Gender
Ciclisti LGBT nudi davanti a bambini al Pride di Seattle
Come ogni anno, emergono video impressionanti dai Gay Pride di tutto il mondo.
In particolare, ciclicamente cominciano a circolare riprese che mostrano manifestanti nudi camminare davanti a folle dove sono presenti anche bambini.
Il fenomeno pare essersi ripetuto alla parata dell’orgoglio LGBT di Seattle, dove è visibile un gruppo di ciclisti completamente nudi passare dinanzi a bambini alla parata dell’orgoglio LGBTQ a Seattle, Washington.
A group of nude adults on bicycles exposed themselves to the family-friendly crowd at #SeattlePride. https://t.co/dTtgQRWmto
— Andy Ngô ????️???? (@MrAndyNgo) June 25, 2023
Un’utente ha scritto su Twitter alla polizia di Seattle.
«@SeattlePD abbiamo prove video di adulti esposti in modo indecente, completamente nudi, di fronte a bambini alla recente parata dell’orgoglio nel centro di Seattle. Abbiamo filmati, data, ora e prove della presenza di bambini. Questo non è legale. Avete intenzione di fare il vostro lavoro?»
.@SeattlePD we have video evidence of adults being indecently exposed, fully nude, in front of children at the recent downtown Seattle pride parade. We have footage, the date, time, & evidence of children being present.
This isn’t legal.
Are you going to do your job? pic.twitter.com/SsvlB8ZdYb— Samantha D. (@Prolife_Sam) June 26, 2023
Come riportato da Renovatio 21, anche l’anno scorso si erano viste scene identiche.
Proprio a Seattle si era vista la medesima scena con ciclisti arcobaleno ignudi e bambini a guardarli.
NAKED BICYCLISTS circling the route in front of a large crowd of children. #seattlepride pic.twitter.com/KAcNiNxE5n
— Katie Daviscourt (@KatieDaviscourt) June 26, 2022
Difficile parlare di sfortunata coincidenza. Parrebbe.
Naked bikers ride around in front of children at a pride parade in Seattle pic.twitter.com/YQDDJGMHHo
— Libs of TikTok (@libsoftiktok) June 26, 2022
Dal pride della città dell’Oregon erano usciti altri video di bambini a fianco di manifestanti senza vestiti.
NAKED AFFAIR: Dozens of fully-nude Pride attendees are playing in the fountain at Seattle Center.
A man stands next to a young girl exposing his genitalia. #SeattlePride2022 pic.twitter.com/6NCC6Worfl
— Katie Daviscourt (@KatieDaviscourt) June 26, 2022
I AM DISTURBED: Here’s some more footage of parents subjecting their children to naked adults. pic.twitter.com/GHTfaDowFK
— Katie Daviscourt (@KatieDaviscourt) June 26, 2022
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato anche in altre città la situazione non era troppo differente.
Per esempio gli uomini in mutande, e pure senza, a Toronto.
A child watches men in speedos dance at the Toronto Pride Parade.
Footage by @PuffinsPictures pic.twitter.com/IBLbMAOMWd
— The Post Millennial (@TPostMillennial) June 26, 2022
A group of naked people marches in the Toronto Pride Parade, which has many children in attendance. One is pulling a cart with a sign that says “Body acceptance. You can be naked too!”
Footage by @PuffinsPictures pic.twitter.com/3wUUpGIdvF
— The Post Millennial (@TPostMillennial) June 27, 2022
Significativa la presenza anche dei «puppies», ossia omosessuali che, per qualche ragione, indossano maschere e guinzagli da cani.
More people in BDSM and “puppy play” gear participate in the Toronto Pride Parade, which has many children in attendance.
Footage by @PuffinsPictures pic.twitter.com/0ecOCHgJLs
— The Post Millennial (@TPostMillennial) June 27, 2022
L’immagine più inquietante del 2022 tuttavia fu quella del tizio nudo ma con la maschera di Bugs Bunny – un volto che attira giocoforza i bambini, e poco sotto i genitali oscenamente esposti.
