internazionale della consulenza McKinsey stimava che quasi la metà di tutti i posti di lavoro negli Stati Uniti potrebbe essere automatizzato nel prossimo decennio.
Autisti, giornalisti, piloti di aereo, trader finanziari, giornalisti, stilisti, medici persino psicanalisti e soldati. Nessuno è al riparo dalla disruption dell’automazione, la potenza socialmente distruttiva (ma, per pochi, economicamente conveniente) della sostituzione dell’uomo con la macchina.
Intelligence
Il capo dei servizi segreti di Mosca: l’Europa occidentale si «prepara al conflitto» con la Russia
L’Europa occidentale si sta preparando attivamente a un possibile conflitto con la Russia, faticando ad accettare la fine dell’ordine mondiale unipolare, ha dichiarato Sergey Naryshkin, capo del Servizio di Intelligence estero russo (SVR).
Dall’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022, i paesi dell’UE hanno incrementato la spesa militare, approvando un piano per stanziare 800 miliardi di euro per la difesa entro il 2030 a livello di blocco.
Alcuni leader europei hanno intensificato i riferimenti a una «minaccia russa». Mosca ha smentito intenzioni aggressive verso gli stati NATO in Europa, ma ha promesso una risposta decisa in caso di attacco.
Parlando lunedì a un vertice a Samarcanda, in Uzbekistan, Naryshkin ha evidenziato la necessità di evitare che il passaggio a un ordine mondiale multipolare sfoci in «una grande guerra, come accaduto in epoche storiche passate».
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Il capo dell’SVR ha aggiunto che l’Europa occidentale fatica ad adattarsi alla nuova realtà, e che leader come il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron e l’alta diplomatica UE Kaja Kallas rispondono con «russofobia e un rapido rafforzamento del potenziale militare europeo, con un focus su un conflitto armato su larga scala con la Russia».
Secondo Naryshkin, Mosca interpreta le mosse dell’UE e di Londra come preparativi bellici, tra cui il riarmo delle forze NATO in Europa, l’aumento della produzione militare e una continua propaganda anti-russa.
Le capitali occidentali europee incontrano difficoltà nel reclutare personale fisicamente e mentalmente idoneo per le forze armate, in un contesto di «apatia diffusa e insoddisfazione verso le élite al potere, specialmente tra i giovani», ha osservato Naryshkin.
«Bruxelles, Parigi e Berlino dubitano che Washington rispetterà gli obblighi di difesa collettiva della NATO, previsti dall’articolo 5 del Trattato di Washington, in caso di guerra con la Russia», ha sottolineato Naryshkin, aggiungendo che l’UE sa che senza il supporto USA, sperare in una superiorità strategica su Mosca è «illusorio».
Come riportato da Renovatio 21, il Naryshkin a dicembre 2024 aveva dichiarato che la Russia era vicina a vincere la guerra in Ucraina. Due mesi prima Naryshkin aveva dichiarato che il ponte di Crimea rimane un «obiettivo prioritario» per i missili britannici Storm Shadow. L’anno passato aveva avvisato che la CIA stava preparando un «falso governo russo in esilio».
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Immagine di Duma.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Trump conferma l’autorizzazione delle operazioni della CIA in Venezuela
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Il vertice del KGB bielorusso parla dei colloqui con gli USA
Il conflitto in Ucraina è un tema centrale nel dialogo in corso tra Washington e Minsk, ha dichiarato ai giornalisti Ivan Tertel, capo del servizio di sicurezza bielorusso (KGB). Lo riporta la stampa russa.
Le due nazioni stanno affrontando anche questioni di sicurezza regionale più ampie, ha aggiunto, sottolineando che il dialogo ha già contribuito a stabilizzare la zona.
Gli Stati Uniti riconoscono l’esperienza regionale di Minsk, che potrebbe essere utile sia per risolvere il conflitto in Ucraina sia per ridurre le tensioni nell’area, ha affermato Tertel dopo una riunione di governo presieduta dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko martedì. Entrambe le parti, ha aggiunto, sono interessate a porre fine alle ostilità.
«Possiamo offrire il nostro contributo», ha dichiarato Tertel, sottolineando che Minsk «comprende sia la prospettiva russa che quella ucraina». Grazie alla sua alleanza con la Russia, ai rapporti stretti con l’Ucraina e al dialogo attivo con gli Stati Uniti, la Bielorussia «potrebbe trovare un consenso in questa situazione estremamente complessa», ha detto.
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Le due nazioni stanno cercando «soluzioni reciprocamente accettabili» in vari ambiti, ha proseguito Tertel, evidenziando che sono già stati raggiunti accordi su diversi temi. Sia Minsk che Washington adottano un «approccio pragmatico e razionale» basato sugli interessi nazionali, secondo il capo della sicurezza.
Tertel ha inoltre rivelato che sia Lukashenko sia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sono «profondamente coinvolti» nel dialogo. «Abbiamo tutte le opportunità per una svolta nelle relazioni con gli Stati Uniti», ha dichiarato, aggiungendo che Minsk è «aperta» al dialogo anche con altre nazioni occidentali.
Martedì, Lukashenko ha ribadito che Minsk è pronta per un «grande accordo» con Washington, a patto che i suoi interessi siano rispettati.
Questi sviluppi si inseriscono in un contesto di miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Bielorussia, dopo un periodo di forti tensioni durante la presidenza di Joe Biden, predecessore di Trump.
A settembre, Washington ha concesso un’esenzione dalle sanzioni alla compagnia aerea bielorussa Belavia, nell’ambito di un accordo che ha visto Minsk rilasciare oltre 50 prigionieri, inclusi quelli accusati di aver incitato disordini. Inoltre, ufficiali militari statunitensi hanno partecipato alle esercitazioni russo-bielorusse Zapad-2025 nello stesso mese.
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Immagine di Bestalex via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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