Militaria
Gli USA rivendicano il successo del test dell’arma ipersonica
Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) ha segnalato il successo del test del sistema d’arma ipersonico denominato Dark Eagle, sviluppato congiuntamente dall’Esercito e dalla Marina.
Le due forze armate intendono utilizzare la stessa testata ipersonica per alianti, la C-HGB, il cui razzo vettore potrebbe essere lanciato sia da terra che da una nave, tra cui un cacciatorpediniere di classe Zumwalt e un sottomarino di classe Virginia.
Il recente lancio di prova dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida, annunciato giovedì dal Pentagono, ha coinvolto la versione dell’esercito, denominata ufficialmente Long-Range Hypersonic Weapon (LRHW).
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Il precedente lancio di prova è stato condotto a giugno dall’isola hawaiana di Kauai, secondo il DoD. Il nuovo esperimento differiva nell’utilizzare per la prima volta un Battery Operations Center e un Transporter Erector Launcher, gli elementi della piattaforma mobile terrestre per il missile booster dell’esercito.
L’arma ha una gittata segnalata di 2.775 km e la testata viaggia a velocità superiori a 6.115 km/h, che corrispondono a Mach 5 e definiscono l’arma come un proiettile ipersonico.
Gli USA avevano un impegno a non sviluppare l’LRHW con quella gittata ai sensi dell’ormai defunto Trattato sulle forze nucleari a gittata intermedia, che proibiva sia i sistemi di lancio superficie-superficie convenzionali che quelli nucleari in una certa fascia di gittata. Washington si è ritirata dal trattato nel 2018.
Il programma congiunto ha subito dei ritardi: nel settembre 2023 l’esercito ha dichiarato a Bloomberg di non essere riuscito a raggiungere l’obiettivo di mettere in campo il sistema entro la fine dell’anno fiscale 2023.
Mercoledì il Pentagono ha celebrato un importante risultato nel campo della difesa, comunicando che la Missile Defense Agency statunitense ha per la prima volta intercettato con successo un missile balistico a medio raggio lanciato da un aereo a Guam.
Come riportato da Renovatio 21, il programma ipersonico statunitense è stato annunciato da anni, ma vmesi fa gli USA avevano cancellato alcuni test sulla tecnologia missilistica supersonica. A settembre era emerso che lo schieramento del Dark Eagle è stato ritardato a causa di un test critico del suo veicolo planante.
Al ritardo degli USA nel settore ipersonico si aggiunge una beffa emersa con uno scoop del Washington Post: i sistemi ipersonici della Cina Popolare, che sarebbero praticamente pronti, sarebbero stati sviluppati con tecnologia tranquillamente venduta e trasferita da società americane.
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Come riportato da Renovatio 21, gli USA cinque mesi fa hanno comunicato di voler schierare missili ipersonici Dark Eagle in Europa – una prospettiva che apre al rischio della guerra totale, specialmente ora che la Russia ha mostrato al mondo i suoi missili ipersonici Oreshnik.
Le armi ipersoniche sarebbero però già disponibili ad una schiera di Paesi tradizionalmente ostili a Washington come Russia, Nord Corea, Iran. Anche gli Houthi yemeniti di recente hanno comunicato, non si sa con quale livello di verità, di disporre di missili ipersonici.
A fine 2022 l’ammiraglio Charles Richard, il comandante uscente del Comando Strategico degli Stati Uniti, aveva lasciato trasparire la sua preoccupazione riguardo il fatto che l’attuale costrutto di deterrenza nucleare degli Stati Uniti possa non funzionare sia contro la Russia che contro la Cina, che descrive come potenze nucleari «quasi pari» con cui gli Stati Uniti sono in concorrenza.
La tecnologia missilistica ipersonica ha fatto saltare l’equilibrio tra superpotenze atomiche e il concetto di deterrenza.
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Immagine di pubblico dominio CCo via Wikimedia
Militaria
Un elicottero e un jet militari statunitensi si schiantano nel Mar Cinese Meridionale
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Militaria
L’esercito russo dice di aver circondato oltre 10 mila soldati ucraini
Circa 10.000 militari ucraini sono stati accerchiati dalle truppe russe nelle zone di Kupjansk e Krasnoarmeysk, ha dichiarato domenica il presidente Vladimir Putin in occasione di una visita a un centro di comando dell’esercito russo.
Secondo il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, Putin ha incontrato il capo di stato maggiore ValerijGerasimov e alti ufficiali militari, ricevendo aggiornamenti sulla situazione lungo il fronte.
«Sono stati segnalati circa 5.000 soldati ucraini circondati nella direzione di Kupyansk e intorno a 5.500 in quella di Krasnoarmeysk», ha precisato Peskov.
Kupyansk è una località nella regione di Kharkov, in Ucraina, situata a circa 100 km a est del capoluogo. Krasnoarmeysk, invece, si trova nella Repubblica Popolare di Donetsk, al momento sotto il controllo delle forze ucraine.
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L’esercito ha comunicato che le unità russe hanno inoltre conquistato un passaggio sul fiume Oskol, interrompendo i movimenti delle truppe ucraine. Al presente, stanno ultimando la liberazione di Yampol, mentre Volchansk, nelle vicinanze, sarebbe stata liberata al 70%.
In totale, 31 battaglioni ucraini risultano accerchiati nelle aree di Krasnoarmeysk e Dimitrov. Peskov ha riferito che Putin ha elogiato le truppe per i successi a Kupyansk e per i risultati ottenuti in altre operazioni di combattimento.
Nel corso dell’incontro, Putin ha disposto l’adozione di iniziative per favorire la capitolazione delle unità ucraine isolate e limitare al massimo le perdite. Ha rilevato che l’esercito russo ha sempre dimostrato clemenza nei confronti dei nemici e ha insistito affinché tale approccio prosegua.
Il presidente russo ha inoltre invitato i comandanti a «fare tutto il possibile» per tutelare la sicurezza dei civili nelle zone accerchiate, che, a suo avviso, le forze ucraine stanno utilizzando come scudi umani.
Putin ha quindi spronato l’esercito a proseguire l’«operazione militare speciale» «in linea con il piano delineato dallo Stato Maggiore», ribadendo che la protezione dei soldati russi debba costituire la priorità assoluta.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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