A naked man in a Bugs Bunny mask hops through the Toronto Pride Parade, which has many children in the audience.
Footage by @PuffinsPictures pic.twitter.com/xCJCEfkral
— The Post Millennial (@TPostMillennial) June 26, 2022
Come notava un utente Twitter, «Quale modo migliore per dire “Non stiamo adescando [groom, ndr] i bambini” che sfilare per la strada di fronte a ragazzini con il culo nudo travestiti da un famoso personaggio dei cartoni animati?»
Come riportato da Renovatio 21, alla «New York City Drag March» di sabato scorso i manifestanti LGBT hanno cantato «stiamo venendo a prendere i vostri bambini», causando un certo scandalo.
Gender
La prima donna primo ministro del Giappone si oppone al «matrimonio» omosessuale
La nuova prima ministra giapponese, Sanae Takaichi, prima donna a ricoprire questa carica, si oppone al «matrimonio» omosessuale.
Takaichi, insediatasi martedì, ha espresso durante un dibattito elettorale dello scorso mese la sua contrarietà al «matrimonio» omosessuale, pur definendo «giusta» una relazione omosessuale, secondo il sito di informazione LGBT Them.
Nel 2023, durante una riunione della commissione bilancio del governo, ha descritto la legalizzazione del «matrimonio» omosessuale come una «questione estremamente complessa», citando un articolo della costituzione giapponese che definisce il matrimonio come basato sul «consenso reciproco di entrambi i sessi».
Le posizioni di Takaichi sul «matrimonio» omosessuale, non legale in Giappone, sono in contrasto con l’opinione pubblica del Paese, prevalentemente laica. Un sondaggio Pew del 2023 ha rilevato che circa il 70% dei giapponesi sostiene il «matrimonio» omosessuale, il tasso di approvazione più alto tra i Paesi asiatici analizzati.
Diverse città e località giapponesi emettono «certificati di unione» per le coppie omosessuali. Ad esempio, nel 2015 il distretto di Shibuya a Tokyo ha approvato una normativa che riconosce le coppie omosessuali «come partner equivalenti a quelli sposati per legge».
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Inoltre, l’anno scorso un’Alta corte giapponese ha stabilito che il divieto del codice civile sul «matrimonio» omosessuale viola il principio costituzionale contro la discriminazione basata su «razza, credo, sesso, status sociale o origine familiare». Tuttavia, le Alte corti giapponesi non possono abrogare il divieto, rendendo la sentenza simbolica.
Paradossalmente, nonostante sia la prima donna a capo del governo giapponese, l’amministrazione di Takaichi è stata criticata dalla sinistra come un ostacolo per la «parità di genere» e i «diritti delle minoranze sessuali». L’emittente pubblica americana PBS News l’ha definita «non femminista».
Takaichi sostiene la successione esclusivamente maschile della famiglia imperiale, che ha un ruolo cerimoniale, e si oppone alla possibilità per le coppie sposate di mantenere cognomi separati, sostenendo che ciò potrebbe «minare la struttura sociale basata sulle unità familiari». Tuttavia, non insiste sul fatto che la donna debba adottare il cognome del marito. Curiosamente, il marito di Takaichi, il politico LDP Taku Yamamoto, ha preso il suo cognome quando si sono risposati, per cui ora legalmente si chiama Taky Takaichi
«La nascita della prima donna primo ministro giapponese è storica, ma (Takaichi) rappresenta un’ombra per la parità di genere e i diritti delle minoranze sessuali», ha dichiarato a PBS Soshi Matsuoka, attivista LGBT. «Le opinioni di Takaichi su genere e sessualità sono estremamente conservatrici e potrebbero costituire un grave ostacolo per i diritti, in particolare per le minoranze sessuali».
Il Giappone resta uno dei pochi Paesi sviluppati, insieme a Paesi come Corea del Sud e Repubblica Ceca, a non aver legalizzato il «matrimonio» omosessuale.
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Immagine di 内閣広報室|Cabinet Public Affairs Office via Wikimedia pubblicata su licenza Attribution 4.0 International
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Il Parlamento austriaco vieta il linguaggio «inclusivo di genere» nelle sue comunicazioni ufficiali
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Gender
Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
Un recente rapporto indica un calo nell’identificazione transgender tra i giovani americani, dopo il picco registrato durante l’amministrazione Biden.
Il rapporto, intitolato «The Decline of Trans and Queer Identity among Young Americans», redatto dal professor Eric Kaufmann, analizza i dati di studenti universitari negli Stati Uniti attraverso sette fonti.
I risultati mostrano che l’identificazione transgender è scesa a circa la metà rispetto al massimo raggiunto nel 2023, passando dal 7% al 4%.
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Tra il 2024 e il 2025, meno studenti universitari del primo anno si sono identificati come «trans o queer» rispetto agli studenti dell’ultimo anno, invertendo la tendenza osservata nel 2022-2023.
Anche l’identificazione come «non binario» (né uomo né donna) è diminuita della metà in tre delle cinque fonti di dati dello studio. L’identificazione eterosessuale è in aumento, pur rimanendo inferiore rispetto al 2020, mentre quella gay e lesbica è rimasta stabile.
«Questo suggerisce che la non conformità di genere/sessuale continuerà a diminuire», ha scritto Kaufmann su X, commentando i risultati, definendo l’identità transgender e queer una «moda» ormai in declino.
«Il calo delle persone trans e queer sembra simile allo svanire di una tendenza», ha affermato, sottolineando che tale cambiamento è avvenuto indipendentemente dalle variazioni nelle convinzioni politiche o nell’uso dei social media, ma con un ruolo significativo del miglioramento della salute mentale.
«Gli studenti meno ansiosi e, soprattutto, meno depressi [sono] associati a una minore percentuale di identificazioni trans, queer o bisessuali», ha aggiunto.
Come riportato da Renovatio 21, gennaio, il presidente Trump – che prima di rientrare alla Casa Bianca aveva promesso di fermare la «follia transgender» dal primo giorno della sua presidenza –ha firmato un ordine esecutivo per vietare al governo federale di finanziare o promuovere la transizione di genere nei minori. «Questa pericolosa tendenza sarà una macchia nella storia della nostra nazione e deve finire», ha dichiarato.
Sono seguiti interventi dell’amministrazione Trump contro il reclutamento di trans nell’esercito (nonché la cacciata dei già recluati) e la partecipazione di transessuali maschi alle gare sportive delle donne. «la guerra allo sport femminile è finita» ha dichiarato il presidente americano.
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Secondo il Williams Institute, il 76% delle persone transgender (circa 2,8 milioni) ha meno di 35 anni, di cui il 25% (724.000) è tra i 13 e i 17 anni. Il rapporto evidenzia che la composizione razziale delle persone transgender riflette quella degli Stati Uniti. Circa un terzo si identifica come donna, un terzo come uomo e un terzo come non binario.
Dal 2022, il Williams Institute stima che il numero di persone transgender sia cresciuto da 1,6 milioni a 2,8 milioni, un aumento del 75% in tre anni.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa uno studio dell’ente americano Public Religion Research Institute (PRRI) aveva rivelato che più di un americano su quattro (28%) di età compresa tra 18 e 25 anni, nota come Generazione Z, si è identificato come LGBT.
La «moda» ora può essere finita. Tuttavia, ci chiediamo: quale ne è stato il prezzo?
Quanti ragazzi castrati per sempre? Quante ragazze mutilate dei seni? Quanti adolescenti intossicati di steroidi sintetici? Quante famiglie lacerate e distrutte?
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